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Resoconto Stenografico
XIX LEGISLATURA
Resoconto Stenografico dell'Assemblea
Seduta n.565 di giovedì 13 novembre 2025
INDICE
(nominativi degli intervenuti in ordine alfabetico)
- Sul processo verbale. PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI
PRESIDENTE. Non procedo, per il momento, alla firma del verbale perché mi sono state anticipate qui alla Presidenza alcune richieste di intervento sul processo verbale al fine di chiarire il pensiero espresso nella seduta di ieri. In questo senso, il primo ad intervenire sarà l'onorevole Grimaldi.
Rammento che, in questo caso, ha 5 minuti come primo intervento. Per ogni gruppo il primo che interviene ha 5 minuti. Prego, onorevole.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI (AVS). E io la ringrazio, come ringrazio gli uffici del resoconto stenografico. Ma noi non vogliamo intervenire su questo oggetto, né sul processo verbale per ratificare ma per chiarire meglio il nostro pensiero. E lo diciamo anche a seguito di una Conferenza dei presidenti di gruppo che non ha risolto i nodi che ieri abbiamo posto; ed è per questo che è meglio precisare il nostro pensiero e le nostre richieste sin da subito. Guardi, Presidente, noi vorremmo dire a tutto il Governo che quest'Aula - anche se spesso è vuota, nei banchi dei Ministri, ma è sempre presieduta, ovviamente, dai Sottosegretari che ringraziamo anche quest'oggi - è di tutte e tutti ed è ovviamente la rappresentanza più alta del popolo italiano. Noi ci sentiamo onorati di essere qui e proviamo sempre a svolgere il nostro ruolo con disciplina e onore.
Sappia, Presidente, che ogni tanto anche noi sbagliamo e quando sbagliamo chiediamo scusa, soprattutto quando utilizziamo dei termini sopra le righe, quando scendiamo sul piano personale ma, soprattutto, quando manchiamo di rispetto al nostro ruolo e a quest'Aula. Noi crediamo che il Ministro Valditara avrebbe fatto bene a fare come hanno fatto tanti Ministri, alcuni anche in questa legislatura: venire qui, ascoltare il dibattito e, essendo un suo diritto e anche un suo dovere, prendere la parola se qualcosa di quel dibattito, in qualche modo, doveva essere precisato o se, in qualche modo, il Governo aveva qualcosa da restituire, diciamo, in termini di dialogo. Il Parlamento serve a questo: “parlamentare”.
Ecco, mi faccia dire che partiamo da qui. Un Ministro che non ascolta il dibattito, un Ministro che non è presente e che ammette… ammette, dopo i suoi rimproveri, dopo aver iniziato un discorso subito nel modo più arrogante possibile, cioè dicendo che le opposizioni non hanno letto il testo… riesce pure a costruire una gaffe dopo l'altra, ossia a dire che non sa se quelle parole sono state dette qui o altrove e non sa nemmeno chi le ha dette; insomma, dopo tutto questo, dopo che uno sente queste parole - perché uno, di solito, quando parla si riascolta, almeno io faccio così - avrebbe potuto abbassare i giri e provare a concludere anche diversamente il suo intervento.
Invece se possibile, Presidente, ha fatto ancora peggio. Ha chiuso il suo intervento rivolgendosi ai banchi dell'opposizione dicendo: “vergognatevi!”. Allora, io lo dico così provando a dire meglio il nostro pensiero. Noi non ci vergogniamo, non ci vergogniamo del nostro pensiero (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), non ci vergogniamo delle cose che abbiamo detto a verbale, non ci vergogniamo di aver fatto opposizione nel merito di questo provvedimento.
E quando abbiamo citato i terrapiattisti, quelli che non credono ai vaccini, quelli che non credono all'evoluzione della specie, quelli che anche voi dite che potrebbero essere un problema nella nostra comunità, cioè quelli che sono talmente religiosi da non comprendere che in una società laica non possono imporre ai propri figli chi amare, come vivere, come morire… ma proprio voi, che volete togliere il velo a tutte e tutti, senza rispettare la cultura di nessuno, non comprendete che sull'educazione sessuale, sull'educazione sentimentale, ma quale consenso informato volete dare? Ma esattamente qual è la diffidenza verso la scuola pubblica? È questo il senso. Ma chiudo dicendo semplicemente che noi ci attendiamo delle scuse, perché come abbiamo detto ieri (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) …ANDREA CASUPRESIDENTE. Grazie, onorevole Grimaldi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io ai sensi dell'articolo 32 del Regolamento per chiarire in questa sede, in questa nuova seduta, il senso degli interventi che sono giustamente - di questo ringrazio gli uffici - riportati nel resoconto stenografico, ma anche rispetto a tutto quello che in un resoconto stenografico non può trovare posto, alle reazioni che abbiamo avuto. Come primo aspetto, vorrei sottolineare e ringraziare tutti i colleghi di opposizione per la grande responsabilità che è stata dimostrata. Tante volte, in quest'Aula, si raggiunge un livello di provocazione, di attacco proprio da chi dovrebbe avere le più grandi responsabilità di Governo, che mette a dura prova anche la tenuta emotiva di donne e uomini che dedicano il proprio impegno a servire la nostra Costituzione, il mandato che ci hanno dato le cittadine e cittadini.
Noi siamo qui, prima in Commissione e poi in Aula, spesso ore, ore ed ore a preparare un lavoro, a preparare un contributo che vogliamo offrire, una discussione in cui spesso il Governo è assente, magari rappresentato, come oggi, da una rappresentante, una Sottosegretaria - che ringrazio -, ma magari il Ministro competente, che è la prima voce del Governo sul tema che dobbiamo affrontare, non è nemmeno presente. Noi facciamo tutto questo lavoro e, poi, ci ritroviamo a vivere momenti come quello abbiamo vissuto ieri. Ecco, io vorrei chiarire un aspetto che, a nostro avviso, deve essere molto chiaro, perché il punto basso che abbiamo toccato ieri non è il punto più basso, è l'ennesima prova di un atteggiamento sbagliato che deve essere invertito.
Noi tante volte abbiamo sottolineato come ormai viviamo in una sorta di monocameralismo alternato, come il Parlamento venga relegato al ruolo di buca delle lettere in cui vengono depositati i decreti e come questi decreti, poi, vengano cambiati, modificati. Questo è un aspetto che non nasce in questa legislatura, ma che sta raggiungendo i livelli peggiori con l'azione del Governo guidato da Giorgia Meloni che, proprio dai banchi dell'opposizione, criticava questo atteggiamento; è un aspetto che, in qualche modo, stiamo fronteggiando da tempo.
Quello che è gravissimo e che sta avvenendo negli ultimi anni con questo Governo, con l'azione della Presidente Meloni e di Ministri come Valditara - e ieri ne abbiamo avuto l'ennesima prova -, è che c'è qualcuno che vuole utilizzare il Parlamento della Repubblica come un punching ball, come luogo dove venire a vomitare addosso nei confronti dei parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) quella che è la rabbia, la frustrazione, il rancore, magari per il fatto che ci si rende conto ogni giorno che c'è una distanza abissale fra quello che si dice e quello che si fa.
Capisco che è frustrante fare parte di un Governo che dice delle cose e fa il contrario, lo fa su tutto, lo fa su ogni questione. Sulla questione dei trasporti avevate promesso di abolire le accise e invece le avete aumentate. Avevate promesso il 20 marzo che avreste usato le accise come strumento per finanziare il rinnovo del contratto dei ferrotranvieri ma, poi, nell'articolo 30 della manovra, non mettete nemmeno che quelle risorse sono vincolate al rinnovo dei contratti dei ferrotranvieri. Capisco che tutto questo può caricare un'ansia, ma avete tanti salotti televisivi dove potete sfogarvi, avete tante occasioni coi vostri social network per venire a sfogarvi, ma questo è il Parlamento della Repubblica, dovremmo confrontarci parlamentarmente sulle cose.
Non potete venire qui per pochi minuti, semplicemente per insultarci. Noi non ci vergogniamo, noi continueremo ad andare avanti e ad essere degni rappresentanti parlamentari e, quindi, reagiremo con tutti gli strumenti consentiti dal Regolamento per opporci alla vostra azione. L'unica cosa di cui ci vergogniamo è che ci siano Ministri come Valditara (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ANNA LAURA ORRICOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Orrico. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANNA LAURA ORRICO (M5S). Grazie, signor Presidente. Mi accodo anche io ai ringraziamenti nei confronti degli uffici di quest'Aula, che hanno riportato in maniera abbastanza fedele tutto ciò che ieri è accaduto. Seguo anche io, come i colleghi di opposizione, che ringrazio tutti, perché nella giornata di ieri abbiamo dimostrato quello che dovrebbe essere costantemente il ruolo delle minoranze, il ruolo delle opposizioni all'interno di quest'Aula parlamentare, cioè contestare, punto per punto, quello che fa la maggioranza e provare anche a proporre dei miglioramenti rispetto a provvedimenti che rischiano di cambiare notevolmente la percezione che nel nostro Paese c'è su alcuni temi.
L'esempio è il tema legato all'educazione, alla sessualità e all'affettività, che dovrebbe essere un tema sul quale convergere, sul quale trovare dei punti di equilibrio, per fare in modo che ai nostri giovani vengano forniti tutti quegli strumenti, tutte quelle competenze, tutte quelle conoscenze necessarie ad affrontare il percorso più difficile della propria vita, che è quello della crescita, soprattutto nella fase adolescenziale dove si forma l'identità della persona, dove si forma anche quella coscienza civica, quel senso di responsabilità, che si traduce anche nella capacità poi di sapersi relazionare in modo positivo con gli altri.
Ecco, un tema che doveva vedere tutte le forze presenti in questo Parlamento lavorare alacremente all'unisono per trovare il modo per inserire strutturalmente all'interno del sistema dell'istruzione italiana l'educazione all'affettività e alla sessualità, è diventato un tema fortemente divisivo, un tema oggetto di strumentalizzazione e di propaganda ideologica, soprattutto da parte del Governo e della maggioranza. Presidente, mi lasci dire, nella dialettica parlamentare, nel confronto tra maggioranza e opposizione, ci possono stare i toni accesi e anche delle parole che possono volare, come il “vergognatevi” o altre cose. Ma, per la mia esperienza, che sicuramente non è ventennale, non è trentennale, non è neanche quindicinale, come per molti degli esponenti del Governo o della maggioranza, mi permetto umilmente di dire che nella dialettica, invece, tra Governo e opposizione, alcune parole, alcuni toni non dovrebbero mai essere utilizzati dal Governo, perché il Governo è in una posizione di forza. Il Governo, purtroppo, per come si è evoluto il nostro sistema parlamentare, non solo esegue le leggi, ma le decide, le fa. Quindi, in questa posizione di forza, il fatto che il Ministro Valditara ieri sia venuto qui ad insultare le opposizioni, a dirci di doverci vergognare perché stavamo facendo il lavoro per cui siamo stati eletti democraticamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), a rappresentare i cittadini italiani, è, dal nostro punto di vista, sì, vergognoso e non adatto al dibattito parlamentare. Sarebbe bastato se il Ministro Valditara fosse venuto in Aula a spiegare le sue ragioni e che fosse rimasto per continuare a dialogare con le opposizioni, allora, sì, che tutti quanti avremmo dato un grande esempio di ciò che rappresentiamo e siamo, ovvero la sovranità del popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).DANIELA RUFFINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, signor Presidente. Noi pensiamo che quanto accaduto ieri sia una pagina veramente molto, molto triste e da non ripetersi, però tutto questo ci ha permesso di approfondire quanto quest'Aula stia votando e, forse, ci poteva essere meno attenzione. Abbiamo potuto affrontare alcuni temi, ci stiamo occupando di educazione sessuo-affettiva e, forse, ci poteva essere una maggiore consapevolezza.
Ci siamo detti ieri, signor Presidente - spero lo possiamo ribadire oggi -, che abbiamo grande fiducia nella scuola italiana, nei nostri docenti, nei nostri insegnanti, quella scuola a cui affidiamo i nostri ragazzi. Si è cercato di nascondere in qualche maniera un problema che, invece, deve essere affrontato. Ad esempio: ci ha molto colpito il fatto che tutti gli emendamenti presentati siano stati cassati. Nelle diversità, di maggioranza e di minoranza, è davvero possibile che nessun emendamento potesse raccogliere il pensiero di entrambi su un provvedimento del genere e così importante? Sono domande, signor Presidente, che faccio al Governo presente e all'Aula.
Tutto questo non fa nient'altro che ampliare dei divari che, invece, potrebbero forse essere ridotti. Ieri, signor Presidente, ho parlato di Fortuna Loffredo, ne riparlo oggi. Ne riparlo oggi perché ho piacere di ricordare nuovamente questa bimba che forse non ha avuto l'opportunità, che non ha avuto l'opportunità - senza “forse” - di avere un'educazione sessuo-affettiva che le potesse permettere di dire a qualcuno che le si stava facendo del male. Bene, tutto questo, inconsapevole, l'ha subito sino a quando, troppo usata e troppo abusata, è stata semplicemente gettata dalla finestra perché non serviva più. Noi dobbiamo dare degli strumenti ai nostri ragazzi. Dobbiamo formare gli insegnanti per permettere loro di educarli al meglio.
Questo, a nostro parere, è ciò che deve fare quest'Aula con convinzione, per non trascorrere delle giornate vuote e, forse, veramente anche inconcepibili come quella di ieri. Dal Governo, dal Ministro ci potevamo aspettare una mano tesa, magari una qualche apertura che, certamente, sarebbe stata molto apprezzata, ma non certamente che ci fosse la volontà, da parte di chi siede in questi banchi, di utilizzare in modo strumentale, ad esempio, i femminicidi. Assolutamente no.
Leggevo che la Spagna, con una legge bipartisan, ha ridotto sensibilmente il numero dei femminicidi: chissà se anche quest'Aula, passo dopo passo, potrà arrivare a un risultato non dico così importante, ma almeno a un avvio, perché si tratta di salvare vite, persone e di dare, ovviamente, serenità ai nostri ragazzi (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Grazie, signor Presidente. Mi lasci ringraziare, innanzitutto, il collega Faraone, che mi ha consentito di fare questo intervento per spiegare il mio pensiero in modo più compiuto, non certo rispetto al processo verbale, che è l'argomento sul quale il Regolamento prevede di intervenire, che ovviamente non riporta - direi, in alcuni casi, per fortuna - tutto quello che accade nell'Aula, che invece, però, è trascritto perfettamente nel resoconto stenografico, ma perché, comunque, rispetto alle mie considerazioni di ieri, è necessario che io chiarisca alcune cose.
Innanzitutto, il mio utilizzo dell'espressione che non me ne fregava niente del fatto che il Ministro Valditara avesse invitato l'opposizione a vergognarsi, e ho spiegato che non me ne fregava niente, per la semplice ragione che non è certo il Ministro Valditara quello in funzione del quale io misuro il tasso di vergogna per quello che faccio o non faccio. Cioè, volevo spiegare che per me non è Valditara un punto di riferimento rispetto a come ci si debba comportare in politica e anche fuori dalla politica: questo era il concetto fondamentale.
Lo voglio chiarire anche perché, siccome, poi, è intervenuta la capogruppo di Italia Viva, l'onorevole Boschi, che ha detto, unendosi alle considerazioni fatte anche dagli altri gruppi, che il comportamento dell'onorevole Valditara non è stato un comportamento parlamentarmente adeguato, io ho semplicemente espresso la considerazione che di come si adegua o non si adegua il Ministro Valditara a quello che dovrebbe essere un comportamento parlamentare mi interessa ben poco. Mi interessa di più il merito. Mi interessa poco anche del fatto che se ne sia andato.
E vorrei ribadire qui la mia felicità di potermi misurare e confrontare con l'onorevole Frassinetti, piuttosto che con il Ministro Valditara. Ribadisco, anche qui, il concetto, perché sono convinto che la Sottosegretaria, ancorché Sottosegretaria e non Ministra, capisca di queste cose molto di più di quanto non faccia il Ministro Valditara. Anche questo vorrei che fosse un concetto che rimanga ben stampato e che non sia frutto di possibili malinterpretazioni.
Allo stesso tempo, ho il dovere di chiedere scusa all'onorevole Cattaneo, perché, nell'apertura del mio intervento, come previsto nel resoconto stenografico, mi sono adirato con il collega Cattaneo che parlava al telefono. Ovviamente questo non l'ho fatto perché io avessi qualcosa nei confronti del collega Cattaneo, ma perché non riuscivo ad esprimere i miei concetti.
Presidente, mi consenta anche le mie scuse al collega Trancassini che ho, come dire, in qualche modo, aggredito per protestare per il fatto che i gusti del gelato alla buvette non sono sufficienti, perché sono soltanto sei. Devo dare atto - me lo consenta di fare - al collega Trancassini che questa mia sollecitazione ha consentito che noi abbiamo aggiunto ai sei gusti la panna. Da oggi, la notizia che possiamo dare a tutti i giornali che si occupano di questo, ormai da circa 15 giorni, è che abbiamo ottenuto un grande risultato (Applausi di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle): oltre ai sei gusti, c'è anche la panna. Io penso che se noi facessimo altri interventi sull'ordine dei lavori, sugli ordini del giorno e via dicendo, riusciremmo ad avere finalmente un prodotto soddisfacente e, magari, arrivare anche ad ottenere il servizio in Aula. Lo dico per i giornalisti che sicuramente prenderanno queste mie parole come una richiesta formale, anzi, anticipo che presenterò una proposta di legge per chiedere che ci sia la possibilità di fornire il gelato direttamente in Aula ai deputati. E, in questo caso, non potrò che dare merito all'onorevole Trancassini, dopo tante cose che non ha fatto bene come Questore, di avere ottenuto un grande risultato per la Nazione.
Detto questo, l'ultima cosa che volevo dire, ed è quella alla quale più sono legato, è che io ancora non ho capito, ma penso che il dibattito sarà lungo e avremo la possibilità di capirlo, e questo era il senso del mio intervento: dal Ministro, dalla Sottosegretaria, da chiunque della maggioranza riuscire a capire perché è stato fatto questo provvedimento, da tutti gli interventi che sono stati fatti, compreso quello dell'onorevole Matone, che si è sentita riscaldata dall'intervento dell'onorevole Valditara, e certamente era un caloroso intervento che riscaldava l'anima, oltre che il corpo. Però io continuo a non capire, se il senatore Valditara ci ha spiegato che è tutto già previsto dalle linee nazionali - e ho finito -, perché ha fatto un provvedimento. Ecco, probabilmente, nel corso della discussione quello che non ho capito e che quindi volevo rettificare… (Applausi di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).IRENE MANZIPRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti.
Credo di poter dire che sono terminati tutti gli interventi di cinque minuti, uno per gruppo. Quindi, da adesso iniziamo con quelli da un minuto.
Ha chiesto di parlare la deputata Manzi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)IRENE MANZI (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Ringrazio anche il collega Giachetti per la domanda così puntuale rivolta al Ministro. Ma vorrei precisare il mio intervento e, di fatto, vorrei ricordare come questo Parlamento e i colleghi che sono intervenuti in questi due giorni non abbiano nulla di cui vergognarsi. Perché purtroppo il Ministro in Commissione non è venuto e, quindi, forse non se n'è potuto rendere conto: il dibattito che si è svolto in questi giorni in Aula è lo stesso dibattito che si è svolto in Commissione, di merito su quello che è il contenuto degli emendamenti che abbiamo presentato, sulle contestazioni che abbiamo rivolto a questo provvedimento di cui davvero non si sentiva il bisogno.
Se il Ministro, davvero, avesse partecipato ai nostri lavori, come ha fatto - e la ringrazio sinceramente - la Sottosegretaria Frassinetti, si sarebbe reso conto che di vergogna non si può assolutamente parlare e che le contestazioni che continueremo a fare su questo testo sono solo ed esclusivamente di merito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).GILDA SPORTIELLOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Sportiello. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)GILDA SPORTIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Quello che è successo ieri alla Camera è davvero grave e ha lasciato tutti e tutte basiti. Noi avremmo voluto avere la grazia della presenza del Ministro, che è stato latitante, non si è mai presentato in Commissione, alla discussione, non ha ascoltato la discussione che c'è stata in Aula, ma si è preso la briga di venire qui e di dirci che avremmo dovuto vergognarci senza neanche aver ascoltato nel merito tutto quanto riportato e senza averci dato, soprattutto, la possibilità di rispondergli nel merito rispetto a quello di cui ci accusava: accuse assolutamente infondate.
Il provvedimento rimane gravissimo. Quello che noi stiamo contestando, da due giorni in quest'Aula e prima ancora in Commissione, è l'introduzione del consenso informato come strumento che non permetterà, proprio nelle situazioni in cui c'è maggiore bisogno, di poter accedere a un'educazione sessuo-affettiva, che è lo strumento principale per poter abbattere… (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).SILVIA ROGGIANIPRESIDENTE. Grazie, deputata Sportiello.
Ha chiesto di parlare la deputata Roggiani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)SILVIA ROGGIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Voglio chiarire quanto precisato già ieri.
Ieri il Ministro Valditara è venuto qui, dicendoci che dovevamo vergognarci per l'affermazione che avevamo fatto in quest'Aula. Come avevo già avuto modo di dire ieri, ma lo voglio ribadire, penso che quest'Aula debba avere paura non di fantomatiche teorie gender o di quello che possa accadere con quest'ora di educazione sessuo-affettiva, che invece c'è in quasi tutta Europa, ma debba avere davvero paura della mattanza delle donne che continua e non accenna a fermarsi; e debba soprattutto ascoltare le parole di Gino Cecchettin che ha pronunciato l'altro giorno, con una grandissima dignità e con un grandissimo coraggio, il ricordo di Giulia e chiedendo a tutte e tutti noi di prendere provvedimenti. Penso che il Ministro ieri, con le sue scuse, abbia fatto quello che una volta si diceva “mettere la toppa peggio del buco” (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).PRESIDENTE (COSTA Sergio)PRESIDENTE. Chiedo scusa, una cortesia, proprio per migliore economia del lavoro. Chi si vuole iscrivere cortesemente venga qui perché altrimenti diventa complicato per me… Sospendiamo un attimo la seduta perché un collega non si sente bene.
FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. La seduta è ripresa. Facciamo i migliori auguri al collega Tabacci di una veloce ripresa (Applausi) e, ovviamente, appena sapremo informazioni le riporterò qui in Assemblea.
Allora, l'ultimo intervento era della collega Roggiani, che ha terminato appunto.
Ha chiesto di parlare la collega Ghirra. Ne ha facoltà per un minuto.PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Mi scusi, sono un po'… insomma, in questi momenti concitati confido che il collega Tabacci si riprenda presto.
Anch'io intervengo sull'articolo 32 del Regolamento per specificare meglio il mio pensiero rispetto a quanto è stato riportato sul resoconto, per cui ringrazio l'ottimo lavoro degli uffici e ringrazio la Sottosegretaria Frassinetti per essere sempre presente. Intervengo per stigmatizzare, ancora una volta, invece, il comportamento tenuto ieri dal Ministro Valditara in quest'Aula e ribadire che noi non abbiamo nulla di cui vergognarci, perché stiamo cercando di entrare nel merito di un provvedimento che non condividiamo, perché lo riteniamo retrogrado e oscurantista. Ne approfitto per chiedere scusa alla collega Giorgia Latini, che ieri ho nominato come “il collega”, visto che noi ci teniamo parecchio al linguaggio di genere, perché crediamo che la forma sia sostanza…GAETANO AMATOPRESIDENTE. Grazie, deputata Ghirra.
Come dicevo poc'anzi, chiedo la cortesia ai colleghi: chi altro vuole iscriversi - c'è il rischio che non riusciamo a vedere le tante mani, abbiamo quasi due fogli pieni - cortesemente venga qui, perché il rischio è di non riuscire a vedere tutti i colleghi. Quindi, nessuno si dispiaccia, ma chiedo di venire qui.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà per un minuto.PRESIDENTE (COSTA Sergio)GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Io voglio ancora tornare sull'episodio di ieri. In quest'Aula effettivamente siamo abituati anche a discutere in maniera animata tra colleghi. Il fatto è che il Ministro Valditara non è un collega e il Ministro Valditara in quest'Aula era un ospite (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), un ospite che rappresentava il Governo e rappresentava anche il mio Ministro, anche se non condivido assolutamente nulla di quello che fa.
In maniera irosa, collerico e quasi isterico, è venuto qui ad accusarci e, invece di fermarsi a parlare e a cercare di capire su che cosa si stava svolgendo il dibattito, ha preferito andarsene, perché ha una priorità, il Ministro Valditara, quella di andare a fare campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…ANDREA DE MARIAPRESIDENTE. Grazie, onorevole Amato. Rammento a tutti che abbiamo un minuto a testa, non oltre.
Ha chiesto di parlare l'onorevole De Maria. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io ritengo opportuno chiarire il mio pensiero, anche alla luce degli sviluppi di ieri nella Conferenza dei presidenti di gruppo. Noi volevamo certamente criticare questo provvedimento. Abbiamo lavorato per emendarlo, ma non volevamo assumere un atteggiamento in nessun modo ostruzionistico. Volevamo dare il nostro contributo di merito. Poi, l'intervento del Ministro ha oggettivamente cambiato lo scenario, perché c'è stata una grave mancanza di rispetto, a mio avviso, non solo verso le opposizioni, ma verso tutto il Parlamento.
Credo a questo punto davvero che un chiarimento ci debba essere e ci debbano essere le scuse del Ministro. È naturale che noi poniamo questo tema e continuiamo a porre questo tema finché queste scuse non arrivano, perché penso che difendere la dignità del Parlamento sia un compito di tutti i parlamentari e sia un servizio che si rende alla democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).FRANCESCO MARIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. Invece, io devo chiarire qualche elemento del mio intervento di ieri, quando ho chiesto che venga in Aula, qui da noi, il Ministro Giorgetti. Poi, in verità, il collega Marattin ha fatto alcune precisazioni. Noi sappiamo benissimo che i due criteri sono diversi, quello usato dal Vice Ministro Leo e quello usato dall'Istat, ma noi vogliamo sapere dal Ministro dell'Economia e delle finanze se è vero che i vantaggi del taglio dell'Irpef andranno al 90 per cento delle famiglie del quinto più ricco e ai due terzi di quelle del penultimo quinto. Noi sappiamo benissimo che non si tratta di ricchi, ma sicuramente che queste risorse, contenute nella legge di bilancio, vanno, in particolare, alle famiglie più benestanti. È questo l'elemento di iniquità che rileviamo nella manovra e per questo… (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
ANTONINO IARIAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONINO IARIA (M5S). Grazie. Io trovo chiaramente strano che il Ministro venga in Aula con la sua coda di paglia lunga un chilometro e ci accusi di aver detto delle cose che non abbiamo detto. Noi abbiamo ribadito più volte - e citato - la frase di Gino Cecchettin: “Se vogliamo combattere la violenza, dobbiamo avere il coraggio di parlare di affettività prima che diventi cronaca”.
Questo disegno di legge non fa altro che eliminare questa possibilità nelle scuole e, quindi, chiaramente va a minare un contributo di conoscenza e quando elimini conoscenza e cultura aumenti le differenze, aumenti le disparità, aumenti le problematiche della società. Quindi, è questo ciò che abbiamo detto ieri ed è il Ministro che deve vergognarsi della sua coda di paglia lunga un chilometro per essere venuto in Aula con quella reazione assurda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ALBERTO PANDOLFOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pandolfo. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ALBERTO PANDOLFO (PD-IDP). Sì, grazie, Presidente. Per chiarire il mio pensiero, perché, rispetto al resoconto stenografico, a pagina 47, nel mio intervento è riportato che stigmatizzavo la fuga del Ministro da quest'Aula per un impegno istituzionale, ma abbiamo scoperto subito che non si trattava di un impegno istituzionale, bensì di un appuntamento elettorale che ancora oggi vede il Ministro presente in Puglia per presentare il suo libro La rivoluzione del buon senso. Per un Paese normale.
Io credo che in un Paese normale il Ministro, che ha un suo provvedimento nell'Aula del Parlamento, stia in Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e non fugga a fare campagna elettorale in Puglia, dove invece non dovrebbe essere, mentre dovrebbe stare in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).GIORGIO FEDEPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fede. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. Piuttosto che vergognarci, noi siamo orgogliosi di stare qui a lavorare oggi, di giovedì, come non accade da troppo tempo per le campagne elettorali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Piuttosto che vergognarci, noi siamo consapevoli che il consenso informato è fondamentale per una società in cui l'80 per cento dei delitti e dei femminicidi avvengono per mano del partner e questi sono nostri figli, sia quelli che muoiono sia quelli che uccidono.
Io sono orgoglioso di dare informazioni e di evitare il consenso informato a una cultura che, essendo multietnica, ha l'11 per cento di ragazzi stranieri che devono essere integrati e conoscere la cultura e l'educazione affettiva. I nostri figli devono essere informati sull'educazione sessuale; lo richiedono nel 94 per cento dei casi e il Governo non lo riconosce. Quindi, noi siamo orgogliosi di questo e penso che dalla disforia di genere bloccata - o il tentativo di bloccarla da parte di Gasparri per il Careggi di Firenze in poi - tutti questi temi vanno affrontati, non vanno oscurati da una cultura che tende a fuggire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…DEBORA SERRACCHIANIPRESIDENTE. Grazie, onorevole Fede.
Ha chiesto di parlare la deputata Serracchiani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io vorrei chiarire il mio pensiero di ieri, tornando su quello che ieri è accaduto. Abbiamo assistito a un comizio da parte del Ministro dell'Istruzione, che è venuto in quest'Aula semplicemente ad insultarci e poi se n'è andato e se n'è andato, come ha detto già qualche collega, in campagna elettorale. Oggi - lo ricordava il collega Pandolfo - è in Puglia per presentare il proprio libro.
Allora, Presidente, per suo tramite chiederei al Ministro, se lo ritiene, di venire a presentare il libro qui in Aula, perché forse è l'unica occasione che abbiamo per vederlo e potrebbe anche essere l'unica occasione perché lui si scusi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ELISABETTA PICCOLOTTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Piccolotti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per chiarire il mio pensiero rispetto all'intervento che ho fatto per rispondere punto per punto al Ministro Valditara, perché vorrei sottolineare che nelle indicazioni nazionali e nelle linee guida per l'educazione civica, purtroppo, mancano molte parole. Ieri ho detto che manca del tutto l'educazione sessuale, ma manca anche la parola “omofobia” (Applausi della deputata Scarpa), manca anche la parola “patriarcato”, manca anche la parola “maschilismo” e non c'è nemmeno la parola “machismo”. Insomma, in quelle linee guida e nelle indicazioni nazionali non c'è un'analisi del contesto culturale in cui matura la violenza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
ENRICA ALIFANOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Alifano. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Allora, il Ministro è venuto qui in Aula ma non ha dato alcun elemento costruttivo che potesse accrescere il livello del dibattito parlamentare su un tema così divisivo, ma anche così importante dal punto di vista politico e anche sociale.
È venuto qui semplicemente a dire che noi avremmo fatto delle affermazioni che non corrispondono a verità; è venuto qui a dire che non abbiamo letto attentamente il testo di legge e poi si è adirato e se ne è andato via. Ora, sinceramente, Presidente, noi il testo di legge l'abbiamo letto e l'abbiamo letto attentamente, tant'è che abbiamo proposto una serie di emendamenti molto importanti che avevano lo scopo di migliorare un testo scritto veramente male. E quindi sarebbe stato opportuno che il Ministro fosse venuto qui magari a inserirsi in questo dibattito e invece non ha fatto altro che offendere l'Aula parlamentare e andare via senza chiedere…FRANCESCO EMILIO BORRELLIPRESIDENTE. Grazie deputata Alifano. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Per specificare meglio e chiarire il mio pensiero di ieri: la mia posizione è di dura critica rispetto al modo con cui si è posto il Ministro in Aula, assolutamente non da Ministro ma da capogruppo di un movimento politico, tra l'altro aizzando e non costruendo ponti con la minoranza - che sarebbe stato utile, visto che questa dovrebbe essere una norma non divisiva ma da approvare con il più ampio consenso possibile - e cercando la rissa in Aula.
Tra l'altro, è veramente di cattivo gusto fare un intervento del genere sapendo quello che sarebbe successo e poi alzarsi e andare via. Credo che, da questo punto di vista, il Ministro dovrebbe rispondere del modo in cui certe volte una persona fa un intervento del genere e si rende conto del proprio errore (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)…TONI RICCIARDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io non faccio altro che aggiungermi alla stigmatizzazione. È un peccato, l'ho detto ieri e lo ripeto oggi. La statura di un Ministro si determina attraverso l'azione e il comportamento quotidiano. Fa specie soprattutto perché, se stessimo parlando del ministro della termoidraulica, per quanto rispetto porti alla termoidraulica, ci potevamo attendere una reazione repentina di siffatta natura, ma, come ho avuto modo di dire ieri, Presidente, nel momento in cui tu interpreti la funzione del Ministro dell'Istruzione devi coltivare il dubbio e ogni tanto anche la ragione, e questa purtroppo ieri è mancata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
EMMA PAVANELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Leggendo il verbale di questa mattina si capisce benissimo quello che è successo ieri: mentre noi difendevamo i nostri emendamenti - come è giusto che sia, come da prerogativa di noi parlamentari - il Ministro è venuto qui in Aula soltanto per accusarci e per dire che non avevamo letto il provvedimento. Invece lo abbiamo letto; ecco perché abbiamo fatto emendamenti, ecco perché stiamo difendendo le nostre posizioni che sono ben opposte da quelle della maggioranza. Quello che mi domando, Presidente, visto che il Ministro Valditara è corso a parlare nelle scuole in Puglia per fare campagna elettorale, vista la circolare che ha inviato qualche giorno fa, è se si prevede che in quelle scuole si faccia ovviamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
MAURO BERRUTOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io chiarisco il mio pensiero di ieri, cercando di essere più preciso. Sono andato a cercare delle fonti: “Evviva l'umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita”, 24 novembre 2022, Giuseppe Valditara che, evidentemente, è un insegnante, oltre a essere il Ministro, e quindi cerca un metodo per far migliorare le persone.
Ecco, grazie, Ministro Valditara, ho 56 anni, con me quel metodo lì non funziona. Sono un parlamentare della Repubblica. Forse funzionava 56 anni fa quando qualche sculacciata l'ho presa da mia mamma, ma non sono disposto a prenderle in questa maniera dal Ministro Valditara. Non è un mio professore, non mi può bocciare, non mi può dare un brutto voto di condotta. Io, invece, dal punto di vista politico, esprimo un giudizio non solo su di lui, naturalmente in quanto Ministro, in quanto insegnante, ma esprimo un giudizio politico sul provvedimento che siamo stati chiamati ad analizzare e che, confermo, abbiamo letto con grande attenzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).CARLA GIULIANOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Giuliano. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Per chiarire il mio pensiero e aggiungere che l'intervento del Ministro è stato assolutamente indecoroso, assolutamente inadeguato rispetto a un Ministro che, in quest'Aula, è ospite e che, in quanto Ministro, deve rappresentare l'Italia intera, compresi coloro che non condividono il suo pensiero.
Però, forse, una cosa buona il Ministro l'ha fatta. In questi giorni è andato nelle scuole perché anche dal suo intervento si vede che, tra i banchi di scuola, sia come insegnante che come alunno, evidentemente il Ministro manca da un pezzo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).MARIA CECILIA GUERRAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Guerra. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sono intervenuta ieri a sostegno di un emendamento che ritenevo importante, che poteva contribuire a migliorare una legge che considero sbagliata e regressiva. Sono una parlamentare, credo sia questo il mio compito. L'espressione rabbiosa di Valditara “vergognatevi”, la più trita e ritrita espressione dei frequentatori deteriori dei social mi ha lasciato esterrefatta. Perché diretta alla minoranza da un Ministro di un Governo che dovrebbe rappresentarci tutti; perché usata in questa sede che dovrebbe continuare ad essere il luogo della democrazia; perché, e soprattutto perché, il Ministro non ha avuto non dico l'umiltà ma la dignità di scusarsi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
STEFANIA ASCARIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ascari. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie, Presidente. Abbiamo messo in evidenza ieri il comportamento assolutamente inaccettabile del Ministro dell'Istruzione Valditara, in primis perché, se fosse rimasto e avesse ascoltato il dibattito, si sarebbe reso conto di quanto sia fondamentale e non più rinviabile l'educazione affettiva e sessuale, a partire dai primi banchi di scuola, nonché fornire quell'alfabeto gentile delle emozioni in grado di riconoscerle, di tirarle fuori, di parlarne, di scoprirle, che è la prima cosa che dovrebbe fare un insegnante. Lui è il primo che avrebbe dovuto capirlo però, probabilmente, non lo sa perché non ha mai partecipato ad alcuna discussione né in Commissione cultura, né in Aula, e soprattutto…
ELEONORA EVIPRESIDENTE. Grazie, deputata Ascari. Ha chiesto di parlare la deputata Evi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELEONORA EVI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io per precisare l'intervento di ieri. Perché ieri abbiamo appreso con inquietudine, ma senza sorpresa, che il Ministro Valditara non è più il Ministro dell'Istruzione ma si è trasformato nel Ministro della verità di orwelliana memoria. Ha, di fatto, riscritto in diretta le sue dichiarazioni, ha cercato di smentire gli insulti rivolti ai parlamentari e ha cercato di difendere l'indifendibile divieto di educazione sessuale e affettiva nelle scuole che questo Governo sta introducendo. Quindi eccolo! Eccolo il “Ministero della verità”.
Ma vorrei dire a questo Governo e a questa maggioranza che qui non siamo in “1984” (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).SUSANNA CHERCHIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Cherchi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI (M5S). Grazie, Presidente. Quando io parlavo di educazione sentimentale, di sesso, facendo l'insegnante - questo è accaduto nel 1987, quindi è una cosa abbastanza vecchia - e la mia posizione è completamente diversa rispetto a quella del collega. Io penso che Valditara e anche l'ex collega di Fratelli d'Italia, che hanno affermato cose non corrette, fossero talmente frustrati, talmente a disagio, talmente - diciamo - si vergognavano di quello che stavano votando e che stavano cercando di dire, che hanno voluto gettare un po' di fango anche su di noi. È un po' come quando qui si è votato che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Mubarak. Ma quanto disagio avranno provato i poveri colleghi che hanno dovuto votare simile orrore, e, quindi, mi fa un po' tenerezza questa cosa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
ANTONELLA FORATTINIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Forattini. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONELLA FORATTINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Per chiarire le dichiarazioni di ieri e ribadire quanto aberranti siano state le dichiarazioni del Ministro perché ribaltano la realtà: chiedere più educazione, più prevenzione, più strumenti culturali, non significa sfruttare i femminicidi. È irresponsabile chi continua, invece, a negare le evidenze e trasforma un'emergenza nazionale in un terreno di scontro ideologico. In Italia una donna ogni tre giorni viene uccisa e questa è una realtà, non un'opinione. E davanti a numeri così drammatici uno Stato serio non attacca l'opposizione, ma costruisce politiche pubbliche condivise (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
VITTORIA BALDINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Baldino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, signor Presidente. Ieri, nel corso del mio intervento, riferivo che, a mio avviso, il Ministro Valditara ha dato un cattivo esempio alla nostra società: una società in cui prevale l'individualismo, il bisogno di imporsi sull'altro invece di confrontarsi; invece educare, soprattutto educare all'affettività, significa esattamente il contrario. Significa insegnare il rispetto, la capacità di gestire il conflitto senza trasformarlo in violenza, anche in violenza verbale; significa saper ascoltare, significa capire l'altro, riconoscere la dignità di chi ci sta di fronte. Per questo la sceneggiata di ieri è molto grave, perché diseduca. E noi, qui dentro, abbiamo il dovere invece di dare l'esempio, non di alimentare la stessa deriva che sta lacerando il Paese, alimentando solitudine e conflitti sociali. Quindi, dobbiamo ristabilire il rispetto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
VALENTINA GHIOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghio. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ho riletto il mio intervento e mi sono resa conto che il Ministro non ha risposto ieri a domande fondamentali. Non ha risposto perché ha deciso di cancellare l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole per i bambini fino a 11 anni; non ha risposto a cosa ne sarà delle attività come quelle della Fondazione Cecchettin per la scuola dell'infanzia; non ha risposto su come faranno gli adolescenti che non riceveranno il consenso delle famiglie, dei genitori per poter fare educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Si è limitato ad insultare in modo inedito il Parlamento e poi andare via in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
ANDREA QUARTINIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Io volevo sottolineare che negli interventi di ieri, a noi è sembrato di essere assolutamente sobri. Invece abbiamo avuto un Ministro dell'Istruzione la cui violenza verbale era particolarmente evidente. Io ipotizzo che l'educazione affettiva e sessuale abbia a che fare anche con l'educazione emotiva e con l'equilibrio. Allora, forse, un voto in condotta negativo bisognerebbe darglielo e anche “addestrarlo”, visto che è un termine che a lui piace, a essere più educato nei confronti di quest'Aula, perché la maleducazione non è accettabile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
ILENIA MALAVASIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Malavasi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie Presidente. Oggi è la Giornata mondiale della gentilezza e noi siamo qua a richiamare il Ministro Valditara per la sua scortesia istituzionale. Siamo sempre stati considerati un popolo socievole, cordiale, ospitale, purtroppo ieri il Ministro ha dato un pessimo esempio con il suo attacco violento e verbale nei confronti del Parlamento, che rappresenta i cittadini italiani. Ho pensato molto a quello che abbiamo detto ieri e io sinceramente non mi vergogno, non mi vergognerò mai di chiedere più educazione per un'educazione più libera e più consapevole per i nostri giovani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
ANTONIO CASOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Io non mi meraviglio affatto del comportamento di ieri del Ministro Valditara, che più volte ha già dimostrato la sua arroganza, l'arroganza di chi pensa di avere tutte le ragioni di questo mondo, indipendentemente da quel che dicono gli altri, indipendentemente da come poteva andare il dibattito parlamentare.
E l'ha dimostrato essendo assente all'interno del dibattito, ma poi, allo stesso tempo, accusandoci di non aver approfondito e di non aver studiato nulla. In realtà, caro Ministro, è proprio l'opposto: proprio perché abbiamo studiato bene questo provvedimento, proprio perché siamo entrati nel merito di questo provvedimento che abbiamo deciso di fare un'opposizione dura, perché sappiamo che questo provvedimento è estremamente dannoso e che non porterà a nulla di buono, anzi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…MAURO ANTONIO DONATO LAUSPRESIDENTE. Grazie, onorevole Caso. Ha chiesto di parlare l'onorevole Laus. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MAURO ANTONIO DONATO LAUS (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io con questo intervento, devo dire la verità, ho proprio poco da chiarire. Ieri abbiamo assistito a qualcosa di incredibile, non una seduta parlamentare, ma una vera e propria rappresentazione teatrale. Una commedia completa, con tutti i personaggi interpretati tutti ed esclusivamente dalla stessa maggioranza. Nel Governo ormai c'è di tutto: c'è chi comanda, chi finge di comandare, chi rema contro e a sorpresa c'è anche chi fa la vera opposizione. Ebbene sì, la fate voi a voi stessi, con un impegno e una determinazione che quasi ci commuove. E allora ci viene da chiedere: e noi? Che ruolo volete affidarci? Da spettatori? I suggeritori dietro le quinte? Oppure preferite che vi lasciamo il nostro posto perché state facendo talmente bene l'opposizione che rischiate di toglierci il lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)…
VALENTINA D'ORSOPRESIDENTE. Grazie, onorevole Laus. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Guardate, rileggendo le dichiarazioni del Ministro di ieri e ricordando un po' i toni, è certificato che il Ministro Valditara non ha ancora compreso che rappresenta un'istituzione, che è un Ministro di tutti, anche di coloro che non la pensano come lui. E non ha neanche compreso che ha la forza dei numeri dalla sua parte, i numeri della maggioranza e può portare a casa tutti i provvedimenti che vuole. Per cui quello che risulta assolutamente inaccettabile è che, oltre alla forza dei numeri, ci sia un Ministro che aggiunge anche l'arroganza dei toni e dei modi. Questo risulta inaccettabile, ma certifica anche un'altra cosa che noi sappiamo bene: la mancanza di senso delle istituzioni di tutta la compagine governativa del Governo Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
ANDREA ROSSIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andrea Rossi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA ROSSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ritengo doveroso un chiarimento, perché non sempre in un minuto si ha la possibilità di essere chiari nell'esposizione. Mi è dispiaciuto ieri che il Ministro se ne sia andato durante l'intervento perché avrei chiarito, provato a chiarire in quel minuto semplicemente una posizione che, citando le parole del papà di Giulia Cecchettin, Gino, si ribadiva, in quelle parole, senza violenza, con tono gentile, nella giornata di oggi - come ci ricordava prima la collega Malavasi -, che l'educazione, il far crescere in ambienti comunque sani i nostri figli, all'interno della scuola, dia la possibilità di riuscire, nel nostro Paese, attraverso la cultura, a combattere anche quella che è una piaga drammatica, ossia quella del femminicidio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
PAOLO CIANIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciani. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io vorrei chiarire il mio pensiero di ieri, perché ieri mi ha colpito, e ho stigmatizzato come tanti, l'attitudine del Ministro, che è arrivato qui con una rapida apparizione, nonostante il Governo fosse già presente, per prendere a urli le opposizioni. Ma oggi mi colpisce ancora di più una cosa: ieri è come se lui avesse voluto riaffermare che tutto andava bene, che i programmi c'erano, che era già tutto previsto; ma, colleghi della maggioranza, voi pensate davvero che tutto vada bene? Che non esistano violenza di genere, discriminazioni, femminicidi e che tutto questo non abbia legami con l'educazione o, meglio, con la mancanza di educazione sessuale e affettiva? Io non lo credo e allora anche voi dovreste, con noi, porvi più seriamente questo tema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
LIA QUARTAPELLE PROCOPIOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP). Presidente, anch'io vorrei tornare sulla giornata di ieri. Il Ministro è venuto qui argomentando le scelte del Governo con un insulto all'opposizione. Io ritengo che la maggioranza abbia degli argomenti più solidi per un provvedimento che noi contestiamo, che riguarda, appunto, l'introduzione del consenso dei genitori per le ore di educazione sessuo-affettiva, piuttosto che dire alle opposizioni che si devono vergognare. Siamo bloccati nei lavori parlamentari per questa ragione, perché le ragioni della maggioranza sono ridotte a degli insulti. Noi siamo qui, disponibili a discutere nel merito, perché abbiamo molte ragioni per continuare a sostenere la nostra opposizione a questo provvedimento, ma siamo basiti dall'atteggiamento del Ministro. Il tempo a scuola è un tempo democratico, le cose che vengono insegnate a scuola devono essere uguali per tutti, ci venga spiegato perché non è così per le ore di educazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)…
LAURA BOLDRINIPRESIDENTE. Grazie, deputata Quartapelle Procopio.
Ha chiesto di parlare la presidente Boldrini. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)LAURA BOLDRINI (PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Un Ministro dovrebbe agire con disciplina e onore e invece quello che ha detto e ha fatto ieri Valditara non è onorevole, signor Presidente. È venuto in Aula - 30 minuti forse? - e in quei 30 minuti è venuto qui, dopo che in Commissione non si era mai visto, per insultare l'opposizione. E perché? Perché noi sosteniamo che la violenza degli uomini sulle donne si combatte con l'educazione sessuo-affettiva anche nelle scuole primarie. Poi il Ministro che ha fatto? Non ha partecipato al dibattito; ha ritenuto bene di lasciare quest'Aula e andarsene via a fare la campagna elettorale, Presidente. Questa è come dire l'importanza che il Ministro riserva quest'Aula. In-qua-li-fi-ca-bi-le!
DANIELA MORFINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Morfino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)DANIELA MORFINO (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io oggi vorrei chiarire il mio intervento di ieri. Ieri abbiamo assistito veramente a un fatto increscioso. Il Ministro è arrivato con la sua prosopopea, è venuto a fare il suo comizio, ha offeso le opposizioni e poi è scappato via. Quindi, verrà ricordato non solo come il Ministro del bavaglio e come il Ministro della censura, ma anche come il Ministro della fuga preventiva, perché aveva paura della reazione delle opposizioni.
Oggi noi diciamo al Ministro che non può mettere con questo provvedimento il bavaglio ai docenti, non può politicizzare la scuola e quello che si deve vergognare è lui e non le opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).SARA FERRARIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ferrari. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ieri ho avuto il tempo di stigmatizzare il comportamento del Ministro, sia rispetto al metodo sia al merito. Dopo due giorni di assenza in quest'Aula, su un provvedimento che porta la sua prima firma e dopo due anni che lo attendiamo in Commissione femminicidio e violenza, è venuto qui a spiegarci che stiamo sbagliando tutto, che stiamo dicendo bugie, che ci dobbiamo vergognare. Ha anche negato di vietare l'educazione sessuale a scuola e gli ho letto il suo stesso testo, quello che porta la sua firma, che dice: “(…) sono escluse, in ogni caso, le attività didattiche e progettuali (...)”. Ho ricordato che, a casa mia, “escluso” vuol dire che non si possono fare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)…
GIANNI CUPERLOPRESIDENTE. Grazie, deputata Ferrari.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Cuperlo. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Presidente, leggo questa cosa, che mi sembra molto importante: “Gentile Presidente” - è rivolto a lei - “la prego di rivolgere alle colleghe e ai colleghi delle opposizioni le mie scuse più sentite per alcune espressioni utilizzate ieri durante la discussione sul disegno di legge in oggetto. Il Ministro Valditara”. Per il momento l'ho letto su ChatGPT, ma la speranza è l'ultima a morire (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).
PATRIZIA PRESTIPINOPRESIDENTE. Grazie, onorevole Cuperlo. Mi sembrava di non averlo letto sulla mia...
Ha chiesto di parlare la deputata Prestipino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Oggi - ha detto bene la mia collega - è la Giornata mondiale della gentilezza. Mentre venivo qui alla Camera, ho ascoltato un bellissimo programma su Rai Radio1, Radio1 Progetto benessere, e un ascoltatore ha chiamato in diretta dicendo queste testuali parole: nella Giornata mondiale della gentilezza vorrei invitare davvero tutti gli insegnanti e le insegnanti ad insegnare la gentilezza ai nostri studenti, perché noi genitori a volte non ne siamo capaci.
Noi stiamo a discutere questo provvedimento così delicato, litighiamo su questo e poi la gente, i cittadini, la realtà è questa: chiedere aiuto sempre, esclusivamente, alle scuole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).RACHELE SCARPAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Scarpa. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RACHELE SCARPA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io voglio ribadire l'ovvio, cioè che un Ministro è una figura di riferimento istituzionale e il modo in cui un Ministro si rivolge al Parlamento contribuisce a formare la cultura del rispetto delle istituzioni e del confronto democratico nel nostro Paese. Un Ministro che dice alle opposizioni di vergognarsi, perché riportano quello che ha detto la stragrande maggioranza degli auditi su un provvedimento che quel Ministro mai si è degnato di venire ad ascoltare, è una cosa di una gravità inaudita e ben rappresenta il valore che questa destra dà al confronto parlamentare. Un chiarimento è il minimo indispensabile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
LUANA ZANELLAPRESIDENTE. Prima di passare la parola oltre, mi informano che il collega Tabacci sta sensibilmente meglio e, quindi, potremmo anche rivederlo in Aula o, comunque, si sta riprendendo e di questo siamo tutti felici (Applausi).
Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Anch'io vorrei intervenire sul verbale, sottolineando un aspetto che non mi sembra di aver espresso con abbastanza chiarezza e che riguarda il punto in cui il Ministro ha preteso di interloquire con il Parlamento attraverso parole grevi, inaccettabili, come è stato sottolineato, e indegne di un rappresentante del Governo di un Paese come il nostro.
Chiudo dicendo questo: in realtà, dovremmo anche ringraziare questo Ministro, perché ha consentito di approfondire, di mettere in forte rilievo il tema…MARIA ANNA MADIAPRESIDENTE. Grazie, deputata Zanella.
Ha chiesto di parlare la deputata Madia. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARIA ANNA MADIA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Rimettiamo un po' in fila i fatti. Io penso che dopo questi due giorni di discussione il Ministro Valditara possa essere ribattezzato, dalla sua stessa maggioranza, il “Ministro intralcio”, perché quello che ha causato il Ministro Valditara, venendo pochi minuti in quest'Aula, Sottosegretaria Frassinetti, è stato non accompagnare un provvedimento della sua maggioranza, ma ostacolare un provvedimento della sua maggioranza.
E questo ostacolo, a voi, maggioranza, e non credo siate contenti dell'intervento di ieri del Ministro, è stato fatto, peraltro, nel peggiore dei modi, cioè accusando l'opposizione di aver strumentalizzato delle morti. Chiunque abbia il minimo di cognizione e conoscenza della pratica della democrazia conosce la gravità di aver detto queste parole dai banchi del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)…FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. Grazie, deputata Madia. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, Presidente. Volevo ringraziare il Ministro Valditara perché ci ha permesso di stare su tutti i giornali del nostro Paese; ha permesso a questo tema, a quello dell'educazione sessuo-affettiva di arrivare nelle case di tutti gli italiani e sta permettendo un dibattito lungo e articolato in Parlamento. Senza il suo pessimo intervento, pieno di insulti nei confronti dell'opposizione, questo non sarebbe accaduto. Un vero autogol da parte della maggioranza. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
SIMONA BONAFE'PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bonafe'. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io volevo specificare quanto detto ieri. Ieri il Ministro è venuto in quest'Aula non per contribuire al dibattito su un tema sensibile, ma per dire che l'opposizione non aveva studiato, per dire che l'opposizione aveva detto falsità e, come se non bastasse, poi è andato via. Ma quello che è peggio è che il Ministro è venuto qui a dire che noi ci dobbiamo vergognare.
Ora, Presidente, noi non ci vergogniamo per il lavoro che stiamo facendo su questo provvedimento. Ci vergogniamo, però, sì, dello spettacolo pessimo che ha dato il Ministro non solo a quest'Aula, ma a tutti gli studenti e alle studentesse, ai quali, invece, lui dovrebbe dare il buon esempio.
Ecco, allora, Presidente, che, per questo, noi chiediamo che il Ministro venga qui e venga a scusarsi non solo con quest'Aula, ma con il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).PRESIDENTE. Agli atti non risultano altri interventi per chiarire il proprio pensiero. Se non vi sono ulteriori osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato). - Missioni. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 96, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta in corso (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
- Per richiami al Regolamento. ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE (COSTA Sergio)
ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Chiedo di parlare.
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Onorevole Giachetti, scusi, è un richiamo al Regolamento? Che cos'è?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Sì, esattamente, signor Presidente. È un richiamo al Regolamento e, in particolare, all'articolo 31, comma 1, del Regolamento. Intendo utilizzare tutti i 5 minuti, perché ritengo che l'argomento sia assolutamente grave e necessiti di un richiamo formale in quest'Aula. Prendendo fortemente le distanze da tutti i colleghi dell'opposizione che sono intervenuti, sostenendo che il Ministro Valditara sia un ospite in quest'Aula, ritengo sia molto grave che la Presidenza non sia intervenuta, avendo, secondo me, l'obbligo di intervenire, per contestare chi ha osato sostenere che il Ministro Valditara sia un ospite in quest'Aula, in relazione a quanto previsto dal nostro Regolamento. Perché il nostro Regolamento prevede, al comma 1 dell'articolo 31 - leggo, spiego e recito esattamente quello che dice il Regolamento - che: “Nell'aula sono riservati posti ai rappresentanti del Governo e ai componenti la Commissione”.
Allora, è del tutto evidente, signor Presidente: come possiamo noi sostenere che il Ministro Valditara sia un ospite, se addirittura il Regolamento della Camera prevede che per i membri del Governo vi sia un posto riservato? Si apre un problema, perché è chiaro che anche quando andiamo al ristorante ci sono dei posti riservati. Questo non implica che, siccome ci sono dei posti riservati, tutti quelli che entrano nel locale possano chiedere e ritenere di essere proprietari di quel locale. Però noi non siamo - nonostante, ovviamente, i gelati, la panna e le cose varie - in un ristorante; siamo ancora nell'Aula della Camera dei deputati e, quindi, se la Presidenza non interviene immediatamente per bloccare una considerazione che è insostenibile, si pone un problema anche democratico in quest'Aula.
Ora poi il problema si acuisce; perché se poi il Ministro, che ha i posti riservati in quest'Aula, viene, si siede, parla e poi se ne va, si apre un altro problema: sulla qualità della presenza del Ministro in quest'Aula, non sul fatto se sia ospite o non sia ospite, ma se sia una persona educata, non sia una persona educata. Pensi che ha motivato la sua assenza da quest'Aula sostenendo che aveva un impegno istituzionale. E mi stavo domandando, signor Presidente, se invece in quest'Aula fosse venuto a bere un cappuccino o a prendere un cornetto, visto che tendenzialmente è un'istituzione anche quest'Aula. Però ha spiegato che andava via da qui, noi poveracci, perché aveva un impegno istituzionale importante. Qualcuno dice e ho sentito l'onorevole Amato che parlava di un impegno per la campagna elettorale, che è sicuramente un fondamentale impegno istituzionale, e soprattutto speriamo che dia gli stessi risultati che ha dato la sua presenza in Aula nella campagna elettorale, però non c'è dubbio che partecipare ai lavori dell'Aula, così come previsto dal comma 1 dell'articolo 31... pensi che addirittura il nostro Regolamento prevede che i posti siano riservati, ma non prevede l'obbligo per il Governo di parlare perché in quante occasioni, cari colleghi, ci siamo trovati nella condizione di dover chiedere al Governo di parlare e il Governo rivendicava che ha i posti riservati ma lui ha il diritto di non parlare, di stare qui senza parlare! Ma invece ha il diritto ad avere il posto.
E quindi ritengo una grave lesione dello spirito democratico, nel quale noi agiamo in quest'Aula, il fatto che la Presidenza non abbia ritenuto di dover stigmatizzare tutti quei colleghi che, magari, comprendendo quello che è successo e anche l'inadeguatezza del comportamento del Ministro, hanno messo in discussione un principio democratico fondamentale: che il Ministro in quest'Aula non è un ospite, ha i posti riservati ed eventualmente è soltanto un gran maleducato (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. Credo che l'onorevole Zaratti si associ all'intervento. Si associa nel senso che vuole intervenire sulla stessa…
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, signor Presidente. Mi permetto, diciamo così, di dissentire rispetto alla tesi che testé ci ha illustrato il collega Giachetti in merito all'interpretazione dell'articolo 31. Ora, è del tutto evidente che il Ministro ha il diritto e il dovere di essere presente in quest'Aula e sarebbe auspicabile che tutte le volte i Ministri intervenissero nel merito rispetto ai provvedimenti che si stanno discutendo, e questo più volte lo abbiamo anche ricordato nella giornata di ieri; il collega Grimaldi lo ha detto in modo esplicito. Però, rispetto al fatto che il Ministro sia un ospite in quest'Aula, non essendo stato eletto né alla Camera né al Senato, francamente noi diamo una lettura diversa dell'articolo 31. Proprio il fatto che il Regolamento prevede in modo espresso e ha sentito la necessità di esplicitare che ci devono essere posti riservati ai membri del Governo sta a indicare che non fanno parte, diciamo così, di quest'organo, naturalmente, né hanno un ruolo specifico perché, appunto, è necessario riservare loro dei posti.
I posti vengono riservati agli ospiti graditi e certamente il Governo ha il diritto e il dovere di essere qui. Però è un ospite in quest'Aula e come tale si deve comportare. Il comportamento che ha avuto il Ministro nella giornata di ieri è un comportamento che andrebbe stigmatizzato dall'Aula perché, francamente, credo sia sotto gli occhi di tutti che sia andato al di là non soltanto dei doveri di ospitalità che devono sempre contraddistinguere ognuno di noi, ma anche della funzione istituzionale che riveste. Il rappresentante del Governo è il rappresentante del Governo italiano, non è un polemista. Non si viene in Aula a fare i comizi, si viene in Aula a esplicitare e a spiegare i provvedimenti e, giustamente, a difenderli, su questo non c'è assolutamente dubbio.
Ma i comizi si fanno fuori di qui, e vorrei specificare al Ministro Valditara che gli impegni istituzionali sono stare nell'Aula del Parlamento. Andare a partecipare a un'iniziativa elettorale non è un incarico istituzionale, è un'altra cosa. E il fatto che si abbandoni l'Aula dopo aver insultato pesantemente le opposizioni con ingiuriose frasi, con affermazioni del tutto false e prive di fondamento, andandosene poi allegramente a fare la campagna elettorale fuori di qui, è un ulteriore insulto all'istituzione che noi tutti quanti rappresentiamo.
Quindi, il nostro pensiero è chiaro: il Ministro Valditara era un ospite gradito in quest'Aula. Gli abbiamo anche, in termini di Regolamento, riservato il posto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), ma quel posto deve essere onorato nei confronti del Parlamento, dell'opposizione e della maggioranza; deve essere onorato nei modi e nelle forme con cui si espongono i problemi e si espongono i propri punti di vista. Pensiamo che questo, davvero, sia un punto importante che dovrebbe vedere unito tutto il Parlamento, non soltanto le opposizioni, perché le maggioranze cambiano. Se vengono istituzionalizzati comportamenti come quello di Valditara, è un danno per il Paese, è un danno per la Camera dei deputati, è un danno per la democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ALFONSO COLUCCIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Io devo riconoscere il merito all'onorevole Giachetti di aver posto al centro dell'attenzione un tema molto rilevante e molto importante, perché la corretta interpretazione e applicazione del Regolamento costituisce un elemento essenziale per consentire a quest'Assemblea di lavorare correttamente. Quindi, ha posto il tema così fondamentale se il Ministro o i membri, in genere, i componenti del Governo possano essere considerati ospiti o meno di quest'Aula, lui ritenendo che, competendo loro il diritto a intervenire in quest'Aula, non possano essere formalmente considerati ospiti.
Io, però, mi trovo a dover dissentire da questa osservazione, e dissento proprio partendo dall'articolo 31, comma 1, che molto opportunamente l'onorevole Giachetti ha richiamato, perché l'articolo 31 dice che nell'Aula sono riservati posti ai rappresentanti, e questa norma non avrebbe ragion d'essere se i rappresentanti fossero già titolari di un proprio posto; non vedremmo la necessità di una norma che riservi loro un posto tra i banchi del Governo se a loro già spettasse. Come, ad esempio, non troviamo una norma che dice che ai deputati spetta un posto a sedere all'interno dell'emiciclo. Quindi, è evidente che da questa norma che lui interpreta da una sua prospettiva si ricava, a mio giudizio, la prospettazione esattamente opposta.
Ma veda, Presidente, ancor prima di questa interpretazione letterale, io riterrei si debba ricorrere a un'interpretazione di natura più sistematica, oserei dire quasi teleologica della normativa, perché il nostro ordinamento costituzionale è improntato al principio del parlamentarismo, laddove è proprio il Parlamento l'organo non solo che esercita ed è titolare della funzione legislativa, ma anche della funzione di indirizzo nei confronti del Governo. Quindi, la presenza del Governo in quest'Aula costituisce un elemento necessario per rafforzare non già il Governo, bensì il parlamentarismo, il Parlamento, nella sua funzione di controllo e di indirizzo nei confronti del Governo, che si esplica in una serie di atti, quali gli atti di sindacato ispettivo e di iniziativa che spetta al Parlamento, ma anche nell'interlocuzione in occasione di provvedimenti che investono specifiche materie di cui, naturalmente, i singoli dicasteri del Governo sono titolari. Quindi, il fatto che il Ministro abbia diritto a intervenire costituisce un elemento che rafforza e consolida proprio il concetto di parlamentarismo.
Ma aggiungo un'altra notazione di natura, appunto, funzionale. Questa è un'Assemblea legislativa che esplica le sue funzioni attraverso non solo la facoltà di intervento, ma, soprattutto, attraverso il voto. Ora, il Ministro che non sia parlamentare non esercita l'attribuzione primaria che spetta ai parlamentari, che è il voto. Ciò qualifica espressamente come egli non sia un elemento organico di quest'Assemblea, ma sia un elemento esterno all'Assemblea che, appunto, interviene non per esplicare alcuna funzione legislativa, ove il Ministro, naturalmente, non sia parlamentare - come nel caso del Ministro Valditara -, ma una funzione diversa. Ecco, non lo possiamo considerare organico a questa Assemblea e, di conseguenza, lo dobbiamo qualificare ospite, nell'accezione però etimologica di questo termine, che è quella di occupare uno spazio che non è proprio, perché questo, dunque, non è uno spazio proprio del Ministro che non sia anche parlamentare.
Ma, questa notazione così pregevole posta dall'onorevole Giachetti, non interferisce sul giudizio assai negativo che noi diamo del comportamento del Ministro Valditara di ieri, perché alzarsi, non solo con quelle espressioni e riferirsi al Parlamento, all'Aula dicendo vergogna, o alle opposizioni - è lo stesso, perché non c'è una distinzione, è già di per sé molto, molto grave e decisamente offensivo, non delle opposizioni, ma del Parlamento e della democrazia -, ma anche con toni veementi e violenti da lui utilizzati, costituisce l'esatta contraddizione del modello educativo che il Ministro dell'Istruzione dovrebbe rappresentare in Italia. Per cui, ospite, ospite maleducato, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PAOLO CIANIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciani. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ringrazio il collega Giachetti di aver sollevato questo tema, perché effettivamente anch'io, ieri e questa mattina, nel sentire alcuni colleghi usare l'espressione “ospite” riferita al Ministro ieri, qui, in Aula, mi sono interrogato se fosse un'espressione corretta e da dove nascesse questa idea di alcuni colleghi di nominare il Ministro in questo modo.
Allora, ancor prima del nostro Regolamento della Camera, mi è venuto in mente l'articolo 64 della Costituzione, che è la fonte di questo pensiero, dove noi leggiamo, Presidente: “Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta. Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti, e se non sono adottate a maggioranza dei presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale”. E, nella parte finale, dice: “I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto, e se richiesti obbligo, di assistere alle sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono”.
Quindi, il nostro Regolamento - citato ampiamente dai colleghi che mi hanno preceduto - ricorda questa parte finale recepita dal Regolamento della Camera, che prevede la presenza del Governo e dei membri del Governo nella nostra Aula e nei nostri lavori. E allora, da dove veniva, in alcuni dei colleghi - se me ne posso fare interprete o se posso immaginare il loro pensiero -, questa idea dell'ospite?
Da una parte, forse, collega Giachetti - tramite lei, Presidente -, dal duplice significato della parola ospite nella lingua italiana. Perché nella lingua italiana c'è questa specificità: ospite è colui che è ospitato, ma è anche colui che ospita. Questo crea molta confusione, per esempio nelle persone straniere che non conoscono nel fondo la nostra lingua e, quindi, magari, qualcuno dei nostri colleghi ha pensato che il Ministro fosse ospite, cioè che fosse colui che ospita in un'Aula così prestigiosa e dal suo alto ruolo di rappresentanza questo tipo di cosa. Bisognerebbe chiedere a ogni collega che ha usato questa parola se si riferiva a questo significato.
L'altra idea, l'altra interpretazione che mi è venuta in mente, collega Giachetti, è che forse si sia utilizzata l'espressione, la parola “ospite” nell'accezione un pochino negativa, purtroppo - perché a me piace molto la parola “ospite” -, che recentemente la politica ha dato alla parola ospite e alla persona considerata ospite, cioè una persona aliena alla situazione che si trova a vivere. Effettivamente, da questo punto di vista, ieri questa situazione si è creata perché il Governo era già presente con una sua rappresentanza. Il Ministro è arrivato a mo' di tempesta nell'Aula, ha chiesto la parola e, naturalmente, come prevedono la legge, la Costituzione e Regolamento, gli è stata data; ha detto quello che ha detto con grande veemenza, ha preso e se ne è andato.
Quindi, questo senso di alienità, questo senso di estraneità al dibattito, all'Aula, al consesso in cui si trovava, potrebbe essere stato il motivo per cui alcuni nostri colleghi hanno interpretato in questo senso, collega Giachetti, la parola ospite, sicuramente ben conoscendo, invece, che, per la nostra norma, per la nostra consuetudine, per il nostro Regolamento, i membri del Governo sono assolutamente parte in causa e hanno il loro posto all'interno delle nostre istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Salutiamo il rientro in Aula dell'onorevole Tabacci. Grazie di essere qui (Applausi).
Credo d'aver capito che c'è un altro richiamo al Regolamento ed è l'onorevole Grimaldi che si era prenotato.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). No…
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Cosa no?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Mi pare che sia su un altro argomento.
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. È altro argomento... Non ho capito: su che cosa? Perché non può replicare.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Presidente, è sullo stesso argomento, che non è finito. Se lei mi dà la possibilità di spiegarlo…
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Prego, onorevole Giachetti.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Posso urlare? Presidente, le vorrei porre un problema.
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. No, che urlare: c'è chi ha già urlato, la prego.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). No, le vorrei porre un problema, che è un problema non solo tecnico, ma politico e anche formale. Io ho sollevato una… io mi riservo ovviamente di rispondere ad alcune questioni, in particolare dell'onorevole Colucci a titolo personale a fine seduta, ma qui si apre un problema proprio di carattere regolamentare e politico. Io ho posto un problema, ho investito la Presidenza - a mio avviso - di una responsabilità; sono intervenuti dei colleghi che hanno smentito la mia impostazione con la quale io mi rivolgevo alla Presidenza - investendola di una responsabilità -, e lei non è che può tacere. Lei deve dire se avevo ragione io nell'interpretazione che il Ministro non è un ospite, in base all'articolo 31, comma 1 o, stranamente, siamo nel Campo largo, però io non capisco, tutti gli altri invece la pensano in modo diverso. Chi ha ragione, Presidente? È la lettura del Regolamento.
Lei mi deve rispondere se ho ragione io - quindi, non è un ospite il Ministro Valditara - o se hanno ragione i colleghi, che evidentemente vogliono prendere le distanze anche politiche, ma ne parleremo nelle sedi opportune, rispetto a quella che è la mia interpretazione del Regolamento.
Non ci possono essere tutte: o ce n'è una di interpretazione o c'è l'altra. La pregherei di fare luce e di spiegare se ho torto io o hanno torto i colleghi, poi con l'onorevole Colucci ce la vediamo a fine seduta (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Detta così non va bene. Credo che non ci sia dubbio che l'articolo 31 riservi posti ai rappresentanti del Governo in Aula e che l'articolo 37, ovviamente del Regolamento, preveda che i membri del Governo abbiano diritto e, se richiesti, l'obbligo - preciso l'obbligo - di assistere alle sedute e hanno diritto di parlare ogni volta che lo richiedano. Per il resto, si farà riferimento al Presidente Fontana (Applausi di deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).
Ha chiesto di parlare, per un richiamo al Regolamento, l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Mi richiamo all'articolo 39 del Regolamento e, per la precisione, al comma 2. Solo nella giornata di ieri sono successe per due volte due cose secondo me spiacevoli. È successo alla nostra collega Zanella, è successo al collega Bruno Tabacci, che saluto e sono felice di rivedere qui in Aula (Applausi); ed è successo a loro, che sono due persone pacatissime che stavano finendo il loro ragionamento e, quindi, sarebbe bastato qualche secondo in più per sentire la fine del loro pensiero; un pensiero sempre molto netto con i toni miti che riassumono un po' il senso, diciamo, anche della loro cultura politica e del loro portato.
Perché faccio questa premessa, Presidente? Perché al comma 2 si dice: “Trascorso il termine, il Presidente, richiamato due volte l'oratore” - richiamato due volte - “a concludere, gli toglie la parola”. Adesso, voi mi direte: ma il comma 2 esiste ancora o no? Io lo chiedo a tutti perché sono chiare… le norme le scegliamo tutti assieme e c'è un Ufficio di Presidenza dove siamo tutti rappresentati. C'è una sperimentazione che ha avuto anche investimenti consistenti. Ma possiamo dirci che, per quanto noi possiamo rendere tecnico il richiamo, il lampeggiamento… anche il fatto che il Presidente dia ulteriori 30 secondi, se diventa un automatismo, se non c'è una discrezionalità, se togliamo al Presidente questa possibilità di richiamare, facciamo l'errore più classico davanti a qualsiasi innovazione. Ma, scusate, ma non stiamo riflettendo da mesi sul fatto che l'intelligenza artificiale non sia nient'altro che uno dei tanti salti tecnologici che l'uomo ha visto? Ma non ci siamo detti che, però, il controllo dell'umano ci dovrà essere sempre? Perché, guardate, bastavano quei tre secondi, in una commemorazione di un deputato… Ma si può non far finire una deputata che sta commemorando un suo compagno di partito (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)? Ma si può non far finire per tre secondi il collega Tabacci che stava finendo in un modo pacato il suo intervento? Io non sono d'accordo, Presidente. Non sono d'accordo e credo che l'Ufficio di Presidenza possa rivedere... Ma di sicuro sa cosa non può fare? Non può violare il comma 2 di questo Regolamento, perché non l'abbiamo cambiato. Nessuno l'ha cambiato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! E, allora, dovete attenervi. La tecnologia deve essere al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità: lo diceva Enrico Berlinguer. E ancora oggi ci crediamo e lottiamo ogni giorno per tutto questo.
E, allora, io non voglio mai, non vorrei mai che la tecnica, la tecnologia, l'intelligenza artificiale superino la sua Presidenza, superi il suo intelletto e la sua sensibilità. Lei presiede per questo. Tutti noi siamo qui per questo: perché dobbiamo continuare ad avere il controllo sulle nostre, diciamo, intelligenze, sulle nostre idee e sui nostri regolamenti. Questa discrezionalità è la politica, è il senso delle istituzioni ed è quello che facciamo ogni giorno (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).ANDREA CASUPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi collego all'intervento del collega Grimaldi che, anche in maniera vibrante, ha voluto rappresentare in Aula una difficoltà che tanti di noi stiamo incontrando, di cui abbiamo anche parlato. Non condivido, però, lo strumento scelto dal collega Grimaldi perché non penso che questa discussione debba essere affrontata in questa sede e non credo sia nemmeno giusto nei suoi confronti, Presidente - e la ringrazio per il modo in cui sta presiedendo oggi la seduta - investirla di una così grave responsabilità. Certo è - questo credo sia ormai palese - che questa innovazione, di cui comprendiamo la ratio, di cui comprendiamo le ragioni e le motivazioni, si sta scontrando con alcuni elementi di applicazione che rendono ancora più problematico non solo il suo lavoro, Presidente, ma anche il nostro lavoro di parlamentari nel momento in cui interveniamo.
In primo luogo, c'è il fatto che nessuno di noi può vedere questa segnalazione; lo stesso Regolamento ci chiede di guardare la Presidenza e, invece, dovremmo nell'ultimo minuto guardare il microfono per vedere se sta cominciando a lampeggiare e non abbiamo indicazioni chiare sul tempo rimanente.
Più volte, in varie sedi, si è affrontata la possibilità, la necessità di immaginare un meccanismo che ci consenta perlomeno di sapere il tempo residuo, perlomeno di avere qui un'indicazione dei secondi mancanti, oppure di poterla almeno vedere in quelli che sono i tabelloni elettronici. C'è la mancanza di queste informazioni che solo lei detiene, perché lei giustamente, come Presidente, è chiamato a presiedere l'Aula e ha la possibilità di vedere quanto tempo manca ai nostri interventi. Questo è un elemento che, invece, noi non abbiamo e questo rende tutto molto complicato.
Inoltre, vi è il tema dei resoconti. Io ne ho visti alcuni in cui intere frasi sono giustamente troncate. Io ringrazio il Servizio resoconti per il lavoro straordinario che riesce a fare, per riuscire in tempo reale a raccontare i lavori dell'Aula, ma io temo che, alla fine, le difficoltà di applicazione di questa innovazione si riverberanno nella storia del Parlamento. Perché ci saranno nostri interventi che, quando saranno letti dai posteri, non andranno a concludersi con frasi di senso compiuto ma con frasi troncate. Io penso che ciò non sia giusto nei confronti del nostro lavoro, del suo lavoro, Presidente, e del lavoro degli uffici e dei funzionari, che ringrazio, perché fanno un lavoro straordinario e lo fanno ogni giorno.
Quindi, la richiesta è: nelle sedi più opportune - e, ripeto, secondo me è sbagliato investire lei - se si è aperto questo confronto, mettiamo in evidenza che, se non si vuole tornare indietro rispetto all'innovazione, ed io sono d'accordo, si rendano perlomeno queste innovazioni sostenibili. E, allora, mettiamo in campo perlomeno un'indicazione visibile, qui o lì, del tempo mancante, in maniera tale che ciascun parlamentare possa comprendere quanto tempo ha e gestire il tempo di intervento senza trovarsi le frasi tagliate a metà e senza mettere voi nell'imbarazzo di non sapere che cosa fare in questi frangenti. Io penso che sia una richiesta di buonsenso e questo, nel momento in cui l'Aula affronta questo tema, sia uno di quei temi su cui non ci dovremmo dividere fra maggioranza e opposizione. C'è stato questo cambiamento, rendiamolo sostenibile e mettiamo i parlamentari nelle condizioni di poter intervenire e i Presidenti nelle condizioni di poter presiedere. Sono sicuro che si troverà la sede e la forma più opportuna per affrontare questo tema.
Presidente, ci tengo a concludere questo intervento ringraziandola per come sta presiedendo questa mattina i nostri lavori. La ringraziamo per l'attenzione che sta dando alla possibilità di un confronto in quest'Aula, che si sta svolgendo in condizioni difficili che non dipendono dalla sua responsabilità, ma che comunque sta avvenendo e sta avvenendo in maniera serrata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ENRICA ALIFANOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Alifano. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Sinceramente mai intervento più provvido di quello che - è questione, tra l'altro, aperta - ha aperto questa discussione, da parte dell'onorevole Grimaldi, e poi quello che ha detto il collega Casu. Effettivamente c'è un grosso problema. Noi siamo ritornati dalla sospensione estiva e ci siamo ritrovati con questi microfoni che improvvisamente si mutano.
Si mutano in modo improvviso e tutto ciò in contrasto con il disposto dell'articolo 39 che rammentava, per l'appunto, il collega Grimaldi. Il nostro Regolamento lo dovremmo tenere, Presidente, ben caro, perché io penso che dia spazio ai discorsi, al dibattito parlamentare, alle opinioni, che dissentono da parte dell'opposizione, ma anche della maggioranza. Il microfono, a questo punto, che si muta rappresenta, devo dire la verità, un vulnus per l'intero dibattito parlamentare che colpisce in modo indiscriminato sia le opposizioni sia la maggioranza. Rammento che ieri in occasione del question time anche il Ministro Urso è stato mutato improvvisamente, così come è stato mutato anche un collega della maggioranza che non ha potuto finire il proprio pensiero. Ritengo, a questo punto, che sia un'esigenza sentita da tutti quella di trovare una quadra, di trovare una risposta. Ora, mentre noi parliamo, non possiamo stare lì a vedere la lucetta che improvvisamente comincia a lampeggiare e che ci rammenta che dobbiamo finire di parlare. Inoltre, Presidente - mi preme doverlo dire, adesso io parlo in difesa delle opposizioni -, ma di fatto siamo noi che animiamo maggiormente - non me ne vogliano i colleghi della maggioranza - il dibattito parlamentare. Quindi, io penso anche che questa modifica - a voler pensar male ogni tanto si fa peccato, però, come qualcuno diceva, forse ci si azzecca - è un ulteriore passo per abbassare il tono e il livello del dibattito parlamentare e, quindi, alla fine per eliminare quello che rappresenta l'unico modo per le opposizioni di far sentire la propria voce. È il caso di dirlo. Spesso a noi resta proprio questo: resta discutere sugli emendamenti - spesso bocciati, anzi quasi esclusivamente bocciati - e sugli ordini del giorno. E avere questo microfono, che improvvisamente si spegne, non ci permette di concludere un pensiero. Tra l'altro, io penso che nei discorsi molto spesso la conclusione sia l'elemento più importante. Il fatto di non poter esprimere compiutamente quello che uno intende dire rappresenta sicuramente un grosso aggravio nell'espressione del proprio pensiero. Quindi, io penso che sia necessario trovare un sistema alternativo. Qualcuno parlava di inserire un display - Presidente, se riesce un po' ad ascoltarmi - che desse quantomeno all'occhio dell'oratore il tempo che resta al proprio discorso. Questo potrebbe essere - io vorrei sperare - almeno un sistema alternativo.
Se, invece, vogliamo riferirci a quanto viene stabilito dal Regolamento all'articolo 39, Presidente, questa modifica si pone in contrasto insanabile con quanto viene detto dallo stesso. Quindi, o bisogna ritornare sui propri passi, e per l'appunto ristabilire quello che era prima, cioè che il Presidente deve richiamare due volte l'oratore, perché ha sforato i termini e perché finisca il discorso; e questa può essere una prima alternativa - spero che non mi si muti il microfono, perché vorrei concludere, mi richiami, Presidente, due volte possibilmente - oppure mettere un display che ci dica che abbiamo poco tempo residuo, cosicché tagliamo il discorso, concludiamo e addio. Questo vale soprattutto - voglio veramente concludere - per chi come me è abituato a parlare a braccio. Io non riesco a cronometrarmi - adesso parlo per fatto mio - proprio perché spesso le idee vengono lì per lì. Quindi, c'è una difficoltà ulteriore per chi ha questa abitudine di interloquire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Anche io vorrei rivolgerle i miei più sentiti ringraziamenti per il modo in cui sta conducendo l'Aula e per la pazienza che sta dimostrando. Vorrei estendere questo ringraziamento anche ai colleghi della maggioranza che indubbiamente stanno, in qualche modo, ascoltandoci.
A me sarebbe piaciuto - le dico francamente, signor Presidente - se qualcuno della maggioranza fosse intervenuto per stabilire se avevo ragione io o avevano ragione loro rispetto alla questione dell'ospite, perché lei ha dato un'interpretazione un po' salomonica. Non sono riuscito a capire se ho ragione io o hanno ragione loro. Però, magari, essendo che sono in maggioranza, se ci fosse una pronuncia della maggioranza, il problema sarebbe risolto alla radice. Io penso che sarebbero, in questo caso, d'accordo con me i colleghi. Però, comunque, voglio anche dire loro che la loro pazienza è ripagata, perché, se loro devono sopportare e hanno questa pazienza, vuol dire che stanno in maggioranza e sarebbe molto peggio per loro se stessero all'opposizione e dovessero fare quello che in anni passati hanno fatto quando erano all'opposizione e noi sopportavamo. Purtroppo, accade questo.
Nello specifico, signor Presidente, ancora una volta - qui lo dico non dal punto di vista parlamentare, ma dal punto di vista politico - si apre un problema rispetto al mio rapporto con le altre opposizioni, perché io sono in totale dissenso con le affermazioni fatte dai colleghi che protestano per il fatto che si spenga il microfono (Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). La pregherei di dire ai colleghi che mi facciano parlare, perché ho diritto di parlare anch'io, anche se non la penso come loro. È un fatto di democraticità. La ringrazio, Presidente.
Innanzitutto, vorrei sapere: chi ha deciso che i microfoni si accendono e si spengono? Chi lo ha deciso? Se è stata fatta questa cosa, che presumo sia costata anche un po' di più di quanto costa il gelato alla buvette, significa che qualcuno lo ha deciso. Non penso che si è svegliato lei la mattina, Presidente, e ha detto: facciamo così.
Allora, innanzitutto, vorrei dare un consiglio, in particolare all'onorevole Grimaldi, ma anche a tutti gli altri colleghi: c'è un accorgimento, perché non è vero che non c'è il modo di percepire che sta finendo il tempo e via dicendo, perché c'è la lucetta del microfono che si accende e si spegne quando manca un minuto.
Caro collega Grimaldi, e anticipo anche, caro collega Colucci, c'è un modo. Attraverso di lei, Presidente, mi rivolgo al collega Grimaldi e le chiedo scusa (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Io ho notato che sono avvantaggiato, per esempio, rispetto al collega Faraone, perché avendo gli occhiali multifocali, mentre parlo riesco a vedere la luce che si accende e si spegne (Applausi di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Il collega Faraone, che non ha gli occhiali multifocali e guarda la Presidenza, mi ha spiegato che non vede la luce che si accende e si spegne. Io sono, quindi, avvantaggiato.
A questo punto, mi permetterei di suggerire al collega Trancassini la possibilità, tra i tanti benefit che hanno i deputati, di inserire anche la possibilità di modifica degli occhiali (Applausi di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle), ovviamente a carico della Camera (Commenti di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle), mi pare del tutto evidente, in maniera che tutti possiamo avere gli occhiali multifocali, anche i colleghi della maggioranza che non li portano, così magari si danno un tono e ne guadagnano in qualche altra occasione, sicché si risolva un problema che obiettivamente esiste, ma che non può essere risolto togliendo una cosa giusta.
Bisogna dire che - non faccio nomi, ma lo sappiamo - c'è chi usa questa storia della tolleranza della Presidenza… Peraltro guai, Presidente, se lei avesse la possibilità di decidere di dare a qualcuno 10 secondi in più o 10 secondi in meno, perché finirebbe l'oggettività di una misura. A quel punto, io sarei costretto a chiamarla in causa una seconda volta e lei una seconda volta salomonicamente, magari, ne uscirebbe, però si creerebbe una disparità, magari rispetto al suo amico, non dico lei, ma chi sta lì…
Allora, ho pensato che si potrebbe anche chiedere alla collega Ascani - la sua collega che si è occupata tanto di intelligenza artificiale - di fare in modo che l'intelligenza artificiale venga inserita in questo contesto. Aiuterebbe, secondo me, anche la maggioranza.
Io, personalmente, il fatto che si spenga il microfono al Ministro Urso lo ritengo un fatto positivo dal punto di vista democratico. Lei pensi che - e questo lo dico a vantaggio della maggioranza - se l'intelligenza artificiale, percependo il pericolo, ieri, quando il Ministro Valditara ha detto la frase “vergognatevi” (Applausi e commenti ironici di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe), avesse consentito che si staccasse il microfono, avremmo evitato questa situazione e il provvedimento sarebbe stato approvato.
Quindi, siccome noi abbiamo costituito un Ufficio di Presidenza - e qui il valore della Presidenza della collega Ascani che con me ha fatto una lunga campagna elettorale per cercare di diventare segretaria del Partito Democratico, ma non ci siamo riusciti, però lei è diventata Vicepresidente della Camera e adesso è anche presidente del Comitato sull'intelligenza artificiale - suggerirei, invece di contestare questo sistema, di incrementarlo con l'utilizzo degli occhiali multifocali e dell'intelligenza artificiale (Applausi di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).PRESIDENTE. Ringrazio tutti i colleghi per gli interventi sul caso di specie. Chiaramente, premetto doverosamente che il nuovo sistema microfonico non è in evidente o palese contrasto con l'articolo 39, comma 2, del Regolamento, posto che, come è noto, il sistema segnala al deputato il decorso del tempo prima di spegnere il microfono, così come già comunicato per tempo ad ogni collega.
Comunque, riferirò al Presidente della Camera, che ovviamente è il vertice della Camera, le questioni, così come sono state poste, che attengono alla concreta gestione operativa e ovviamente non possono che essere gestite tecnicamente in un'altra sede che non è quella dell'Aula.
Ringrazio di nuovo perché è stata segnalata una questione che, già in altri momenti, anche in forma non ufficiale, era stata segnalata a tutti i quattro Vicepresidenti.
Prima di passare agli interventi sull'ordine dei lavori - qua mi sia consentito -, vorrei sospendere per 5 minuti. - Sull'ordine dei lavori. . . PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per richiedere formalmente una comunicazione, un'informativa urgente da parte del Ministro Salvini. Direi che, più che un'informativa, vorremmo una comunicazione perché vorremmo votare un atto insieme per dare forma a quello che forma non ha. Fateci dire, lo diciamo soprattutto a chi in questa Aula ha governato per più del 60 per cento negli ultimi vent'anni e lo diciamo a chi ha governato per più di sei anni degli ultimi otto anni: sono tanti.
Guardate, la cosa incredibile dell'audizione di Salvini di ieri è che sembrava non solo un Ministro di primo pelo, che legge per mezz'ora una nota, anche con frasi ripetute più volte, come se copiate e incollate, ma un Ministro che confonde, di fatto, l'essere anche un Ministro che dovrebbe raccontare della casa, dell'emergenza abitativa, di quello che vivono tutti i giorni le amministrazioni.
Invece, ha utilizzato l'80, il 90 per cento del suo tempo per raccontare del superamento di quella che sarà la discussione sulla delega e sul codice, di fatto, dell'edilizia. Io sono davvero incredulo, perché sulla casa si è toccato davvero il fondo, quel fondo che è stato cancellato all'inizio di questa legislatura per la morosità incolpevole e per il sostegno agli affitti. Perché si è toccato il fondo? Ma si può accettare un'informativa in Commissione di un Ministro che, dopo 3 anni che non ha fatto nulla, nulla, inizia a dire - in questo grande onestà - che le tante risorse che mette in campo saranno dal 2028 in poi, che però accetta, ovviamente, ogni aiuto anche delle opposizioni in questa legge di bilancio?
Noi diciamo subito “sì” per rimpinguare, da subito, quei fondi. Ma davvero è possibile che dopo 3 anni non si ha uno straccio di legge e si rimandano le prime risorse al 2028, dopo avere governato 6 anni degli ultimi 8? La verità è che in questo Paese il 25 per cento degli italiani non hanno una casa di proprietà e utilizzano la gran parte delle loro risorse, fino al 40 per cento del proprio reddito, per poter permettersi una casa. Sono stati sfrattati, sfrattati, in termini generali dalle proprie città. Spesso un lavoratore precario, sottoccupato, deve viaggiare la gran parte del tempo.
Il Ministro Salvini, visto che è pure Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, dovrebbe sapere questa vita, questo romanzo pendolare, per cui, per arrivare al tuo posto di lavoro, per guadagnare quegli sporchi 1.500, 1.600 euro, devi conquistarti il tuo diritto alla felicità con un'ora di strada. Siamo davanti a 50.000 sfratti, 100 ogni giorno, con bambini e famiglie. A tutto questo non c'è risposta, c'è solo un grande silenzio e un nuovo decreto che si impegna solo a criminalizzare la povertà. Per questo chiediamo che Salvini venga in Aula, per questo vi chiediamo di parlare di casa qui, ora, adesso (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, grazie. Io mi unisco alla richiesta dell'onorevole Grimaldi, ma, non per rincarare la dose, voglio far presente a quest'Aula che noi abbiamo già chiesto...mi dica.
AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. Avvicini il microfono.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)AGOSTINO SANTILLO (M5S). Allora, mi accodo e mi associo alla richiesta del collega Grimaldi. Questi microfoni oggi sono...non per rincarare la dose, ma vorrei ricordare a quest'Aula che noi abbiamo già richiesto il Ministro Salvini sulla questione Piano casa, ma siamo arrivati a chiedere anche la Presidente Meloni, dopo che, il mese scorso, un settantunenne, a Sesto San Giovanni, si lanciava dal sesto piano e moriva suicida durante un'operazione di sfratto, definendo questa come l'emergenza delle emergenze, ricordando che noi, in Italia, abbiamo una famiglia su cinque che vive in affitto e che è in condizioni di povertà assoluta.
Una povertà assoluta che stringe la gola a 5.744.000 italiani, con un più 70.000. Quindi, le cose stanno andando malissimo, è ovvio che la povertà economica diventa anche una povertà abitativa. Per questo motivo noi abbiamo unito le forze come opposizioni, con forte senso di responsabilità, in Commissione, per arrivare a individuare e a votare favorevolmente, all'unanimità, anche un testo base di una proposta di legge di contrasto all'emergenza abitativa, e abbiamo anche fissato un termine per gli emendamenti. Questo per dire che cosa?
Che ieri il Ministro Salvini, che è venuto in audizione nella Commissione, è venuto in audizione per provare a coprire un tema dove fondamentalmente lui è scoperto. E, onestamente, lui sta provando a coprire questo tema dopo che è andato male l'ultimo tema, quello del ponte sullo Stretto. Adesso prova a distrarre l'attenzione sul Piano casa, chiamandolo Piano Casa Italia, Piano Casa Italia senza contenuti.
Un po' di racconto, non me ne vorranno i colleghi di maggioranza. Ieri, qualche collega di maggioranza in audizione al Ministro ha detto: i contenuti sono buoni, andiamo avanti.
Io vorrei ricordare ai colleghi di maggioranza che, se fossero venuti a partecipare alle audizioni, avrebbero scoperto che buona parte di quei contenuti sono i contenuti della nostra proposta di legge. Però, come ricordava il collega Grimaldi, il Ministro Salvini fa riferimento a fondi che arriveranno dal 2028 e, nel frattempo, parla del Piano nazionale di ripresa e resilienza, cioè quei fondi che sono arrivati in Italia grazie al presidente Giuseppe Conte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e la cosa che fa sorridere è che ieri, poi, in risposta, il Ministro Salvini ha detto: se vogliamo lavorare sui fondi di sostegno all'affitto o i fondi di morosità incolpevole io ci sono, datemi una mano voi con i fondi parlamentari in legge di bilancio.
Cioè, quindi dobbiamo essere noi a coprire questi fondi? La vicenda è drammatica. Ora, il Ministro Salvini o la Presidente Meloni venissero veramente a discuterne in Aula, perché lì fuori quello che noi proviamo a far trasmettere qui dentro non arriva. Non arriva perché il confronto e il dibattito che c'è nei lavori di Commissione è comunque limitato a quelle quattro persone, quei quattro parlamentari che ci partecipano, siamo solo noi dell'opposizione; magari qui la maggioranza, in quest'Aula, potrà rendersi conto quanto sia fondamentale dare una risposta concreta a chi soffre. A chi soffre il problema non solo dello sfratto, che deve essere uno sfratto lampo, ma a chi soffre il problema proprio della casa, insieme alla povertà economica e alla povertà energetica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PAOLO CIANIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciani. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sì, ci uniamo anche noi, volentieri e con grande determinazione, alla richiesta di parlare qui, in questo luogo, alla Camera, della vicenda casa e della necessità per tanti nostri concittadini di una casa, e di capire cosa realmente il Governo voglia fare per rispondere a questa necessità. Sa, Presidente, quando in Italia si parla di Piano casa, non solo ai più anziani tra noi, ma anche a chi ha studiato un pochino la storia di questo Paese, viene in mente il Piano casa avviato nel 1949 fino al 1963, quello che nei libri di storia si ricorda come “Piano casa Fanfani”.
Peraltro, Presidente, questo qualcuno lo ignora, non lo ricorda o non lo sa, colpisce che quel Piano casa in realtà fosse anche una risposta a una crisi del lavoro, perché quel Piano casa si chiamava “Provvedimenti per incrementare l'occupazione operaia agevolando la costruzione di case per i lavoratori”, e quindi incrociava due grandi necessità, due grandi temi, purtroppo diversi, ma molto attuali anche oggi: il tema del lavoro e il tema della necessità di alloggi.
Ecco, oggi, quando noi sentiamo un Ministro della Repubblica parlare di Piano casa, non abbiamo un'avversione, anzi, siamo coscienti che serva un Piano casa nel nostro Paese. Serve per molti motivi, alcuni li abbiamo ricordati in questi anni in quest'Aula. Innanzitutto perché questo Governo, quando si è insediato, non ha dato seguito a due leggi che esistevano per sostenere le nostre famiglie rispetto al tema della casa, che era il Fondo per gli affitti e quello per le morosità incolpevoli, e abbiamo insistito in questi anni perché fossero messe risorse su questi due grandi temi, ma poi perché il nostro Paese da quel 1949, da quegli anni Cinquanta e Sessanta, è molto cambiato.
È cambiato nella composizione delle famiglie, che prima erano famiglie molto numerose e ora, molto spesso, sono mononucleari, ma anche nella cultura. Spesso i giovani, a quel tempo, quando si sposavano andavano a vivere a casa con i propri genitori, e chiaramente oggi questo non accade più. Ma c'è una sofferenza profonda nel nostro Paese rispetto al tema dell'abitare, per le famiglie, per le famiglie a basso reddito, per i giovani che vogliono mettere su famiglia, per i lavoratori che si spostano in una città diversa da quella di origine per lavorare e che prendono stipendi che non gli permettono di affittare un appartamento.
Mi ha colpito, Presidente - qui c'erano presenti alcuni colleghi -, quando un importante esponente della Polizia di Stato è venuto in audizione nella Commissione periferie e ci diceva di come spesso, anche i lavoratori del Ministero dell'Interno, quando vincono un concorso in città dove il costo della vita è molto elevato anche rispetto all'abitare, poiché non sono militari e, quindi, non hanno alloggi militari, devono far fronte al tema della casa, e spesso rinunciano anche alla vittoria di un concorso perché trasferirsi in una città come Milano, Torino, Bologna, io parlo per la mia città Roma, ma tante città del nostro Paese, è una cosa proibitiva.
E, allora, c'è tutto il tema degli affitti brevi, che ha svuotato la possibilità di appartamenti da affittare nelle grandi città; c'è il grande e drammatico tema degli sfratti. E qui io mi rivolgo ai colleghi della maggioranza di non fare polemica ideologica sugli sfratti, perché sono situazioni drammatiche, e non possiamo ricordarci di questo dramma soltanto quando accadono cose gravi, come quelle che hanno riguardato alcuni nostri concittadini.
Per tutti questi motivi e per molti altri che potremmo ricordare, penso che la necessità di parlare nel Parlamento, nella Camera dei deputati, del tema della casa con il Ministro competente sia molto urgente ed importante.MARCO SIMIANIPRESIDENTE. Mi pare che su questa richiesta di informativa urgente non ci siano altri deputati che hanno chiesto di parlare.
Ha chiesto di parlare, sempre per una richiesta di informativa urgente, l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Noi chiediamo un'informativa urgente al Ministro dell'Ambiente, Pichetto Fratin, per un tema molto importante che riguarda il Fondo sociale per il clima.
Come sapete benissimo, l'Europa si è dotata di questo grande e importante finanziamento che riguarda, sostanzialmente, temi importanti che, in un certo senso, riguardano anche la casa. Questo Fondo importante è inserito in legge di bilancio all'articolo 133, per l'apertura di un conto corrente, per la possibilità di poterlo praticare. Sono circa 8.750.000.000, sono tanti soldi che possono essere utilizzati dai cittadini e, soprattutto, dagli enti locali, dalle regioni, per riuscire ad attutire le misure legate al sistema ETS2, quello che dovrebbe gestire tutta la parte dell'inquinamento e delle emissioni.
Come sapete benissimo, il Governo ha chiuso un accordo fino al 2040, mettendo delle condizioni, mettendo delle flessibilità che noi non condividiamo, che però sono un passo importante che anche il centrodestra, in questo caso, ha tenuto conto di avanzare, perché, di fatto, quell'accordo oggi porterà il nostro Paese, entro il 2040, ad abbattere fortemente le emissioni. E su questo, proprio per attutire questo grande sforzo che il Paese fa e che l'Europa mette in campo, il Fondo sociale per il clima è lo strumento che dovrebbe accompagnare su temi importanti, lo dico velocemente, dico anche le cifre: 3,2 miliardi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e degli immobili delle microimprese vulnerabili; 1,375 miliardi per l'ampliamento del bonus sociale gas plus; 3,105 miliardi per il potenziamento dei servizi di mobilità pubblica e la creazione di hub di prossimità nelle aree svantaggiate; 1,74 miliardi per il programma “Il mio conto mobilità”, che è rivolto ai cittadini in condizioni di povertà per il trasporto. Cioè, uno strumento importante.
Cosa succede, però? Voi avete la chiave, ma vi manca la serratura, perché il piano non è assolutamente validato dall'Europa. Perché? Perché voi non riconoscete lo strumento dell'ETS2 e lo volete rivedere, volete fare una revisione. E questa revisione porterà a una riduzione importante delle risorse, abbattendo fino a 5 miliardi di euro questo finanziamento, perdendo questa grande opportunità che noi potremmo gestire soprattutto sulla casa, perché la questione dell'efficientamento energetico, soprattutto sulle case popolari, è una questione importante che noi dovremmo assolutamente perseguire.
Ecco perché questa informativa diventa importante, perché il Ministro ci dovrà dire che tipo di piano vuole mettere in campo e, soprattutto, una cosa. Perché, se c'è un articolo in legge di bilancio - l'articolo 133, ripeto - che di fatto non parte, che di fatto non va da nessuna parte, perché non può essere attivato, perché l'Europa non ha validato il piano del Ministro, credo che questo sia assolutamente importante. Quindi noi vogliamo che ci sia, da parte del Ministro, una chiara posizione nel dirci cosa c'è in questo piano. Noi lo abbiamo chiesto anche in Commissione; in ufficio di presidenza ambiente abbiamo chiesto questo piano al Ministero. Non ci è stato dato ancora niente, non c'è nessuna comunicazione. Noi vorremmo capire effettivamente cosa c'è scritto, ma vorremmo anche capire come riuscire a modificare il pensiero del Governo nell'approccio, nella discussione che c'è in Europa sul Fondo sociale per il clima, perché sono 9 miliardi. Pensate con 9 miliardi, su questo tema, quanto potremmo fare per le povere persone. È uno strumento importante, che può veramente dare una grande mano a tutte quelle persone che oggi hanno bisogno di un aiuto, visto che la transizione ecologica sicuramente sarà una passeggiata difficile, ma che noi faremo assolutamente insieme (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).DEVIS DORIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Ci associamo anche noi a questa richiesta di informativa al Ministro dell'Ambiente, Pichetto Fratin, perché riteniamo che quanto stabilito e definito a livello di Unione europea, attraverso il Fondo sociale per il clima, sia effettivamente uno strumento efficace, importante, di sostegno anche delle fasce di reddito più basse e, soprattutto, finalmente, uno strumento che va nella direzione giusta, rispetto al riconoscimento dei cambiamenti climatici che sono in atto, di questa crisi climatica, che, invece, molto spesso… Ed è forse questo anche il motivo per il quale il Governo latita nell'elaborazione di tutto quel piano di attuazione che, poi, porterebbe anche all'ottenimento di questi fondi. Il Governo, come dicevo, latita proprio perché, al suo interno, così come nella maggioranza, c'è una grande quantità di “climafreghisti”, che, di fatto, ritengono che i cambiamenti climatici siano soltanto un'invenzione, quando, invece, è scientificamente provato e dimostrato, non oggi, non ieri, ma ormai da decenni, quanto sta avvenendo, e lo vediamo anche costantemente, con quante catastrofi naturali, con quanti cambiamenti climatici, con quante situazioni avverse e così improvvise, anche proprio a livello del meteo stesso.
Come dicevo, nella legge di bilancio - come opportunamente detto poco fa dal collega Simiani -, effettivamente abbiamo un riferimento ai fondi per attivare e per ottenere i finanziamenti dell'Unione europea per il Fondo sociale per il clima, tuttavia, mancano poi i presupposti. Quindi, la richiesta dell'informativa urgente è proprio per capire dal Ministro Pichetto Fratin come questo piano sia in corso, cosa stanno elaborando, perché questi ritardi e anche perché questa ritrosia nel rendere pubblico quanto il Governo sta facendo o non facendo. Quindi è chiaro che, da parte nostra, aumentano anche le preoccupazioni rispetto a un'occasione che potrebbe essere persa. Stiamo parlando di grandi finanziamenti: sono miliardi di euro che l'Italia rischia di perdere proprio per l'inefficienza e, soprattutto, per l'incapacità del Governo di rispettare i tempi e attuare, quindi, una pianificazione efficace.
Da questo punto di vista, sicuramente, la direzione è quella giusta, perché va a sostenere, come dicevo prima, anche le fasce di reddito più deboli. Pensiamo a tutto il tema dell'efficientamento energetico delle abitazioni - questo vale non solo, chiaramente, per i privati, ma pensiamo anche per quei luoghi pubblici, per gli enti pubblici, come sarebbe assolutamente importante il tema dell'efficientamento energetico -, ma, soprattutto, anche a ciò che riguarda la mobilità sostenibile, il trasporto pubblico, la mobilità pubblica.
È davvero un'occasione che noi non possiamo permetterci di perdere. Noi, chiaramente, vogliamo rassicurazioni da parte del Governo, da parte della maggioranza, dal Ministro Pichetto Fratin, proprio perché, parallelamente, poi vediamo anche iniziative. Mi riferisco, ad esempio, a un'iniziativa che si svolgerà fra pochi giorni a Roma, pubblicizzata anche abbondantemente sui social da Fratelli d'Italia, chiamata “sfilata in macchina”, che si svolgerebbe qui a Roma. L'obiettivo è quello di penalizzare le ZTL, le “zone 30”, le piste ciclabili. Capite che la nostra preoccupazione è assolutamente fondata e legittima, se questa è la prospettiva, se davvero attraverso questo, in realtà, si vuole andare, ancora una volta, a negare i cambiamenti climatici in atto. Quindi chiediamo davvero che venga qui il Ministro, che ci sveli cosa sta facendo o non sta facendo il Governo rispetto al rischio che corriamo, come Italia, di perdere una grande occasione, un importante treno rispetto a finanziamenti che, invece, andrebbero nella direzione giusta, ossia quella di sostenere le fasce più deboli, ma anche nell'ottica della crisi climatica in atto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).EMMA PAVANELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Anche noi ci uniamo alla richiesta del collega Simiani per chiedere che venga il Ministro Pichetto Fratin per parlarci del Fondo sociale clima e della posizione del nostro Paese sull'ETS2, che sappiamo oggi, in teoria, sarà votato all'interno della Commissione europea.
L'accordo, tra l'altro raggiunto sulla legge europea sul clima, purtroppo è un passo indietro e vediamo che questo passo indietro non solo lo fate qui, a livello nazionale, ma anche a livello europeo. Che dire? Purtroppo, la maggioranza qui, nel nostro Paese, il Governo Meloni ha guidato il gruppo dei cosiddetti negazionisti climatici e lo vediamo anche in questo taglio dei fondi, perché erano fondi destinati per l'efficientamento energetico delle nostre case, per i trasporti, ma anche per la decarbonizzazione delle nostre imprese. Questi fondi ci sono ma in termini veramente minimi e si vanno a rimandare ulteriormente le scadenze. Questo ci fa tornare indietro e abbiamo necessità di avere il Ministro qui, per spiegarci cosa realmente intende fare questo Governo, perché quello che decidiamo oggi non è che lo decidiamo solo per noi, che siamo qui e i cittadini che stanno fuori, ma lo stiamo decidendo per le future generazioni, per i nostri figli e per i nostri nipoti. Ogni giorno perso a negare i cambiamenti climatici, a non fare nulla per mitigare questi cambiamenti, è un giorno perso per il futuro.
Stiamo leggendo dati preoccupantissimi: preoccupantissimi perché in tutta Europa, ma anche in altre parti del mondo e, soprattutto, nel nostro Paese, ci sono sempre più eventi emergenziali. Ebbene, con riferimento a questi eventi emergenziali, ad oggi, il Governo Meloni ha semplicemente detto ai cittadini e, soprattutto, agli imprenditori: assicuratevi. E così risolviamo tutto. Ma, nel frattempo, il nostro Governo, il nostro Paese è immobile. Se non fosse per quei pochi soldi spesi con il PNRR, che andavano proprio nella direzione della decarbonizzazione e dell'efficientamento energetico delle nostre case e delle nostre imprese, oggi saremmo completamente fermi.
C'è la necessità urgente di investire fondi per la mobilità alternativa e sostenibile, non per le automobili, come ricordava prima anche il collega, laddove, a quanto pare, Fratelli d'Italia decide di invadere Roma Capitale con le automobili, in barba a qualsiasi logica non solo ambientale, ma anche proprio di qualità della vita dei cittadini; e questo lo trovo veramente spaventoso. Ma continuo a dire e a sostenere che il nostro Governo ci sta facendo fare un passo indietro e lei, Presidente, credo che, nella sua veste di ex Ministro dell'Ambiente, potrà anche concordare su questa questione. Ecco perché è urgente che il Ministro Pichetto Fratin venga in Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).FABRIZIO BENZONIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di parlare su questo argomento, passiamo all'altra richiesta di informativa urgente dell'onorevole Benzoni. Prego, onorevole.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Noi siamo a richiedere un'informativa urgente al Ministro Urso dopo quello che è accaduto ieri. Ieri il Ministro Urso è stato audito dalle Commissioni attività produttive e lavoro sulla questione della cessione di Iveco a Tata ma, durante quella audizione nelle Commissioni, non abbiamo ricevuto le rassicurazioni che immaginavamo, anzi ne siamo usciti ben più preoccupati di quando siamo entrati.
Credo che questo tema così importante meriti una discussione da parte dell'intera Aula, vista l'importanza di quello che sta accadendo: il settore automotive, in generale, è completamente in smantellamento nel nostro Paese; lo stiamo vedendo con gli annunci che non vengono rispettati e i modelli che vengono portati a essere prodotti in altri Paesi europei; e la vicenda di Iveco dimostra ancora come la mancanza di politiche industriali e di attenzione al territorio stia mettendo a rischio non solo una filiera molto importante per l'economia italiana ma, in generale, la centralità del nostro Paese all'interno del mercato europeo e globale.
Ieri il Ministro ha usato il suo tempo in audizione per parlare delle politiche dell'Europa per le auto elettriche e per la transizione ecologica, ma non ci ha detto come il suo Ministero intende, in qualche modo, intervenire per la tutela dei lavoratori e per la tutela della governance italiana di questa azienda storica in cui tanti dei nostri genitori e dei nostri nonni hanno lavorato fin da metà del secolo scorso, e, soprattutto, non ci ha detto cosa vuol fare per tutelare l'indotto.
Abbiamo già visto quanto accaduto con Stellantis; il tema vero è quando si sceglie, poi, di assemblare le autovetture - in questo caso, i veicoli commerciali - negli stabilimenti Iveco, ma assemblare tutti i pezzi e componentistica che viene prodotta altrove; e dietro quella componentistica oggi ci sono migliaia di persone che ci lavorano, aziende, tante piccole e medie aziende che nei territori - dalle Marche, alla Lombardia al Piemonte - lavorano per Iveco e che devono avere delle rassicurazioni rispetto a questa operazione, che era, a quanto apprendiamo, conosciuta dal Governo e che, invece, non trova nessuna rassicurazione in questo.
Benissimo l'applicazione del golden power su due piccolissime cose, che sono i sistemi di guida autonoma e l'intelligenza artificiale. Abbiamo una garanzia, che è quella di due anni dei posti di lavoro che, sappiamo bene, sono nulla anche rispetto a un progetto di riconversione. Quello che chiediamo è un impegno del Ministro a venire in quest'Aula per una riflessione più complessiva che guardi anche a quello che pare un tacito accordo per il quale, attraverso la vendita del comparto difesa di Iveco alla italiana Leonardo, si sia un po' chiuso un occhio e si sia messo un po' di disinteresse nei confronti, invece, della vendita dell'Iveco stessa veicoli commerciali e industriali rispetto all'indiana Tata.
Noi aspettiamo ancora di audire anche i vertici di Exor, di Tata e i sindacati - e devo dire che il presidente della X Commissione in questo è solerte -, ma quest'Aula merita, vista l'importanza e la ricaduta economica e sociale di questa operazione, una discussione, e per questo chiediamo al Ministro Urso un'informativa urgente.MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Come avrà colto, siamo non preoccupati, preoccupatissimi. Lo dico perché, insieme ai colleghi, alla collega Ghirra, con il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra seguiamo a livello nazionale e locale, in tutte le sedi di Iveco, questa vicenda che è la fotografia più nitida del disastro - del disastro - di politiche industriali di questo Governo, della fuga della famiglia Elkann; fatemi dire, una fuga che dura da decenni e che non ha mai limiti per l'avidità e per il cinismo di questa opera che porta tanti dividendi a Exor e pochissimi vantaggi a questo Paese.
Oggi siamo chiamati a difendere non solo un marchio, ma ci faccia dire che siamo davanti all'ennesimo pezzo di storia dell'industria italiana che rischia di essere svenduto. E lo facciamo mentre il Governo, il Ministro Urso si diletta, possiamo dire così, in dichiarazioni vaghe, spesso autocelebrative vantandosi degli investimenti esteri ma dimenticandosi che, senza garanzie, senza trasparenza, senza un piano industriale condiviso con le lavoratrici e i lavoratori, quegli investimenti rischiano di essere l'ennesima svendita. Ecco, ci faccia dire che la golden power non può essere un paravento dietro cui nascondere l'assenza di visione o la segretezza di questa discussione.
Nell'audizione parlamentare il Ministro non ha chiarito le condizioni dell'accordo con Tata Motors, né ha garantito la convocazione, per esempio, dei presidenti delle regioni, come avevamo chiesto: una sorta di accordo trilaterale fra Governo, regioni, comuni interessati, sindacati. Per che cosa? Per l'occupazione, per gli stabilimenti; appunto, si diceva: l'indotto. Nessuna risposta sulla partecipazione, appunto, dello Stato nella compagine societaria, nessuna garanzia vera per i lavoratori.
E fateci dire che, mentre il Governo cincischia, di fatto, continua la strage, la strage delle settimane di produzione negativa della nostra economia: mentre Exor, la holding della famiglia Agnelli, ha deciso di vendere Iveco a Tata Motors per 4 miliardi, continua l'assenza di un dibattito pubblico. E cosa rimane all'Italia? Il comparto Defence sarà scorporato e, appunto, ceduto a Leonardo. Ecco, fateci dire che anche rispetto a questa complessa vicenda, perché gli stabilimenti adesso sono insieme, vorremmo sapere cosa succede stabilimento per stabilimento, come avverrebbe questo “spezzatino”, questa integrazione - la chiamano così, no? - mistificando quello che sta per succedere.
Noi non possiamo accettare che l'Italia diventi un mercato di smistamento tra finanza ed economia di guerra. La cessione del comparto militare a Leonardo, l'assenza di una politica industriale, il disimpegno di Stellantis: tutto questo ci dice che il Governo tace, è assente.
Per questo, domani saremo ai cancelli dell'Iveco di Torino, saremo con le lavoratrici e i lavoratori perché pensiamo che questo destino non sia già scritto e che le parole di Urso debbano arrivare qui, e vogliamo pretendere una soluzione per quei lavoratori e lavoratrici e per un futuro industriale che parli ancora d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).VALENTINA BARZOTTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, la deputata Barzotti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Il MoVimento 5 Stelle chiede un'informativa urgente al Ministro Urso rispetto a quello che sta accadendo sulla vendita di Iveco a Tata Motors. Abbiamo già denunciato in Aula, settimane fa, che non è possibile che i lavoratori non sappiano assolutamente nulla riguardo a questa operazione straordinaria. Siamo stati ai cancelli sia dello stabilimento di Suzzara, sia dello stabilimento di Torino e tanto altro faremo per continuare a segnalare il fatto che non è possibile che ci sia una totale assenza di dibattito pubblico su questa questione, che impatta tantissimo sulla vita di milioni di lavoratori di questo Paese e anche dell'indotto. Il 29 novembre, al comune di Suzzara, è stato convocato un consiglio comunale aperto proprio per discutere di quello che può essere l'impatto su un indotto di territori che vivono sull'attività di questi stabilimenti e ignorare quello che sta succedendo non è d'aiuto.
Quindi, venga qui il Ministro Urso a spiegare e a dire che strategia ha per il nostro Paese, per salvaguardare queste industrie, perché le ricordo, Presidente, e ricordo al Ministro Urso che 31 mesi consecutivi di calo della produzione industriale di questo Paese, su 34 mesi di Governo, è qualcosa di inaccettabile, che dimostra la totale assenza di visione strategica e imprenditoriale per il nostro Paese da parte di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).VITTORIA BALDINOPRESIDENTE. Credo che su questo argomento nessun altro intenda intervenire. Non mi pare. Per cui, passiamo all'altra richiesta di informativa urgente.
Ha chiesto di parlare la deputata Baldino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, signor Presidente. Intervengo per richiedere l'informativa urgente del Ministro dell'Interno perché è accaduto qualche settimana fa un fatto increscioso - per usare un eufemismo -, a Crotone dove il sindaco Voce avrebbe - anzi, usiamo il presente, il verbo indicativo -, ha letteralmente picchiato, preso a calci e pugni, un consigliere di maggioranza, peraltro in una sede istituzionale, una riunione istituzionale convocata dal presidente della provincia, eletto anche adesso in consiglio regionale.
Il consigliere Ioppoli ha prontamente, ovviamente, denunciato sia alla stampa, sia alle autorità competenti l'accaduto, parlando di violenza, di un clima di assoluta minaccia, culminato in un'aggressione fisica e verbale, dove il sindaco sarebbe stato trattenuto, insomma, per sedare un po' la vera e propria rissa che si è creata. Preso dal clamore della notizia, il sindaco dopo qualche ora ha rassegnato le dimissioni dicendo: le istituzioni devono dare il buon esempio e le parole non bastano, quindi io mi dimetto da sindaco di Crotone e chiedo scusa alla città.
Senonché, nei termini previsti per l'eventuale ritiro delle dimissioni, è arrivata puntuale, ieri, la revoca delle dimissioni. Quindi, il sindaco ha deciso che le parole probabilmente bastano, che non serve dare il buon esempio e che quello che è accaduto potesse passare in cavalleria. Quindi, ha ritirato le dimissioni, si è ripresentato in comune, come se niente fosse. Alle richieste di sollecitazioni dei consiglieri d'opposizione presso la signora prefetta di Crotone, non hanno ricevuto alcuna risposta e questo noi lo troviamo gravissimo.
Ora, la domanda che noi poniamo al Ministro dell'Interno e su cui gli chiediamo di venire a riferire in Aula è questa: esiste ancora un'agibilità democratica all'interno del comune di Crotone? Perché un comune dove il confronto politico degenera in violenza non è, non credo sia, non crediamo possa essere più un luogo sicuro, un luogo libero, un luogo aperto al confronto, né per gli eletti e né per gli stessi cittadini.
Quindi, io mi chiedo quale esempio diamo ai giovani, alle famiglie, alle scuole. Ecco che la richiesta di oggi è quanto mai calzante, visto quello che è accaduto anche ieri, in Aula, con il Ministro Valditara. Che esempio diamo? Che esempio diamo? Che il confronto, in realtà, è una finzione? Che se non la pensi come me ti faccio stare zitto con la forza? Che le istituzioni sono il luogo della prepotenza e non il luogo del confronto civile?
Guardate, colleghi e colleghe, questa non è una vicenda locale, perché è una ferita aperta all'istituzione comunale, al comune che dovrebbe essere la casa dei cittadini, il primo luogo di frontiera dove si incontrano le istituzioni e i cittadini, il luogo più vicino alle persone, dove la politica dovrebbe mostrare il suo volto migliore, non il suo volto peggiore. Invece, assistiamo a un sindaco che perde completamente il controllo, che confonde il ruolo istituzionale con uno scontro da bar e pretende di governare senza contraddittorio, e quando c'è il contraddittorio si degenera in violenza.
Quindi, questi sono i fatti. Io penso che il Governo e il Parlamento non possano restare in silenzio, non possano restare a guardare, perché è in discussione la tenuta democratica. Quindi, noi chiediamo un'informativa urgente al Ministro perché ci dica quali accertamenti sono stati avviati; se il prefetto è intervenuto e in che modo; se esistono le condizioni per garantire il funzionamento ancora dell'ente; se esistono gli estremi per eventuali atti consequenziali. Ma la domanda che io pongo in quest'Aula, a tutti e tutte voi, è questa: che cosa sta succedendo nelle nostre istituzioni?
Perché questo non è, purtroppo, lo sappiamo, il primo episodio di violenza ai danni di consiglieri da parte del sindaco, cioè non è la prima volta che un sindaco si alza, all'interno di una sede anche istituzionale, ed esercita violenza non solo verbale, ma anche fisica, nei confronti di esponenti del consiglio comunale, anch'essi eletti, anch'essi rappresentanti dei cittadini. Allora, questo non è un episodio isolato, è il segnale di un clima che sta cambiando…FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. Grazie, deputata Baldino. Passiamo a un'altra richiesta di informativa urgente a firma della deputata Ghirra.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo, ancora una volta, per chiedere un'informativa urgente della Presidente Meloni e del Ministro Piantedosi, perché vengano a riferirci qui quali sono le condizioni dei CPR del nostro Paese, che, a nostro avviso, dovrebbero essere chiusi immediatamente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), e anche sullo stato dell'accordo, del patto tra l'Italia e l'Albania.
Io oggi voglio fare delle denunce rispetto alla deriva manicomiale che è presente nei CPR del nostro Paese. I CPR, lo abbiamo detto tante volte, sono dei buchi neri del diritto, dove vengono portate avanti continue violazioni dei diritti umani delle persone che sono trattenute al loro interno. Allora, voglio citare dei casi specifici, che sono stati denunciati in particolare dalla rete Mai più Lager-NO ai CPR, che riguardano il CPR di via Corelli a Milano, in particolare.
È stato segnalato il caso di un trattenuto psichiatrico che è rimasto a Milano per ben 9 mesi. Dopo la denuncia della rete NO ai CPR, è stato trasferito in Albania, con la presunzione di liberarsi di un problema, probabilmente, ma la Commissione vulnerabilità di Gjader lo ha ritenuto inidoneo al trattenimento in Albania. Quindi, cosa ne sarà di questo ragazzo? Verosimilmente, verrà riportato a Bari e poi abbandonato nelle strade delle nostre città, come altri casi già segnalati. Avevo citato un caso, ad esempio, di un ragazzo che sosteneva di essere statunitense, ma era della Sierra Leone; sosteneva di essere Nixon e, nonostante la sua palese follia, è rimasto nel CPR di Macomer per ben 15 mesi, per poi essere abbandonato nelle strade prima della città sarda di Macomer e poi trasferito a Porto Torres, dove ancora si trova, senza la possibilità di ricevere le cure di cui avrebbe necessità.
Ancora, sempre tornando al Corelli, notizia di questa mattina: un ragazzo palestinese che manifesta il suo malessere sbattendo la testa sui gabinetti del CPR, procurandosi degli atti di autolesionismo grave, è del tutto evidente, lo capirete bene anche voi che non potrà essere certo rimpatriato a Gaza in questo momento. Ma è necessario trovare delle soluzioni per queste persone, che sono sequestrate dallo Stato in condizioni disumane.
Ancora, cito la sentenza della corte di appello che ha ribaltato la decisione della ASL e del giudice di pace, ritenendo il CPR di Torino inadeguato per i malati. Io direi inadeguato per chiunque, perché anche chi entra sano di mente all'interno di queste strutture mostruose esce fuori di testa inevitabilmente, perché rimane buttato lì dentro tutti i giorni, senza sapere quanto dovrà rimanerci, senza avere possibilità di contatti con i familiari, senza avere diritto alla tutela legale, di cui, ad esempio, i detenuti, invece, sono fruitori, senza avere diritto all'accesso a cure mediche.
Imbottiti di psicofarmaci per sedare, chiaramente, le possibili rivolte che si scatenano all'interno di questi centri dove solo uomini giovanissimi sono rinchiusi senza poter fare niente, senza poter fare nessuna attività (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). A questo aggiungiamo la vergogna della trasformazione dei Centri di permanenza all'estero, in Albania, la nostra nuova Guantanamo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), che, a nostro avviso, non solo sono stati un errore enorme, politico, economico. Sono stati buttati centinaia di milioni di euro, sono state violate delle norme, e adesso la corte di appello di Roma, ancora una volta, ha chiesto il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea per verificare l'illegittimità di queste strutture.
Allora, noi presenteremo un'interrogazione alla Presidente del Consiglio, al Ministro Piantedosi, ma pretendiamo che vengano, qui, in Aula a riferirci anche degli accordi che stanno siglando questa mattina a Villa Pamphilj con il Presidente Rama (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Questa gestione dei flussi migratori nel nostro Paese è inaccettabile e chiediamo, ancora una volta, che i CPR vengano chiusi immediatamente.RACHELE SCARPAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Scarpa. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RACHELE SCARPA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anche noi per associarci alla richiesta di informativa urgente. “Bisogna avere visto” era quello che diceva Calamandrei rispetto alle carceri italiane, e io penso che direbbe lo stesso rispetto ai CPR, ai luoghi della detenzione amministrativa, in Italia e non solo. Lo abbiamo detto tantissime volte e lo ripetiamo ancora: i CPR sono dei luoghi patogeni, che cronicizzano o generano addirittura la malattia fisica e mentale. I casi che citava la collega Ghirra sono emblematici. Noi arriviamo a trattenere i palestinesi all'interno di luoghi in teoria destinati al rimpatrio, per rimpatriarli dove non si sa.
Cito il caso di Camelia, un caso che ho seguito personalmente, una donna rumena, cittadina comunitaria, detenuta illegittimamente per 9 mesi nel CPR di Ponte Galeria, in condizioni che non erano assolutamente quelle di una persona in grado di intendere e di volere. Un trattenimento giudicato illegittimo dopo il ricorso che abbiamo fatto alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Una persona che, una settimana dopo che è uscita da quel CPR e da quelle gabbie, ha ricominciato a parlare, ha ricominciato a essere presente a sé stessa, parlava inglese perfettamente e sembrava guarita. Ma guarita da cosa? Guarita dal sistema CPR, e non solo.
Adesso le persone con problemi psichiatrici gravi, fragili e in difficoltà le portiamo, addirittura, in Albania. È da aprile che va avanti questa storia per cui si deportano in Albania persone in conclamato stato di fragilità. Quindi, ci si ritrova a riportarle indietro dopo qualche giorno, aggiungendo alla crudeltà di questa forma di detenzione anche l'inutilità più assoluta, la mancanza di senso, lo spreco vergognoso dei soldi dei cittadini italiani, usati per accanirsi su queste persone, che sono i più emarginati, gli ultimi, gli indesiderabili.
Perché sì, Presidente, i CPR vengono utilizzati da questo Governo come una discarica sociale, e questo è ancora più grave alla luce dell'ultimo rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea, effettuato qualche giorno fa dalla corte d'appello, in cui addirittura si mette in dubbio il fatto che l'Italia avesse o meno nel suo diritto, nelle sue possibilità, quello di siglare il protocollo.
È un'operazione che era malata e storta sin dall'inizio, che ci è costata troppo in termini di sofferenza delle persone che l'hanno subita e ci è costata troppo in termini di soldi pubblici sprecati e che in Italia e in Albania continua ad essere qualcosa di inaccettabile per uno Stato di diritto. Chiediamo che il Governo venga qui a riferire e ad assumersi la responsabilità rispetto al fatto di continuare a portare avanti un sistema fallimentare che getta vergogna su tutte e tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ANTONINO IARIAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONINO IARIA (M5S). Grazie. Sì, sempre sullo stesso argomento. Anche noi le chiediamo un'informativa urgente riguardo alla gestione dei CPR in Italia perché è palese che, a prescindere dalla propria opinione politica sui migranti, sull'immigrazione, sui blocchi navali, queste strutture non funzionino, sono uno spreco di denaro pubblico e sono lesive dei diritti umani. Lo so che questo, per molte persone della destra, non è un argomento importante: avere coscienza che tutti hanno diritto di vivere bene, di vivere con dignità anche nelle carceri, anche nei CPR. Nei CPR si trova di tutto e si trova anche una disorganizzazione tale per cui persone, che non devono stare lì, stanno lì per mesi, prima che si scopra che c'è un piccolo inghippo burocratico per poterli fare andare fuori. Magari sono anche in regola, magari hanno anche un lavoro, magari hanno anche tutta una serie di cose che non avrebbero dovuto permettere loro di andare lì dentro. Quindi, da questo punto di vista, noi abbiamo, da una parte, lo spreco di un miliardo di euro per l'Albania; dall'altra, abbiamo queste strutture, questi CPR.
A Torino, ce n'è uno che ho visitato: forse per la prima volta in vita mia mi sono proprio reso conto, a proposito di questo discorso sull'immigrazione, che, se non lo togliamo da una gestione ideologica, se non lo togliamo da questa, diciamo, frammentazione in cui bisogna dividere le parti in tutti buoni e tutti i cattivi, non ne usciamo più. Lì ci sono persone che vanno giudicate per quello che sono e per quello che fanno, ma la maggior parte delle persone che stanno lì dentro probabilmente non ci doveva nemmeno andare. Questo si fa sempre con i soldi pubblici, con soldi che noi spendiamo, che noi buttiamo dalla finestra. Però, abbiamo sempre gli stessi problemi. Abbiamo i CPR, però, abbiamo problemi nelle nostre periferie con la non gestione della migrazione clandestina, la non gestione degli sbarchi. E continuiamo a parlare soltanto di un tema: ossia che gli immigrati devono essere bloccati, che gli immigrati sono un problema. Ma niente si fa per risolvere questo problema.
Bisogna essere pragmatici, bisogna uscire dall'ideologia “tutti buoni e tutti i cattivi”. Bisogna togliere, però, questo sistema malato di gestione dell'immigrazione e del rimpatrio fatto con i CPR (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di informativa.
- Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,48). (ore 12,48) (ore 12,48) PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Visto che si sono conclusi gli interventi sull'ordine dei lavori, poiché nel corso della seduta potranno avere luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e dieci minuti - non lo potevo fare prima, per essere chiaro, per ovvi motivi regolamentari - previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sospendo, pertanto, la seduta che riprenderà alle ore 13. - Seguito della discussione del disegno di legge: “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico” (A.C. 2423-A) e delle abbinate proposte di legge: Amorese ed altri; Sasso ed altri (A.C. 2271-2278). PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2423-A: “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico” e delle abbinate proposte di legge nn. 2271 e 2278.
Ricordo a tutti che nella seduta di ieri sono iniziati gli interventi per dichiarazione di voto sull'emendamento 1.134 Sportiello.(Ripresa articolo 1 - A.C. 2423-A e abbinate)
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELEONORA EVIPRESIDENTE. Alla Presidenza risultano ancora iscritti, per intervento a titolo personale, la deputata Eleonora Evi e l'onorevole Gaetano Amato.
Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Evi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELEONORA EVI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Dopo aver toccato un punto davvero basso per quest'Aula con il comportamento del Ministro Valditara, noi oggi riprendiamo i lavori su questo provvedimento. Tutte le nostre domande, tutte le criticità e la nostra forte opposizione a questo provvedimento rimangono. Riprendiamo, quindi, con i nostri lavori.
Ieri mi sono rivolta ai genitori tra i banchi della maggioranza. Oggi mi voglio rivolgere ai nonni e alle nonne tra i banchi della maggioranza, perché vorrei chiedervi quante volte avete parlato ai vostri figli di sesso, di molestie sessuali, di violenza di genere, di malattie sessualmente trasmissibili, di possesso, di consenso, di gelosia e di rabbia. Ecco, molto probabilmente, poco e fuori da qui questo accade anche zero volte.
Ecco perché, vietando l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole, con questo disegno di legge voi state di fatto privando bambini… (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).GAETANO AMATOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Amato. Ne ha facoltà, per un minuto.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Presidente, ieri, mentre stavamo discutendo di questo emendamento, è arrivato in Aula il Ministro Valditara che, in modo benevolo, la collega Orrico ha definito “da sceneggiata”. Insomma, benevolo perché la sceneggiata era una importante forma di spettacolo; invece l'ingresso del Ministro è stato in modo rozzo, privo di quello stile che dovrebbe avere un rappresentante del Governo in un'Aula come questa. Io la definirei una “pacchianata” quella del Ministro. Il Ministro ha detto che noi non avevamo letto la legge. Noi l'abbiamo letta la legge, il problema è che, forse, il Ministro non l'ha scritta quella legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
IRENE MANZIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.134 Sportiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Passiamo all'emendamento 1.144. Manzi.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)IRENE MANZI (PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Torniamo a parlare nel merito degli emendamenti a questo provvedimento. Vorrei condividere con i colleghi alcune considerazioni che sono emerse in quel convegno promosso dall'Ordine regionale degli psicologi del Lazio che abbiamo richiamato più volte in quest'Aula. Sono dati interessanti che chiamano in causa non il Ministro Valditara, ma i Ministri Giorgetti e Schillaci. Effettivamente, il titolare del Dicastero della Salute sembra davvero essere… Presidente, scusi…
IRENE MANZIPRESIDENTE. Colleghi, per cortesia…
PRESIDENTE (COSTA Sergio)IRENE MANZI (PD-IDP). Come dicevo, il titolare del Dicastero della Salute sembra davvero essere il grande assente in questo dibattito su questo tema che riguarda, ovviamente, la componente affettiva ed emotiva, ma anche una componente relativa alla salute dei più giovani. Ebbene, perché questo tema riguarda anche il Ministro Giorgetti? Anzi, forse, questi concetti andrebbero diffusi e potrebbe iniziare con lui un dialogo proficuo, magari più proficuo rispetto a quello che non si riesce a instaurare con il Ministro Valditara.
Arrivo a spiegare cosa ci ha ricordato quel convegno. Ci ha ricordato l'impatto economico che, in termini di prevenzione e in termini di costi a carico del Servizio sanitario, un'attività legata alla prevenzione in tema sessuo-affettivo potrebbe produrre. Potrebbe produrre un impatto economico, perché diminuirebbe, per esempio, le gravidanze adolescenziali; diminuirebbe le malattie sessualmente trasmissibili; ridurrebbe concretamente i costi che sono sostenuti per psicoterapie e per terapie relazionali. Se volessimo riassumere in qualche modo questo tema, potremmo parlare di meno cure e più prevenzione. Quindi, minori costi anche per il Servizio sanitario nazionale, con un intervento che sarebbe economicamente vantaggioso.
Cito questi dati, ovviamente, non per sminuire quello che è un tema molto rilevante e che abbiamo ricordato più volte nel corso dei nostri interventi in questi giorni, ossia l'importanza di una educazione sessuo-affettiva che intervenga e che prevenga anche fenomeni drammatici legati al bullismo, alle violenze nei confronti dei coetanei o nei confronti, più in generale, delle donne, o fenomeni simili.
Ebbene, questo tema però ha una portata più ampia e, forse, varrebbe davvero la pena che i colleghi tornassero anche rispetto ai pareri espressi sugli emendamenti che ancora debbono essere esaminati da quest'Aula. Varrebbe davvero la pena, perché le risultanze anche dei dati e dei temi che sono stati posti ci danno delle indicazioni importanti. Quindi, piuttosto che vietare, come fa il comma 5 dell'articolo 1 -perché di fatto lo fa, stando al merito della discussione -, limitandosi soltanto a quello che le indicazioni nazionali prevedono in termini di concetti legati all'anatomia del corpo umano, se si intervenisse più seriamente proprio per promuovere ad ampio raggio tutte quelle che sono le attività connesse all'educazione sessuo-affettiva, molto probabilmente si riuscirebbe ad avere un impatto positivo, anche in un settore in cui le risorse, purtroppo, non sono mai abbastanza, come il Servizio sanitario nazionale, su cui, come faremo anche nel corso dell'esame della manovra di bilancio al Senato, dovremmo continuare ad intervenire e ad investire in maniera significativa.
Ecco, investire in termini di prevenzione, sia dei costi sanitari sia proprio dei costi sociali che sono legati a una mancata azione preventiva, sarebbe qualcosa di molto importante. Quindi, con questo emendamento, ma anche con quelli che seguono, noi vogliamo porre all'attenzione del Governo questo tema. Magari, più del Ministro Valditara, i Ministri Schillaci e Giorgetti saranno in grado di coglierlo.FEDERICO CAFIERO DE RAHOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cafiero De Raho. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Grazie, Presidente. Abbiamo tentato, attraverso questo emendamento e attraverso anche tutti gli altri che sono stati proposti dal MoVimento, di fare breccia nella maggioranza. Perché?
Perché riteniamo che l'educazione affettiva e sessuale sia il presupposto fondamentale per impedire violenze carnali, femminicidi, aggressioni alle donne, rispetto fra i sessi e, soprattutto, per far comprendere che il sesso è un atto d'amore, è qualcosa che si fa con purezza, con trasporto, con rispetto, tutto ciò che vorremmo che fosse inculcato già nel ciclo di studi della prima infanzia. Ebbene, nulla è stato accolto e in cosa ci siamo imbattuti, invece? Nell'intervento del Ministro dell'Istruzione e del merito, Valditara, il quale - devo dire - con il suo intervento maleducato, irrispettoso, ha sottolineato un aspetto, che sembrava quello che destituisse di fondamento tutti gli interventi che erano stati fatti fino a quel momento sugli emendamenti.
Cosa ci dice Valditara? Ci dice: ma è possibile? Non avete letto l'ultimo comma dell'articolo 1? Quello che dice: “Fermo restando quanto previsto dalle indicazioni nazionali adottate ai sensi dell'articolo 1 (…), per la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado (…)”, quindi tutto ciò che diciamo in relazione al consenso dei genitori deve essere conciliato con quello che è contenuto in queste indicazioni, perciò avete detto tutte cose che non hanno nulla a che vedere con l'articolo che noi abbiamo posto alla vostra attenzione.
Colleghi, sono andato a guardarmi queste indicazioni. Sono le indicazioni che nel marzo 2025 il Ministero dell'Istruzione ha emanato: non c'è una parola dell'educazione affettiva e sessuale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma è possibile che non ci dobbiamo più fidare dei Ministri che vengono in quest'Aula, che ci prendono in giro? Non è ammissibile questo, ancora una volta! Prima il Ministro della Giustizia viene qui e ci prende in giro su Almasri, ieri Valditara che ci dice: guardate le indicazioni.
Ebbene, colleghi, guardate l'indice: non dice nulla su questa educazione affettiva e sessuale. Ma allora perché è venuto a rappresentare una cosa che nulla ha a che vedere con ciò di cui stiamo discutendo? Perché ci dice “vergognatevi”? Si deve vergognare lui, che non è presente oggi e ha detto bugie, bugie, bugie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Non è ammissibile questo!
Richiama tutti alla lettura di questa disposizione, che non contiene nulla. Guardate, è una disposizione che ha emanato il Ministro e che il Ministro dovrebbe conoscere bene, ma se andate a leggere anche l'indice, oltre che a fare una ricerca testuale - affettività, sessualità, sesso, sessuale, educazione - non c'è nulla di nulla.
E allora? E allora è venuto a fare una sceneggiata perché sono abituati così, a fare propaganda, a far credere che le cose sono diverse, che l'opposizione non ha capito, che l'opposizione, ancora una volta, travisa. E invece l'opposizione ha capito benissimo, che è una norma che impedisce alle scuole di insegnare l'educazione sessuale. E guardate, l'Italia è uno dei sette Paesi europei che ancora non ha l'educazione sessuale nella scuola, è qualcosa di gravissimo. È consentito allora avere un consenso da parte dei genitori, laddove la scuola non fa il proprio dovere? Eppure è la nostra Costituzione che attribuisce alla scuola, prima di tutti, questo compito di istruzione, di educazione e di formazione.
Ci è stato detto qualcosa di grave, Presidente, siamo stati offesi nella nostra professionalità e nella nostra dignità di parlamentari deputati di quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), affermando cose che non rispondono alle indicazioni e andandosene subito dopo, senza dare ad alcuno la possibilità di reagire, almeno di ragionare, nemmeno reagire, ma ragionare. Non si consente all'Aula di parlare su ciò che è indispensabile invece discorrere. Non abbiamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…ELISABETTA PICCOLOTTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Piccolotti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Voglio dichiarare il nostro voto a favore di questo emendamento e, nel farlo, anche chiarire alcuni elementi di dibattito, perché, guardate, io sono molto preoccupata dalla modalità con cui si sta facendo propaganda su questo provvedimento.
Sento gli esponenti della destra andare nelle trasmissioni televisive e girare il Paese dicendo sdegnati che ci sono degli attivisti GLBTQI+ che sono entrati nelle scuole. Allora, io voglio fare una domanda molto precisa: il centrodestra, nella sua complessità, considera le persone omosessuali, lesbiche o transessuali dei mostri che non possono entrare nelle scuole (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)? Chiariteci questo punto, e chiaritecelo perché per noi sono persone, hanno delle competenze, hanno delle storie da raccontare, hanno delle intelligenze, sono persone ed esponenti della società civile o politica, esattamente come tutti e tutte noi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Guardate, è un punto grave, perché ci sono anche tanti elettori di destra che sono persone gay, che sono persone lesbiche, che sono persone transessuali. Ci sono anche tanti esponenti della destra che sono attivisti GLBTQI+: sono dei mostri, ne avete paura, pensate che sia una vergogna parlare della discriminazione che hanno subito anche nell'ambito della scuola?
È una vergogna fare attività contro la discriminazione in un Paese in cui ci sono ragazzi che a causa del bullismo omotransfobico salgono sui balconi e si buttano di sotto (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e MoVimento 5 Stelle)? Noi lo vogliamo sapere, perché questo è un punto di civiltà e riguarda anche un punto costituzionale, riguarda l'eguaglianza, riguarda la libertà, riguarda il rispetto. Chi manca di rispetto a queste persone sta infliggendo una ferita alla nostra coscienza civile e chi pensa che queste persone in nessun caso e in nessun modo possano entrare in contatto con i giovani del nostro Paese sta dicendo un'assurdità.
Vengo da una trasmissione televisiva in cui l'onorevole Sasso si è lamentato del fatto che in una classe, per spiegare l'esistenza delle persone GLBTQI+ e imparare ad accettare e ad avere rispetto della diversità, si è utilizzata la storia del coniglietto gay: il coniglietto gay è un mostro, il coniglietto gay fa paura, il coniglietto gay ci fa schifo. Allora, onorevole Sasso, lei è il relatore di questo provvedimento, se volete utilizzare questo provvedimento per fare discriminazione, allora c'è ancora un problema in più, glielo dico con chiarezza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ELISABETTA PICCOLOTTIPRESIDENTE. Si rivolga a me, si rivolga sempre al Presidente, per cortesia.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Sì, Presidente, mi rivolgo anche a lei (Commenti), però, guardi, in quest'Aula ci sono persone, tante, tante hanno seduto su questi banchi che erano e sono persone GLBTQI+. Ci sono tanti esponenti politici che hanno questa storia, che hanno una storia da raccontare. Qua si sta sostenendo (Commenti) che quando un attivista GLBTQI+ - penso al collega Zan, che siede in Parlamento europeo - entra in una scuola, è uno scandalo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Allora si sta sostenendo che questi esponenti, queste nostre colleghe e colleghi vanno discriminati. Noi tutto questo non lo possiamo accettare e non l'accetteremo mai, e sono contenta di aver avuto, insieme a tutto il mio gruppo, anche il coraggio di esplicitare questa tematica (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
SIMONETTA MATONEPRESIDENTE. Preciso una cosa, intanto, a beneficio di tutti. Abbiamo già un numero significativo di iscritti che ci porta ai limiti delle 13,30, che mi pare di aver capito essere l'orario, secondo l'intesa tra i gruppi, di termine dei lavori per questa mattina, per cui noi arriveremo fino a quel limite e il resto sarà rinviato a quando il provvedimento andrà in Aula, e non posso fare diversamente. In questo momento abbiamo già degli iscritti e dobbiamo dare, come è giusto che sia, la precedenza a coloro che rappresentano i gruppi, e che quindi hanno fino a cinque minuti. Quindi, prima la deputata Matone e poi l'onorevole Giachetti. Prego, deputata Matone.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONETTA MATONE (LEGA). Allora, poiché è stato invocato il rispetto, e il rispetto passa anche attraverso la conoscenza giuridica e terminologica, vorrei ricordare - tramite lei, Presidente - al mio due volte collega, Federico De Raho, che la violenza carnale di cui parla è stata cancellata nel 1996 ed è stata sostituita dalla violenza sessuale perché si è passati da reato contro la morale pubblica a reato contro la persona. Quindi, se si parla di questi temi, bisogna anche sapere di che cosa si sta parlando (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Oggi sul Corriere della Sera c'è un interessantissimo articolo di Ernesto Galli della Loggia, che non è notoriamente un estremista di sinistra, che fa riferimento a una questione, che è il termine…
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Avvicini il microfono, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Lo posso staccare, mi abbasso io, se vuole. Dicevo, c'è un interessante articolo di Galli della Loggia, che notoriamente non è un estremista di sinistra, magari è un estremista intellettuale, che però è un altro paio di maniche, che pone il problema di un Paese ignorante. Ovviamente, questo lo fa in riferimento alla questione della lettura. E lui dice: “Oltre la finanziaria, oltre Landini e il “campo largo”, abbiamo anche altri problemi, e forse persino più importanti, anche se ce ne occupiamo poco o nulla. Ad esempio che l'Italia è un Paese ignorante”.
E chiude, o meglio, a un certo punto del suo intervento dice: “Quale luminoso sviluppo economico prepara una simile ignoranza? Premessa e conseguenza ovvia di quanto sopra, una sua misura oggettiva è il progressivo abbandono della lettura. Sempre di più l'Italia è un Paese che non legge”. Ora, il tema della lettura può essere tranquillamente inserito e integrato nel tema dell'educazione, che è un tema ancora più largo, a mio avviso, che è quello della conoscenza. Io ripeto che nessuno di noi, io, francamente, non ho sentito nessuno, lo dico anche ai colleghi della Lega, lo dico al Sottosegretario: l'intemerata del Ministro, come se qualcuno qua dentro avesse pronunciato qualche parola che lasciasse intendere che il Ministro se ne fregasse del tema della violenza sessuale o, addirittura, con questo provvedimento volesse alimentarla, è un'intemerata del tutto gratuita, nel senso che qua dentro sono stati fatti dei ragionamenti, tra cui mi inserisco, in ragione dei quali abbiamo cercato di sostenere - e io continuo a pensarlo - che noi possiamo continuare a creare reati, nuovi reati, aumenti di pene, cioè approcciare al tema della violenza sulle donne attraverso una forma esclusivamente repressiva, anche perché probabilmente è più facile, ci salva la coscienza e via dicendo, rischiando di trascurare quell'elemento che, a mio avviso, invece, è sostanziale e fondamentale, che è prima dell'intervento perché qualcosa è accaduto.
Perché il reato penale, gli aumenti di pena intervengono, tra virgolette, dopo che si è realizzata una cosa drammatica. E va bene che noi lo prevediamo nel codice penale e via dicendo, ma, a mio avviso, il compito del legislatore, il compito di uno Stato, il compito di un Governo, il compito di una maggioranza, di un'opposizione, dovrebbe essere quello di trovare una strada che consenta di prevenire che accadano determinate cose. Perché, una volta che sono accadute, ci sarà pure il reato da perseguire e la condanna da dare alle persone, ma la tragedia si è consumata.
Il passo di civiltà che si dovrebbe e si potrebbe fare in un Paese è quello di evitare che quella tragedia si consumi, che spesso è una tragedia per chi, ovviamente, è vittima di quella tragedia, ma spesso è una tragedia che riguarda anche chi l'ha consumata, i parenti, le famiglie e via dicendo, perché è una tragedia, e questo vale per tutti i reati. Ergo, quello che noi sosteniamo è che il tema dell'educazione sessuale e affettiva sia lo strumento, uno degli strumenti importanti, per fare leva proprio sul piano culturale.ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Onorevole Giachetti, concluda.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Vede, Presidente, io avevo già visto, grazie agli occhiali multifocali, che si stava accendendo il segnale. E vorrei semplicemente dire che, quando leggo le dichiarazioni del Ministro Valditara che dice “noi riteniamo che per i bambini non sia opportuno insegnare che, oltre a un sesso maschile, a un genere maschile e femminile, vi siano anche altri generi, che c'è questa fluidità per cui puoi passare tranquillamente da un sesso all'altro”, e che dice che “l'articolo 30 della nostra Costituzione stabilisce che l'educazione spetta originariamente alle famiglie”, forse il Ministro Valditara, e spero anche la maggioranza, può pensare che noi riteniamo che va benissimo anche questo, ma noi stiamo cercando di fare uno sforzo in più, e cioè di portare - e ho concluso - il nostro Paese a far sì che a scuola si creino le condizioni attraverso l'educazione, la conoscenza (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe)…
MARCO PELLEGRINIPRESIDENTE. Grazie, onorevole Giachetti. Considerato il tempo rimanente alle ore 13,30, possiamo inserire due, massimo tre - vediamo - interventi da un minuto, gli altri andranno al momento successivo, quando ritornerà in Aula la norma.
Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Questo è l'ennesimo emendamento che l'opposizione ha presentato; un emendamento soppressivo di un provvedimento che è scritto male, retrogrado, oscurantista, talmente ottuso che persino la Santa Inquisizione (Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), al confronto, sarebbe apparsa più progressista. È un provvedimento che è permeato di quella cultura, anzi, subcultura oscurantista dell'estrema destra che è al Governo e che, ovviamente, produce questi risultati legislativi.
Noi stiamo facendo, l'opposizione sta facendo semplicemente il proprio lavoro, sottolineando errori e orrori di questo provvedimento. E quindi, qui è venuto ieri il Ministro Valditara a fare il bullo, a sbraitare, a urlarci contro, quando noi abbiamo fatto solo il suo lavoro. L'unico che deve vergognarsi, perché è inadatto, è Valditara (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!SUSANNA CHERCHIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Cherchi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI (M5S). Solo un minuto, è brevissimo. No, io chiedo ai miei colleghi di avere un po' di carità cristiana nei confronti del Ministro Valditara, perché lui non sa quello che dice. Perché lui non conosce l'argomento, ma l'unica cosa di cui è sicuramente consapevole è di non essere all'altezza. E, quando una persona sa di non essere all'altezza, paradossalmente diventa anche più violento, come le donne che vengono uccise dai mariti (Commenti dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier) perché i mariti sanno di non essere all'altezza di quella donna, e, quindi, le ammazzano.
Ma lui, poverino, ha bisogno di comprensione (Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier - Il deputato Zoffili: “Presidente!” - Il deputato Sasso: “Presidente! Non è giusto! È un livello degradante! Non può paragonare il Ministro a un femminicidio! - Il deputato Billi: “È una vergogna!”)…SUSANNA CHERCHIPRESIDENTE. Colleghi! No, però, onorevole…aspetti, aspetti. La prego, la prego, deputata Cherchi, la prego. La prego.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI (M5S). No, ma non lo volevo dire per cattiveria, scusi.
SUSANNA CHERCHIPRESIDENTE. Deputata Cherchi, grazie. Grazie, grazie.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI (M5S). Allora, io dico (Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier - Il deputato Sasso: “E poi dicono che non è vero…restate nel merito, se siete capaci!”)…No, non volevo dirlo per…
PRESIDENTE. Abbiamo tolto la parola, ha detto cose inopportune. Quindi, cortesemente, deputata Cherchi, la prego di utilizzare termini più adeguati a quest'Aula (Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier )…La prego onestamente. Basta. Deputata Cherchi, la prego di utilizzare sempre termini adeguati all'Aula.
Allora, adesso, per cortesia, siamo arrivati alle ore 13,30, quindi tutti gli altri interventi sono rinviati a quando ritornerà il carteggio in Aula.
Secondo le intese intercorse tra i gruppi - sono giunte le ore 13,30 - l'esame di questo provvedimento e dei successivi argomenti iscritti all'ordine del giorno della seduta odierna si intende rinviato ad altra seduta, a partire dagli interventi dei deputati che si sono già iscritti a parlare sull'emendamento 1.144 Manzi. Ovviamente, abbiamo iscritto agli atti coloro che si sono registrati. - Organizzazione dei tempi di esame di una proposta di legge. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Avverto che, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per la discussione generale della proposta di legge n. 1693, recante modifica dell'articolo 609-bis del codice penale in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso (Vedi l'allegato A).
- Interventi di fine seduta. PRESIDENTE (COSTA Sergio)TIZIANA NISINI
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare la deputata Nisini. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)TIZIANA NISINI (LEGA). Grazie, Presidente. Colleghi, oggi torno su una vicenda che ha profondamente colpito la comunità aretina: il caso di Sandro Mugnai, l'artigiano di San Polo che due anni fa si trovò suo malgrado coinvolto in una tragedia.
Come è noto, l'abitazione del Mugnai fu oggetto di un vero e proprio attacco. Il vicino di casa, Dodoli, alla guida di una ruspa, dopo aver schiacciato sei automobili parcheggiate, abbatté parte del tetto dell'abitazione. All'interno della casa si trovavano lo stesso Sandro Mugnai, la moglie, il figlio, la suocera e i due cognati.
La perizia del consulente tecnico d'ufficio nominato dal tribunale fu chiara: non esistevano vie di fuga; un ulteriore urto della ruspa avrebbe potuto far crollare l'intera abitazione, già gravemente compromessa dai colpi precedenti, travolgendo le sei persone presenti all'interno. Di fronte ad un pericolo attuale, gravissimo e ingiusto, Mugnai reagì imbracciando un fucile e sparando per fermare l'azione e difendere la propria famiglia.
Due giorni fa la procura, al termine di un lungo e approfondito processo, ha riconosciuto che non si è trattato di omicidio volontario ma di un eccesso di legittima difesa. Le parole degli avvocati di Mugnai restano scolpite: voi come vi sareste comportati? È una domanda semplice ma potentissima, perché chiunque, trovandosi di fronte ad una ruspa che abbatte la propria casa con dentro la propria famiglia, probabilmente avrebbe reagito nello stesso modo, con lo stesso terrore, con la stessa concitazione.
Condivido anche quanto da loro dichiarato, che tutta l'azione è riconducibile a un'ipotesi di scuola di legittima difesa. Sandro Mugnai non è un criminale. Sandro Mugnai è un lavoratore, è un padre, è un cittadino che quella sera ha visto crollare il mondo intorno a sé e oggi merita che la giustizia riconosca non solo il suo diritto alla difesa ma anche la sua buona fede, perché non si può cancellare il dolore per una vita spezzata ma è doveroso distinguere tra chi agisce con violenza e chi reagisce alla violenza per difendersi.
Per questo sento il dovere di esprimere vicinanza umana a Sandro Mugnai e alla famiglia, perché la giustizia, per essere davvero giusta, deve saper guardare dentro le persone, non solo dentro i codici. E allora, ancora una volta, torno a quella domanda: voi, al suo posto, cosa avreste fatto (Applausi)?ANTONIO BALDELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONIO BALDELLI (FDI). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, in quest'Aula si sta consumando un fatto che ritengo grave, che viola non solamente il Regolamento della Camera ma anche quelle regole non scritte di correttezza politica-istituzionale. Un deputato marchigiano del PD ha presentato un'interrogazione parlamentare diretta chiaramente a intimidire un consigliere di opposizione del comune di Pesaro. Mi riferisco al consigliere Lanzi, sindacalista e presidente della commissione controllo e garanzia, che da mesi sta svolgendo un'attività conoscitiva sullo scandalo giudiziario di “Affidopoli”, uno scandalo che riguarda l'amministrazione comunale a targa PD e l'ex sindaco Matteo Ricci, oggi europarlamentare.
Per screditare chi cerca la verità, nell'interrogazione il consigliere viene descritto anche come membro della Polizia di Stato, quando, in realtà, egli ha terminato con onore il proprio servizio e si trova in quiescenza da oltre due anni. Una falsificazione della verità costruita per far credere che egli possa utilizzare il suo ruolo e informazioni riservate nella sua attività politica e nell'interrogazione parlamentare addirittura viene richiesto l'intervento della prefettura contro il consigliere. È un fatto grave, che rappresenta un uso distorto degli strumenti parlamentari non per cercare la verità ma per colpire e denigrare l'avversario politico e proteggere un sistema locale di potere che odia la verità.
Ma di certo non ci faremo intimidire e continueremo a stare dalla parte di chi chiede verità e giustizia, a Pesaro come in ogni parte d'Italia, perché Churchill era solito affermare che la menzogna ha già fatto il giro del mondo mentre la verità si è appena allacciata le scarpe. Allora, signor Presidente, in quest'Aula faremo in modo che la verità corra molto più veloce di questa menzogna (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).ELIANA LONGIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Longi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELIANA LONGI (FDI). Grazie, Presidente. Martedì scorso ho ascoltato, con grande amarezza, l'intervento dell'onorevole Carotenuto a proposito della cessione del ramo d'azienda della Telecontact, con la relativa richiesta di informativa urgente nei confronti del Ministro Urso. Dispiace, ancora una volta, in quest'Aula assistere a una mera strumentalizzazione di una vicenda che coinvolge 900 lavoratori siciliani e, in particolar modo, 336 di Caltanissetta e 550 a Palermo. Dispiace ancora di più che anche gli altri gruppi di opposizione abbiano cercato di cavalcare questa vicenda per riempire le pagine dei quotidiani locali - con questa alzata di scudi - dei soliti proclami a favore dei lavoratori ma fini a se stessi.
Ritengo, quindi, di informare l'opposizione, se non ne fosse ancora a conoscenza, che già dalla scorsa settimana nelle sedi opportune è stata attenzionata questa situazione, a cominciare dal nostro capogruppo al consiglio comunale di Caltanissetta che ha convocato proprio una seduta per trattare la questione; poi, anche il nostro governo regionale ha aperto un'interlocuzione con il Ministro Urso e lo stesso Ministero, in stretta collaborazione e coordinamento con il Ministero del Lavoro, assumerà un ruolo attivo nel confronto tra le parti per accompagnare la transizione societaria, garantendo la continuità delle attività ma, soprattutto, i diritti dei lavoratori.
Chiedo, quindi, alle opposizioni, ancora una volta, il rispetto per i lavoratori - che lo meritano -, che non possono essere strumenti di mera propaganda politica e, a questo punto, di lavorare assieme per l'approvazione della legge, che ho proposto, a tutela dei lavoratori, che garantirà una continuità occupazionale e gli stessi diritti. Quindi, lavoriamo, piuttosto che parlare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).SIMONE BILLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Billi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONE BILLI (LEGA). Grazie, Presidente. Cari colleghi, un successo, un grande successo per la Lega e per tutto il centrodestra: la carta d'identità sarà permanente per gli over settantenni. Le persone che hanno più di 70 anni non avranno più necessità di rinnovare il proprio documento d'identità. Presidente, è una misura di buon senso, che semplifica la vita ai nostri anziani, in Italia e all'estero, e riduce le code agli sportelli e ai consolati. Un risultato che la Lega ha perseguito con costanza.
Ricordo l'intervento del sottoscritto in Aula, a marzo del 2024, la relativa proposta di legge successiva di pochi mesi, l'approvazione dell'ordine del giorno, sempre del sottoscritto, per quanto riguarda il DDL sui servizi consolari e le innumerevoli interlocuzioni con i Ministeri competenti. Ringrazio, quindi, i Ministeri che hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo e, in particolare, il Ministro Zangrillo e il suo Dicastero.
Presidente, il Governo di centrodestra si dimostra, ancora una volta, vicino agli italiani all'estero, dopo anni di immobilismo e anni di Governi di sinistra, perché la sinistra ha quasi sempre governato negli ultimi decenni. Adesso un provvedimento aspettato da decenni è stato varato dal Governo di centrodestra. Grazie ancora: grazie ai Ministri competenti, grazie al Governo e grazie alla Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).ENZO AMICHPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amich. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ENZO AMICH (FDI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel decennale degli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015, qui, in quest'Aula, ricordiamo con profondo rispetto Valeria Solesin, giovane cittadina italiana vittima di quella tragica notte che sconvolse l'Europa intera.
Valeria, ventottenne veneziana, era una studiosa di grande talento, impegnata in un dottorato in demografia presso l'università della Sorbonne. Da anni viveva a Parigi, dedicandosi con serietà e passione alla ricerca sui temi fondamentali per la nostra società, quali, ad esempio, le politiche familiari e la natalità. La sua figura rappresenta, in modo emblematico, i valori della miglior gioventù: una generazione curiosa, aperta, preparata, capace di interpretare l'Europa come spazio naturale di crescita, studio e partecipazione.
La sera del 13 novembre al Bataclan, durante un concerto che avrebbe dovuto essere un momento di condivisione e serenità, la violenza del terrorismo internazionale ha posto fine alla vita di Valeria e di altre 129 persone. La sua morte, unica vittima italiana di quella brutale offensiva integralista, ha colpito profondamente il nostro Paese, che si è stretto attorno alla sua famiglia in un lutto composto e unanime.
Ricordo proprio qui, il 9 maggio scorso, in quest'Aula, mamma Luciana che, nel corso della cerimonia di commemorazione del Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricordato chi era Valeria e ha ricordato quei momenti tragici di dolore, in attesa del riconoscimento del corpo in quell'ospedale insieme a tantissimi altri genitori delle altre vittime che, tra l'altro, molte, erano di fede musulmana.
Nel ricordare oggi Valeria Solesin, questa Assemblea riafferma con fermezza i principi che costituiscono il fondamento delle nostre democrazie: la libertà, il pluralismo e il rifiuto di ogni forma di fanatismo e violenza, qualunque esso sia. Riaffermiamo altresì che la lotta al terrorismo internazionale resta una sfida che richiede piena collaborazione tra Stati, istituzioni e società civile.
Onorare la memoria di Valeria significa rinnovare il nostro impegno a costruire un'Europa più sicura e più unita.
Nel concludere desidero rivolgere un pensiero rispettoso e partecipe ai suoi cari. A loro va la vicinanza sincera di quest'Aula che oggi ci unisce nel ricordo di una giovane vita spezzata e nell'impegno a custodire la memoria con dignità e profondo rispetto (Applausi).GAETANO AMATOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Presidente, il tifo calcistico è qualcosa che va oltre lo sport: è il sentirsi vicini a una maglia, a dei colori, è identificarsi con la squadra della propria città. Vede, Presidente, per ordine del Ministro Piantedosi i tifosi della Juve Stabia, per tre mesi, non potranno seguire la squadra in trasferta; tifosi seri, una tifoseria seria; addirittura, li abbiamo visti in alcune foto sui giornali che pulivano lo stadio dove avevano consumato, magari, il panino assistendo alla partita.
È solo per 30 delinquenti che una tifoseria intera sta pagando, e per questi tifosi, così come per ogni tifoso vero, per ognuno che è legato ai colori della propria squadra, questo sta diventando un fatto pesante.
Quindi vorremmo chiedere al Ministro Piantedosi di ritornare su questa decisione, di ridurre questi tre mesi, che sono davvero tanti, e permettere alla gente perbene, tifosi perbene di far sentire anche fuori dalle mura casalinghe il proprio affetto ai propri beniamini.MARIANNA RICCIARDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Marianna Ricciardi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARIANNA RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Ieri, in una stazione della metropolitana di Roma, una banda di borseggiatori ha aggredito le guardie giurate e lo youtuber Cicalone. A loro va la mia solidarietà e quella del MoVimento 5 Stelle. Voglio però ricordare che quest'Aula ha bocciato, per ben due volte, un nostro emendamento che chiedeva di rendere obbligatoria la procedibilità contro chi passa la giornata a rubare portafogli; e recentemente avete anche introdotto l'obbligo, per Polizia e Carabinieri, di avvisare i ladri prima dell'arresto, consentendo loro di scappare.
Tutte le riforme ipergarantiste pensate per tutelare corrotti e colletti bianchi - come lo stop alle intercettazioni, come lo stop all'arresto cautelare - hanno però reso difficilmente incriminabili anche i borseggiatori. È inconcepibile che in un Paese pieno di mafiosi, corrotti e criminali le uniche persone contro cui avete inasprito il codice penale siano le persone che protestano in piazza. E allora, in questo modo si sta soltanto criminalizzando il godimento dei diritti politici e liberando i criminali. Presidente, concludo. Sappiate che non c'è cosa peggiore, che possa impadronirsi di una società, che il dubbio che vivere onestamente sia inutile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PATRIZIA PRESTIPINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Prestipino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. “La natura è una storia preziosa”. Inizio con questa bellissima citazione per fare gli auguri di compleanno alla LIPU - Lega italiana protezione uccelli - che oggi compie sessant'anni, fondata, appunto, il 13 novembre del 1965 dall'ottimo Giorgio Punzo e oggi ottimamente guidata da Alessandro Polinori. Lasciatemi dire, da amante degli animali e iscritta da anni alla LIPU come ad altre associazioni animaliste: sessant'anni di amore, di amore vero per l'avifauna, per la fauna selvatica, per la biodiversità tutta. Sono testimone personalmente del lavoro quotidiano di professionisti, veterinari, ornitologi, volontari e volontarie che ogni giorno, con passione, dedizione e professionalità, si impegnano nelle tante oasi faunistiche e nei vari CRAS disseminati sul nostro territorio per recuperare, curare e rimettere in libertà tantissimi animali, volatili, animali selvatici.
Ecco, grazie a questa straordinaria squadra di uomini e di donne, questi animali ritrovano la salute e la libertà. Quindi, nel porgere gli auguri di buon compleanno, ringrazio di cuore la LIPU per quello che ci regala da sessant'anni di lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Domani sarò con i tanti lavoratori e lavoratrici di Italdesign che, in tutte le sedi, manifesteranno; saranno davanti ai cancelli. Già, perché domani si difende il loro futuro, non lo fanno certo per una cerimonia. Il consiglio di sorveglianza di Volkswagen si riunirà e potrebbe decidere la vendita della maggioranza proprio di Italdesign. Lo sappiamo, è un'eccellenza italiana, non solo nel design, ma anche nell'ingegneria automobilistica, con 1.300 dipendenti altamente qualificati.
Che cosa sappiamo di questa operazione? Nulla - ahimè -, nulla, nessuna garanzia industriale, nessuna trasparenza, nessun piano condiviso; solo messaggi contraddittori e un silenzio assordante da parte di questo Governo e, soprattutto, del gruppo Volkswagen.
Intanto, cresce la preoccupazione non solo tra i lavoratori di Italdesign, ma - fatemi dire - anche dei lavoratori della Ducati, della Lamborghini, che pensano ci possa essere addirittura un effetto domino.
Ecco, non possiamo accettare che il nostro Paese venga trattato come una periferia industriale dell'Europa e Italdesign non è un'azienda qualsiasi, è un patrimonio di competenze, innovazione e storia. Per questo, chiediamo al Governo di intervenire subito, lo faccia nelle prossime ore. Noi saremo al fianco di quei lavoratori e quelle lavoratrici perché sappiamo da che parte stare.PRESIDENTE. Sono così terminati gli interventi di fine seduta.
- Ordine del giorno della prossima seduta. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Venerdì 14 novembre 2025 - Ore 9,30:
1. Svolgimento di interpellanze urgenti.
