Contenuto
Resoconto Stenografico
XIX LEGISLATURA
Resoconto Sommario dell'Assemblea
Seduta n.508 di giovedì 10 luglio 2025
INDICE
(nominativi degli intervenuti in ordine alfabetico)
- Missioni. PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 100, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta in corso (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
- Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73, recante misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l'ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l'attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all'Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti (A.C. 2416-A) (ore 12,27). (ore 12,27) (ore 12,27) PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2416-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73, recante misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l'ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l'attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all'Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti.
Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo delle Commissioni.
Ricordo altresì che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 14,00. Successivamente, a partire dalle ore 15 e fino alle ore 20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24 ed eventualmente nella giornata di venerdì 11 luglio, avranno luogo le successive fasi di esame del provvedimento, sino alla sua conclusione.(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2416-A)
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.
- Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,28). (ore 12,28) (ore 12,28) PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 10 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
- Si riprende la discussione.
(Ripresa dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2416-A)
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANGELO BONELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Angelo Bonelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signora Presidente. Noto che il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti è poco interessato ai suoi provvedimenti. Adesso non so se sta ancora in giro per il mondo, ma raramente lo si vede in Parlamento a sostenere o a difendere o a spiegare i contenuti dei suoi provvedimenti. Non me ne voglia il Vice Ministro Rixi di questo appunto. Dobbiamo dire, con molta franchezza, che il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra - do una notizia al Vice Ministro e alla maggioranza - non voterà la fiducia. Non so se questa può essere una notizia, ma non avrete la nostra fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Questo è un provvedimento che introduce e porta l'Italia, di fatto, verso un'economia di guerra e vi spiegherò il perché. Perché sono norme che cambiano profondamente l'ordinamento del nostro Paese verso una prospettiva di profonda militarizzazione del territorio italiano, anche, quindi, sottraendo agli istituti di partecipazione democratica il controllo da parte dei cittadini e il controllo da parte di quegli istituti deputati a rilasciare autorizzazioni ambientali.
Però, prima di entrare nel merito di questo aspetto, questo è un decreto Infrastrutture che non affronta le vere priorità del Paese, perché quando parliamo di infrastrutture, signora Presidente e signor Vice Ministro, ci saremmo immaginati di dover affrontare una grande questione, la questione della carenza delle infrastrutture del nostro Paese. Pensiamo, ad esempio, alle condanne della Corte di giustizia, a cui l'Italia deve adempiere, pagando anche multe onerose all'Unione europea, per l'assenza, ad esempio, della depurazione in Italia. In particolar modo il Sud, la Calabria, la Sicilia, ma non solo, devono far fronte a una carenza drammatica di depurazione e di strutture fognarie oppure a una carenza di conferimento dell'acqua potabile. Mentre stiamo parlando ci sono comuni nel Sud che ancora hanno l'acqua conferita con le autobotti. Di tutto ciò non si parla: non si parla di potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria; non si parla di potenziamento, ad esempio, delle infrastrutture per la difesa del suolo; non si parla di tutto ciò.
Ma di che cosa si parla? Vi spieghiamo, come gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, e lo spieghiamo agli italiani di che cosa si sta parlando. Ad esempio, un emendamento presentato all'ultimo minuto, negli ultimi giorni, da parte della maggioranza, prevede di realizzare centri di stoccaggio per il gas liquido, quindi impianti di rigassificazione, utilizzando 35 milioni di euro. Come copertura sapete che cosa ha trovato il Governo? Taglierà i fondi del trasporto pubblico. Chiedo: ma non avete un po' di vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)? Tagliare i fondi al trasporto pubblico per finanziare gli impianti del gas? È così. Mi rivolgo a lei, signora Presidente, perché ho visto la perplessità del presidente della Commissione trasporti, Deidda, a cui forse, se vuole, dico esattamente qual è l'articolo della legge di bilancio (signora Presidente, io la guardo in maniera fissa; non voglio violare il Regolamento, per carità). Però, questa è la questione: hanno tagliato il Fondo nazionale per il trasporto pubblico per realizzare impianti di rigassificazione. Quindi, la priorità relativa a questo è che, nonostante i chiodi di Salvini che continuano a bloccare il trasporto ferroviario nel nostro Paese, leviamo anche i fondi del trasporto pubblico del Paese. Questo lo devono sapere gli italiani, perché, al di là della propaganda del Governo Meloni, questa è la triste realtà.
Ma veniamo al dunque di una questione che a noi preoccupa, come Alleanza Verdi e Sinistra: nel nostro ordinamento l'accelerazione verso una sorta di militarizzazione del territorio, perché quando avete presentato - sta nel provvedimento allegato che deve ottenere la fiducia - la modifica dei meccanismi per la valutazione di impatto ambientale, in particolar modo la deroga per le opere di difesa nazionale - e, pensate, che viene introdotta la deroga per le opere di difesa nazionale sulla valutazione d'impatto ambientale -, sapete il Governo e la maggioranza che cosa hanno pensato di realizzare? Di sottrarre le funzioni della valutazione di impatto ambientale dal Ministero dell'Ambiente e di darle al Ministero della Difesa. Ma io vi chiedo: quale competenza ha il Ministero della Difesa (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)? Perché il decreto verrà fatto dal Ministro della Difesa. Insomma, che Paese state costruendo? Che Paese volete? E questo si inserisce, ovviamente, in una grande questione, che è quella che riguarda il ponte sullo Stretto di Messina, su cui - non me ne vorrete - mi soffermerò abbondantemente.
C'è una questione relativa all'articolo 1 di questo decreto Infrastrutture che prevede, signora Presidente e signori rappresentanti del Governo, di prendere come riferimento per il costo iniziale dell'opera non il riferimento di quando furono fatti il bando e la gara nel 2006 - vinta per 3,6 miliardi di euro da una base iniziale di 4,4 miliardi e, quindi, ci fu anche lo sconto da parte di chi vinse, il gruppo Impregilo, oggi Webuild del consorzio Eurolink -, ma il riferimento al DEF del 2012, ovvero a 8,5 miliardi. Mi chiederete e chi ci sta ascoltando e vedendo si chiederà: perché hanno fatto questo? Perché c'è un trucco. Il trucco è il seguente: vogliono bypassare l'articolo 72 della direttiva della concorrenza, che prevede che non può essere assegnata la gara, ovvero deve essere rifatta una gara, quando c'è il superamento del 50 per cento del costo dell'opera. Siccome nel DEF siamo intorno ai 13,5 miliardi - l'ultimo DEF del 2023 - per questo si fa questa operazione: un'operazione maldestra e, per quanto ci riguarda, truffaldina, perché non vuole applicare il riferimento del costo dell'opera al 2006 ma lo fissa al 2012.
Del resto ci siamo abituati: siamo abituati a queste operazioni da parte di Salvini, colui che nel 2019 la pensava esattamente come noi, ossia diceva che era contro il ponte sullo Stretto di Messina. Qualcuno ci dirà - perché un giorno qualcuno ce lo dirà e spero che non sia quello che penso io - la ragione per la quale il Ministro Salvini ha cambiato idea. Però, una cosa è chiara: state facendo delle forzature che sono inaccettabili. Una l'abbiamo appena detta e l'altra è quella di dichiarare il ponte sullo Stretto di Messina opera di interesse militare. Allora, signora Presidente, adesso penso che posso rivolgermi direttamente al Vice Ministro Rixi. Vice Ministro, voi sapete che se l'uso prevalente, come ci viene chiesto dall'Europa, diventa militare, ovvero con il passaggio dei carri armati, dovete applicare quello che è il disciplinare della NATO, ovvero il Military Load Classification sulle opere militari? Quindi, va fatta una nuova progettazione, perché se la progettazione è fatta per uso civile, per il passaggio del treno e per il passaggio delle auto, allora va rifatta una progettazione dove è previsto l'uso militare (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Ma è bene dire dove sta, anche in questo caso, l'altro trucco, perché non siamo nati l'altro ieri e gli italiani e le italiane devono sapere. Voi state facendo questa opera non perché vi interessa l'uso militare ma perché voi utilizzate la classificazione dell'interesse militare per bypassare il vincolo ambientale europeo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) che ha portato il Ministero dell'Ambiente a un parere negativo. Il parere negativo è stato dato con la VIncA e su questo state tentando di fare l'operazione di bypassare i vincoli ambientali europei. È un'opera che costerà oltre 14 miliardi di euro e che sta sottraendo al Sud risorse importanti.
Mi avvio alla conclusione su un aspetto fondamentale. Siete coloro i quali fanno una narrazione tossica contro le politiche sul clima dalla mattina alla sera in modo irresponsabile - il codice civile direbbe che non c'è un comportamento da buon padre di famiglia; siccome noi siamo per la parità di genere, aggiungiamo anche buona madre di famiglia, perché il codice civile ha questa lacuna, che individua solo il comportamento da buon padre di famiglia e noi aggiungiamo da buona madre di famiglia - e non guardate al futuro di questo Paese. Per cui, se la siccità sta distruggendo l'economia del Sud, se le alluvioni stanno mettendo in discussione anche le economie del Nord, voi continuate con una politica di consumo del suolo, di devastazione del territorio…ANGELO BONELLIPRESIDENTE. Concluda, onorevole.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANGELO BONELLI (AVS). …di una politica energetica - concludo, signora Presidente - basata sulle fonti fossili e con un'economia di guerra, che noi respingiamo totalmente, che questo decreto Infrastrutture porta avanti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
FABRIZIO BENZONIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Benzoni. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Cercherò di essere breve perché quando facciamo le dichiarazioni sulla fiducia di solito si parla di metodo e di merito. Sul metodo oggi salto una parte, che è quella dell'elencare il numero di volte che viene richiesta la fiducia. Lo sappiamo, lo abbiamo fatto tante volte; è purtroppo una battaglia che vorrei lasciare persa, perché oggi, sul metodo, abbiamo addirittura superato il tema della fiducia, il tema del Parlamento che non conta nulla, il tema di togliere a quest'Aula la possibilità di discutere e di valutare insieme gli emendamenti, perché quello che è successo in Commissione credo sia di una gravità assoluta.
Ha qualche precedente, non siete i primi ad averlo fatto, ma racconta comunque di una situazione davvero delirante e di confusione con cui si è portato questo provvedimento in Commissione, con cui si sono costrette le opposizioni a lasciare i lavori della Commissione e con cui, a un certo punto, non si capiva cosa si votasse, per come, per cosa, uno stato confusionale che forse ben rappresenta lo stato del Governo.
E arrivo al termine, avete fatto tutto da soli: avete presentato degli emendamenti sui pedaggi autostradali, gli avete dato parere favorevole e poi li avete ritirati, poi il parere è diventato contrario, poi è stato riformulato dando i soldi ad Anas, ma senza il pedaggio sulle strade.
Voi avete fatto un emendamento di maggioranza che maggiorava il pedaggio autostradale e, nonostante lo abbiate accolto e poi ritirato, avete anche venduto che siete riusciti a bloccare l'emendamento che era anche il vostro, cioè davvero siamo in uno Stato in cui vendiamo la risoluzione di problemi che ci siamo creati da soli o che vi siete creati da soli.
Uguale sul tema dell'allargamento, dell'allentare le maglie dell'antimafia in tema di autotrasporto: l'avete portato, avete compreso e capito che forse, nonostante lo snellimento delle procedure, non era necessario o comunque non era una buona cosa, l'avete riformulato, l'avete ritirato, un casino devastante che ha visto questa Commissione per una volta protagonista di un caos assoluto.
Uguale su tutto il resto. Ci sono anche delle parti condivisibili in questo provvedimento, e la nostra forza politica ci manca che non dica che ci sono dei punti che accogliamo con favore, proprio perché serve un grande investimento sulle infrastrutture di tutti i tipi, da quelle energetiche a quelle infrastrutturali; noi contrastiamo sempre chi dice “no” a priori agli investimenti, e qui un pezzo è contenuto. Però quello che manca, forse, è una strategicità del messaggio che vogliamo dare.
Faccio un esempio, e lo faccio io proprio perché riguarda la mia zona: va benissimo che si accolgano gli emendamenti sul tema della crisi idrica sul lago di Garda; io arrivo da Brescia e conosco bene il lago di Garda e conosco bene quanto c'è, ma forse ci saremmo aspettati di trattare il tema delle infrastrutture sulla crisi idrica, perché non si può paragonare il lago di Garda con la Sicilia dove la crisi idrica è un'altra cosa; ma proprio su quello non interveniamo. Si prendono, invece, in considerazione gli emendamenti “marchetta” di chi arriva da qualche territorio per risolvere delle piccole situazioni, senza avere una visione di massima, una visione di futuro, una visione complessiva su quello che si fa. E poi benissimo che abbiate riformulato alcuni emendamenti, ma noi combattiamo perché le Commissioni abbiano un ruolo anche di accoglimento delle proposte che arrivano dal Parlamento.
Certamente dal Parlamento ci aspettiamo che si vada verso il miglioramento della proposta, ma non si può passare, con le riformulazioni all'ultimo secondo, di emendamenti che spostano centinaia di migliaia di euro che, per esempio, fanno entrare il GNL portuale negli investimenti con risorse spostate all'ultimo, perché questo non è serio come metodo di lavoro. È ovvio che questa cosa ce l'aspettavamo all'interno del provvedimento, non accolta con un emendamento come se fosse da un lato un errore e, dall'altro, una concessione.
Quello che diceva Bonelli è corretto, cioè state facendo e inserendo alcuni investimenti infrastrutturali - che peraltro condividiamo - dentro le spese di difesa per due ragioni: la prima, se abbiamo preso un impegno con la NATO, lo si rispetta facendo delle vere spese sulla difesa nazionale e non inserendo opere a caso dentro quel capitolo per raggiungere quell'obiettivo, che sapremo che altrimenti non raggiungeremo; la seconda - che forse è più maliziosa - non vorrei che si inserissero proprio per superare i limiti e le procedure che ci permettono di fare quelle opere e che, senza il vincolo militare, non potremmo fare. Sarebbe ancora più grave, perché non solo sappiamo che non saranno infrastrutture militari o a vocazione principalmente militare, le utilizziamo per raggiungere le spese di difesa, e dirà Trump che siamo stati bravi a fare i compiti a casa quando non stiamo investendo in infrastrutture di difesa e, in più, saltiamo le procedure per poterle fare.
Ci sono poi un po' di proposte che non avete accettato. C'è un ordine del giorno a firma Pastorella, quello per riconoscere il lavoro portuale come usurante, che avete approvato qualche mese fa dicendo: “nel primo provvedimento utile”. E se non è questo il primo provvedimento utile, qual è? Dovete dircelo, ma siete riusciti, anche in questo caso, a non dare una risposta a centinaia di migliaia di lavoratori che effettivamente il lavoro nei porti lo svolgono e che sappiamo bene essere usurante, ben più anche di altri.
C'è poi tutto il tema del ponte sullo Stretto, su cui l'opinione di Azione è abbastanza chiara, ma è ovvio che non può essere un'opera nel nulla, deve essere collegata da una parte e dall'altra con delle infrastrutture. Abbiamo tolto i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sull'alta velocità siciliana perché sappiamo che non avremmo rispettato i tempi per poter accogliere quei fondi, ma in questo provvedimento non c'è nulla sull'investimento sul ferro e, soprattutto, sull'investimento in quelle strutture e in quelle zone che sono necessarie. Quindi, continuiamo ad andare avanti con il Ministro che toglie risorse ovunque. I territori sono spolpati di risorse per le manutenzioni ordinarie e straordinarie e per gli investimenti perché si fa il ponte, ma almeno, se il ponte lo facciamo, colleghiamolo con le infrastrutture vicine, ma su questo nel provvedimento non c'è nulla.
Ancora, c'è tutto il tema dei meccanismi di supporto alla produzione energetica, perché lo snellimento - e questa è la parte positiva, perché togliere un po' di burocrazia è effettivamente quello che ci chiedono sul territorio - dovrebbe essere accompagnato anche un po' dal mettere qualche risorsa e soprattutto non solo per i nuovi impianti, ma anche per l'autoproduzione. In questo provvedimento questo pezzo è mancante, perché, benissimo snellirlo e lasciare al privato l'iniziativa, che è una cosa che abbiamo sempre chiesto, ma accanto a questo ci vuole anche una promozione e che l'ente-Stato possa anche direzionare questi investimenti, dargli una visione, dargli una linea.
Esattamente quello che chiediamo rispetto alle CE, alle Comunità energetiche, su cui non c'è nulla, ed è una delle cose che potrebbe essere la svolta di questo Paese perché potrebbe coinvolgere gli enti locali e potrebbe dare risposta ai cittadini e alle imprese che sappiano fare nei territori sistema. Manca tutto: manca la possibilità di autorizzarle in maniera più snella, manca la possibilità di incentivarle in maniera più significativa, manca la pianificazione vera, nazionale, di questo strumento e manca una governance forte che sappia dargli una risposta.
Chiudo, e spero mi sia rimasto qualche minuto per dire anche le cose positive, perché davvero qualcosa c'è: c'è l'articolo 4, su cui siamo molto felici, che evidenzia e corregge i rapporti tra gli autotrasportatori e i committenti, una richiesta che arrivava da molto tempo e che, finalmente, questo provvedimento corregge; c'è il tema della digitalizzazione della motorizzazione, su questo penso che spariamo sulla Croce Rossa, cioè sappiamo tutti che quando siamo andati in motorizzazione abbiamo avuto delle difficoltà come essere all'inizio dell'Ottocento e questo provvedimento cerca di riportarci nel 2025, quindi su questo assolutamente una cosa positiva; c'è il tema di rendere le aree industriali automaticamente zone di accelerazione, quindi permette, dal punto di vista energetico, di investire in maniera più semplice su nuovi impianti rinnovabili e, di conseguenza, di passare il passaggio regionale e, quindi, di dare risposte alle imprese, ma anche i territori che questo possono farlo; c'è poi, come dicevo all'inizio, un grande investimento sulla semplificazione normativa per quanto riguarda le energie rinnovabili.
Detto ciò, nonostante quest'ultimo minuto di cose positive, per la complessità di merito di un provvedimento che poteva fare molto di più e, soprattutto, poteva guardare con lungimiranza alla strategia nazionale - e invece lo fa con piccoli interventi a spizzichi e bocconi - ma, soprattutto, per il metodo usato e per la mancanza di rispetto nei confronti delle opposizioni, annuncio il nostro voto contrario.MARTINA SEMENZATOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Semenzato. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARTINA SEMENZATO (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, io sono sempre destinata a raccontare un altro film. Intanto volevo ringraziare il Vice Ministro Rixi, volevo ringraziare il presidente della Commissione ambiente, l'onorevole Mauro Rotelli, e il presidente della Commissione trasporti, l'onorevole Salvatore Deidda “Sasso”, per la competenza e la serietà con i quali hanno condotto i lavori all'interno delle Commissioni riunite, lavori sicuramente lunghi e complessi - non lo neghiamo - dove però a tutti è stata data la possibilità di intervenire per illustrare le proprie posizioni con un metodo puntuale di valutazione e di approfondimento. Oggi votiamo la fiducia su un provvedimento che non solo merita il nostro sostegno, ma incarna in pieno la visione di Governo che questa maggioranza, con coerenza e con concretezza, sta portando avanti.
Una visione di sviluppo, di equità territoriale, di infrastrutture moderne e sicure, di mobilità al servizio dei cittadini. Il decreto Infrastrutture è molto più di un insieme di articoli tecnici: è un atto politico, forte e coraggioso, che guarda al futuro del Paese, risponde alle emergenze, ma soprattutto rimette in moto l'Italia. Lo fa con pragmatismo, senza ideologismi, con un solo obiettivo: garantire continuità, efficienza e competitività.
Iniziamo da un simbolo potente: il ponte sullo Stretto di Messina. Con questo decreto, il Governo compie un passo verso la realizzazione di un'opera strategica per il nostro Paese. Non è solo un collegamento tra Sicilia e Calabria, è un ponte tra Nord e Sud, è sviluppo economico, è occupazione, è accessibilità, è centralità del Mediterraneo. Tutto il mondo investe nelle grandi opere infrastrutturali, che diventano poi esempio di ingegneria e di tecnica, e non si capisce perché l'Italia non lo dovrebbe fare. Per troppo tempo quest'opera è stata ostaggio dell'immobilismo e dell'ideologia.
Oggi, invece, si torna a parlare di numeri, di cantieri, di atti concreti; si avvicinano le cantierizzazioni, si aggiornano i contratti, si garantisce una governance trasparente con l'introduzione obbligatoria del collegio consultivo tecnico, strumento innovativo per risolvere i contenziosi in tempi certi e con costi contenuti. Questo è un messaggio chiaro: noi realizziamo, non annunciamo. Lo facciamo assicurando anche rigore nella gestione delle risorse: il costo dell'opera è stato rideterminato in base a criteri oggettivi con una copertura finanziaria chiara, trasparente, coerente con i documenti di programmazione economica. Anche l'Europa partecipa con un cofinanziamento della progettazione ferroviaria, segno che questo Governo è credibile anche al di fuori dei nostri confini. Non dimentichiamo poi un punto fondamentale: in un contesto globale, segnato dall'aumento dei costi delle materie prime e dall'inflazione, questo decreto introduce misure specifiche per la revisione dei prezzi nei contratti pubblici, offrendo certezza alle imprese e garantendo la continuità dei cantieri strategici.
Ma non c'è solo il ponte. Questo è un decreto che tocca il cuore pulsante delle infrastrutture italiane. Penso ai provvedimenti nel settore portuale marittimo e lo penso da veneziana. Penso, in particolare, alle misure per garantire la piena funzionalità del nuovo magistrato alle acque di Venezia. Finalmente si rafforza l'autorità che gestisce la sicurezza e la salvaguardia della città più fragile, ma anche più bella del mondo. Si dota Venezia degli strumenti necessari per fronteggiare le maree e le sfide climatiche, ma anche per rilanciare il suo ruolo centrale nel sistema portuale e turistico nazionale. Si riconosce il valore di Venezia non solo come patrimonio artistico, ma come snodo vitale dell'economia blu italiana.
Il provvedimento interviene, poi, sul tema chiave dei trasporti e della logistica. In questo ambito, Noi Moderati ha dato un contributo concreto alla trasparenza nel settore con l'inserimento del cosiddetto “cruscotto logistica”, una piattaforma digitale che consentirà di verificare, in tempo reale, l'affidabilità delle imprese con cui si stipulano appalti, attraverso il controllo degli adempimenti fiscali, contributivi, anche e verso, soprattutto, i lavoratori. Uno strumento innovativo, frutto del dialogo con il mondo produttivo e associativo (da Assologistica a Confindustria, da Federdistribuzione alla Compagnia delle Opere, dalle centrali cooperative al FIAP Autotrasporti). È questa l'idea di politica che ci guida: ascoltare, mediare, proporre, costruire soluzioni che rafforzano il Paese.
Rimanendo in tema trasporti, trasporti nuovamente al Sud, il decreto interviene anche per garantire la continuità dei servizi pubblici come con la Ferrovia Circumetnea: qui si parla della vita concreta dei cittadini, dei pendolari, delle imprese. Permettetemi, poi, di sottolineare il rafforzamento della motorizzazione civile, con risorse aggiuntive e misure per snellire le pratiche, accelerare le revisioni e ridurre i tempi di attesa che, da troppo tempo, penalizzano i cittadini e le imprese. Non possiamo permetterci di avere un Paese a due velocità: la mobilità deve essere efficiente e garantita da Milano a Catania e, con questo decreto, lo facciamo. È questo il modo in cui si colma il divario infrastrutturale: non con gli slogan, ma con finanziamenti mirati, razionalizzazione delle competenze e velocizzazione delle procedure.
C'è poi una componente decisiva: la rapidità e la semplificazione degli appalti pubblici, soprattutto in contesto emergenziale. La riforma del codice dei contratti pubblici prosegue con coerenza: incentiviamo le competenze, premiamo il merito, snelliamo le procedure, ma - e lo dico con forza - senza mai abbassare la guardia sulla legalità. Anche nell'ambito della Protezione civile, il Governo introduce meccanismi che consentono investimenti tempestivi in caso di calamità, senza rinunciare al controllo antimafia e alla trasparenza. Le norme sulla deroga temporanea all'informativa antimafia sono bilanciate da verifiche rapide ma rigorose, perché la lotta alle infiltrazioni criminali resta un caposaldo del nostro operato. La velocità non è un lusso; è una necessità mai a scapito dell'integrità.
Infine, uno sguardo al futuro. Questo decreto finanzia e accelera gli investimenti nelle energie rinnovabili, recependo gli impegni del PNRR e trasformandoli in azioni immediate, perché non c'è sostenibilità senza infrastrutture moderne, non c'è transizione ecologica senza concretezza amministrativa. Lo stesso vale per gli interventi urgenti legati alle Olimpiadi Milano Cortina del 2026. Non possiamo permetterci ritardi; il mondo ci guarda. Questo Governo e questa maggioranza non faranno mancare il proprio impegno. Voglio dirlo chiaramente: quando realizziamo infrastrutture legate a eventi sportivi di questa portata non lo facciamo solo per le due settimane di gare ma per lasciare un'eredità duratura di modernizzazione, accessibilità e crescita territoriale.
Colleghi, in un momento storico in cui l'Europa rischia di rallentare e l'Italia ha bisogno, invece, di correre, questo decreto rappresenta una spinta forte e chiara nella direzione della crescita. È un decreto che unisce la visione al pragmatismo, l'urgenza alla pianificazione, il territorio allo Stato. Pertanto annuncio, a nome del gruppo Noi Moderati, che voteremo convintamente la fiducia, perché questo è un Governo che costruisce e noi siamo orgogliosi di farne parte (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare) e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).DANIELA MORFINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Morfino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)DANIELA MORFINO (M5S). Grazie, Presidente. Ci risiamo, colleghi: ancora una volta, quest'Aula viene convocata non per migliorare un provvedimento, non per dialogare, non per confrontarsi, non per discutere, ma per ratificare decisioni già prese e imposte da voi. Siamo qui per votare l'ennesima fiducia su un decreto che voi definite strategico, ma è tutto tranne che strategico: è solo un modo per nascondere un vuoto di visione sotto una montagna di deroghe e commissariamenti.
Scegliete ancora la scorciatoia della fiducia, perché temete di non reggere il confronto con le opposizioni, perché il Parlamento per voi è solo un ostacolo da aggirare. Qui si silenzia il dissenso, Presidente, e si impone dall'alto in nome di una presunta urgenza, che invece ha il sapore di una campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Allora, ve lo diciamo chiaro: noi non ci stiamo, noi non siamo qui per timbrare il cartellino, non siamo qui per pigiare un bottone, non siamo qui per dire “sì” a tutto e per stare comodi su queste sedie. Siamo qui per difendere i cittadini, per difendere le priorità del Paese, siamo qui per dire “no”, con forza, a un decreto sbagliato nel merito, nel metodo e nel messaggio che state inviando.
Nel metodo, avete calpestato il Parlamento, avete costretto le opposizioni ad abbandonare le Commissioni per colpa di una gestione prepotente oltre ogni misura. Non siamo qui per accompagnare in carrozza le vostre decisioni senza nemmeno poter intervenire. Questo ancora a voi non è chiaro.Passiamo, poi, al merito. Nel merito, è un decreto contro i cittadini. L'aspetto più eclatante è che, tolto il sogno di Salvini, cioè quello del ponte sullo Stretto, abbiamo un decreto Infrastrutture che non si occupa di infrastrutture e, calcolando il disastro che viviamo sulle ferrovie (ritardi, guasti, disservizi, le strade dissestate per centinaia di chilometri, le dighe incompiute, gli acquedotti colabrodo), la cosa per noi è abbastanza raggelante.
Presidente, leggendo i primi due articoli è evidente che il Governo ha creato un altro decretone omnibus, pieno di norme raffazzonate qua e là, scritte in fretta e furia solo per accontentare la vostra maggioranza.
E lo testimoniano le numerose proposte emendative presentate dai relatori e dal Governo, in evidente difficoltà su questo provvedimento. Per noi è un decreto “catalogo” delle occasioni perdute e vi spiego il perché. Avete trasformato i commissari straordinari in una nuova casta con superpoteri e controlli zero. Parliamo, ad esempio, dell'articolo 1: una bandiera di questa deriva, un manifesto dell'arbitrio. Altro che emergenza: è una normalizzazione della deroga.
E poi parliamo del vero simbolo dell'assurdo: il ponte sullo Stretto, il giocattolo di Salvini, il sogno di Salvini, ma l'incubo del buonsenso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Colleghi, ci vuole veramente del talento per vedere come strategico un ponte inutile, costosissimo e anacronistico. Ora volete pure classificarlo come infrastruttura strategica militare nazionale. Per cosa, poi? Sì, sicuramente per tenere buono Salvini e metterlo a tacere sul ReArm EU; troppo imbarazzo per voi. Ma poi per saltare ogni controllo ambientale? Per aggirare le prescrizioni del VIA-VAS? Per militarizzare un progetto che nemmeno esiste? Perché, Presidente, il progetto esecutivo ancora non c'è. Ma di che cosa parliamo? E intanto al Sud le strade in Sicilia e in Calabria sono eternamente interrotte, i treni vanno a diesel, a passo di lumaca, le scuole cadono a pezzi, gli ospedali sono al collasso, le reti idriche giù perdono oltre il 50 per cento dell'acqua (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E voi cosa fate? Pensate di rimpinguare ancora con miliardi e miliardi il ponte sullo Stretto di Messina (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Ma voi lo scegliete solo per un motivo. Voi lo scegliete per il video con l'elmetto, per il taglio del nastro e per accontentare i vostri amici. Quattordici miliardi buttati così, al vento, per un'opera che non serve ai cittadini, non serve ai territori, non serve nemmeno alla mobilità. Serve solo a voi e alla vostra campagna elettorale. Sapete quante famiglie potrebbero essere aiutate con 14 miliardi? Sapete quante scuole si potrebbero ristrutturare? Quanti chilometri di strade e ferrovie moderne si potrebbero realizzare? Quanti ospedali si potrebbero salvare? Eccome se lo sapete, ma a voi non importa.
E poi c'è il rischio serissimo di infiltrazioni mafiose. Non l'abbiamo detto noi, lo hanno detto la DIA, l'Anac e la Commissione VIA-VAS: servono più controlli e più trasparenza. E voi niente: superpoteri a gogò e deroghe per tutti. Perché l'importante è fare in fretta, anche male, ma fare in fretta.
Poi stendiamo un velo pietoso, Presidente, sulle risorse spostate dal fondo per le vittime di reati mafiosi, come racket e usura, sui giochi di Milano-Cortina.
Ma questa è un'altra storia, ma con lo stesso metodo dirottate fondi importanti per i cittadini e per il Paese per le vostre propagande (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E allora oggi voi ci chiedete l'ennesima fiducia. Ma fiducia di cosa? Su un progetto con costi fuori controllo, con rischi ambientali enormi, con procedure opache e milioni già bruciati in consulenze penali? La fiducia si guadagna, colleghi, non si pretende, come fate voi. E qui apro un altro capitolo: come ci si può fidare di un Governo che stava per tassare ancora i cittadini?
Stavate per aumentare i pedaggi autostradali in piena estate: una tassa occulta sulle vacanze degli italiani. Avete prima presentato l'emendamento; noi del MoVimento 5 Stelle vi abbiamo fermati. Quindi, avete litigato fra voi, facendo lo scaricabarile. Allora, avete ritirato l'emendamento, ma volete comunque dare i fondi ad ANAS attraverso l'ex Fondo di garanzia. Poi, neanche quello e, infine, l'emendamento è uscito dalle Commissioni come un guscio vuoto, ovviamente. Altro che strategia, è improvvisazione continua la vostra. Avete dimostrato in Commissione la vostra incapacità e la vostra prepotenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
E vedete, colleghi, i cittadini non dimenticheranno. Non dimenticheranno chi ha smantellato il reddito di cittadinanza, non dimenticheranno chi ha voltato le spalle al salario minimo. Non dimenticheranno chi ha abbandonato le donne, cancellando “Opzione donna”. Ve la ricordate la Meloni mentre sfilava in prima fila, con queste donne che avete lasciato al palo? E non dimenticheranno soprattutto chi ha tagliato la scuola pubblica mentre predicava il merito, lasciando indietro gli italiani dopo aver promesso: prima gli italiani.
E sapete, Presidente, cosa fa più rabbia? Che un'altra Italia era possibile, che abbiamo portato noi proposte concrete, che le avete tutte bocciate non perché sbagliate, ma perché firmate da noi. E concludo, Presidente: noi diciamo “no” a questa fiducia. Lo diciamo con convinzione e con trasparenza, con la forza di chi crede in un'altra strada. È una strada che il MoVimento 5 Stelle continuerà a portare in Aula, nelle piazze e tra la gente, a differenza vostra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).MARIA PAOLA BOSCAINIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Boscaini. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARIA PAOLA BOSCAINI (FI-PPE). Grazie, Presidente. Vice Ministro Rixi, onorevoli colleghi, onorevoli colleghe, oggi ci troviamo a segnare un'importante tappa nel cammino del nostro Paese verso il miglioramento: quello delle infrastrutture, in particolare verso un intervento fondamentale per il nostro ambiente e per la sicurezza dei cittadini.
Il provvedimento che oggi è all'attenzione di quest'Aula prevede una serie di interventi e misure che vanno a potenziare e rinnovare le reti infrastrutturali italiane e che interessano diversi comparti strategici.
Si tratta di misure urgenti, perché da troppi anni non si facevano, per garantire la continuità nella realizzazione di queste infrastrutture, la gestione dei contratti pubblici, il corretto funzionamento dei trasporti ferroviari e su strada e la gestione ordinata del demanio portuale e marittimo. Mi soffermerò solo su alcuni aspetti che ritengo di grande rilevanza e su cui Forza Italia ha sottoscritto o presentato emendamenti nel corso dell'iter in Commissione, frutto di un lavoro di ascolto delle parti interessate. Vengono apportate diverse modifiche al codice dei contratti, al quale ha lavorato molto la collega, onorevole Mazzetti, attraverso l'introduzione di norme che semplificano l'affidamento e controllano l'esecuzione dei contratti pubblici.
Grazie poi a un emendamento presentato da Forza Italia, al fine di rafforzare l'attività di monitoraggio delle opere incompiute, è istituito presso il Ministero delle Infrastrutture un tavolo tecnico, composto da rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero dell'Economia, nonché delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, che ha il compito di fissare i criteri per l'individuazione delle opere incompiute da avviare prioritariamente e definire anche i percorsi per il miglioramento dei processi di monitoraggio.
Il decreto contiene diverse misure per la progettazione di opere infrastrutturali indifferibili e urgenti al fine di poter procedere alla loro veloce realizzazione. Tra queste cito: il raddoppio della strada statale n. 700 di Caserta, quello della Galleria della Guinza, i lavori che interessano la variante di Pieve di Teco-Ormea con il traforo di Valico Armo-Cantarana, interventi di adeguamento e miglioramento tecnico-funzionale della statale n. 78 Amandola-Mozzano, il tratto Manduria-Grottaglie. Una serie di interventi il cui completamento consentirà non solo un miglioramento della viabilità nelle zone interessate, ma anche una riduzione del tasso di incidenti perché in queste tratte le strade sono molto pericolose.
Sempre in tema di grandi opere, è positivo lo stanziamento di fondi specifici per ottimizzare il sistema di monitoraggio delle grandi opere: una banca dati che consente il controllo della filiera economica dei contratti, dei flussi finanziari e tutto questo per prevenire e contrastare il rischio di infiltrazioni criminali nell'ambito della realizzazione delle opere. Poi, ancora, con un emendamento sottoscritto anche da Forza Italia, si prevede la nomina dell'amministratore delegato pro tempore di ANAS come commissario straordinario per procedere velocemente al completamento dei lotti già finanziati compresi nel tratto tra Cosenza e Altilia dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Novità anche nel settore dell'autotrasporto, per cui si prevede una nuova disciplina dei tempi di attesa dei veicoli per le operazioni di carico e scarico della merce e con un emendamento, proposto anche da Forza Italia, si dispone che nei tempi di attesa siano compresi anche i periodi di attesa del vettore dovuti all'inattività del committente, del caricatore o del destinatario della merce.
Esprimo, poi, grande soddisfazione per l'approvazione, dopo il parere rispetto a un'interrogazione da me fatta il 26 novembre 2024 al Ministero delle Infrastrutture, e, di conseguenza, della sua risposta, da cui si evince che erano a disposizione 97 milioni nel Fondo per il finanziamento e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, istituito con la legge di bilancio 2017, e che questi fondi potevano essere destinati anche per la rete idrica e per opere di collettamento.
Esprimo soddisfazione perché, dopo un emendamento anche di Forza Italia, confluito in uno dei relatori - che poi è stato anche ispirato da un ordine del giorno all'ultima legge di bilancio - sono stati destinati - e ringrazio il Ministro - uno stanziamento di 20 milioni per il 2025 e 30 milioni per il 2026 per il completamento dei lavori inerenti all'impianto idrico-fognario del collettore primario del lago di Garda della sponda veronese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
Mi soffermo solo un secondo perché ho sentito dire in Commissione che questi soldi potevano essere utilizzati per il Sud; ho anche sentito dire, prima, che può essere una “marchetta” per chiunque voglia mettere il cappello su questa opera. Io vorrei solo precisare che il lago di Garda nella sponda veronese ha più di 20 milioni di turisti all'anno, e che l'anno scorso, quando si è verificato un piccolissimo incidente nel comune di Torri, nel giro di due giorni tutti i turisti se ne sono andati e il paese è rimasto deserto.
Tutta l'opera costa più di 140 milioni ed è già stata finanziata dalle tasse dei cittadini che vivono sul lago di Garda e in parte, in gran parte, da AGS che decide, che gestisce poi questa struttura. Pertanto, questa non può essere considerata una “marchetta”, e scusate se insisto, perché veramente mi fa male sentire che un'economia del territorio venga considerata una “marchetta” (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Il provvedimento contiene anche misure per rafforzare la capacità operativa e logistica del corpo delle Capitanerie di porto, la Guardia costiera, per cui è stato stanziato un contributo significativo.
Disposte anche misure per contenere la disoccupazione nel settore della movimentazione dei container e delle attività nel trasporto merci. Grazie ancora a un emendamento di Forza Italia ci sarà la definitiva trasformazione della Gioia Tauro Port Agency in una vera e propria impresa portuale, superando l'ultimo ostacolo dovuto alla scadenza dell'agenzia fissata per il 31 dicembre 2026.
Per quanto riguarda la circolazione ferroviaria - credo che mai come negli ultimi anni si siano fatti e si stiano facendo tanti lavori - è stata introdotta una disposizione finalizzata ad aggiornare gli importi delle sanzioni previste per le violazioni relative alla sicurezza e alla regolarità della circolazione ferroviaria.
Queste risorse saranno in gran parte destinate alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza delle infrastrutture. Per tale settore si prevede, inoltre, uno stanziamento di 4 milioni, previsti nella legge di bilancio 2025, per il finanziamento dei binari della linea Roma Tiburtina-Viterbo Porta Fiorentina e la destinazione di una somma aggiuntiva di ben 15 milioni di euro per progetti di riqualificazione e mitigazione urbanistica, connessi alla realizzazione del Lotto 1A Battipaglia-Romagnano della linea Salerno-Reggio Calabria.
Di grande importanza anche l'investimento nelle infrastrutture essenziali per l'approvvigionamento energetico, ampliando e potenziando la capacità di rigassificazione, ma anche di stoccaggio da qui al 2029.
Poi, grazie all'approvazione di alcuni emendamenti da noi presentati, sono previsti stanziamenti diretti ad accelerare la realizzazione di interventi indifferibili da affidare ad ANAS per la rete infrastrutturale delle Marche. Anche qui interventi attesi da tempo: se sono attesi da tempo, vuol dire che finalmente ci siamo decisi a farli. Perché non si è deciso prima?
Così come per la Puglia, dove si sbloccano due interventi cruciali, ovvero il commissariamento con poteri straordinari per la statale 100 Bari-Taranto e per il finanziamento della progettazione del tratto Manduria-Grottaglie.
È stato anche disposto il rinvio di un anno del divieto di circolazione per le autovetture diesel Euro 5, procrastinando una decisione europea che avrebbe messo in difficoltà decine di migliaia di automobilisti, creando un blocco inevitabile e gravi disagi per i cittadini, e qui speriamo che l'Europa intervenga ancora.
In conclusione, ritengo che questo provvedimento sia una risposta concreta agli impegni del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dei Fondi per infrastrutture e trasporti, verso un'Italia più moderna e interconnessa, rappresentando allo stesso tempo una sfida e un'opportunità: modernizzare il Paese, sostenere la crescita economica, promuovere la sostenibilità ambientale e rafforzare la legalità come un segnale di attenzione verso territori con margini di sviluppo.
Noi di Forza Italia siamo per aumentare l'economia, siamo per la liberalizzazione. Per tutti questi motivi dichiaro il voto favorevole di Forza Italia alla fiducia di questo Governo, che è un Governo del fare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e di deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).ELISA MONTEMAGNIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montemagni. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ELISA MONTEMAGNI (LEGA). Grazie, Presidente. Voglio innanzitutto ringraziare il Vice Ministro Rixi per aver seguito il provvedimento; il Ministro Matteo Salvini perché, anche in questo caso, si è dimostrato volonteroso di portare a casa dei risultati per il territorio, per i cittadini e per il lavoro nel nostro Paese. Ringrazio i due presidenti di Commissione, i colleghi relatori. Ringrazio tutti i membri delle Commissioni perché, a differenza di quello che si dice oggi in quest'Aula, il lavoro parlamentare è stato fondamentale per arrivare qui oggi.
È stato talmente fondamentale che abbiamo approvato 80 emendamenti parlamentari. Quindi, a chi in quest'Aula dice che il Parlamento è sminuito, gli dico di riguardarsi bene il provvedimento perché, forse, non hanno ben chiaro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia) come siamo arrivati e con quale testo siamo arrivati in quest'Aula.
Un provvedimento, come dicevo prima, che è volto a incentivare la creazione di quelle infrastrutture importanti, strategiche per il nostro Paese, ma è volto al mondo del lavoro, a creare occupazione, a cercare di semplificare e sburocratizzare per velocizzare i lavori. Lavori che sono utili non solo per chi percorre le strade, per chi utilizza i mezzi pubblici, ma anche per chi fa impresa nel nostro Paese, perché l'impresa e lo sviluppo si creano anche, e soprattutto, tramite le infrastrutture.
Allora temi fondamentali sono stati quelli del settore dell'autotrasporto. Questa norma prevede un quadro normativo che tutela i lavoratori. I lavoratori dell'autotrasporto sono piccole imprese che hanno bisogno di essere sostenute e non serve che in quest'Aula si spieghi quanto la piccola impresa sia fondamentale per il nostro Paese e quanto lo tenga in piedi e lo sostenti.
Il ponte sullo Stretto, tanto criticato dall'opposizione, che ancora non capisce che stiamo parlando di un'opera strategica, inserita nella rete TEN-T e nei corridoi intermodali, un simbolo di sviluppo e di crescita per il Paese, un simbolo che unirà e cercherà di rendere uniforme tutta l'Italia.
Forse i colleghi non se lo ricordano, ma siamo andati, per esempio, con un emendamento, a rifinanziare il Fondo per le strade comunali dei piccoli comuni con 10 milioni di euro, perché sì, dobbiamo pensare anche a quei comuni che sono in difficoltà e non riescono da soli a fare la manutenzione delle proprie strade.
Abbiamo tantissimi comuni sotto i 5.000 abitanti che hanno bisogno del nostro aiuto e trovano il Governo, la Lega, il Ministro Salvini presenti in questa battaglia.
Interventi legati alla rigassificazione, allo stoccaggio di gas naturale liquido, 35 milioni per diversificare le fonti energetiche e andare a garantire la nostra indipendenza, di cui abbiamo fortemente bisogno, e c'è anche urgenza nell'andare a recepirla.
Un emendamento che noi riteniamo importantissimo è quello che deroga al divieto di circolazione dei veicoli Euro 5. Questo emendamento prevede la proroga dell'entrata in vigore dello stop agli Euro 5, eleva da 30.000 a 100.000 abitanti il limite minimo per i comuni soggetti a restrizioni del traffico e dà la possibilità alle regioni di derogare al blocco del traffico con delle misure alternative.
Perché sì, cari colleghi, va bene l'ideologia green, va bene andare verso la transizione, ma lo dobbiamo fare con i tempi e i modi giusti e soprattutto con gli incentivi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché non è possibile pensare di mettere in ginocchio i nostri cittadini per ideologia. A noi l'ideologia sta bene finché non limita il diritto dei nostri cittadini a poter circolare sulle nostre strade. Un altro emendamento importante è stato quello sugli autovelox. Ne parliamo da molto tempo ed era utile un riordino serio della disciplina, perché censire gli apparecchi e metterli a norma significa dare delle risposte ai nostri cittadini. Questo non significa derogare alla sicurezza. Noi vogliamo la sicurezza, vogliamo i controlli, ma ci rifiutiamo di pensare che uno strumento simile sia usato come strumento di abuso nei confronti dei cittadini.
In questo decreto, tra l'altro, troviamo in materia di modifiche al codice degli appalti, una norma che, secondo me, è molto importante, perché spesso parliamo dei nostri territori e ne parliamo quando viviamo le calamità naturali. Ecco, c'era necessità di inserire una divisione tra le procedure di somma urgenza e gli interventi di Protezione civile, andando a lavorare sulla previsione e sulla prevenzione per andare a fare quelle opere che servono prima che gli eventi accadano. Perché, vedete, il rischio zero è difficile da raggiungere, ma è sicuramente importante provarci e per provarci dobbiamo andare a lavorare sulla prevenzione e fare il prima possibile quelle opere che servono al territorio per tutelare la salute dei nostri cittadini, per tutelare le imprese e per tutelare anche le amministrazioni che, a volte, hanno bisogno di una spinta in più per arrivare a realizzare quelle opere che servono.
In questo decreto - sono stati citati prima - ci sono tanti emendamenti e ci sono degli emendamenti che prevedono tante opere che sono legate a esigenze territoriali che noi vogliamo finanziare e che vogliamo andare a rendere operative il prima possibile nella loro messa a terra, perché l'utilità è quella di dare risposte laddove spesso non sono state date.
Di tutti questi emendamenti portati in Commissione - quindi, a ribadire che le Commissioni parlamentari, il Parlamento e i deputati hanno avuto la possibilità di dire la loro, a differenza di quello che continua a dire l'opposizione da quando abbiamo iniziato questa discussione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) - io tengo molto a un emendamento che tocca da vicino casa mia, che è l'emendamento che stanzia 2,2 milioni di euro per il comune di Stazzema per andare a realizzare il collegamento tra Farnocchia e Sant'Anna, quella Sant'Anna che è patrimonio di tutti noi nella memoria, dato che tutti noi la conosciamo, purtroppo, per la strage e per l'eccidio nazifascista (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), che è stato perpetrato in quei luoghi. Quindi, è un luogo che tutto il Parlamento, indipendentemente dal colore politico, deve saper valorizzare e deve aiutare per mantenere il ricordo di quanto è successo e perché quello che è successo non avvenga mai più (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Quindi, io sono molto fiera di questo emendamento, perché è una risposta concreta a una richiesta che ci arriva dal territorio e che, per troppi anni, è rimasta lì, inevasa, e noi cerchiamo di dare un contributo che sarà assolutamente utile per vedere la realizzazione di quest'opera.
Presidente, noi vogliamo ribadire la fiducia al Governo, ma la vogliamo ribadire in maniera netta e chiara. In quest'Aula e in questo Governo non c'è un'ideologia che può essere vista buona così come cattiva: c'è la volontà di risolvere i problemi. È questo ciò che noi stiamo facendo con una visione politica chiara, che è quella che abbiamo raccontato in campagna elettorale da cui non intendiamo discostarci, perché tutte le opere che voi vedete e tutte le azioni che vedete sono comunque collegate a quello che noi abbiamo promesso ai cittadini ed è quello per cui i cittadini ci hanno dato fiducia.
All'opposizione, che è qui, che strilla, che strepita ogni qualvolta si parla di determinate infrastrutture o si parla di velocizzare i tempi, pensando che velocizzare i tempi sia dannoso per il Paese, a questa io voglio rispondere che il Paese è stato fin troppo immobile per troppo tempo. Con noi l'immobilismo sta passando, passerà. Le opere si faranno e il Paese avrà un volto migliore, grazie alla Lega, grazie al Ministro Salvini e grazie al Governo di centrodestra. Noi voteremo convintamente la fiducia al Governo e invitiamo questo Governo a proseguire su questa strada (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).MARCO SIMIANIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Simiani. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Siamo a 104 decreti-legge e a 83 fiducie: un record! Effettivamente, siete il Governo dei record, quello delle fiducie, e credo che questo sia il primo segnale che date al Paese. Ma mentre stiamo discutendo e sentendo anche i vari colleghi, voglio chiarire le differenze che ci sono, perché sono palesi ormai, fra il centrodestra e il centrosinistra, anche del passato. Lo dico ai colleghi con grande serenità, perché è una certezza: mentre il centrosinistra seguiva una strategia pluriennale per le infrastrutture, il centrodestra procede alla rinfusa, inseguendo il consenso senza bussola, senza nessuna direzione e senza rispettare nessuna continuità istituzionale, perché state distruggendo tutto quello che è stato costruito prima. Guardi, lo dico chiaramente, lo dico ai colleghi che ora non sono presenti, al capogruppo Barelli o al capopopolo Bignami voglio dire chiaramente una cosa - soprattutto a loro - perché è chiaro un fatto: non state toccando palla; decide tutto il Ministro, bocciato dagli italiani, Salvini. Decide tutto Salvini - e questa credo che sia una difficile e chiara esperienza per voi - e soprattutto non dà nessuna possibilità a voi di poter incidere nelle casse del Ministero delle Infrastrutture, nessuna. Non state toccando palla, perché stanno facendo cosa vogliono: spostano i soldi da una parte all'altra, dall'Adriatica li portano da un'altra parte. Addirittura c'è un aspetto e credo che in questo caso qualcuno si vanti anche di questo: state completamente distruggendo la programmazione di tutte le opere del passato. Soprattutto, c'è una questione: state togliendo - e avete tolto - le risorse alle province senza ridargliele e avete detto il contrario. Questa è una chiara espressione di quello che siete (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). State togliendo le risorse alle aree interne senza darle, invece, a chi ne ha veramente bisogno. Credo che questo sia quello che sta succedendo.
Soprattutto c'è un altro aspetto e lo dico ai colleghi che sono presenti. In questa situazione, soprattutto nell'ambito delle priorità, voi state togliendo e state cercando… e lo dico anche alla collega Boscaini, che prima è intervenuta, dicendo delle “marchette”: qui non è un problema di “marchette”; qui è un problema di priorità. Al Sud c'è il problema della siccità, della possibilità di poter dare certezza alle famiglie - non tanto ai turisti, ma ai cittadini - e l'acqua è la priorità per il Sud. Se oggi ci sono 20 milioni si danno al Sud (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), perché ci sono città che sono interamente in difficoltà. La città di Potenza ha il 71 per cento di perdite. Lo dico chiaramente al Vice Ministro: Vice Ministro, dovete metterci le mani. Ci sono dei piani, che oggi il commissario Dell'Acqua ha messo in campo, e dovete rispettarli: 1 miliardo e 700 milioni per il Sud per la crisi idrica, che oggi non ci sono.
Questo è un decreto che mortifica la democrazia, il modo in cui è stato gestito il confronto parlamentare, nel dibattito, è veramente inaccettabile. Una democrazia sana si misura dalla qualità del processo legislativo, si misura nella capacità di non trasformare il Parlamento in un semplice passacarte, ma nella capacità di mettere insieme le esigenze e anche le istanze dei territori. Avete bocciato tutto, tutto quello che noi abbiamo proposto: abbiamo avanzato proposte per la sicurezza stradale, per le infrastrutture portuali, per poter immaginare anche un futuro per le aree interne e la possibilità di poter ridare una riprogrammazione a quello che voi avete tolto. Invece, cosa avete fatto? Avete dato due, tre contentini nel tratto Grottaglie-Manduria e addirittura avete promesso la progettazione. Ancora, non ci sono risorse per il finanziamento - tre o quattro opere - e avete chiuso il decreto, senza dare risposta a nessuna infrastruttura, anzi state utilizzando la questione delle spese militari in maniera anche distorta.
Questa non è solamente una scelta sbagliata verso gli italiani, ma anche per le relazioni industriali. Voi volete far passare soldi che dovrebbero essere spesi per la difesa, in questo caso, per le infrastrutture, che è una cosa ignobile! Rispettate e decidete di dare su questo punto una chiara indicazione del 2,5 per cento sulle spese per le armi e date le risorse per le infrastrutture. Non prendete in giro gli italiani, perché state facendo questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). State facendo questo, vi state inventando di tutto, di tutto!
Soprattutto c'è un'altra cosa che veramente è assurda. Fate diventare la società Stretto di Messina Spa - lo dico guardando anche il Vice Ministro, per suo tramite, Presidente - un centro di committenza, con la possibilità di poter fare procedure d'appalto - una cosa assurda, non si era mai vista una cosa del genere -, utilizzando miliardi dei cittadini come le pare, senza nessun controllo. È una cosa ignobile che non si può vedere. È una cosa ignobile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Ignobile!
Compreso il fatto che avete dato, in completa deroga, al Ministero della Difesa, al Ministro Crosetto, la possibilità di poter fare e di costruire qualsiasi tipo di infrastruttura - dico qualsiasi tipo di infrastruttura - senza un controllo del Ministero dell'Ambiente sulle procedure di VIA. Una cosa che è assurda nell'ambito del rispetto dell'ambiente, ma soprattutto nel rapporto dei pesi e contrappesi nell'ambito delle scelte. Se il Ministero della Difesa - il Ministro - diventa matto e comincia a costruire cose che non sono considerate utili non solo per i cittadini, ma anche per l'ambiente, non c'è nessuno che lo ferma. Decide e lo fa e questo credo che sia assurdo in un Paese civile come il nostro.
Poi c'è un altro aspetto, lo dico chiaramente ai colleghi. Voi state cercando di immaginare una storia, attraverso uno storytelling, dove gli italiani sono con l'anello al naso. Sto parlando dell'aumento dei pedaggi autostradali. Voi avete tirato fuori un emendamento dei relatori - e non è colpa dei relatori, perché chiaramente è colpa del Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture - e lì avete messo una gabella con cui avete chiaramente detto: aumentiamo le risorse per Anas aumentando la spesa per i pedaggi e mettendo le mani in tasca ai cittadini.
Io credo che se nel mese di luglio, in cui si va in vacanza, voi fate una cosa del genere, secondo me c'è qualcosa che non funziona. Vice Ministro, c'è qualcosa che non funziona. In questo momento in cui ci sono altre priorità e sappiamo benissimo i problemi che ci sono, anche a livello autostrade, in cui c'è un PEF che voi dovete liberare e che non state liberando non so per quale motivo, mettendo in difficoltà anche future opere stradali, voi fate questo: chiedete i soldi e stabilite aumenti che oggi sono sconsiderati.
E soprattutto un'altra cosa. Quell'emendamento è cambiato volta per volta, è arrivato alla fine che è cambiato tre volte. Tre volte! È cambiato senza dare una risposta concreta al problema. Io sono qui che ancora aspetto, e questo verrà chiesto anche con un ordine del giorno, i documenti che noi abbiamo chiesto in Commissione sullo stand still. Vogliamo capire se su quella procedura, che voi avete detto che avete fatto con l'Europa, oggi c'è stato, sì o no, quella risposta di consenso al fatto che fosse concessa per cinquant'anni la possibilità ad Anas di poter avere ancora la concessione. Vogliamo capire questa cosa e oggi con l'ordine del giorno capiremo se effettivamente questo è avvenuto.
Concludo col dire che il Partito Democratico si è sempre assunto la responsabilità, ma se la assume su procedure e metodi corretti, prendendo come metodo quello della programmazione. Sicché se il Ministro, se il Vice Ministro, se i parlamentari, se i capigruppo, si mettono in testa di attivare nelle Commissioni procedure, metodi e comunque indirizzi in cui si fa l'interesse dei cittadini, come abbiamo deciso e abbiamo fatto volta per volta anche in Commissione, votando gli emendamenti giusti, come quello della collega Montemagni su Stazzema, noi ci saremo.
Ma voi fate le solite cavolate, fate scelte sbagliate e cose che non sono nell'interesse dei cittadini, che non danno risposte ai cittadini e che fanno in modo che a un certo punto ogni scelta vada in contrasto con quella che è stata la continuità istituzionale, perché noi anche le scelte vostre, nella programmazione, le abbiamo portate avanti, perché erano nell'interesse dei cittadini. Voi state facendo una programmazione sbagliata e tornate indietro. Ecco perché, Presidente, noi voteremo “no” a questa fiducia convintamente e lo faremo dicendo chiaramente che questo Governo è oggi sulla strada sbagliata, soprattutto sulle infrastrutture che oggi non portano niente ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MASSIMO MILANIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Milani. Ne ha facoltà.
MASSIMO MILANIMASSIMO MILANI (FDI). Grazie, Presidente. Proverò a riportare questa fase anche di dichiarazioni di voto in un alveo un po' più concreto e attinente alla realtà dei fatti. Intanto, partirei da quello che è il titolo di questa legge di conversione che ci stiamo apprestando a votare tra poco: “Misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l'ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l'attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all'Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti”. Di tutto questo periodo che vi ho voluto testualmente leggere quello che vi voglio sottolineare, cari colleghi, è esattamente la parola “continuità”, perché qui stiamo parlando di un provvedimento che si inserisce in un processo, che va avanti dall'inizio di questa legislatura, di costante attenzione al rilancio delle opere pubbliche in Italia, di attenzione al trasporto - in questo caso sia ferroviario, sia portuale, sia aeroportuale - e attenzione all'ambiente. Proverò a spiegare in maniera anche fattiva di cosa stiamo parlando.
Nei primi articoli parliamo del collegamento stabile, perché questo è il suo nome corretto, fra il continente e la Sicilia. L'ho già ricordato in quest'Aula, ma lo ricordo ancora una volta, perché è una battaglia importante per questa maggioranza e ne rivendichiamo compattamente la volontà di andare avanti. La prima volta che si parlò in quest'Aula di questo collegamento stabile e fu approvata una legge era il 1970. Sono 55 anni che in Italia parliamo del collegamento tra il continente e la Sicilia. Ci sono stati diversi progetti e ci sono state varie fasi nei decenni passati. Questo Governo ha avuto il coraggio, la volontà e la determinazione, anche affrontando lo scontro a volte duro e acceso con le opposizioni, di andare avanti. E anche in questo provvedimento si inseriscono delle agevolazioni e delle modifiche normative che sono volte alla realizzazione di quest'opera. Quindi, cari colleghi, fatevene una ragione: noi andremo avanti convintamente per realizzarlo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Sarà un giovamento per tutta l'Italia, oltre che per la Sicilia, perché il collegamento stabile, come ogni infrastruttura, è ovviamente foriero sempre di sviluppo, di crescita economica e di modernità. Qualcuno ha detto: ma volete dargli la connotazione di opera militare. Non sta scritto da nessuna parte. Se poi nella discussione, nei mesi e negli anni futuri, con la NATO sarà possibile conteggiare anche quanto avremo speso per quest'opera, come opera conteggiabile nell'ambito di quel 5 per cento, che tutti i Paesi NATO si stanno impegnando a sostenere, allora sarà un fatto positivo per l'Italia e non sarà certo un fatto negativo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Poi, durante la fase di conversione del decreto, abbiamo inserito la possibilità degli stoccaggi di GNL. Anche qui, quante volte in quest'Aula ho sentito dire: ancora con il gas? Ebbene sì, perché guardando al futuro sicuramente noi siamo convintamente determinati ad andare avanti nella strategia dello sviluppo delle FER (delle energie rinnovabili), ma nel frattempo comunque non possiamo non tener presente che la sicurezza energetica nazionale ha bisogno di infrastrutture, di innovazione delle infrastrutture esistenti e di ampliamento di queste.
Quindi, convintamente, anche qui siamo decisi e contenti di avere inserito questa norma, che autorizza e dà la possibilità di realizzare più facilmente delle strutture, peraltro in alcuni casi già previste anche nell'ambito del PNRR. E poi opere ANAS (sto andando in ordine, cari colleghi, rispetto a quella che è la lunga stesura del provvedimento). Anche qui, che cosa abbiamo fatto durante la conversione in legge? Abbiamo dato indicazione di priorità su progetti che già sono giacenti da decenni. Dove le abbiamo individuate queste opere? Le abbiamo individuate nelle regioni che ne hanno più bisogno e che, guarda caso, addirittura incredibilmente sono guidate dal centrosinistra in alcuni casi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), come la Campania e la Puglia, e poi, ovviamente, anche le Marche. Questo per dire che non c'è alcun pregiudizio a dare delle indicazioni di natura politica. Sono delle indicazioni di natura tecnico-politica, diciamo così, cioè dove c'era maggiore necessità e maggiore esigenza. Quindi, con determinazione abbiamo deciso di dare ad ANAS impulso su queste opere in particolare, ovviamente nel rispetto della pianificazione che c'è da parte dell'azienda, ma il Parlamento si assume la sua responsabilità anche nell'indicare le priorità.
Poi si è lavorato per l'istituzione di una banca dati per i controlli incrociati sui contratti logistici tra privati. Quante volte ho sentito in quest'Aula l'accusa: voi semplificate, voi togliete le norme, togliete le regole. No, noi quando occorre le mettiamo le regole; le mettiamo sempre in vista di semplificazione e anche con il sostegno delle strutture a questo preposte. In questo caso, per esempio, un ruolo importante lo avrà, per quest'anagrafe, Unioncamere, ad esempio, che è un organismo pubblico ma, di fatto, un organismo sostenuto da tutto il sistema imprenditoriale che, appunto, aderisce e si iscrive alle camere di commercio.
Poi abbiamo inserito alcuni commissariamenti. Anche qui ho sentito sui giornali - devo dire, non tanto in questo dibattito di oggi - dire: si devono razionalizzare i commissari e invece se ne inseriscono degli altri. Sicuramente nel piano di razionalizzazione dei commissariamenti si inserisce anche questa norma che dà un po' più di respiro, un po' più di tempo per preparare questo piano, che inserisce due nuovi commissariamenti e ne razionalizza uno, perché quello sul Gran Sasso non è un nuovo commissariamento ma, in realtà, è l'unione dei due commissari, che ci sono oggi, in uno solo. Quindi, va esattamente nella direzione di razionalizzazione e di riduzione del numero dei commissari.
Sugli appalti pubblici molto c'è da dire, perché sono state inserite diverse modifiche al testo proposto dal Governo. La più interessante, che voglio sottolineare per la sua importanza, è quella dell'inserimento nei bandi pubblici del criterio dei CAM. Guardate, i CAM, che sono una cosa che noi abbiamo ereditato (i criteri ambientali minimi), sono uno strumento molto importante, perché sono finalizzati non solo al rispetto dell'ambiente ma, in qualche modo, anche al potenziamento, all'enfatizzazione e alla possibilità di continuare a mantenere delle produzioni al nostro interno, perché i criteri ambientali minimi prevedono, appunto, che le materie impiegate vengano dal più breve raggio possibile, proprio per non inquinare.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MASSIMO MILANI (FDI). Significa anche, quindi, dare prospettiva di crescita alle aziende produttive in Italia e, dunque, favorire non il minor prezzo ma quanto prodotto, possibilmente all'interno del territorio nazionale e sicuramente europeo.
Poi, anche qui l'anticipazione del 10 per cento del corrispettivo ai progettisti è una novità assoluta in ambito di contratti pubblici e dà, appunto, fiato e respiro. Noi abbiamo reintrodotto, come sapete, negli anni passati, l'anticipazione per gli appaltatori. Viene introdotta anche per i progettisti e dà la possibilità di poter affrontare in maniera più serena, da parte dei progettisti, l'incarico ad essi affidato.
In termini di trasporti le innovazioni apportate sono veramente tante. Già sono stati sottolineati - ma voglio anch'io fare un passaggio su questi - gli autovelox, quindi sulla necessità che siano degli strumenti omologati e che, quindi, ci sia una vigilanza su questo, perché purtroppo abbiamo delle macchine assolutamente vecchie in circolazione che molte volte vengono utilizzate dai comuni semplicemente per fare cassa. Quindi, un'attenzione particolare a questa tipologia di strumento, che serve come deterrente ma, anche e soprattutto, serve che sia utilizzato in maniera corretta, come strumento educativo nei confronti del codice della strada e del rispetto degli utenti più deboli della strada.
Poi un passaggio assolutamente necessario va fatto anche sul rinvio di un anno del blocco degli euro 5, che, come giustamente molti giornali hanno sottolineato, riguarda circa 1,3 milioni di veicoli in Italia e avrebbe creato un danno economico devastante e quindi il Governo e questa maggioranza si assumono la responsabilità di rinviare di un anno e di dare alle regioni la possibilità di attuare questo impulso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). In sostanza, signori, di opere pubbliche abbiamo parlato, sul trasporto pubblico sono andato abbastanza veloce e il Presidente ha già suonato la sua campana.
Sull'ambiente vorrei fare un piccolo passaggio. L'accelerazione, all'articolo 13, prevista per la realizzazione delle FER, continua a essere la conferma - nonostante ci sia qualcuno, come il TAR del Lazio, che ha annullato, ovviamente sollecitato da qualcuno che ha impugnato, il decreto sulle aree idonee - di quanto questo Governo intenda assolutamente continuare a investire sullo sviluppo delle rinnovabili in Italia. Rivendico, poi, l'importante lavoro parlamentare fatto…MASSIMO MILANIPRESIDENTE. Onorevole, concluda, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MASSIMO MILANI (FDI). …ricordando brevissimamente che sono stati approvati 80 emendamenti a questo testo. Di questi 80 emendamenti, caro collega Simiani e gli altri che hanno parlato di questo, voglio ricordare che alcuni sono anche di minoranza, proprio a dimostrazione che non c'è nessuna preclusione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), quando si condividono delle battaglie, a votare anche uniformemente.
Ne approfitto, Presidente, finalmente per ringraziare tutti gli uffici legislativi, sia dei partiti sia della Camera, innanzitutto, sia dei Ministeri competenti, per l'enorme lavoro che si è fatto e che, forse, ha portato anche a una fase convulsa negli ultimi minuti di votazione, ma è frutto, appunto, dell'impegno, del voler trovare una soluzione fino in fondo per approvare quanto il Parlamento chiedeva di emendare in questo decreto-legge. Quindi, è per questo motivo che dichiaro il voto assolutamente favorevole sulla fiducia su questo provvedimento da parte di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 14, dovremmo sospendere la seduta fino a tale ora. - Sull'ordine dei lavori. PRESIDENTE (COSTA Sergio)NICOLA FRATOIANNI
PRESIDENTE. Prima di sospendere la seduta, do la parola all'onorevole Fratoianni per un intervento sull'ordine dei lavori. Prego, onorevole.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)NICOLA FRATOIANNI (AVS). Grazie, signor Presidente. Per chiedere che il Ministro degli Affari esteri venga in quest'Aula a dirci che intenzioni abbiano lui e il Governo italiano, dopo che il Governo degli Stati Uniti, per bocca di Rubio, ha emesso sanzioni personali nei confronti della relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Siamo di fronte a una vicenda gravissima. Stiamo parlando di una nostra concittadina nei cui confronti il Governo degli Stati Uniti d'America ha emesso sanzioni molto pesanti, perché accusata di dire la verità. Allora io e noi di Alleanza Verdi e Sinistra - e non credo solo noi - vorremmo sapere che intenzioni ha il nostro Governo, che reazione ha messo in atto.
Ci saremmo aspettati che già ieri il nostro Governo, di fronte alle notizie che sono emerse sulla stampa, avesse chiesto qualche spiegazione e avesse deciso di mettere in campo una reazione a tutela di una nostra concittadina, oltre che di una funzionaria di alto livello delle Nazioni Unite, accusata - ripeto - in modo indegno dal Governo americano di dire la verità.
Sì, perché, signor Presidente, le sanzioni contro Francesca Albanese sono state emesse perché Francesca Albanese, da molto tempo, svolgendo il suo lavoro in modo egregio, documentato e serio, descrive quello che accade a Gaza come un genocidio (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra); e vorrei vedere oggi, dopo 600 giorni di sterminio totale, di uso della fame e della sete, ormai di caccia a chi si reca in fila, disperatamente, alla ricerca di un pugno di farina e ne resta ucciso per il tiro a segno cinico e assurdo delle Forze israeliane, che altro termine dovremmo utilizzare.
Sono state emesse perché Francesca Albanese ha osato addirittura parlare di economia del genocidio, perché ha osato accusare e indicare i responsabili, coloro che sul genocidio si stanno concretamente arricchendo, imprese, oltre che Governi, complici di quello che sta accadendo a Gaza, in Palestina, ma anche in Cisgiordania. Ora, che le opinioni di un alto funzionario delle Nazioni Unite possano diventare l'oggetto di una persecuzione, con sanzioni formali di un Governo, dovrebbe essere una cosa che preoccupa tutti e tutte noi, non solo perché stiamo parlando di una nostra concittadina, ma appunto di un'alta funzionaria delle Nazioni Unite.
Dovrebbero essere le Nazioni Unite, eventualmente, a mettere in discussione la qualità del suo lavoro, ma questo non è mai accaduto, perché le Nazioni Unite, ogni volta, di fronte agli attacchi che Francesca Albanese ormai da molti mesi subisce in modo concentrico, hanno sempre ribadito la piena fiducia nei suoi confronti e l'altissima qualità del suo lavoro, che è riconosciuto da università, da studi indipendenti, da chiunque osservi con sguardo di verità quello che sta accadendo oggi a Gaza.
Allora io credo che, nell'interesse di tutti e tutte in quest'Aula, a prescindere dalle posizioni politiche e anche dalle opinioni che si hanno su quello che sta accadendo a Gaza, chiedere che il nostro Governo rapidamente metta in campo una reazione decisa, a tutela di una nostra concittadina e della funzione che sta svolgendo, sia un atto necessario. Per questo - e concludo, signor Presidente - come gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra chiediamo che il Ministro degli Affari esteri venga in Parlamento a dirci che cosa intenda fare su questo. E facciamo un appello a tutti i colleghi e a tutte le colleghe, al Governo della Repubblica italiana e a questo Parlamento nella sua interezza, affinché in modo unito e coeso difenda non solo la nostra cittadina (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), ma l'importanza della funzione che sta svolgendo e la libertà di ciascuno di svolgerla secondo coscienza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ARNALDO LOMUTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole Lomuti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ARNALDO LOMUTI (M5S). Grazie, Presidente. Sulla reazione degli Stati Uniti io non mi faccio meraviglia, ormai è così da decenni: ogni volta che si interviene, che qualcuno interviene, magari con verità scomode per gli Stati Uniti, ecco che intervengono con delle sanzioni o con delle azioni molto forti, da Julian Assange, a Snowden, a rappresentanti politici, a interi Paesi, alla Corte penale internazionale.
Oggi è capitato alla nostra concittadina Francesca Albanese, che io definirei orgoglio vero italiano, per quello che fa con coraggio e sprezzo anche del pericolo, perché quello di Francesca Albanese, Presidente, come relatrice dell'ONU, è un lavoro che, di questi tempi, è molto particolare e anche molto delicato, tant'è che lei è soggetta a continue minacce, anche di morte. Ci mancavano solo le solite sanzioni degli Stati Uniti d'America.
Allora io, non da parlamentare, ma da cittadino italiano, chiedo che il Ministro degli Affari esteri, Tajani, che si reputa sfortunato - beh, dinanzi alla sfortuna si reagisce con fermezza - venga qui a riferire in Parlamento e prenda le giuste misure di tutela verso una cittadina italiana. Ormai, nemo profeta in patria, con questo Governo siamo veramente alle barzellette, la dottoressa, la giurista Albanese, solo in Italia viene continuamente delusa nelle sue aspettative, quelle di poter parlare: ad esempio, ha affermato più volte che Rai e La7 non la chiamano mai in televisione, perché lei dice semplicemente la verità su fatti verso i quali la maggioranza continua a girarsi dall'altra parte e che riguardano lo Stato genocida di Israele.
Ma è semplice la questione. Queste sanzioni vengono per il suo ultimo rapporto che ha fatto all'ONU, dove parla del business di aziende connesse al genocidio, tra le quali semplicemente vengono riportate delle aziende statunitensi come Amazon, Microsoft e Alphabet. È questo che fa girare le scatole agli Stati Uniti d'America, che si permettono, quindi, di sanzionare una nostra concittadina italiana, che fa egregiamente il proprio lavoro con la schiena dritta e lo fa senza paura, perché è una cittadina italiana che sta facendo vedere come si lavora con la schiena dritta e con tanto coraggio.
E allora, un Paese civile, come noi ci definiamo, deve stringersi attorno a questi cittadini, Presidente. E allora chiamiamo il Ministro Tajani: contro la sfortuna, contro le avversità, faccia qualcosa, ma lo faccia seriamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!ANDREA CASUPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Come gruppo del Partito Democratico ci associamo a questa richiesta di informativa e lo facciamo con le stesse motivazioni che ci hanno portato, nella giornata di oggi, a depositare un'interrogazione sempre al Ministro Tajani, a prima firma dell'onorevole Peppe Provenzano. E lo facciamo con una considerazione: questa vicenda non riguarda solo Francesca Albanese, riguarda tutti noi, riguarda le istituzioni del nostro Paese. L'Italia è membro fondatore delle Nazioni Unite e ha sempre sostenuto i princìpi di indipendenza, imparzialità ed efficacia di questa organizzazione.
E quindi pensiamo che sia interesse del Paese chiedere al Governo che cosa intenda fare il Governo italiano per garantire l'indipendenza delle Nazioni Unite e l'autonomia della Corte penale internazionale da tutte quelle pressioni politiche o interferenze esterne che possono compromettere l'azione e il funzionamento dell'istituzione multilaterale e anche i diritti di una cittadina italiana nell'esercizio del suo mandato per conto delle Nazioni Unite.
È un tema troppo importante. Il Governo non può voltarsi dall'altra parte, deve rispondere alle richieste dell'opposizione, deve rispondere alla nostra interrogazione e deve venire in Aula a dirci da che parte sta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).PRESIDENTE. A questo punto, dato che dobbiamo riprendere alle 14, sospendo per 2-3 minuti la seduta, che riprenderà alle ore 14.
- Si riprende la discussione.
(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 2416-A)
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.
Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta di mercoledì 9 luglio.
La chiama avrà quindi inizio dal deputato Rotondi.
Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:
Presenti: ………………. 295
Votanti: ………………. 293
Astenuti: …………………2
Maggioranza: ………… 147
Hanno risposto sì: ……. 191
Hanno risposto no: …… 102
La Camera approva.
Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.
Hanno risposto sì:
Albano Lucia
Almici Cristina
Ambrosi Alessia
Amich Enzo
Amorese Alessandro
Andreuzza Giorgia
Antoniozzi Alfredo
Bagnai Alberto
Bagnasco Roberto
Baldelli Antonio
Barabotti Andrea
Barelli Paolo
Battilocchio Alessandro
Battistoni Francesco
Bellomo Davide
Bellucci Maria Teresa
Benvenuti Gostoli Stefano Maria
Benvenuto Alessandro Manuel
Bergamini Davide
Bergamini Deborah
Bicchielli Pino
Bignami Galeazzo
Billi Simone
Bof Gianangelo
Bordonali Simona
Boscaini Maria Paola
Bruzzone Francesco
Buonguerrieri Alice
Caiata Salvatore
Calovini Giangiacomo
Candiani Stefano
Cangiano Gerolamo
Cannata Giovanni Luca
Caparvi Virginio
Caramanna Gianluca
Caretta Maria Cristina
Carloni Mirco
Caroppo Andrea
Carra' Anastasio
Casasco Maurizio
Castiglione Giuseppe
Cattaneo Alessandro
Cattoi Vanessa
Cavandoli Laura
Cavo Ilaria
Cecchetti Fabrizio
Centemero Giulio
Cerreto Marco
Cesa Lorenzo
Chiesa Paola Maria
Ciaburro Monica
Ciancitto Francesco Maria Salvatore
Ciocchetti Luciano
Cirielli Edmondo
Coin Dimitri
Colombo Beatriz
Colosimo Chiara
Comaroli Silvana Andreina
Comba Fabrizio
Congedo Saverio
Coppo Marcello
Cortelazzo Piergiorgio
Crippa Andrea
Dalla Chiesa Rita
Dara Andrea
De Corato Riccardo
De Monte Isabella
De Palma Vito
Deidda Salvatore
Delmastro Delle Vedove Andrea
Di Maggio Grazia
Di Mattina Salvatore Marcello
Dondi Daniela
Donzelli Giovanni
Ferrante Tullio
Ferro Wanda
Filini Francesco
Formentini Paolo
Frassinetti Paola
Frassini Rebecca
Frijia Maria Grazia
Furgiuele Domenico
Gabellone Antonio Maria
Gardini Elisabetta
Gatta Giandiego
Gemmato Marcello
Gentile Andrea
Giaccone Andrea
Giagoni Dario
Giglio Vigna Alessandro
Giorgianni Carmen Letizia
Giovine Silvio
Gusmeroli Alberto Luigi
Iaia Dario
Iezzi Igor
Kelany Sara
La Porta Chiara
La Salandra Giandonato
Lampis Gianni
Latini Giorgia
Lazzarini Arianna
Leo Maurizio
Loizzo Simona
Longi Eliana
Loperfido Emanuele
Lovecchio Giorgio
Lupi Maurizio
Maccanti Elena
Maccari Carlo
Maerna Novo Umberto
Maiorano Giovanni
Malagola Lorenzo
Malaguti Mauro
Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo
Mantovani Lucrezia Maria Benedetta
Marchetto Aliprandi Marina
Marrocco Patrizia
Mascaretti Andrea
Maschio Ciro
Matera Mariangela
Matone Simonetta
Matteoni Nicole
Mattia Aldo
Maullu Stefano Giovanni
Mazzetti Erica
Messina Manlio
Michelotti Francesco
Milani Massimo
Molinari Riccardo
Mollicone Federico
Molteni Nicola
Montaruli Augusta
Montemagni Elisa
Morgante Maddalena
Mule' Giorgio
Mura Francesco
Nevi Raffaele
Orsini Andrea
Osnato Marco
Padovani Marco
Pagano Nazario
Palombi Alessandro
Panizzut Massimiliano
Pella Roberto
Pellicini Andrea
Perissa Marco
Pichetto Fratin Gilberto
Pierro Attilio
Pietrella Fabio
Pisano Calogero
Polidori Catia
Polo Barbara
Pozzolo Emanuele
Pretto Erik Umberto
Prisco Emanuele
Pulciani Paolo
Raimondo Carmine Fabio
Ravetto Laura
Rixi Edoardo
Rizzetto Walter
Romano Francesco Saverio
Roscani Fabio
Rossello Cristina
Rossi Angelo
Rossi Fabrizio
Rosso Matteo
Rotelli Mauro
Russo Gaetana
Russo Paolo Emilio
Saccani Jotti Gloria
Sbardella Luca
Schifone Marta
Semenzato Martina
Silvestri Rachele
Siracusano Matilde
Squeri Luca
Tenerini Chiara
Testa Guerino
Toccalini Luca
Trancassini Paolo
Tremaglia Andrea
Tremonti Giulio
Urzi' Alessandro
Vietri Imma
Vinci Gianluca
Volpi Andrea
Ziello Edoardo
Zinzi Gianpiero
Zoffili Eugenio
Zucconi Riccardo
Zurzolo Immacolata
Hanno risposto no:
Aiello Davide
Alifano Enrica
Amendola Vincenzo
Appendino Chiara
Auriemma Carmela
Bakkali Ouidad
Barbagallo Anthony Emanuele
Barzotti Valentina
Benzoni Fabrizio
Berruto Mauro
Bonafe' Simona
Bonelli Angelo
Bonifazi Francesco
Braga Chiara
Bruno Raffaele
Cafiero De Raho Federico
Cantone Luciano
Care' Nicola
Carotenuto Dario
Caso Antonio
Casu Andrea
Cherchi Susanna
Ciani Paolo
Colucci Alfonso
Cuperlo Gianni
Curti Augusto
D'Alessio Antonio
De Luca Piero
De Maria Andrea
De Micheli Paola
Del Barba Mauro
Di Biase Michela
Di Sanzo Christian Diego
Evi Eleonora
Fede Giorgio
Ferrara Antonio
Filippin Rosanna
Fontana Ilaria
Forattini Antonella
Fornaro Federico
Fratoianni Nicola
Furfaro Marco
Gadda Maria Chiara
Ghio Valentina
Ghirra Francesca
Giachetti Roberto
Gianassi Federico
Girelli Gian Antonio
Giuliano Carla
Gnassi Andrea
Graziano Stefano
Grimaldi Marco
Grippo Valentina
Gubitosa Michele
Guerra Maria Cecilia
Iacono Giovanna
Iaria Antonino
L'Abbate Patty
Lai Silvio
Laus Mauro Antonio Donato
Lomuti Arnaldo
Madia Maria Anna
Malavasi Ilenia
Manzi Irene
Mari Francesco
Marino Maria Stefania
Mauri Matteo
Merola Virginio
Morassut Roberto
Morfino Daniela
Orfini Matteo
Orrico Anna Laura
Pagano Ubaldo
Pandolfo Alberto
Pastorino Luca
Pavanelli Emma
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
Penza Pasqualino
Piccolotti Elisabetta
Porta Fabio
Quartini Andrea
Raffa Angela
Ricciardi Toni
Richetti Matteo
Roggiani Silvia
Romeo Nadia
Rossi Andrea
Ruffino Daniela
Santillo Agostino
Sarracino Marco
Scarpa Rachele
Schlein Elly
Scotto Arturo
Simiani Marco
Sottanelli Giulio Cesare
Soumahoro Aboubakar
Speranza Roberto
Stefanazzi Claudio Michele
Stumpo Nicola
Tabacci Bruno
Tucci Riccardo
Vaccari Stefano
Si sono astenuti:
Manes Franco
Schullian Manfred
Sono in missione:
Ascani Anna
Baldino Vittoria
Bisa Ingrid
Bitonci Massimo
Bonetti Elena
Boschi Maria Elena
Brambilla Michela Vittoria
Calderone Tommaso Antonino
Colucci Alessandro
Della Vedova Benedetto
Dell'Olio Gianmauro
Foti Tommaso
Freni Federico
Gava Vannia
Gebhard Renate
Giorgetti Giancarlo
Gribaudo Chiara
Guerini Lorenzo
Lacarra Marco
Lollobrigida Francesco
Lucaselli Ylenja
Mazzi Gianmarco
Meloni Giorgia
Minardo Antonino
Morrone Jacopo
Nordio Carlo
Onori Federica
Patriarca Annarita
Pittalis Pietro
Quartapelle Procopio Lia
Rampelli Fabio
Ricciardi Riccardo
Roccella Eugenia
Scerra Filippo
Sportiello Gilda
Stefani Alberto
Tajani Antonio
Traversi Roberto
Varchi Maria Carolina
Zanella Luana
Zaratti Filiberto - Sull'ordine dei lavori. PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI (M5S). Buonasera, salve. Intervengo per chiedere un'informativa al Ministro Salvini, ma anche al Ministro Abodi o anche al Ministro della meritocrazia, per capire qual è l'opinione del nostro Governo e dei Ministri sull'elezione di Geronimo La Russa, figlio della seconda carica dello Stato, a presidente dell'ACI.
Vorremmo sapere qual è il concetto di meritocrazia rispetto a queste elezioni per una carica che prevede un'indennità annua di 230.000 euro (Dai banchi della maggioranza si grida: “Rosica!”)… Presidente, sento dai banchi della maggioranza dire: “rosica, rosica”. Guardi che non è che rosichiamo! Non è che rosichiamo, e lo dico ai banchi della maggioranza, che continuano a sorridere. Lo sapete chi rosica? Rosicano quelle famiglie che mandano a studiare all'università le persone (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), non riescono ad arrivare alla fine del mese e vedono che i loro figli sono costretti ad andare a fare, magari, i camerieri, mentre il figlio della seconda carica dello Stato (I deputati Caiaia e Trancassini: “È eletto! È eletto!” - Il deputato Rotelli: “Eletto! Ha preso i voti!)…RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Colleghi, colleghi.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI (M5S). …è in un ente a 230.000 euro l'anno…
RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Colleghi, colleghi.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI (M5S). …e voi parlate di meritocrazia!
Allora, sono convinto che il Presidente La Russa, da persona politica navigata qual è, sicuramente avrebbe saputo e immaginato le polemiche che sarebbero seguite a questa elezione ma, proprio per il senso di impunità che avete voi come classe politica, come potenti che se ne fregano di tutto questo, non gli sarebbe interessato nulla di questa cosa. Probabilmente, lui e il figlio leggeranno, davanti al loro busto di Mussolini, la rassegna stampa domani mattina e si faranno una grassa risata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e diranno: non ci interessa nulla di quello che accade, tanto noi andiamo avanti, andiamo avanti comunque, perché non ci interessa.
Allora, il curriculum del figlio della seconda carica dello Stato, che casualmente è iniziato nel Milan, perché, poi, come funzionano i conflitti d'interesse? Funzionano così: io ti posso assumere al Milan, tu sei figlio di un mio compagno di partito, vieni a lavorare al Milan. Poi, nel 2023, viene nominato nella fondazione Piccolo Teatro di Milano, e Giorgio Strehler, pace all'anima sua, vede nel consiglio d'amministrazione il figlio di La Russa. A proposito di meritocrazia in cultura, noi mettiamo nella fondazione di uno dei teatri più prestigiosi d'Italia il figlio di La Russa che viene dal Milan e Giuli parla di meritocrazia e la Meloni parla di clan nella cultura. È questa la gente che mettete!
Oggi diventa presidente dell'ACI a 230.000 euro l'anno e casualmente, nel decreto che andremo a votare, c'è un incremento di soldi proprio per l'ACI: 5 milioni di euro l'anno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e nel frattempo si tolgono soldi in quel Fondo alla Capitaneria di porto. Voi che vi sciacquate la bocca sulla Capitaneria di porto (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) togliete i soldi alla Capitaneria di porto e li mettete all'ACI, che è gestito dal fondatore del primo partito di maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo siete, ma quello che fa più indignare è proprio la vostra indifferenza verso tutto questo.
Allora, sì, noi vorremmo il Ministro Salvini, il Ministro Abodi per lo Sport, per cui l'ACI ha anche competenza, e il Ministro della meritocrazia, Valditara, in Aula a parlarci di questa cosa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e vorremmo anche la Presidente Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che si vantava e diceva: io vorrei che nel mio Paese non importa da dove provieni (Dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia: “Vergognati!”)…RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Colleghi, colleghi per cortesia.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI (M5S). …puoi comunque ambire.
La verità è che questa, con voi, che siete la peggiore delle caste (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)… Siete la peggiore delle caste (Il deputato Rotelli: “Devi ringraziare Iddio di stare qui dentro!”)...RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Colleghi, colleghi, colleghi.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI (M5S). …ed è che il figlio di La Russa è il presidente dell'ACI (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)...
RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Colleghi, colleghi.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI (M5S). …e io rivendico, rivendico con orgoglio, che mai con il MoVimento 5 Stelle si sono viste queste schifezze e mai si vedranno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste del deputato Rotelli)!
MAURO BERRUTOPRESIDENTE. Colleghi, per favore. Abbiamo tre prenotati. Prego tutti coloro che intervengono di rivolgersi sempre alla Presidenza, per cortesia. Allora, abbiamo tre interventi sul medesimo argomento, immagino: l'onorevole Berruto, l'onorevole Deidda e l'onorevole Caiata, nell'ordine che ho detto. Giustamente: Deidda o Caiata, uno dei due perché è il medesimo partito, il medesimo soggetto politico.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sì, intervengo sullo stesso argomento e con la stessa richiesta del collega che mi ha preceduto, cioè dell'informativa rivolta ai Ministri che lui ha citato. Io sottolineo, in particolare, il Ministro Abodi. Guardi, il mio intervento, però, si distingue, nel senso che a me interessa poco il fatto che il nuovo presidente dell'ACI abbia lo stesso cognome del Presidente del Senato. Forse, per le cose che mi ha insegnato lo sport - diciamo così - mi interessa il riferimento alle regole, perché certamente il neo-eletto presidente La Russa è stato votato, ha preso il 78 per cento dei voti, ma c'è un'anomalia sulla quale vorrei accendere una luce. L'anomalia è questa: esistono due realtà nel nostro Paese - ed è un'anomalia tutta del nostro Paese: una è data dall'ACI, soggetto in questione, e l'altra è la federazione Tiro a segno - che sono contemporaneamente federazioni sportive ed enti pubblici e chiaramente usano, a seconda di che cosa è più comodo in quel momento, il loro aspetto giuridico di federazione sportiva oppure di ente pubblico. Se Geronimo La Russa è stato eletto con il 78 per cento dei voti, occorre ricordare che, sette mesi prima, era stato eletto un altro presidente - o meglio rinnovato - con il 94 per cento dei voti e io non entro neanche in quel tema. Sottolineo che in quest'Aula, in questo Parlamento, qualche tempo fa è stato votato, a maggioranza naturalmente e non certamente da noi, la possibilità di rinnovare il proprio mandato oltre il terzo per i presidenti federali. In quest'Aula siedono alcuni presidenti federali che hanno usufruito di questa regola che questo Parlamento ha votato qualche mese fa.
Nel caso di specie - l'ACI - non è valsa la competenza di federazione sportiva riconosciuta dal CONI, che, quindi, avrebbe permesso il rinnovo oltre il terzo mandato del suo presidente, ma è prevalso l'altro aspetto.
Quindi, è stata annullata quella elezione, è stata commissariata l'Aci e, adesso, si è arrivati a questa seconda elezione che, guarda un po', ha eletto Geronimo La Russa e, evidentemente, diciamo, qualche pensiero viene in testa. Non tanto - ripeto - sull'aspetto familiaristico, ma sul fatto di come le regole e, in questo caso diciamo, l'utilizzo strumentale delle regole a proprio favore, possa, anche da questo Parlamento, essere legittimato con questa facilità.
Quindi, anche io chiedo l'informativa. Nello specifico mi rivolgo al Ministro Abodi, perché a me interessa l'aspetto che riconduce l'Aci nel suo essere anche Federazione sportiva (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).SALVATORE CAIATAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per Fratelli d'Italia, Caiata, Deidda quindi non interverrà. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Siamo alle solite. Ribadisco quello che ho già detto in un'altra occasione: che questi sono interventi che andrebbero fatti a fine seduta, Presidente, se mi consente, perché non sono informative, non sono richieste, sono interventi di natura politica (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), che nulla hanno a che vedere con le richieste di inizio seduta. Per cui, noi non siamo d'accordo nella maniera più assoluta che si continui a chiedere l'intervento e di venire al Governo a riferire in Aula per qualsiasi cosa succeda. Poi, per suo tramite, Presidente, c'è una cosa in Italia che è un bene preziosissimo, lo dico per suo tramite ai colleghi che forse se ne sono dimenticati: si chiama democrazia, si chiamano elezioni (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e, quando uno viene regolarmente eletto, a prescindere dal cognome che porta, va rispettato perché si rispetta la democrazia e si rispetta il risultato delle elezioni.
Poi, mi viene da sorridere quando sento parlare di conflitto di interessi. Mi viene veramente da sorridere quando sento parlare di conflitto d'interesse da parte di quei banchi che continuano a cercare la pagliuzza nell'occhio degli altri e non vedono la trave (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) nel proprio occhio, perché mi verrebbe da chiedere: è normale che un sindaco che concede un impianto sportivo per una manifestazione sportiva, quando smette di fare il sindaco diventa vicepresidente di quella Federazione sportiva (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Voi parlate di conflitto d'interesse, sapete di che cosa state parlando?
Il vostro ex sindaco di Torino, Appendino, ha organizzato a Torino una manifestazione e poi, dopo, è andato a fare il vicepresidente di quella Federazione sportiva! Allora di che cosa stiamo parlando? Di meritocrazia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. Per cortesia, si parla solo quando do io la parola. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, la deputata Ghirra. Ne ha facoltà (Il deputato Rotelli: “Per meriti, ci è andato”)… Onorevole, e per favore! Deputata Ghirra, prego.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Io vorrei rassicurare, per il suo tramite…
FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. Colleghi.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCA GHIRRA (AVS). …il collega Caiata. Qui non stiamo mettendo assolutamente in discussione l'elezione del nuovo Presidente dell'Aci, che ha ottenuto il 78 per cento dei voti, ma le modalità con cui si è arrivati alle sue elezioni, perché sappiamo benissimo che c'è stato un cambio di regole in corsa con un emendamento “pirata” - lo chiamerei - votato a maggioranza, con cui appunto si è stabilito che l'Aci diventasse un ente pubblico, in modo tale che non fosse possibile che il Presidente Angelo Sticchi Damiani - che era al suo terzo mandato rinnovato da soli sette mesi - rimanesse a capo dell'Aci.
Il disegno è chiaro, anche perché, come sottolineava il collega Berruto, la stessa procedura non è stata perseguita per le Federazioni e, quindi, ritengo che sia opportuno che i Ministri vengano in Aula a chiarire le ragioni di queste scelte perché, di fatto, non è pensabile e credo che sia da stigmatizzare il fatto che la maggioranza utilizzi la norma a proprio piacimento e, soprattutto, per soddisfare, come in questo caso, la propria fame di potere e di occupazione delle poltrone (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ANDREA ROSSIPRESIDENTE. Sulla stessa questione, quindi, nessun altro ha chiesto di intervenire. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, su altro argomento, l'onorevole Andrea Rossi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA ROSSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. All'indomani di quella che è la sentenza di primo grado del processo “Angeli e demoni”, io ritengo doveroso, Presidente, avanzare in quest'Aula una richiesta di informativa urgente della Ministra Roccella, per conoscere quale sia lo stato oggi delle politiche a tutela dell'infanzia e dei minori nel nostro Paese. Perché lo chiedo oggi? Lo chiedo oggi perché, poche settimane fa, è stato presentato all'Autorità garante dell'infanzia un dato sull'adolescenza che dice che tra il 2018 e il 2023 i casi di maltrattamento rilevati sono aumentati del 58 per cento e l'87 per cento si registrano all'interno dell'ambito familiare.
Ecco, questi sono i numeri che fanno sì che, da quel 2019 a oggi, quel sistema ha subito un cambiamento profondo. Vedete, dietro quei numeri ci sono bambini, ci sono famiglie, che non riescono più ad avere fiducia. Sono passati sei anni, sei anni esatti. Proprio da questi banchi, sei anni fa, intervenivo per chiedere rispetto e premura, perché quella che è una vicenda dolorosa e complessa è stata, fin da subito, oggetto di una strumentalizzazione politica vergognosa. Lo dicevamo oggi e lo ripetiamo ancora con più forza: non si può ridurre il dolore di famiglie, bambini, operatori sociali a uno slogan, non si può usare una comunità come capro espiatorio con superficialità e violenza verbale. Quella vicenda deve essere guardata con rigore certo, ma anche con umanità, con lo sguardo di chi conosce quei territori, quei servizi, quelle persone; con lo sguardo di chi sa quanto lavoro silenzioso, difficile, quotidiano ci sia dietro ai servizi sociali, alla persona, e quanto questi stessi servizi debbano essere sostenuti con politiche economiche, anche dal Governo. Ecco perché io penso che sia importante, oggi, questa informativa. Si chiedeva rispetto allora, lo chiediamo ancora oggi, perché molte di quelle persone le conosco, conosco le loro famiglie, le ho viste ieri in Aula - dove non avrebbero mai dovuto essere - lasciarsi andare a un pianto liberatorio che, ancora oggi, mi emoziona. Persone che hanno vissuto sei anni durissimi e che, nonostante tutto, non hanno mai smesso di credere nella giustizia, nella verità. Anche se, ovviamente, ci si domanda il perché si è dovuto e si è arrivati a tutto questo, ma queste sono valutazioni che faremo in altra sede. Accanto a loro ci sono state anche decine di educatori, assistenti sociali, famiglie affidatarie. Persone, appunto, che ogni giorno, con mezzi insufficienti e dentro contesti difficilissimi cercano di fare la cosa giusta, che vivono il mestiere più delicato che esista, proteggere un minore, e che in questi anni sono stati visti con sospetto, additati e isolati e quei numeri che prima citavo lo dimostrano. Come se tutelare un bambino fosse diventato un reato, come se occuparsi del bene comune fosse un motivo per finire nel tritacarne mediatico. Quella macchina del fango che si abbatté al tempo su Bibbiano non ha solo colpito singole persone; attenzione, e lo dico ai colleghi, ha minato la fiducia; lo dico a chi conosce i comuni e gli enti locali, il territorio, a chi anche in quest'Assemblea fa il sindaco; ha reso per quei servizi sociali più difficile ogni intervento nei confronti di quei minori in difficoltà; ha prodotto quindi un danno enorme. Per questo, appunto, è opportuna questa informativa. Ieri, su quel presunto sistema, è arrivata la sentenza di primo grado, una sentenza che parla chiaro: l'impianto accusatorio si è sgretolato. Quel sistema Bibbiano che per anni è stato urlato in ogni talk show non è mai esistito. Non c'erano ladri di bambini, non c'era alcuna rete criminale organizzata per togliere i figli alle famiglie e affidarli altrove. Lo dice oggi quella che è la verità giudiziaria, ma lo sapeva da sempre chi conosceva, appunto, la verità di quei territori. Oggi, però, non possiamo dimenticare quelle che sono le responsabilità politiche di chi ha soffiato sul fuoco, di chi ha trasformato il dolore dei più fragili in termini di campagna elettorale, con scarsi risultati oltretutto, di chi si è fatto fotografare davanti al cartello di Bibbiano, da chi additava questa comunità politica, la nostra comunità politica, in modo dispregiativo come partito di Bibbiano. Allora vorrei dire alla Ministra, quando sarà l'occasione: attenzione, non è solo una responsabilità politica, è una responsabilità istituzionale oggi, perché in quella gogna non è stata messa solo una comunità, ma lo Stato stesso; la credibilità delle sue reti sociali, delle sue competenze pubbliche, della sua capacità di prendersi cura. Chiudo, Presidente.
Oggi, da quest'Aula e da chi accusò ingiustamente - penso dalla Presidente del Consiglio fino al Vice Premier - dovrebbe uscire una semplice parola, semplice: scusa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Scusa a quelle persone sbattute in prima pagina per reati contro il bene più prezioso, cioè i bambini. Scusa per chi ha dedicato la propria vita a proteggere i più deboli. Scusa a quei servizi che hanno rappresentato un pezzo fondamentale del nostro patto sociale, in una regione che ha fatto del welfare un'eccellenza. Scusa ai bambini perché il loro futuro è stato usato come campo di battaglia e, soprattutto - e chiudo -, scusa alla comunità di Bibbiano, a partire dal suo ex sindaco Carletti, perché è stata trascinata, quella comunità, in una gogna ingiusta, trattata come colpevole a prescindere, accostata da certa propaganda ai peggiori crimini, alle peggiori calunnie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Sì, grazie, Presidente. Intanto mi lasci dire all'onorevole Caiata che apprezzo che lui e il partito che rappresenta siano d'accordo su un emendamento che io avevo presentato alla riforma del Regolamento e che Fratelli d'Italia ha bocciato, esattamente quello che prevedeva di posticipare gli interventi sull'ordine dei lavori alla fine della seduta. Lo hanno bocciato e adesso è inutile che si lamentano: si va esattamente come si sta andando, in maniera puramente regolare. Non spetta a loro decidere quando si fanno o non si fanno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Detto questo, vorrei rivolgermi a tutti i colleghi, chiedendo un attimo di pazienza. Con riferimento all'intervento del collega Rossi, ovviamente io aderisco alla richiesta del collega Rossi di un'informativa della Ministra Roccella, ma vorrei rivolgermi a tutti, a tutti noi, per dirvi che io penso sia grave la disattenzione e il disinteresse con il quale è stato seguito o non seguito il collega Rossi, nel momento in cui, parlando dell'informativa, ha fatto riferimento a una vicenda che, a mio avviso, ha segnato sicuramente una delle pagine peggiori degli ultimi anni della nostra vita politica. Perché questo argomento è stato innanzitutto un argomento politico.
Lo dico ai colleghi della destra. Lo dico a coloro che andavano con i cartelli, dicendo: siamo i primi ad arrivare e saremo gli ultimi ad andarcene. Lo dico a coloro che dicevano che venivano sottratti i bambini e veniva utilizzato l'elettroshock. Molti di quei colleghi non sono in quest'Aula, ma ci sono i partiti che li rappresentano. E non lo dico in forma di accusa. Lo dico perché forse è arrivato il momento, per tutti noi, di porci una riflessione rispetto ai danni che si fanno quando, superficialmente, noi aggrediamo delle semplici notizie, delle semplici inchieste, condannando e facendo i processi mediatici, anche con la complicità dei giornali e, letteralmente, distruggendo la vita delle persone.
Penso al linciaggio che è stato fatto al sindaco Carletti. Ma, d'altra parte, in quest'Aula, ciascuna forza politica può sicuramente rappresentare l'uso del processo mediatico, scaraventato contro, come arma di combattimento politico gli uni contro gli altri. Penso al collega Molinari - mi riferisco al capogruppo della Lega - che ha avuto una serie di iniziative giudiziarie, che è stato maciullato durante tutta quella vicenda e poi, ovviamente, è stato assolto. Penso a tanti altri casi che abbiamo conosciuto.
Quindi, è un problema che riguarda tutti. Deve finire il garantismo a fasi alterne per cui, quando ci conviene, siamo garantisti e, quando non ci conviene, distruggiamo la storia, la persona e i connotati dei nostri avversari politici. È arrivato il momento di fare una riflessione, perché questa vicenda ha innanzitutto una caratteristica politica, che è quella dell'uso della giustizia e del rispetto della Costituzione, messo sotto i piedi per poter colpire l'avversario.
Poi c'è anche un problema legato alla giustizia. Perché succede: ci sta una sentenza di primo grado, che ha completamente smontato l'impianto di questa vicenda giudiziaria, ma ci dovrà essere un secondo grado e, probabilmente, ci sarà una Cassazione. Aspetteremo - noi, sereni; chi è stato buttato nel tritacarne, meno sereno - l'avanzare dei riti e dei giudizi.
Ma quando un'inchiesta viene in origine chiamata “Angeli e demoni” è già segnata la storia, l'identità, la distruzione personale delle persone che ne vengono coinvolte, nonostante dopo sei anni vengano assolte con formula piena (Applausi). “Angeli e demoni” è un titolo che danno le procure della Repubblica. E guardate che questo problema non c'entra nulla - per essere chiari - con la separazione delle carriere o con chissà che cosa. C'entra col fatto che certe cose fanno male, a prescindere dalla parte politica che colpiscono.
In tutto questo, ovviamente, non possiamo, se vogliamo essere onesti, avendo trattato la parte politica e avendo trattato la parte giudiziaria, non chiedere che da qualche parte - ho finito, signor Presidente - anche l'informazione si ponga il problema di come vengano trattati alcuni argomenti, di come vengano trattate alcune notizie e di come anch'essa, nell'anticipare o favorire processi mediatici, spesso contribuisca alla distruzione delle persone. Ho chiuso, Presidente.
Oggi, a proposito di giustizia, l'Unità pubblica, a pagina 7, la notizia di un signore che è stato al 41-bis: “(…) Vi racconto i miei 15 anni rubati”. Dopo 15 anni è stato assolto con formula piena: “per non aver commesso il fatto”. Quindici anni al 41-bis: chi gira le galere, sa che cosa vuol dire. Forse, allora, al di là di tutte le chiacchiere che facciamo, ci sono dei problemi che riguardano tutti, non per scaraventare un sasso contro l'altro, ma perché noi dobbiamo rimettere a posto la giustizia in questo Paese (Applausi).ANTONIO CASOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori ma su un altro argomento, l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Io intervengo per chiedere un'informativa urgente del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Perché quanto è emerso da un articolo di ieri del giornale Domani è abbastanza imbarazzante. Poi capiremo se anche questa casistica rientra, secondo i desiderata dei colleghi di Fratelli d'Italia, nell'esercizio della democrazia.
Provo a spiegare l'accaduto in maniera estremamente semplice: secondo il quotidiano Domani, il Ministero della Cultura avrebbe finanziato con 21.000 euro la ristampa e la distribuzione di un libro del Ministro della Cultura. Lo chiarisco ancora meglio: il Ministro della Cultura ha scritto un libro nel 2012, che poi è finito fuori produzione, e il Ministero, ora da lui gestito, a gennaio scorso avrebbe stanziato questi 21.000 euro per rimetterlo in stampa. Insomma, dopo il caso Sgarbi - ricordiamolo sempre: un Sottosegretario alla Cultura indagato per furto di beni culturali -, ora abbiamo un Ministero della Cultura che finanzia, con soldi pubblici, un libro scritto dal Ministro della Cultura.
Dal Ministero, dopo che è uscita la notizia, fanno sapere che l'iniziativa di ristampa con i soldi pubblici non ha scopo di lucro e che il Ministro non riceverà alcun compenso. Allora, però, è vero. Allora è vero che 21.000 euro di soldi pubblici sono stati usati per la ristampa del libro del Ministro Giuli. Allora è vero! Allora chiariamoci: sono ben tre anni che questo Governo mortifica la cultura, mentre va tutto a rotoli, dietro - ricordiamolo - una narrazione propagandistica di un riscatto culturale, di una lotta contro una presunta egemonia culturale di sinistra. A noi, in realtà, sembra semplicemente di vedere dei piccoli personaggi affamati di potere e poltrone (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Ricordiamo tutti le parole di Giorgia Meloni: “È finito il tempo in cui per arrivare da qualche parte serviva la tessera di partito”. Di un partito. E, infatti, ora, i fatti dimostrano che basta essere un amico, o meglio, un parente della squadra di Governo. Ma, in questi tre anni, siete andati oltre l'amichettismo, il familismo, avete iniziato anche a creare nuovi ruoli, quando poi rimaneva qualcuno escluso: nuove poltrone, tirate fuori dal nulla.
Ricordiamo con tranquillità giusto qualche esempio dei vostri capolavori, giusto qualche esempio, perché la lista è molto lunga: abbiamo Tagliaferri, il famoso noleggiatore di auto, che viene messo a capo della società più importante del Ministero della Cultura; il recente scandalo sulla presidente di Cinecittà, per cui, grazie alle nostre denunce, è uscita fuori l'assurda situazione; abbiamo poi il Capo di Gabinetto, Spano, che è durato 10 giorni, travolto da una storia, in quel caso, di “maritismo”; abbiamo - impossibile dimenticare - tutta la love story di Sangiuliano e dei suoi amori non corrisposti; e abbiamo poi Sgarbi - lo ripeto ancora, ricordiamolo sempre perché quella è una chicca importantissima -, che era stato messo a protezione del nostro patrimonio culturale, accusato però, intanto, di essersi “fregato” un quadro.
Oggi, però, siete riusciti ad andare oltre: dall'amichettismo, dal familismo, si è passati all'autopromozione, con un Ministro che usa i soldi del Ministero, da lui gestito, per ristampare un suo libro.
Ma ormai non parliamo neanche più di carpire la questione di opportunità politica. Qui parliamo semplicemente di una questione di decenza. Il vostro modo di gestire questo Ministero è indecente. È assolutamente indecente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Presidente, arrivo a conclusione. Sappiamo che al Ministro Giuli forse le cose vanno dette un po' diversamente e siamo pronti a fare anche questo. Pertanto, Presidente, siamo qui sommessamente a chiedere dell'invereconda elargizione di pecunia pubblica a favore di un saggio di colui il quale ha il compito di far rilucere la beltà artistica e culturale del Bel Paese. A lui - concludo, Presidente - che della tracotanza ha fatto un modello di esistere, che si è calato nell'infosfera globale senza farsi vincere “dall'apocalittismo difensivo” chiediamo di venirci a chiarire se in tutta questa assurda storia non ci sia anche una buona dose di “paraculaggine” acuta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PRESIDENTE. Onorevole, però, la prego. L'ultima parola se la poteva risparmiare. Non è l'Aula adatta per parole del genere.
Sospendo a questo punto brevemente la seduta, al fine di consentire la predisposizione dell'elenco dei deputati in missione per la parte pomeridiana, il cui numero dovrà essere comunicato all'Aula alla ripresa della seduta.
Pertanto, la seduta è sospesa e riprenderà alle 15,27. - Missioni. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 96, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.
- Si riprende la discussione. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2416-A)
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).
Avverto che l'ordine del giorno n. 9/2416-A/100 Zinzi, Cerreto, Patriarca, Santillo, Graziano, Rubano deve intendersi sottoscritto anche dal deputato Cangiano. Avverto, inoltre, che l'ordine del giorno n. 9/2416-A/46 Tirelli è stato ritirato dal presentatore.
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il relativo parere sugli ordini del giorno presentati.PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/1 Battistoni il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di introdurre nel primo provvedimento normativo utile una disposizione volta a prevedere il trasbordo del personale imbarcato”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/2 Steger il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di stanziare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le risorse destinate alla provincia autonoma di Bolzano”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/3 Bonafe' il parere è contrario alle premesse, accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/4 Marino il parere è contrario sulle premesse 2 e 4, e favorevole dell'impegno; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/5 Manes, il parere è favorevole con riformulazione del primo impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/6 Gianassi il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/7 Ascani, il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/8 Mazzetti, il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare misure idonee a rafforzare l'attuazione del principio di reciprocità nell'accesso ai mercati degli appalti pubblici nei settori speciali, volte a migliorare” e così via; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/9 Caroppo il parere è favorevole; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/10 Curti il parere è contrario alle premesse e accolto come raccomandazione l'impegno; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/11 Roggiani è accolto come raccomandazione; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/12 Castiglione è accolto come raccomandazione; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/13 Iaia è accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/14 Mattia il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, qualora ne ricorrano le condizioni di fattibilità tecnica ed economica, le misure indicate in premessa”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/15 Pellicini, il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di stanziare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, qualora ne ricorrano le condizioni di fattibilità tecnica ed economica, le risorse necessarie per la realizzazione della rotatoria SS 629 in comune di Travedona Monate”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/16 Colombo il parere è favorevole; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/17 Frijia il parere è favorevole; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/18 Raimondo il parere è favorevole all'impegno 1 e contrario all'impegno 2; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/19 Testa il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare nel corso della legislatura un intervento volto a prevedere la rendicontazione integrale indicata in premessa”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/20 Gaetana Russo, il parere è contrario alla premessa 4, favorevole con riformulazione nell'impegno: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/21 Gnassi, il parere è contrario alle premesse, favorevole con riformulazione, che premette, a tutti gli impegni, le parole: “a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/22 Simiani, il parere è contrario; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/23 Bakkali è accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/24 Ghio, il parere è contrario alle premesse e favorevole con riformulazione degli impegni: “a valutare ogni iniziativa utile ad estendere la portata soggettiva del Fondo amianto alle compagnie portuali e alle Autorità del sistema portuale anche rifinanziando il Fondo istituito dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208” e “a valutare ogni iniziativa utile a consentire la celere attuazione delle finalità perseguite dal legislatore con le disposizioni vigenti in materia di prepensionamento dei lavoratori in ambito portuale”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/25 Fornaro il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/26 Evi il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/27 Soumahoro il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/28 Fossi il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/29 Amendola il parere è contrario alle premesse e accolto come raccomandazione; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/30 Sarracino è accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/31 Almici il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “ad adottare ogni opportuna iniziativa di competenza volta ad evitare ulteriori pedaggi sul raccordo autostradale noto come Corda Molle, in provincia di Brescia”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/32 Scotto il parere è contrario alle premesse e favorevole con riformulazione dell'impegno: “a valutare ogni iniziativa utile a garantire il diritto dei lavoratori portuali alla loro salute soprattutto nei casi di transito di materiale esplosivo o che possa comportare rischi da contaminazione, ad accompagnare gli interventi recati dal provvedimento in esame con ogni misura utile, anche di carattere normativo”; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/33 Amich il parere è favorevole; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/34 Marchetto Aliprandi il parere è favorevole; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/35 Barbagallo è accolto come raccomandazione; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/36 Vaccari è accolto come raccomandazione; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/37 Casu è accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/38 Orfini il parere è contrario; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/39 Boldrini è accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/40 Lai il parere è contrario; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/41 Morassut è accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/42 Pisano il parere è favorevole; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/43 Romano il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e con la disciplina in materia di aiuti di Stato”; sul n. 9/2416-A/44 Alessandro Colucci il parere è favorevole.
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Mi dicono che gli ordini del giorno n. 9/2416-A/45 La Salandra e n. 9/2416-A/46 Tirelli sono stati ritirati.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/47 Graziano il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/48 Braga il parere è contrario alle premesse e accolto come raccomandazione nell'impegno; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/49 Pastorino il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/50 Scarpa il parere è favorevole; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/51 Pandolfo il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/52 Ubaldo Pagano il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/53 Benzoni il parere è favorevole con riformulazione dell'impegno: espunta la terza premessa, aggiungendo in fine le parole “e dei vincoli di finanza pubblica”; l'ordine del giorno n. 9/2416-A/54 Sottanelli è accolto come raccomandazione; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/55 Richetti il parere è contrario alle premesse e accolto come raccomandazione l'impegno; sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/56 Grippo il parere è contrario alle premesse e favorevole con riformulazione dell'impegno: “ad adoperarsi con la massima urgenza al fine di prevedere, nell'ambito dell'aggiornamento del contratto di programma con RFI, l'ulteriore spesa necessaria al raddoppio della tratta Parma-Vicofertile da parte di RFI nell'ambito della linea ferroviaria Pontremolese”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/57 Pastorella vi è parere favorevole con riformulazione dell'impegno: “ad attuare ogni iniziativa utile a garantire la piena e rapida operatività del fondo richiamato in premessa, valutando anche l'opportunità di individuare l'INPS come ente responsabile della gestione”. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/58 D'Alessio vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/59 Rosato vi è parere contrario nelle premesse e parere favorevole con riformulazione negli impegni: “a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative volte a semplificare”, per quanto riguarda il primo impegno, e “a monitorare, d'intesa con le regioni, l'attuazione uniforme delle disposizioni di cui all'articolo 4 del provvedimento in esame su tutto il territorio nazionale”. L'ordine del giorno n. 9/2416-A/60 Ruffino è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/61 Onori vi è parere contrario. L'ordine del giorno n. 9/2416-A/62 Bonetti è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/63 Tenerini vi è parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/64 Nevi vi è parere favorevole con riformulazione: “a valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ogni iniziativa”. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/65 Forattini vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/66 Ferrari vi è parere contrario. L'ordine del giorno n. 9/2416-A/67 Manzi è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/68 Gadda vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/69 Del Barba vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/70 Lacarra vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/71 De Luca vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/72 Carotenuto vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/73 Orrico vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/74 Francesco Silvestri vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/75 Baldino vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/76 Iaria vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/77 Caramiello vi è parere favorevole con riformulazione, premettendo le parole “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/78 Barzotti vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/79 Riccardo Ricciardi vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/80 Tucci vi è parere contrario alle premesse, ed è accolto come raccomandazione l'impegno. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/81 Fede vi è parere contrario alla terza premessa, e vi è parere favorevole con riformulazione dell'impegno: “in linea con le finalità dell'articolo 14, volte ad assicurare il conseguimento dei traguardi della Missione 2, Componente 4, Investimento 2, PNRR, a continuare ad adottare”. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/82 Cantone vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/83 L'Abbate vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/84 Giuliano: contrario… No scusate, io trasformerei il parere contrario in parere favorevole con riformulazione. Quindi, la contrarietà del Governo è sulle premesse che verrebbero espunte e su una riformulazione dell'impegno del Governo: “a valutare l'opportunità di incrementare l'offerta intercity e di frecce sulla linea adriatica per la Puglia”.EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Quindi è accolto con riformulazione?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Esatto.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/85 Aiello vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/86 Morfino vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/87 Scerra vi è parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, nel prossimo provvedimento utile, una modifica degli attuali asset di governance dell'Autorità del sistema portuale, al fine di valorizzare la partecipazione degli enti territoriali”. L'ordine del giorno n. 9/2416-A/88 Santillo, espunta la settima premessa, è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/89 Quartini vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/90 Cherchi vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/91 Zaratti vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/92 Traversi vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/93 Pellegrini vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/94 Cappelletti vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/95 Torto vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/96 Ilaria Fontana vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/97 Ferrara vi è parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/98 Carmina vi è parere contrario. L'ordine del giorno n. 9/2416-A/99 Cortelazzo è accolto come raccomandazione.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/100 Zinzi vi è parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/101 Furgiuele vi è parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente coi vincoli di finanza pubblica, iniziative”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/102 Dara vi è parere favorevole con riformulazione, espungendo dall'impegno la parola “normative”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/103 Provenzano vi è parere contrario nelle premesse e parere favorevole nell'impegno.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/104 Bof vi è parere favorevole con riformulazione: “in linea con le finalità di tutela della risorsa idrica perseguita nel suddetto articolo 1-ter del provvedimento in esame, ad adottare opportuni provvedimenti diretti ad utilizzare, compatibilmente coi vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/105 Formentini vi è parere favorevole con riformulazione.EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Quale riformulazione?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Aspetti, che le dico. La riformulazione è: “in linea con le citate finalità del provvedimento in esame, a valutare l'opportunità di destinare delle risorse alla provincia di Brescia, compatibilmente coi vincoli di finanza pubblica”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/106 Barabotti vi è parere favorevole con riformulazione. Al riguardo, la riformulazione gli uffici la devono ancora definire.EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Quindi ci riserviamo?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Si, l'accantoniamo e ci riserviamo poi dopo.
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Intanto metto un “accantonato” e poi lo vediamo strada facendo.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/107 Zanella?PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/107 Zanella vi è parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/108 Pavanelli vi è parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/109 Lupi vi è parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/110 Cavandoli vi è parere favorevole con riformulazione: “ad accompagnare gli interventi recati dal provvedimento in esame con ulteriori iniziative volte a individuare, qualora ne ricorrano le condizioni di fattibilità tecnica ed economica, le opportune risorse”.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/111 Borrelli vi è parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/112 Bonelli vi è parere contrario.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/113 Dori vi è parere contrario.FEDERICO GIANASSIPRESIDENTE. Perfetto. Allora ricominciamo dall'ordine del giorno n. 9/2416-A/1 Battistoni con parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Accetta la riformulazione onorevole Battistoni? Perfetto, l'accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/2 Steger, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Accetta la riformulazione onorevole Steger? Perfetto, andiamo avanti.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/3 Bonafe', su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione e accolto come raccomandazione. Accetta onorevole Bonafe'? Perfetto, passiamo oltre.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/4 Marino, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Accetta la riformulazione onorevole Marino? Perfetto, passiamo oltre.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/5 Manes, su cui vi è il parere favorevole del Governo, previa riformulazione. Accetta la riformulazione onorevole Manes? Perfetto, passiamo oltre.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/6 Gianassi, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianassi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Avevo presentato questo atto insieme ai colleghi toscani del Partito Democratico, che era già stato respinto come emendamento, ma lo abbiamo riformulato come ordine del giorno. Prendiamo atto che il Governo si schiera contro.
È la proposta di prevedere la gratuità del pedaggio autostradale tra Firenze nord e Firenze sud, in considerazione dell'eccezionalità di cantierizzazioni previste …FEDERICO GIANASSIPRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). …nella città di Firenze in questa fase storica. Ci sono opere pubbliche molto importanti: la realizzazione del passante dell'Alta velocità, opera nazionale; la realizzazione delle tramvie. Tutte opere finanziate anche dal Governo e dall'Unione europea. Insomma, una situazione davvero eccezionale che, attraverso la gratuità del pedaggio autostradale, potrebbe essere meglio gestita, consentirebbe la decongestione del traffico urbano a favore dei pendolari e dei lavoratori della città metropolitana.
Ora, questa proposta, in realtà, non è stata presentata solo dal Partito Democratico. Ad esempio, il partito di Forza Italia, in Toscana, aveva presentato questa proposta e ha dichiarato di averla messa nelle mani del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e di avere ricevuto un'apertura. Molti avevano dubitato che ci fosse stata un'apertura, e devo dire che la posizione del Governo espressa oggi, che ha dichiarato il parere contrario, dimostra che non c'è nessuna apertura da parte del Governo e che, evidentemente, in quest'Aula, Forza Italia subisce le decisioni degli altri partiti, Lega e soprattutto Fratelli d'Italia che si era schierata contro.
È un'occasione persa: ne prendiamo atto e proveremo successivamente in altre occasioni a presentare nuovamente questa questione, che è una questione di razionalità e logica, in relazione - ripeto - a tanti interventi infrastrutturali che vi sono in questo momento storico, rispetto ai quali, anche a livello temporaneo, per un periodo di tempo dato, si potrebbe affrontare la questione con un intervento sul pedaggio autostradale.ANNA ASCANIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/6 Gianassi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/7 Ascani. Ha chiesto di parlare la presidente Ascani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANNA ASCANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno ormai fa parte della saga del tentativo disperato di difendere chi utilizza il trasporto pubblico, in una regione che, pur essendo in mezzo all'Italia, è stata completamente cancellata dalle reti del trasporto ferroviario, dal tentativo di eliminarne il diritto alla mobilità. Ho chiesto più volte al Governo - in più modi: interrogazioni, interpellanze, chiedendo un supporto da parte del Governo - che alzasse la voce per tutelare il diritto delle cittadine e dei cittadini umbri di spostarsi in una regione che paga da tanto tempo - non do colpe e responsabilità, non sono qui per questo - lo scotto di un'esclusione dalle principali reti infrastrutturali del Paese.
ANNA ASCANIPRESIDENTE. Colleghi, per favore. Non si sente.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANNA ASCANI (PD-IDP). È una regione che ha investito, Presidente, 175 milioni di euro dei cittadini per avere treni che raggiungessero la velocità richiesta per continuare a viaggiare sulla linea direttissima. Quei treni arriveranno ma il paradosso è che, ad esito dei lavori del PNRR che dovevano servire per migliorare la qualità del diritto alla mobilità, quella linea sarà occupata da altri treni. Quindi, avremo treni che possono arrivare a 200 chilometri orari, che però andranno sulla linea lenta. Traduco: per andare da Terni a Roma - non so quanti di voi hanno fatto questo viaggio, sono 100 chilometri, colleghe e colleghi - ci vorranno d'ora in poi più di 2 ore; da Orvieto a Roma la stessa cosa. È chiaro che chiunque faccia il pendolare, che spesso è stato espulso dalla capitale perché non aveva i soldi per permettersi di vivere qui e quindi è dovuto andare a vivere nella mia bellissima regione, dove ha trovato una bella qualità della vita, oggi si trova impedito anche nel suo diritto di venire al lavoro, qui. Dovrà utilizzare la macchina, aumenterà l'inquinamento, aumenterà il traffico. Tutto questo per scelte scellerate che il Governo deve contestare e rispetto alle quali il Governo deve far valere il diritto delle cittadine e dei cittadini di muoversi con il trasporto pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). A che serviamo, se non a questo, colleghe e colleghi? Noi serviamo a questo. Questo Parlamento ha questa funzione.
Allora, chiedo almeno questo al Governo: di assumersi, qui, oggi, un impegno chiaro di fronte alla comunità della mia regione, ma, in generale, alle cittadine e ai cittadini di questo Paese. Noi difenderemo il loro diritto alla mobilità rispetto alla volontà di alcuni di continuare solo a speculare e fare soldi sulle reti ferroviarie. Non è per quello che sono nate le infrastrutture, ma per consentire alle persone di muoversi. Allora è questo che vogliamo dire come Parlamento o il contrario? Voglio credere che in questo non ci sia maggioranza e opposizione, ma che ci sia la volontà di tutti di permettere ai cittadini di godere di un diritto alla mobilità che gli spetta.
Se anche quest'ordine del giorno verrà bocciato, purtroppo, dovremo prendere atto, anche questa volta, che non solo dell'Umbria a questo Governo non importa nulla, ma che del diritto alla mobilità a questa maggioranza davvero non interessa assolutamente niente. Spero che non sia così. Con il nostro voto possiamo fare la differenza, colleghe e colleghi, e so che questo, che vale in Umbria, vale anche in tutte le regioni d'Italia che sono colpite da disagi di questo tipo. Per cui chiedo al Governo di rivedere questo parere contrario, ma, ancora di più, chiedo ai colleghi di votare per il diritto alla mobilità. So che la pensate come me. Fate un atto di coraggio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ELISABETTA PICCOLOTTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piccolotti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Se la collega Ascani è d'accordo, vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno perché il tema da lei sollevato è davvero importante. L'isolamento dell'Umbria, dal punto di vista ferroviario, è un danno concreto all'economia della nostra regione; è un danno grave alla vita di migliaia e migliaia di pendolari ed è la negazione di un diritto che tutti noi umbri abbiamo, che è quello di poterci spostare attraverso il trasporto pubblico.
L'idea che si possano relegare i treni regionali, che sono quelli utilizzati dai lavoratori e dalle lavoratrici ogni mattina per raggiungere Roma e per venire a lavorare, per spostarli su una linea lenta, creando un grave danno all'utilizzo del tempo di questi lavoratori, è davvero pessima. Quello che bisognava fare era programmare, con le risorse pubbliche, alternative tecniche che consentissero ai treni umbri di viaggiare sulla direttissima. Il centrodestra, che ha governato la regione fino a poco fa, non l'ha fatto e oggi non possono pagare questi errori i lavoratori e le lavoratrici dell'Umbria.
Non è possibile scaricare errori di programmazione sui pendolari della nostra regione che vogliono, tra l'altro, utilizzare i mezzi pubblici al posto delle auto private.
Siamo già largamente penalizzati: i nostri treni partono dal binario 1 Est, che è diventato una specie di barzelletta per tutti noi perché è difficile da raggiungere e vediamo spesso i turisti in difficoltà; sono state tagliate molte corse dei treni; in questo momento, addirittura, da Terni è impossibile raggiungere Roma con il treno perché si è interrotta la linea e non sono state istituite corse sostitutive con autobus. Insomma, è una situazione davvero tragica.
Mi auguro che la maggioranza voglia rivedere il parere sull'ordine del giorno della collega Ascani perché il segnale sarebbe davvero devastante (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).EMMA PAVANELLIPRESIDENTE. La deputata Grippo sottoscrive per tutto il gruppo. Ha chiesto di parlare la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io lancio un appello e chiedo ovviamente alla collega di poter sottoscrivere l'ordine del giorno. È un ordine del giorno importante. È un ordine del giorno non solo per l'Umbria, perché l'Umbria - essendo una regione di mezzo, dove passano treni dalla Toscana, dalla regione Marche e, ovviamente, anche dalla regione Lazio, andando verso Nord - è strategica. Eppure, per questo Governo, non c'è bisogno di fare nulla.
In questi giorni i pendolari si stanno lamentando perché non è possibile prenotare treni per le prossime settimane perché non ci saranno; serve fare dei lavori sulla linea, ma non sono stati istituiti autobus per sostituire un servizio che è fondamentale per il turismo (perché siamo comunque in una stagione turistica), per i pendolari e per tutti i cittadini per potersi spostare liberamente. Se non fosse che, tra l'altro, abbiamo avuto notizie che già dall'autunno ci saranno ulteriori problemi sulla linea.
Accade già oggi, anzi, da diverse settimane e guardo i colleghi di maggioranza delle regioni - non solo dell'Umbria, ma delle regioni che ho citato prima - perché credo sia importante non lasciare indietro la nostra regione e soprattutto i cittadini e tutti i turisti. Questo è fondamentale perché, altrimenti, qui, oggi - e siamo una delle regioni, purtroppo, con più automobili pro capite d'Europa - rimaniamo completamente chiusi, un'isola all'interno del nostro Paese. Allora, mentre c'è chi sta cercando di fare ponti per unire il Paese a un'isola, contemporaneamente si va a creare un'isola nel centro dell'Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Allora, vorrei ricordare anche a questo Governo che il Ministro Salvini venne a Perugia prima della campagna elettorale, un anno fa, promettendo addirittura 5 miliardi per le ferrovie. Con la mia interrogazione non ho ancora avuto risposta per avere i dettagli di questi 5 miliardi, ma qui si sta di fatto spendendo zero per le ferrovie in Umbria e si stanno lasciando a piedi tutti i cittadini e anche un potenziale indotto che riguarda il turismo. È assolutamente vergognoso e trovo anomalo, tra l'altro, che, parlando di un ordine del giorno - nemmeno di un emendamento e nemmeno con una spesa economica - dove si chiede semplicemente di “adottare ogni iniziativa utile”, “ogni iniziativa utile”, nemmeno così accettate l'ordine del giorno della collega. Questo lo trovo veramente imbarazzante per tutti i cittadini umbri e non solo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ANDREA GNASSIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/7 Ascani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/8 Mazzetti. Accetta la riformulazione? Sta bene, grazie.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/9 Caroppo il parere è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/10 Curti. Accetta la riformulazione ai fini della raccomandazione? L'accetta.
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno n. 9/2416-A/11 Roggiani, n. 9/2416-A/12 Castiglione e n. 9/2416-A/13 Iaia accettano la raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno n. 9/2416-A/14 Mattia e n. 9/2416-A/15 Pellicini accettano la riformulazione.
Sugli ordini del giorno n. 9/2416-A/16 Colombo e n. 9/2416-A/17 Frijia il parere è favorevole.
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno n. 9/2416-A/18 Raimondo, n. 9/2416-A/19 Testa e n. 9/2416-A/20 Gaetana Russo accettano la riformulazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/21 Gnassi. Accetta la riformulazione? Non l'accetta e chiede di parlare. Prego, ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA GNASSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Stiamo parlando del decreto Infrastrutture, quindi del decreto che si occupa di infrastrutture strategiche per il Paese, di opere di diversa natura, tra cui quelle viarie. L'ordine del giorno pone un tema, uno dei tanti temi che il nostro Paese ha, che è la connessione tra un'area - diciamo così - di pianura, di costa urbana, quella della riviera romagnola, e un'area interna, un'area appenninica al confine tra la Toscana, le Marche e la Romagna. È un'area che da tempo aspetta alcune proposte perché la strada di collegamento tra quest'area interna, la strada stradale n. 258 Marecchiese verso la pianura, verso la costa, verso il capoluogo della provincia, cioè Rimini, possa essere, questa strada, oggetto di interventi.
Per anni abbiamo assistito - come dire - a proposte fantasiose, promesse elettorali: in questa vallata, che dagli Appennini scende lungo il fiume Marecchia verso la costa, faremo una grande nuova strada, faremo una superstrada. Ovviamente, queste erano promesse destituite di fondamento, perché lì c'è l'alveo fluviale, perché siamo in area di dissesto idrogeologico. Nel 2021 la provincia di Rimini, insieme ai comuni, ha adottato un protocollo per interventi puntuali di mitigazione dell'inquinamento nei centri abitati, per interventi per lo scorrimento veloce in alcuni tratti, per la messa in sicurezza della strada statale n. 258. Ebbene, in tutti questi anni abbiamo assistito, prima delle elezioni, a delle promesse - “faremo la strada” - da parte, purtroppo, anche di membri di questo Governo e della maggioranza di centrodestra. Era più dura dire la verità, cioè che una superstrada lungo un fiume non si può fare mentre occorrono interventi puntuali di mitigazione e di messa in sicurezza.
Non sono stati mai coinvolti gli enti locali, i comuni, da parte dell'ANAS. L'ANAS ha sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti un contratto di programma 2021-2025 dove è inserita la strada n. 258, la Marecchiese, ma non è finanziata in nessuno degli anni: 2022 zero risorse, 2023 zero risorse, 2024 zero risorse, 2025 zero risorse. Oggi - e finisco - anche col decreto Infrastrutture zero risorse. È stato fatto un emendamento da membri della maggioranza che inserisce almeno risorse per finanziare la progettazione di altre opere viarie in altre parti d'Italia, di alcune strade analoghe - la strada statale n. 700, se non ricordo male, in Campania - e altre opere, ma zero risorse anche per la progettazione di opere puntuali.
Perché non posso accettare la riformulazione di quest'ordine del giorno che chiede chiarezza, chiede risorse per la progettazione…ANDREA GNASSIPRESIDENTE. Colleghi, per favore! Per favore, colleghi.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA GNASSI (PD-IDP). …chiede il coinvolgimento degli enti locali, che hanno gli strumenti programmatori per progettare, insieme ad ANAS, appunto gli interventi specifici? Non possiamo accettarlo perché, ancora una volta, si rimanda sine die qualsiasi tipo di impegno sulla strada statale n. 258 Marecchiese, perché la formula “accettiamo quello che chiedete, compatibilmente con le disponibilità della finanza pubblica” vuol dire rimandare. Non c'è niente nel contratto di programma MIT-ANAS, non c'è niente nel decreto Infrastrutture, non c'è niente tra gli emendamenti che potrebbero mettere risorse per la progettazione. Insomma, quando volete metterle queste risorse per la progettazione? Le amministrazioni pubbliche, quelle statali, quelle regionali, quelle locali, parlano con atti, non con promesse elettorali dove addirittura membri dell'ANAS vanno con alcuni membri di partito a ventilare iter progettuali che non sono presentati neanche agli enti locali e non sono finanziati in nessun atto del Governo.
Fate delle cose serie. Siamo disponibili a convocare enti locali, regione e ANAS - anche, ovviamente, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti -, ma date risorse per la progettazione di opere puntuali e non promesse elettorali di fantomatiche strade che non arriveranno mai (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MARCO SIMIANIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/21 Gnassi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/22 Simiani.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ormai è chiaro che la Toscana, di fatto, anche con quest'ordine del giorno ma anche con quello che verrà dopo, è un'altra volta messa al bando da qualsiasi tipo di finanziamento per quanto riguarda le infrastrutture nella Toscana non solo del Sud ma anche del Nord e, in questo caso, anche del Centro della Toscana.
Si parla della possibile progettazione di un'infrastruttura importante e fondamentale di raccordo fra la futura Strada Tirrenica, in questo caso fra un pezzo della superstrada, comunque, che viene dall'area della livornese, fino ad arrivare al collegamento che dovrebbe superare il cosiddetto Romito, che è una strada dove c'è Castiglioncello, Quercianella, che sono posti bellissimi ma turistici e che, di fatto, d'estate hanno sempre un problema (non solo d'estate, ma anche la domenica): non c'è circolazione.
Questa infrastruttura in cui passano tantissime macchine - e non solo macchine, ma anche autocarri e mezzi pesanti - dovrebbe superare questa grande difficoltà e inserirsi anche in una connessione più vasta per aiutare non solo il transito delle auto, ma anche dei mezzi e offrire anche un supporto a tutto il sistema artigianale e industriale dell'area.
Ecco perché avevamo chiesto una progettazione, ma è venuta meno da parte del Ministero questa possibile soluzione. Credo che questo sarà un punto anche di campagna elettorale per le regionali; noi lo riproporremo ogni volta e capiremo se veramente anche i parlamentari di centrodestra - come anche il senatore Potenti, suo tramite, Presidente, che è nel collegio con me, lì, nella zona di Livorno - diranno un'altra volta che verrà fatta questa infrastruttura, se sarà progettata o meno.VALENTINA GHIOPRESIDENTE. Se nessun altro intende intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/22 Simiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/23 Bakkali. Onorevole, accetta la raccomandazione? L'accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/24 Ghio. Onorevole, accetta la riformulazione?PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA GHIO (PD-IDP). Presidente, chiedo se posso riascoltare la riformulazione.
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Vice Ministro, per cortesia.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. La riformulazione è la seguente: “a valutare ogni iniziativa utile ad estendere la portata soggettiva del fondo amianto alle compagnie portuali e alle Autorità di sistema portuale anche rifinanziando il fondo istituito dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208; a valutare ogni iniziativa utile a consentire la celere attuazione delle finalità perseguite dal legislatore con le disposizioni vigenti in materia di prepensionamento dei lavoratori in ambito portuale”.
Ovviamente, il Governo è contrario alle premesse e la riformulazione riguarda l'impegno del Governo.VALENTINA GHIOPRESIDENTE. Onorevole Ghio accetta la riformulazione?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA GHIO (PD-IDP). Non accetto, Presidente. Non posso accettare la riformulazione, perché, dopo quasi tre anni che sottoponiamo ordini del giorno, emendamenti e interventi su questi temi, non si può continuare ad accettare la parola “valutazione”, quando si parla di tutela del lavoro e di tutela della sicurezza sul lavoro.
Devo dire che in questo decreto le abbiamo viste tutte. Abbiamo visto tentativi di allentare la normativa antimafia. Abbiamo visto emendamenti per avere carta bianca nella destinazione militare di alcune infrastrutture, con il duplice scopo, da una parte, di allentare i controlli ambientali previsti per legge e, dall'altra, di raggiungere il 5 per cento di spese militari promesse a Trump. Abbiamo visto deroghe sparse, ma quello che proprio non abbiamo visto è la presenza di una strategia, di una pianificazione e programmazione nel sistema, così come non abbiamo visto attenzione per il lavoro.
Questo decreto, peraltro, doveva trattare anche di portualità, ma di misure fatte per la portualità francamente neanche l'ombra, se non in forma derogatoria in alcuni casi, mentre attendiamo, sempre da tre anni, la riforma dei porti per discuterne assieme. Abbiamo assistito, nel frattempo, a tutti gli annunci possibili di privatizzazioni delle autorità di sistema.
In questo quadro, siamo sgomenti davvero sul fatto che non ci sia nulla per i lavoratori portuali: nessun riconoscimento del lavoro usurante che, pure, nuovamente abbiamo chiesto; nessuno sblocco per il fondo dell'anticipo pensionistico, promesso da troppo tempo. Questa sembrava, ancora una volta, la volta buona, con diversi emendamenti, anche da parte della maggioranza; eppure, anche questa volta, vi siete tirati indietro. Da anni, ormai, le aziende destinano una quota dei loro fondi a misure di incentivazione del finanziamento dei lavoratori portuali, che hanno un'età media elevata e, nonostante questo, continuano a lavorare in diverse condizioni meteorologiche, su macchinari a rischio. Sono anni che questa situazione va avanti in questo modo e che lasciate soli i lavoratori portuali prossimi alla pensione, nonostante ci sia uno strumento legislativo pronto da attuare. Diteci almeno qual è la ragione che ogni volta vi blocca.
Analoga situazione riguarda il Fondo amianto, che è un elemento trattato in quest'ordine del giorno. Dal 2023, avete scelto di non rinnovare il Fondo istituito con la legge del 2015 e di istituirne uno nuovo. Tuttavia, il nuovo Fondo non solo non è capiente in modo sufficiente, ma interviene soltanto per i lavoratori di società partecipate pubbliche, restringendo fortemente i soggetti fruitori delle disposizioni, tirando fuori, per esempio, le compagnie portuali, che, in alcuni casi, sono in grandissima difficoltà (penso, ad esempio, alla compagnia portuale di Savona, ma non solo).
Insomma, ad oggi, sia per la carenza di copertura finanziaria del fondo, sia per la necessità di precisarne l'estensione a diversi soggetti, nonostante garanzie verbali date più volte, question time e interrogazioni portate avanti anche da colleghi, non è stato prodotto nulla. Peraltro, non parliamo nemmeno di cifre rilevanti, però stiamo parlando di persone, che hanno patito le estreme conseguenze per il proprio lavoro e che lo Stato non è stato in grado di tutelare. Parliamo di famiglie e di figli, di storie spezzate. Non occuparsene con concretezza, continuare a dire, dopo tre anni, che si continua a “valutare”, significa voltare le spalle a queste persone, significa ignorare quello che è un obbligo morale, oltre che istituzionale, di riparare almeno in parte una tragedia che le istituzioni non hanno saputo prevenire.
Io credo che, in un Paese che si definisce civile, il riconoscimento di chi ha subito sulla propria pelle questo tipo di conseguenze non possa essere oggetto di calcolo di bilancio e neppure di una politica distratta. È una questione di dignità delle istituzioni. È per questo che non accettiamo il “valutare”. Ci auguriamo che le istituzioni abbiano quel sussulto di dignità che serve e che siano concrete e operative sul tema della tutela dei lavoratori e della loro sicurezza, soprattutto di quelli che hanno patito le estreme conseguenze dell'amianto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Gli onorevoli Pastorino, Bakkali, Iaria e De Maria sottoscrivono.
Ha chiesto di intervenire il Vice Ministro. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. A me dispiace che non si riesca a tenere una posizione unitaria sull'importanza di aumentare il Fondo sull'amianto ed estenderlo anche alle compagnie portuali.
Credo che ci sia stato un grande lavoro in Commissione, di cui ringrazio anche i presidenti. Purtroppo, a livello di Ragioneria, da altre parti, ancora una volta, non ci è stato dato il via libera per l'emendamento, che possa consentire ai lavoratori di avere anche una discesa sul pensionamento. Non è da tre anni che si sta lavorando su questo, si stava lavorando anche negli altri Governi, anche con diversi colori politici.
Per dare un segnale di attenzione e di unità del Parlamento, tutto insieme, in questo confronto e in quest'ottica, noi avevamo espresso parere favorevole, per rendere plastico il fatto che la Camera dei deputati fosse favorevole a questo tipo di intervento.
Capisco che impedire alla Camera di votare all'unanimità quest'ordine del giorno sia un segnale che politicamente si vuole dare. Mi dispiace perché è un'occasione persa rispetto alla plasticità di un risultato che, secondo me, non dovrebbe essere di parte, ma, quando si parla di lavoro, e si parla di lavoro usurante come quello dei porti, dovrebbe essere un risultato di tutti e del Paese.LUCA PASTORINOPRESIDENTE. Il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra sottoscrive.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Grazie, Signor Presidente. Vice Ministro, noi saremmo ben lieti di votare tutti insieme questo provvedimento. Però, come diceva la collega Ghio, sono tre anni che insieme proviamo a fare questa battaglia e c'è sempre uno scoglio di mezzo.
Ormai siamo dotati di una certa sistematicità e ogni sei mesi proponiamo, o come ordine del giorno o come emendamento, questo tema. Dato quindi che il voto sarà favorevole per noi e contrario per il Governo, le dico anche che abbiamo provato - visto che lo scoglio sembrerebbe essere quello della Ragioneria, come ha detto lei, quello del MEF - a creare un'occasione di incontro tra noi, i soggetti interessati e il MEF. Le chiedo quindi, con questo intervento, di rendersi parte diligente, affinché finalmente si possa superare questo scoglio attraverso una interlocuzione extra Aula, che porti alla fine di questa vicenda che, come dice lei, sta a cuore a tutti.
Allora, mettiamoci tutti d'impegno per risolvere la questione, al di là dell'appartenenza politica, perché, come dice lei, quando si parla di lavoro, si parla di un tema caro - credo - a tutti. Quindi, mi auguro che, nelle prossime settimane, con la collega Ghio potremo avere questo incontro con il MEF e con il suo Ministero, in modo tale da non tornare più su questo argomento, perché francamente lo tiriamo fuori troppe volte.ARTURO SCOTTOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno, ma anche per porre una domanda al Sottosegretario. Mi sfugge come sia possibile che, in quest'Aula, venga detto che blocca la Ragioneria dello Stato, che blocca il MEF e il Vice Ministro Rixi fa parte dello stesso partito del Ministro dell'Economia, che blocca un fondo di cui lui è profondamente consapevole ed è anche d'accordo. Mettetevi d'accordo tra di voi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
FEDERICO FORNAROPRESIDENTE. Fornaro vuole intervenire per sottoscrivere? Tutto il gruppo? Perfetto, tutto il gruppo del PD sottoscrive.
Se nessuno altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/24 Ghio, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/25 Fornaro, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Signor Vice Ministro, colleghe e colleghi, mi sarei aspettato un altro atteggiamento da parte del Governo di fronte a quest'ordine del giorno, magari una riformulazione con la classica formula: “a valutare l'opportunità di”. Infatti - lo dico ai colleghi -, la questione è molto semplice: è stato approvato l'emendamento che differisce, dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026, il termine che prevede, per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, la limitazione per gli Euro 5. Abbiamo anche assistito in queste ore a una gara per intestarsi questo provvedimento, la primogenitura, tra esponenti della Lega ed esponenti di Fratelli d'Italia.
Ma noi abbiamo posto un'altra questione: cosa facciamo tra ottobre 2025 e ottobre 2026? Ci poniamo nelle condizioni di non fare niente come sistema, per cui la battaglia, nel 2026, sarà di prorogare al 2027 e, quindi, di nuovo una competizione propagandistica? Oppure, proviamo insieme a rispondere a una questione che non è ideologica? È il vostro “no” ad essere ideologico.
Mi rivolgo, in particolare, al Vice Ministro e alla sua sensibilità: che il mar Mediterraneo e il mar Ligure, in queste ore, siano cinque gradi sopra la media, non lo dicono associazioni particolarmente attente alle questioni dell'ambiente, ideologizzate, imbevute di transizione ecologica, lo dicono i termometri. E, questo, lei lo sa, Vice Ministro, cosa significa. Significa che in autunno tremeremo, tremerà la Liguria, tremerà il basso Piemonte, perché, purtroppo, questo significa avere un riscaldamento. Risolviamo tutto il problema con gli Euro 5? No, per l'amor di Dio. Ma dobbiamo avere anche la consapevolezza che, secondo i dati ISPRA, i trasporti, nel loro complesso, sono responsabili di quasi un terzo delle emissioni totali.
E, quindi, noi proponevamo non le rivoluzioni, ma sostanzialmente di prevedere risorse adeguate per il trasporto pubblico locale, per cercare di ridurre la quantità di persone che utilizzano il trasporto privato, ulteriori forme di sostegno per l'acquisto di abbonamenti alle reti di trasporto pubblico locale, lavorare per provare a rinnovare, attraverso sostegni, il parco dei veicoli delle utilities, andando verso sistemi meno inquinanti e ulteriori incentivi per l'acquisto delle auto elettriche, in particolare per le fasce sociali con reddito più basso e vulnerabili. Siamo consapevoli che chi ha un Euro 5, mediamente, è una persona non con grandi disponibilità economiche e fa fatica a cambiare l'auto, però, come abbiamo fatto in altri momenti, si poteva e si deve fare una politica di incentivo a cambiare, a migliorare la capacità di avere un parco macchine meno inquinante. Francamente, davvero, non capisco il “no”. Siete contrari al trasporto pubblico locale? Siete contrari agli abbonamenti per le persone e le fasce economicamente e socialmente più fragili? Siete contrari a iniziative di competenza per migliorare il parco delle utilities pubbliche? Siete contrari a sostenere il rinnovo del parco auto per le fasce di reddito più basse e vulnerabili? Signor Vice Ministro, qui l'accusa di porre noi le questioni ideologiche sulla transizione ambientale gliela rimbalziamo totalmente: questo “no” è un “no” ideologico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ELEONORA EVIPRESIDENTE. L'onorevole Quartini sottoscrive. Tutto il gruppo AVS sottoscrive.
Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/25 Fornaro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/26 Evi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Evi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ELEONORA EVI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Dunque, come ricordava, poco fa, il collega Fornaro, con questo decreto Infrastrutture avete deciso di rinviare di un anno (al 2026) il blocco degli Euro 5 nel bacino padano, e, per giunta, quando si applicherà, si applicherà a comuni con più di 100.000 abitanti, invece che ai comuni di 30.000 abitanti. Fate questo, dimenticandovi delle sentenze della Corte di giustizia europea, che ci ha già condannato, alimentando la procedura di infrazione ancora in corso, proprio per il superamento dei limiti per quanto riguarda le polveri, gli ossidi di azoto.
Vi siete completamente dimenticati di uno scandalo, della truffa industriale più grave della nostra storia, che è quella del dieselgate, che ha travolto e ha colpito letteralmente milioni di persone ingannate da questa truffa. Sto parlando dell'aria che respirano rispetto ad auto che dovevano emettere molto di meno e, invece, inquinano molto di più e, quindi, aria che respirano tutti i cittadini italiani ed europei.
Vi siete dimenticati - e lo fate ancora, continuamente - che, ogni anno, in Italia, muoiono prematuramente, a causa dell'inquinamento atmosferico, oltre 50.000 persone. Il messaggio è chiaro: la salute di milioni di cittadini, che vivono in particolar modo nelle zone più colpite, per voi conta poco, nonostante quello dei trasporti sia uno dei settori principali che emette CO2 e inquina l'aria che respiriamo, nonostante il bacino padano sia tra le peggiori aree europee proprio per l'inquinamento.
Verrebbe da dire: va bene, su altri fronti ci sarà un grande impegno da parte di questo Governo e, invece, il nulla. Penso agli allevamenti intensivi, penso al fatto che producano ed emettano enormi quantità di metano, grandissime quantità di ammoniaca. Ammoniaca, questa sconosciuta.
Penso all'ultimo allevamento che vogliono costruire ad Arborio, in provincia di Vercelli, un altro maxi allevamento di galline ovaiole. Ecco, di fronte a tutto questo, c'è assolutamente l'inazione più totale. Noi, con quest'ordine del giorno, per tornare al tema dei trasporti, proponiamo una soluzione tecnologica, pratica, uno strumento che possa misurare le emissioni reali di ogni veicolo, in base non solo alla classe ambientale, ma anche al chilometraggio, allo stile di guida e alla velocità, ma la tecnologia da sola, lo sappiamo, non basta, perché il punto è come la si utilizza.
Certo, se la si utilizza come quello che è già in piedi in regione Lombardia, il cosiddetto dispositivo Move-In, non ci siamo proprio. Di fatto quella è una deroga, è un lasciapassare totale. La Green Box, al contrario, serve appunto a non prolungare la vita utile dei veicoli più inquinanti, ma a condizionarne l'uso. Occorrerebbe dare, ad esempio, budget di chilometri molto limitati a questi veicoli e che si riducano in modo proporzionale, se la guida non è ecologica, ad esempio, o se ci si muove in un territorio, in un'area ben servita dal trasporto pubblico. Questa è una proposta concreta per andare incontro a tutte quelle persone che non possono cambiare l'auto, ma che la utilizzano veramente sporadicamente, per sporadici spostamenti. Il concetto quindi dovrebbe essere: chi non inquina, non paga, ma chi inquina sì. Di questo principio, che è un principio di giustizia sociale e ambientale, voi vi fate beffa, ancora una volta, con questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ARTURO SCOTTOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/26 Evi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/27 Soumahoro. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/27 Soumahoro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/28 Fossi. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/28 Fossi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/29 Amendola. Onorevole Amendola, accetta la raccomandazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/30 Sarracino. Onorevole Sarracino, accetta la raccomandazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/31 Almici. Onorevole Almici, accoglie la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/32 Scotto. Onorevole Scotto, accoglie la riformulazione?PRESIDENTE (COSTA Sergio)ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Vorrei riascoltare la riformulazione.
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Vice Ministro, per cortesia.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. È la seguente: “a valutare ogni iniziativa utile a garantire il diritto dei lavoratori portuali alla loro salute soprattutto nei casi di transito di materiale esplosivo o che possa comportare rischi da contaminazione, ad accompagnare gli interventi recati dal provvedimento in esame con ogni misura utile, anche di carattere normativo”.
ARTURO SCOTTOPRESIDENTE. Accetta, onorevole Scotto?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Presidente, quando parliamo della sicurezza e della salute dei lavoratori non si valutano iniziative, si fanno le iniziative, signor Vice Ministro, anche perché questo modesto decreto Infrastrutture non scioglie alcuni nodi che meriterebbero assolutamente l'attenzione del Governo e di quest'Aula. I conflitti in corso - dall'Ucraina alla Palestina, a tantissimi Paesi dell'Africa subsahariana - hanno rimesso al centro il tema della trasparenza dei traffici portuali di materiale direttamente o indirettamente usato in teatri di guerra.
Signor Presidente, non stiamo parlando di una questione tecnica, non stiamo parlando di un carico di automobili, di una partita di cibo, di un container pieno di medicinali. Stiamo parlando di armi e la trasparenza riguarda chiaramente la sensibilità diffusa di larghe fasce della società civile, ma soprattutto il diritto dei lavoratori all'informazione piena rispetto a quello che trasportano, innanzitutto per la loro sicurezza, ma anche e soprattutto per il loro diritto a poter dire “no”, conformemente alla lettura e allo spirito dell'articolo 11 della nostra Costituzione.
Già il comune di Livorno, nell'ottobre del 2021, riconobbe ai cittadini e ai lavoratori portuali il diritto a rifiutarsi di collaborare nel trasporto di armi e nello stoccaggio di armi all'interno del porto. I lavoratori del porto non sono dei portapacchi, ma sono dei cittadini e non tutte le merci, signor Vice Ministro, sono uguali. Nelle settimane scorse sono iniziate mobilitazioni di lavoratori per contestare il passaggio di armi dirette in zone di guerra: a Genova nei confronti della nave portacontainer della flotta ZIM per il rifornimento dell'esercito di Israele o a Livorno a seguito dell'approdo della nave Overseas Sun Coast, che trasportava combustibile per i caccia israeliani, in una quantità sufficiente per garantire 12.000 sorvoli, esattamente quelli che stanno colpendo la Striscia di Gaza.
La domanda è: come decidete di garantire l'integrità di quei lavoratori, rispetto a quei combustibili, rispetto a quei propellenti? Quali sono gli standard di salute e sicurezza? Come si evitano i rischi di contaminazione? Voi non offrite ancora una volta alcuna risposta. La mattina chiedete il cessate il fuoco e la sera confermate i memorandum con i Paesi belligeranti. È lo stesso atteggiamento che porta il Ministro Tajani a stare in silenzio davanti alle sanzioni del Segretario di Stato americano, Rubio, verso la rappresentante delle Nazioni Unite sulla Palestina, Francesca Albanese. Silenzio. Ma - vede, Presidente - il silenzio molto spesso è complicità.
Qui, si chiede semplicemente che ci si muova nel solco della Costituzione, nel rispetto della legge n. 185 e nella difesa del sacro valore della vita di chi lavora (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).VALENTINA BARZOTTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Barzotti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere quest'ordine del giorno del collega Scotto, che tratta di un argomento veramente sensibile e di cui dovrebbe esserci l'attenzione di tutta l'Aula. Abbiamo un ordine del giorno a prima firma dell'onorevole Quartini analogo. Quindi, penso che debba esserci la massima attenzione su quello che è stato detto dal collega e su quello che vi dirò.
Colleghi, qui stiamo parlando di lavoratori delle infrastrutture portuali e aeroportuali che si trovano a maneggiare carichi esplosivi, bellici, missili, senza la formazione e senza le patenti che servono per movimentare questi carichi, in spregio a tutte le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Questo è inaccettabile, colleghi! Inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Smettetela di fare finta di niente, perché quello che sta succedendo è gravissimo. Quello che sta succedendo a Livorno sta succedendo anche all'aeroporto di Montichiari di Brescia dove un lavoratore, oggi, Luigi Borrelli, ha ricevuto una contestazione disciplinare ritorsiva per aver divulgato il fatto che i lavoratori erano costretti a maneggiare carichi con i missili dentro.
Quindi, queste contestazioni disciplinari sono ritorsive, nulle. È una questione veramente gravissima e il Governo non sta dicendo una parola.
Quindi, Sottosegretario, la prego di dire e spendere una parola per questi lavoratori che si trovano, nel lavoro portuale e aeroportuale, in questa condizione assolutamente difficile e che francamente meriterebbero di esercitare il diritto all'obiezione di coscienza perché maneggiare carichi di armi è un qualcosa che non è richiesto dal contratto di lavoro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Queste sono infrastrutture civili, non militari. Quindi, i lavoratori non devono maneggiare queste armi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).STEFANO VACCARIPRESIDENTE. Prendo atto che la deputata Ghio e l'onorevole Carotenuto sottoscrivono.
Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/32 Scotto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).
Sugli ordini del giorno n. 9/2416-A/33 Amich e n. 9/2416-A/34 Marchetto Aliprandi il parere del Governo è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/35 Barbagallo. Accetta la raccomandazione, onorevole? Prendo atto che accetta la raccomandazione, grazie.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/36 Vaccari. Accetta la raccomandazione, onorevole? L'accetta? Perché se l'accetta, non può parlare; se non l'accetta, parla.PRESIDENTE (COSTA Sergio)STEFANO VACCARI (PD-IDP). No, prima di accettarla, volevo sottoporre al Sottosegretario un'anomalia che ho riscontrato per ordini del giorno con impegni analoghi al mio - mi riferisco agli ordini del giorno n. 9/2416-A/15 Pellicini, n. 9/2416-A/18 Raimondo, n. 9/2416-A/56 Grippo e n. 9/2416-A/64 Nevi -, dove il Sottosegretario ha, anche giustamente, riformulato con la solita locuzione: “a valutare l'opportunità di” rispetto agli impegni, mentre nel mio, diciamo, questa opportunità non è stata data: è stato semplicemente accolto come raccomandazione. Volevo capire, visto che gli impegni sono analoghi su opere…
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Sì, è chiaro… Quindi, diciamo, in base al Regolamento devo dire che non accetta e quindi io chiedo al Vice Ministro se intende dare un parere favorevole o contrario. Questo almeno in base al Regolamento da gennaio. Quindi, ha chiesto, ovviamente, al Governo di cambiare il parere.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. No, il Governo non cambia il parere, invita ad accettare la raccomandazione, ma non può esprimere parere favorevole.
STEFANO VACCARIPRESIDENTE. Quindi, l'accetta? Giusto per chiudere la vicenda.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)STEFANO VACCARI (PD-IDP). Presidente, accetto la raccomandazione.
STEFANO VACCARIPRESIDENTE. Va bene…
PRESIDENTE (COSTA Sergio)STEFANO VACCARI (PD-IDP). …stigmatizzo (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia), però, il comportamento di due pesi…
STEFANO VACCARIPRESIDENTE. Va bene, grazie…
PRESIDENTE (COSTA Sergio)STEFANO VACCARI (PD-IDP). …e due misure…
ANDREA CASUPRESIDENTE. Grazie, mi perdoni, ma il Regolamento è chiarissimo e non posso fare diversamente.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/37 Casu. Accetta la raccomandazione?PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA CASU (PD-IDP). Non accetto la raccomandazione e vorrei argomentare le ragioni…
ANDREA CASUPRESIDENTE. Prego.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA CASU (PD-IDP). …per cui, secondo me, nemmeno il Vice Ministro Rixi, nemmeno il Ministro Salvini, nemmeno la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, possono accettare che sia una semplice raccomandazione il semplicissimo impegno che chiediamo in quest'ordine del giorno. Io ve lo leggo. Noi abbiamo tutti seguito il triplo testacoda che c'è stato nei lavori di Commissione per quello che è il cosiddetto emendamento ANAS.
È stato presentato venerdì in una prima formulazione, prevedeva un adeguamento dei pedaggi, c'è stata una fortissima azione dell'opposizione non solo parlamentare, delle forze sociali del Paese, che hanno posto come inopportuno, come sbagliato quell'aumento a partire dal mese di agosto; c'è stata una marcia indietro, preceduta da uno scaricabarile interno alle forze di maggioranza, ma poi una marcia indietro di tutti i relatori: quell'emendamento è stato ritirato. È stato ripresentato lunedì, in una seconda formulazione che il Vice Ministro Rixi ha argomentato, poi, al termine della giornata di lunedì, c'è stata la giornata di martedì: nella giornata di martedì un ulteriore passo indietro, per quanto riguarda le risorse che erano previste per l'utilizzo del Fondo di garanzia. Alla fine, un'ultima formulazione che è quella che è approvata nel testo base. Ora quello che, però, noi chiediamo, dato che abbiamo visto roboanti dichiarazioni, impegni del Governo a non aumentare il pedaggio degli utenti, è semplicemente che quell'impegno che abbiamo letto sulle agenzie, sui giornali, nella giornata di venerdì, nella giornata di sabato e nella giornata di domenica, venga assunto ufficialmente in quest'Aula. Noi non chiediamo una raccomandazione. Noi chiediamo di adottare ogni opportuna iniziativa volta a far sì che le necessità di finanziamento a favore di ANAS, che avevano motivato la presentazione dell'emendamento poi ritirato, siano soddisfatte senza prevedere anche nei prossimi provvedimenti l'incremento dei pedaggi autostradali a carico degli utenti. Ora, delle due l'una. Questo Parlamento, questa maggioranza, questo Governo si devono impegnare su quest'ordine del giorno a dire una parola chiara e a dire: c'è una necessità di risorse di ANAS. Possiamo dividerci su come raggiungerla. Voi siete al Governo, noi siamo all'opposizione. Secondo noi si potrebbero prendere da progetti inutili e costosi come il ponte sullo Stretto, voi potete avere un'altra ragione. Ma se voi siete pubblicamente sui giornali contrari al fatto che ci sia un aumento dei pedaggi per gli utenti, poi non potete limitarvi a considerare una raccomandazione di non farlo nel prossimo decreto, perché sfornate un decreto a settimana.
Di fronte a questo noi non possiamo rischiare che quella tassa sulle vacanze degli italiani, che abbiamo sventato in questo decreto, si trasformi in una tassa che magari non colpirà gli italiani che hanno la fortuna di poter andare in vacanza ad agosto, ma i tantissimi italiani che invece dovranno andare in vacanza a settembre o a ottobre o i tantissimi italiani che non possono andare in vacanza, ma che devono utilizzare l'autostrada per andare al lavoro, per curarsi, per raggiungere i luoghi di studio. Da questo punto di vista non possiamo accettare che sia una raccomandazione, chiediamo un impegno al Governo. Se il Governo ritiene che sia così fondamentale e così prioritario per il Governo Meloni e per il Governo Salvini mettere le mani nelle tasche degli italiani aumentando in maniera indistinta i pedaggi con il primo provvedimento utile, per lo meno abbiate la decenza di lasciare e rimettere all'Aula il voto per consentire a ogni partito politico di scegliere da che parte stare: se stare dalla parte dell'aumento dei pedaggi per gli utenti, oppure se votare contro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Vice Ministro, visto che non è stata accettata la raccomandazione, in base al Regolamento le devo chiedere se l'espressione del Governo è favorevole o contraria all'ordine del giorno (Il deputato Casu: “O si rimette all'Aula”) o se si rimette all'Aula. Insomma, comunque deve esprimere un parere.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Il Governo ha cercato di accogliere come raccomandazione il principio che c'era alla base di quest'ordine del giorno, che ci vede favorevoli dal punto di vista dell'obiettivo, ma, così come è formulato e così come è l'impegno, non è per il Governo possibile dare un parere favorevole.
Quindi, se non viene accolto come raccomandazione il parere sarà inevitabilmente contrario. Detto questo, vorrei ricordare che i PEF di autostrade e l'1 per mille di ANAS sono due cose completamente diverse (Commenti del deputato Casu), che i contratti sono stati sottoscritti da Governi di centrosinistra e che oggi noi stiamo bloccando l'autorizzazione di alcuni PEF che precedentemente trovavano rincari dell'8 per cento annuo di aumento dei pedaggi non sottoscritti dall'attuale Governo. Quindi, da questo punto di vista, credo che si possa andare a parlare del tema di ANAS. Se ne parla e se ne parlerà in legge di bilancio secondo quelle che sono le esigenze per mantenere efficiente e sicura una rete, cosa che in passato non è stato fatto. Quindi, noi abbiamo bisogno di investire sulle strade (Commenti dei deputati Casu e Iaria), sulla viabilità nazionale, sulle strade di rientro, anche sulle strade non a pedaggio e non solo quelle a pedaggio. Quindi, da questo punto di vista, il Governo se ne fa carico e il ripensamento non è stato dovuto all'opposizione, ma è stato dovuto al fatto che si è deciso di trasferire questo sulle manovre di bilancio.
Quindi, da questo punto di vista, credo che l'intenzione del nostro Governo sia quella di garantire la manutenzione, cosa che in passato non è stata fatta, l'adeguamento delle infrastrutture, cosa che non è stata fatta (Commenti del deputato Casu)…EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Collega, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. …possibilmente cercando di non aumentare i pedaggi, così come invece era stato sottoscritto da Governi di centrosinistra che hanno consentito di firmare dei PEF (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Applausi ironici di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) …
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Colleghi, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. …che prevedono aumenti di pedaggi a due cifre.
ANTONINO IARIAPRESIDENTE. Per favore, colleghi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Ha fatto bene il collega Casu a non accettare la raccomandazione, anche perché la raccomandazione, il familismo, è una cifra del Governo attuale, quindi non ci appartiene. Lo abbiamo visto in tanti casi, non da ultimo quelli che abbiamo discusso anche oggi in quest'Aula.
Il tema fondamentale, però, che è su ANAS avete fatto veramente una figura barbina. Avete provato a mettere una tassa occulta. Voi, che dite di non essere il partito delle tasse, avete messo una tassa occulta. L'avete buttata lì, sperando che qualcuno non se ne accorgesse, ma noi ce ne siamo accorti, perché conosciamo l'argomento, noi del MoVimento 5 Stelle in particolare.
E dopo aver fatto questa retromarcia - anche intestandovi la retromarcia, perché voi fate così: tirate la pietra, poi nascondete la mano - portate un emendamento in cui cercate di usare un Fondo di rotazione per ANAS. Anche questo emendamento rimane accantonato e poi, anche lì, una discussione importante, perché, dopo tutta questa problematica nel trovare soldi per ANAS, alla fine, di questo emendamento, ne viene portato uno stralcio che consisteva in una riga sola: l'emendamento è come se fosse passato in lavatrice ed è stato proprio ristretto. Questo solo per dire che non avete fatto l'unica cosa che dovevate fare: mettere soldi sulle manutenzioni stradali. Ma non solo per l'ANAS, anche per le province, per le città metropolitane e per i comuni. Voi dovete mettere i soldi e toglierli da opere che non servono.
È inutile che il Ministro Salvini vada a fare la visita al Ponte Akashi, in Giappone, non sapendo nemmeno che quel Ponte è completamente diverso dal Ponte sullo Stretto e che quella è un'area urbanizzata che ha avuto uno sviluppo infrastrutturale. Invece, noi sprechiamo soldi per il ponte sullo Stretto, che collega due regioni, la Sicilia e la Calabria, che non hanno ancora le infrastrutture. Non ce le ha nemmeno ANAS. Quindi, da questo punto di vista, voi dovete mettere le mani nel portafoglio e usare i soldi nella maniera corretta, come abbiamo fatto noi (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È inutile che criticate i Governi precedenti, perché i Governi precedenti su questo hanno messo i soldi per fare le opere che servivano, non le opere feticcio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).FRANCESCO EMILIO BORRELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, per il suo tramite, vorrei invitare il Vice Ministro a non utilizzare delle argomentazioni che, onestamente, non fanno onore né a lui, né alla politica. Dire che addirittura loro stanno sventando - che lui sta sventando - aumenti previsti da Governi che erano in carica 3 o 4 anni fa, appare quantomeno di basso livello e sicuramente non fa onore né alla politica, né a chi governa. Secondo me, bisogna sempre assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Tra l'altro, ho visto che ci stavano forti applausi da parte di alcuni colleghi del centrodestra, in particolare chi stava al Governo 4 anni fa, con il Premier Draghi. Io inviterei a stare più attenti a fare gli applausi, perché, se fosse vero quello che ha detto il Vice Ministro, c'eravate anche voi a supportare questi aumenti. Sicuramente, noi no (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)! Noi non c'eravamo, Vice Ministro.
Però, le vogliamo dare, tramite il Presidente, un piccolo insegnamento di stile. In politica, quando si amministra, uno si assume le proprie responsabilità. È più nobile dire: noi non possiamo fare altrimenti, perché, per quadrare i conti, il nostro Governo ritiene che si debbano aumentare i pedaggi. Non sarete gli unici e, forse, neanche gli ultimi, temo. Ma dire che voi li aumentate o prevedete di aumentarli… Però lo fate a dicembre, perché avete sbagliato il periodo. Perché la verità è che, gli aumenti, voi, li volevate già fare. Di solito si fanno il 31 dicembre. Non si sa per quale ragione, avevate deciso di farli adesso, subito. Dopodiché, c'è stata un'insurrezione, anche di molti colleghi parlamentari del centrodestra, e avete rinviato, da quello che si capisce dalle sue parole - sempre tramite il Presidente - leggendo tra le righe.
Noi quello che ci domandiamo è: dite se volete farli o se non volete farli. Se li volete fare, è più nobile dire non che i Governi di 10 anni fa li avevano previsti, ma che voi li farete per queste ragioni.
La politica è anche questo: assumersi responsabilità e governare nell'interesse dei cittadini, dicendo la verità. La verità è un qualcosa di sacro e soprattutto non vanno utilizzati Governi di 4, 5 anni fa, anche perché, negli ultimi 3 anni, avete governato voi e, negli ultimi anni, ancora prima, alcuni partiti, che adesso stanno al Governo, erano, a loro volta, al Governo. E quindi appare davvero di basso profilo fare uno scaricabarile che, dal nostro punto di vista, noi - che non siamo stati al Governo - riteniamo assolutamente inaccettabile. Vice Ministro - tramite la sua persona, Presidente - ci dica solo una cosa: li volete fare o no, questi aumenti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)?AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, grazie. Io chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Casu, innanzitutto. E poi credo che il Vice Ministro Rixi abbia perso una buona occasione per chiedere scusa agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché questo Governo, se non veniva beccato con le mani nella marmellata, avrebbe aumentato i pedaggi agli italiani, per fare che cosa? Per dare 36 milioni ad ANAS, caro Vice Ministro. Poi, però, ha trovato la forza - una volta che è stato beccato con le mani nella marmellata - di provare a trovare 90 milioni di euro, sempre per ANAS, andando a disturbare il Fondo di garanzia. Ma lì si sono sollevati tutti i sindaci, inclusi i vostri: per questo avete ritirato anche quell'altra formulazione, per poter rimpinguare le risorse ad ANAS.
Vice Ministro, lei solo per una cosa e in un solo modo è riuscito a trovare i soldi: per dare i soldi ad ACI. Perché? Perché è il figlio del Presidente La Russa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) che è stato, nel frattempo, votato per presiedere ACI. Questa è la verità.
Quest'ordine del giorno dice una cosa semplice, Vice Ministro: volete aumentare o meno i pedaggi autostradali agli italiani? Sì o no? La risposta è semplice. Lei adesso dovrebbe fare una retromarcia. Visto che lei dice che non le garba come è scritto l'ordine del giorno del collega Casu, gli faccia una riformulazione che faccia capire che non aumenterete i pedaggi agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Adesso ha la chance, non la sprechi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!ANDREA CASUPRESIDENTE. Tutto il gruppo del Partito Democratico sottoscrive l'ordine del giorno.
Se nessun altro intende intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/37 Casu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 9/2416-A/38 Orfini. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Dopo che abbiamo visto questo voto, in cui la maggioranza ha di fatto certificato il fatto che nei prossimi provvedimenti ci sarà un aumento dei pedaggi, andiamo a toccare un altro argomento molto caro a chi, come me, vive nella capitale.
E visto che mi è stato chiesto di trovare le parole migliori per formulare un impegno, ecco, l'impegno che chiedo alla maggioranza di assumere è esattamente questo (Il deputato Casu mostra un audiovideo sul proprio smartphone - Proteste di deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…ANDREA CASUPRESIDENTE. No, non è possibile, onorevole Casu. A parte che non si capisce niente, ma non è possibile.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA CASU (PD-IDP). Allora, l'ho anche stampato: “Siamo per non far pagare il pedaggio ai cittadini di Lunghezza e di altri quartieri, che vengono molto discriminati dal fatto di dover pagare 1,20 euro per arrivare in città, passando per l'autostrada. Giusto?”. Giorgia Meloni. Risposta di Salvini: “Sono d'accordo, mi è saltata la connessione”.
Ecco, che sia saltata la connessione di Salvini con questo Paese non è la notizia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle - Proteste di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Però, che in quest'Aula, di fronte alla richiesta di assumere un impegno - perlomeno per i prossimi provvedimenti - a cercare di sanare questa ingiustizia che colpisce i cittadini del quadrante est della capitale, che sono costretti a pagare non più 1.20 euro, come quando è stato registrato il video di Giorgia Meloni, ma 1,70 euro per poter attraversare un tratto di strada essenziale per muoversi nella propria città, ecco… Se non volete utilizzare le nostre parole per assumere questo impegno, usate le vostre parole!
Ma questo ennesimo voltafaccia, questa ennesima giravolta, questo ennesimo tentativo di scaricabarile, addirittura adesso state cercando di lanciare raccolte di firme e altre iniziative, ma prendiamoci una responsabilità collettivamente! Noi qui vi chiediamo, dato che la cifra è chiara - si tratta di 16 milioni di euro, perché è grazie a una nostra interrogazione del Partito Democratico che siamo riusciti ad avere la cifra di quanto questi caselli generano come introito -, che quelle cifre vengano altrimenti coperte, dal Governo, per consentire di poter liberare, almeno cominciare a liberare, almeno avviare una sperimentazione per cominciare a liberare, non dire sempre “no” ogni volta in cui chiediamo al Governo di rispettare gli impegni che avevate chiesto e invocato quando eravate all'opposizione. Se non volete usare le nostre parole, del nostro ordine del giorno, se non volete usare le parole di questo intervento, usate le parole di Giorgia Meloni, ma cambiate rotta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MARCO PERISSAPRESIDENTE. La deputata Grippo sottoscrive per tutto il gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe. Ha chiesto di parlare l'onorevole Perissa. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO PERISSA (FDI). Grazie, Presidente. Quanto fumo per poco arrosto, però, mi viene da dire, perché - a parte che l'ordine del giorno è sbagliato - il Partito Democratico e il collega Casu manifestano questa grande enfasi nel prendersi cura dei cittadini di Lunghezza, Ponte di Nona e degli altri quartieri, poi scrivono che 260.000 cittadini al giorno utilizzano il casello e non sanno neanche che sono 22.000 e che 260.000 sono tutti i residenti del Municipio VI (Commenti del deputato Casu). Quindi magari se, con un pochino di applicazione al lavoro, anziché continuare a buttare la palla in calcio d'angolo, si dedicassero ai temi della città… Dopodiché, Presidente, la contrarietà a quest'ordine del giorno: guardi, parto dall'esempio positivo: il sindaco Pierluigi Biondi de L'Aquila, Fratelli d'Italia, paga il casello ai cittadini aquilani già da diversi anni, stipulando una convenzione con Anas, perché in questo Paese funziona così, che il sindaco si prende la responsabilità di accudire i problemi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Proteste del deputato Casu). Ma non lo dico io, però. Non lo dico io. Guardi, dopo la scuola di recitazione del collega Casu (Commenti del deputato Casu)…
MARCO PERISSAPRESIDENTE. Onorevole Casu, per favore!
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO PERISSA (FDI). Vedo un po' di nervosismo, Presidente.
MARCO PERISSAPRESIDENTE. Onorevole Casu, per favore. La prego. Per favore!
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO PERISSA (FDI). …20 luglio del 2021, lo leggo, agli atti, Presidente, così il Partito Democratico magari si fa un esame di coscienza e va a cercare i soldi dove sono (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista): “da fine luglio gli abitanti di tutti gli insediamenti che insistono sul tratto urbano della A24 avranno finalmente l'esenzione dal pagamento del casello autostradale di Settecamini”. Ripeto, 20 luglio 2021. A dare questo annuncio è stato Roberto Gualtieri, candidato sindaco di Roma. Penso non serva aggiungere altro (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare – Il deputato Casu: “Ma non è vero!”): sono quattro anni che i cittadini di Lunghezza aspettano che il sindaco che hanno votato mantenga l'impegno che ha preso. Non siamo più disponibili a farci prendere in giro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà (Commenti del deputato Casu).
Onorevole Casu, per cortesia.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Presidente, solo per dire all'onorevole Perissa, che ci dà segno della nostra incapacità e stupidità, che il fatto che questo pedaggio lo paghi il sindaco, non è che lo paga dal conto di casa sua, cioè i soldi sono sempre i soldi del cittadino (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle – Proteste del deputato Fornaro). Si chiama gioco delle tre carte. Ecco, questo è quello che fa.
MARCO SIMIANIPRESIDENTE. No, colleghi, colleghi, per favore. Se volete intervenire, alzate il braccio e io vi do la parola; però così no. Quindi, se nessun altro intende intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/38 Orfini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 9/2416-A/39 Boldrini. Accetta la raccomandazione, lei o chi per lei? Non accetta. Ha chiesto di parlare il deputato Simiani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accettiamo la raccomandazione e spiego anche, suo tramite, al Vice Ministro, perché non l'accettiamo. Questa è la richiesta di un'opera che ormai da troppo tempo aspetta una risposta, ma soprattutto i cittadini aspettano la risposta di un'opera che va da Tarquinia fino a San Pietro in Palazzi. Un'opera che, comunque, è fondamentale nell'ambito del collegamento del Lazio a tutta la parte della Toscana del sud, perché l'opera arriva fino a Livorno.
Come sapete, su quest'opera c'è stato un grande interesse, negli anni, da parte di tutti. Ci sono degli accordi politici ed elettorali in cui tutti abbiamo detto e ci siamo impegnati che, entro questa legislatura, l'opera doveva essere già partita in lotti funzionali perché ci sono già lotti pronti per partire: sto parlando della Tirrenica. E guardate, la cosa veramente assurda di questo suo parere, Vice Ministro, è il fatto che il Ministro Salvini ha dichiarato in un'intervista sulle opere infrastrutturali toscane che la Tirrenica era al primo posto. Ma guardi, addirittura ha dichiarato che i cantieri sarebbero partiti nel 2025. All'inizio del 2025! Ora, io dopo questa dichiarazione, dopo il fatto che più volte abbiamo presentato questi ordini del giorno e sul quale avete dato parere favorevole, cioè voi, lo stesso Ministero, ha dato parere favorevole ma non solamente su ordini del giorno del sottoscritto, ma anche di colleghi di centrodestra. Ora, le cose sono due: o giochiamo alle tre carte o fate voi delle azioni responsabili, perché quest'ordine del giorno, questa raccomandazione, sarà vista in maniera positiva da parte dei cittadini perché c'è un bisogno: su quella strada ci sono circa 400 attraversamenti a raso solamente nella provincia di Grosseto. Ora, mi dica lei se può andare avanti una cosa del genere? Ci sono morti, ci sono stati addirittura dei colleghi che sono morti, il Ministro Matteoli è morto su quella strada, e voi date solo una raccomandazione? Io credo che sia veramente arrivato il momento di dare una certezza. Noi chiediamo dei finanziamenti, a lotti funzionali, per tot anni, perché sappiamo benissimo che c'è una difficoltà anche economica ma questa responsabilità noi ve la ricorderemo sempre, anche in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).EDOARDO RIXIPRESIDENTE. In applicazione del Regolamento, chiedo al Vice Ministro, se il suo parere a questo punto è favorevole, contrario o altro.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Contrario, Presidente.
SILVIO LAIPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/39 Boldrini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/40 Lai. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lai. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)SILVIO LAI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Devo dire la verità, non mi aspettavo un “no” secco. Ragionavo su un'ipotesi di raccomandazione da parte del Governo perché il tema, che con quest'ordine del giorno abbiamo voluto segnalare con il collega Barbagallo, è il fatto che la Sardegna e la Sicilia stanno pagando, con i propri cittadini, un prezzo altissimo dell'applicazione del nuovo sistema europeo di scambio delle quote di emissione, cioè il sistema ETS. Un sistema ETS che incide sui costi di trasporto marittimo soltanto per un 5 per cento ma che viene ribaltato sui cittadini e sulle merci che vengono trasportate via mare, quest'anno del 27 per cento e l'anno prossimo del 40 per cento.
Studi indipendenti europei dicono, con chiarezza, che le compagnie marittime ci stanno lucrando sopra, addirittura del 300 per cento. Abbiamo chiesto alle autorità, all'Autorità garante dei trasporti di intervenire, di analizzare. L'abbiamo chiesto anche al Governo. Però, nel frattempo, i costi di trasporto stanno aumentando in una maniera incontrollata, e non sto parlando del periodo estivo, sto parlando di tutto quanto l'anno. Si parla di quasi 300.000 euro ad ogni trasporto.
Con quest'ordine del giorno abbiamo chiesto al Governo di assumersi una responsabilità politica, cioè intervenire per compensare i maggiori costi che le imprese sarde e siciliane stanno già sostenendo e che continueranno a sostenere per l'estensione del sistema ETS al trasporto marittimo.
Ora, l'ETS è uno strumento necessario nella transizione ecologica: deve spingere le navi, i sistemi, a cambiare propulsione come hanno fatto già nel Nord Europa. Invece, nel nostro Paese, questo non è avvenuto. Tra l'altro, con una responsabilità anche del Governo che non ha realizzato le infrastrutture per il cambio dei sistemi di propulsione.
Ma questa cosa non può diventare una trappola per i territori più fragili, cioè quelli più lontani e privi di alternative infrastrutturali, perché magari il Governo non lo sa ma la Sardegna e la Sicilia hanno il mare come mezzo di trasporto, perché magari arrivano soltanto in aereo. Quel mare, che già è un fattore strutturale di svantaggio competitivo, adesso diventa un moltiplicatore di costi.
Per questo con quest'ordine del giorno abbiamo chiesto l'introduzione di un credito d'imposta per i maggiori costi documentati legati all'applicazione dell'ETS sul trasporto marittimo da e per la Sardegna e la Sicilia. È una misura ragionevole, limitata nel tempo per tre anni, in modo da consentire agli armatori di cambiare i sistemi di propulsione. Ora, il Governo ci ha risposto di “no”. Naturalmente sappiamo già che dirà che la colpa è di Bruxelles, però, quando si è trattato di diesel Euro 5, le soluzioni sono state trovate; quando si è trattato della sugar tax sono state trovate le coperture. E sto parlando di coperture che sono quattro volte quelle che servirebbero per questo intervento.
Insomma, quando si sono toccati interessi forti, concentrati in aree del Paese ad alta densità elettorale per la maggioranza, le deroghe sono spuntate come funghi. Abbiamo visto accadere la stessa cosa su decine di dossier: i balneari, i termovalorizzatori, i limiti ambientali, gli extraprofitti, le accise, sino alle concessioni pubbliche e, adesso, anche con l'ANAS.
Allora, la domanda è semplice: perché per la Sardegna e la Sicilia questo non vale? Perché quando a subire gli effetti di norme pensate per contesti continentali sono imprese sarde, pescatori siciliani, trasportatori insulari vi voltate dall'altra parte? La verità è che questo Governo cade, ogni volta, sul suo difetto di fondo, cioè non è un Governo della Repubblica ma un Governo di quelli che l'hanno votato e basta. Per blocchi elettorali. Fa politiche pubbliche non nel nome dell'interesse generale, ma in funzione del consenso da raccogliere nei propri territori di riferimento.
Eppure c'è la Costituzione che dice che questo dovrebbe essere preservato. C'è l'articolo 3 sull'uguaglianza, c'è l'articolo 119 sugli svantaggi derivanti dall'insularità e poi c'è l'articolo 174 del Trattato europeo. Ora, ci si può in qualche modo girare dall'altra parte come in qualche modo il Governo sta facendo in questi mesi, nonostante le ripetute denunce, però non sarà una politica che funzionerà per molto tempo. Voi negate il cambiamento climatico e usate la transizione ecologica come strumento di disuguaglianza per sostenerlo. Dite: è colpa dell'Europa che fa queste cose! E usate l'insularità come un dettaglio geografico, invece che come fattore strutturale da compensare con misure concrete, permanenti e automatiche.
Ecco, noi non ci rassegniamo a un Paese che penalizza chi è più lontano e non ci rassegniamo a una maggioranza che, di fronte alla fragilità e all'ingiustizia, volge lo sguardo altrove (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. Le deputate Morfino e Raffa sottoscrivono.
Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Anch'io, se i colleghi me lo consentono, vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno e invitare il Vice Ministro e la maggioranza a una riflessione. Questo delle quote di emissioni di gas a effetto serra è un tema che abbiamo sollevato diverse volte sia nella Commissione trasporti sia nella Commissione bicamerale per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità, perché, pur condividendo lo spirito di questa norma, è del tutto evidente che incide in maniera profondamente negativa sul sistema dei trasporti delle merci sulle nostre isole. Noi non abbiamo alternative al trasporto via mare e sarebbe opportuno che il Governo intervenisse perché questi costi non gravassero poi sulle cittadine e sui cittadini delle isole ma anche sulle nostre imprese, sui nostri agricoltori, su tutto il sistema economico che è già fragile di per sé ma che è penalizzato ulteriormente da questi costi aggiuntivi, legati a una tassa che viene sfruttata dagli armatori e scaricata completamente sugli imprenditori che, a loro volta, poi scaricano i costi aggiuntivi sui cittadini.
Noi siamo penalizzati sia nell'esportare i prodotti che vengono realizzati nelle nostre isole, sia quando li importiamo da fuori perché da noi non si producono. E quindi sarebbe necessario un intervento del Governo in questo senso. Abbiamo sollecitato anche il presidente Calderone, nella proposta di legge che è all'esame della V Commissione, ad affrontare questo tema.
Vice Ministro, su questa formulazione - che io condivido, nel senso che chiede misure compensative attraverso il credito d'imposta, ma anche un fondo con un'adeguata dotazione finanziaria proprio per compensare i divari delle nostre isole anche in materia economica, come prevede la nostra Costituzione, che però non è ancora stata messa in atto - le chiedo di valutare una riformulazione o di accoglierla come raccomandazione. Dateci un segnale in questo senso, perché davvero le nostre imprese sono estremamente in difficoltà. Sappiamo che le compagnie marittime nulla stanno facendo per cambiare i sistemi e la propulsione dei mezzi di trasporto. Questa disposizione, che condividiamo nel principio, è però davvero nociva per territori come i nostri che non hanno alternative al trasporto marittimo. Dateci un segnale (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).SALVATORE DEIDDAPRESIDENTE. I deputati Aiello e Iacono sottoscrivono. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio anche il deputato Lai, perché effettivamente pone un problema serio, quello dell'ETS; ma lo ringrazio anche per la sincerità, perché fa chiarezza e dichiara - e penso che parli a nome del Partito Democratico - che il Partito Democratico è a favore; cioè lo ha inserito e ancora oggi è a favore del sistema ETS. Questa è una notizia. Ecco la differenza ed ecco perché a volte non possiamo trovarci concordi. Perché noi, come Governo, come maggioranza, ma anche come deputato sardo, stiamo chiedendo che la Sardegna non paghi l'ETS e che la Sardegna, la Sicilia e le altre isole siano escluse dal sistema ETS. Non è che dobbiamo mantenere il sistema ETS, perché tutte le isole fino a 200.000 abitanti sono esenti, come tutte le altre isole europee. Perché le nostre due grandi isole devono pagare, mentre altre isole, solo in base alla popolazione, non pagano?
Abbiamo chiesto in Europa, al vicepresidente Fitto e anche al commissario europeo Tzitzikostas, di escludere la Sardegna e la Sicilia; visto che l'anno prossimo c'è una revisione e una verifica del sistema ETS, abbiamo chiesto di escludere le nostre isole perché non possiamo far gravare sullo Stato i crediti d'imposta di tutte le regioni. Solo le imprese isolane vivono questo peso? No, anche le aziende liguri, le aziende livornesi e le aziende di tutta Italia vivono questo peso, ossia vogliono commerciare con la Sardegna. Ed ecco che è una discriminazione: perché anche le aziende sarde del continente devono pagare l'ETS per commerciare con la Sardegna? È un sistema sbagliato l'ETS, non la transizione.
In più, noi, questo Governo - le voglio dare una risposta -, ha dato, nella legge sull'ETS, la possibilità al MIT di agevolare la transizione per cambiare i motori, tant'è che gli armatori hanno ordinato queste navi e le hanno ordinate in Cina, purtroppo, perché la cantieristica europea è in ritardo. Ma l'altra notizia è che abbiamo chiesto al vicepresidente Fitto di intervenire sui fondi del Piano di coesione; così ha annunciato che i prossimi fondi di coesione saranno dedicati alle isole, ma anche al Mediterraneo proprio per agevolare la cantieristica europea e agevolare quella che è una transizione, nuovi cantieri, magari con il GNL, perché viene difficile con un traghetto elettrico, però con il GNL o con altri mezzi che abbattano la CO2. Quindi non è che siamo immobili.
Ecco la contrarietà anche a quest'ordine del giorno, perché noi siamo contrari all'ETS e non vogliamo che i sardi paghino l'ETS, come i siciliani, come tutte le altre isole europee.EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Vice Ministro Rixi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Io voglio intervenire perché il Governo intende strutturalmente affrontare il tema dell'ETS e lo sta facendo a livello europeo con le altre Nazioni. Vorrei ricordare che questa è una sovrattassa a livello europeo, messa anche sul settore marittimo, che è il settore dove si inquina di meno, non dove si inquina di più.
Purtroppo, devo dire che questa battaglia l'abbiamo fatta anche in precedenza, in Italia, e ci siamo trovati quasi da soli a farla. Per cui oggi ci si lamenta di una tassa che, nel Parlamento europeo, anche i deputati dell'opposizione hanno votato e oggi chiedono allo Stato italiano di farsi carico di sgravi fiscali su una tassa che non dovrebbe esserci sulle isole italiane e che non dovrebbe esserci, così come concepita, sugli scali europei.
Infatti, reca un discrimine, soprattutto nel sistema Mediterraneo, dove abbiamo porti esentati in Nordafrica per commerciare con l'Europa rispetto a porti europei che non possono commerciare con altri porti europei senza pagare l'ETS. Quindi, questo è uno dei temi che stiamo affrontando.
Abbiamo chiesto anche di ripartire diversamente le entrate dell'ETS marittimo e, come MIT, ci siamo impegnati e, quando il MASE farà il riparto, queste risorse verranno interamente destinate all'autostrada del mare, agli incentivi per le isole e, per quanto riguarda il commercio, al sistema portuale nazionale, che è fortemente penalizzato; inoltre, in questo decreto - lo dico perché ne approfitto - c'è un articolo, quello relativo alla mobilità sostenibile, perché noi riteniamo che anche il mare sia una mobilità sostenibile, per cui siamo stati criticati per aver spostato risorse per alcuni impianti di stoccaggio di GNL nei porti, che sono necessarie per far fronte all'abbattimento di questa tassa, perché se, noi non andiamo a fare questi impianti, i nostri armatori, il sistema del rifornimento alle isole semplicemente avrà un rincaro nei prossimi anni non sostenibile dalle nostre imprese.
Quindi quello che chiedo è che, al netto della contrapposizione politica, si leggano gli strumenti e, quando non si capisce, si chieda. Ma non si venga qua a dire che siete contro l'ETS dopo che l'avete votato, l'avete sostenuto e ora ne vedete anche i danni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).SILVIO LAIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lai. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SILVIO LAI (PD-IDP). Intervengo per un chiarimento, perché qui non è questione di essere contro o a favore dell'ETS; questo non l'abbiamo assolutamente rappresentato, né questo è l'argomento. Abbiamo detto che, per coprire costi legati al cambiamento climatico sull'Euro 5 gasolio, avete trovato le risorse; sulla sugar tax, che è anch'essa una tassa di quel genere, avete trovato le risorse; sul tema dell'ETS per la Sardegna e la Sicilia le risorse non le avete trovate. Questa è l'unica differenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
SILVIA ROGGIANIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/40 Lai, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/41 Morassut. Onorevole Morassut, accetta la raccomandazione? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/42 Pisano il parere è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/43 Romano. Onorevole Romano, accetta la riformulazione? Sì.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/44 Alessandro Colucci il parere è favorevole.
Gli ordini del giorno n. 9/2416-A/45 La Salandra e n. 9/2416-A/46 Tirelli sono stati ritirati.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/47 Graziano. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/47 Graziano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/48 Braga. Onorevole Roggiani, accetta la riformulazione ai fini della raccomandazione?PRESIDENTE (COSTA Sergio)SILVIA ROGGIANI (PD-IDP). No, Presidente. Non accetto perché, se non ho capito male, la proposta di riformulazione del Vice Ministro era di espungere tutte le premesse e di accettare poi la raccomandazione. Però non possiamo espungere le premesse perché, francamente, quest'opera si aspetta da anni. Sono due anni che le amministrazioni dicono esattamente quello che nelle premesse noi troviamo scritto e, francamente, non trovo nelle premesse qualcosa che possa essere lesivo nei confronti del Governo. Semplicemente si racconta come stanno le cose, si racconta di una sofferenza territoriale, della viabilità, a seguito della mancanza di quest'opera e, quindi, non possiamo accettare, se vengono espunte le premesse, che venga accolto come raccomandazione. Diverso è se anche le premesse venissero accettate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
LUCA PASTORINOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/48 Braga, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/49 Pastorino. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Intanto chiedo al Vice Ministro se il parere è contrario o contrario solo alle premesse. È proprio contrario? È una domanda.
LUCA PASTORINOPRESIDENTE. È contrario, glielo dico io come Presidente.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). È tutto contrario? No, si è già alzato, magari…
LUCA PASTORINOPRESIDENTE. No, no.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). …magari ha letto male…
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. No, è contrario. Sì lo può fare…ma il parere è contrario, contrario. Prego, Vice Ministro.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Chiarisco il parere contrario perché non siamo riusciti a riformulare l'impegno. Si dice: escludendo categoricamente la possibilità di inglobare in operazioni di carattere militare il porto di Genova. Ma è ovvio che oggi non ci sono operazioni di carattere militare, ma non è che possiamo mettere sulla diga che qui è vietato sbarcare, se domani ci fosse una guerra e qualcuno arriva a Genova… Cosa vuol dire questa roba qui? Allora o teniamo l'impegno di mantenere l'utilizzo della diga per quello che è stato fatto e su come sono le progettazioni - noi siamo assolutamente d'accordo -, ma togliamo, come posso dire, delle diciture che non sono logiche dal punto di vista lessicale; perché è evidente che in qualsiasi porto italiano, indipendentemente da qualsiasi cosa, se domani sbarcasse un esercito e facesse qualsiasi cosa in maniera ostile, non è che se noi diciamo: “non ci possono essere operazioni militari nella zona di Genova”, fermiamo la guerra a Genova.
Allora, è evidente che la diga non è stata fatta per operazioni di carattere militare - non so più come dirlo -, è fatta per operazioni di carattere commerciale. Detto questo, come qualsiasi altro scalo in tutto il resto del mondo, è evidente altresì che non sappiamo tra trent'anni, quarant'anni - speriamo mai - se possa essere utilizzata in maniera differente. Quindi come fa il Governo a dire che una cosa di cui non ha conoscenza nei futuri trent'anni, come può oggi dire una cosa o un'altra? L'unica cosa che può ribadire il Governo è il motivo per cui è stata fatta la diga, che non cambia l'utilizzo della diga, che la diga è a fini commerciali, eccetera. Quindi se va bene espungere quella parte lì e non viene interpretata in maniera strana, noi siamo anche disposti a dare parere favorevole; se invece il tema è solo per farne una bandiera politica, fatene una bandiera politica, ma mi sembra illogico scrivere in un ordine del giorno una cosa del genere, perché non è nelle mie facoltà prevedere cosa ci sarà in futuro anche dopo questo Governo. Non ne ho idea, se lo sapessimo probabilmente saremmo qua in maniera o più preoccupata o più tranquilla, dipende dagli scenari che si creeranno. Oggi la cosa che dico è che non è cambiata - e lo voglio dire in quest'Aula - la funzione di quella diga e non c'è nessun coinvolgimento nella diga foranea di Genova rispetto al tema militare o altro, ma come tutti i porti è sicuramente un accesso al nostro Paese, come lo sono i valichi alpini, come sono i corridoi TEN-T a livello europeo, punto.EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Quindi, mi perdoni Vice Ministro, se non ho compreso male, ci sarebbe la sua disponibilità per una riformulazione completa dell'ordine del giorno. Ho capito bene, signor Vice Ministro?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Allora il tema è: se si vuole chiarire che la diga non ha cambiato la sua funzionalità, noi siamo pronti a chiarirlo e a votare l'ordine del giorno; sulle ultime cinque parole, oggettivamente, non è una scelta del Governo se un domani ci saranno operazioni militari a Genova, Palermo, a Berlino, non lo so. Ci auguriamo che l'Italia non abbia mai operazioni militari perché sarebbe una tragedia per tutti.
LUCA PASTORINOPRESIDENTE. Onorevole Pastorino, mi sembra che la situazione sia chiara.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Guardi, la ringrazio per essersi prodigato nelle spiegazioni, però la logica, diciamo il senso della parola “logica” va anche condotto secondo quelle che sono le idee, no?
Quindi, un discorso è logico o non logico anche sulla base di cosa si dice e di come si pensa. Io, come anche i miei colleghi liguri, non ci saremmo mai inventati questo argomento, se non fosse sorto per il tramite del subcommissario alla diga, il dottor De Simone, che due giorni fa - non so per quale ragione, questo signore ha pensato bene di rilasciare un'intervista a Il Secolo XIX di Genova e poi è andato in televisione a parlarne sul primo canale. Sostanzialmente questa cosa è finita sui giornali, con questo virgolettato: “È vero la nuova diga foranea del porto di Genova è infrastruttura dual use. Progettata per ottimizzare gli scopi mercantili delle banchine, in caso di crisi - bellica - è utile perché consente lo sbarco di portaerei leggere, navi NATO e strumenti e truppe”.
Quindi dopo questo un po' di preoccupazione è venuta a chi abita in città, no? Poi, nel corso della discussione su questo provvedimento, è stato votato e approvato, quasi fosse una consecutio temporum, l'articolo aggiuntivo 3.038, presentato dai relatori, che agevola il percorso di valutazione di impatto ambientale per opere individuate strategiche dalla Difesa, questo sì. Il combinato disposto tra le osservazioni del subcommissario alla diga e quello che abbiamo votato in Commissione ci ha fatto un po' pensare, come ci hanno fatto pensare le sue dichiarazioni - mi perdoni Vice Ministro -, per questo servono le ultime parole. Lei ieri, sul giornale - a parte che si fa troppo presto a parlare di scenari di guerra; io non so cosa farò domani, figuriamoci, ci auguriamo tutti che non ci sia una guerra - ha detto che “tutte le opere strategiche sono anche militari”, lo dichiara lei con un virgolettato, che il dual use è una cosa che esiste, che può esistere e poi fa anche riferimento al fatto che la NATO ci ha chiesto di raggiungere il 5 per cento del PIL nella Difesa e distingue tra il 3,5 in bombe, munizioni e armamenti e 1,5 in qualcos'altro. Lei dice che, in questo qualcos'altro, ci sono anche le “protezioni delle infrastrutture critiche”, sempre virgolettato; quindi, le infrastrutture critiche, tra cui i porti, hanno valenza sia civile, sia strategica sotto il profilo militare.
Allora, io credo che la logica in questo caso voglia almeno lasciare uno spiraglio di chiarezza, per questo leggo l'ultima frase, visto che qua c'è scritto (il quesito è molto chiaro): “adottare le opportune iniziative (…)”, eccetera, “(…) escludendo categoricamente la possibilità di inglobarla in operazioni di carattere militare”. Allora, se uno pensa alla guerra tra trent'anni, pensa a uno scenario a cui non vogliamo pensare, ma oggi, che al Governo c'è lei, deve dire di no, deve dire che lo esclude categoricamente, non è che espungiamo l'ultima frase, perché la diga deve rimanere così. Tutto questo - ripeto - è una discussione che è diventata una presa di posizione politica nel momento in cui qualcuno - che non è mio zio, ma è il subcommissario alla diga - ha dichiarato quelle cose e ha parlato di NATO, di portaerei, di sbarchi e qualcun altro - sempre con una logica tutta da verificare, mi consenta - ha sottolineato il fatto che tutte le opere strategiche sono anche militari e poi tutto quello che ho detto prima.
Anche la narrazione sul fatto che a Genova non potrebbe entrare nemmeno il Vespucci è una narrazione che non sta in piedi. In tempo di pace, le navi militari stanno nelle basi, negli arsenali e comunque vanno in giro. L'altro giorno, ce n'erano 9 a Genova, di navi di ferro, oltre al Vespucci, non è che sono venute qua a difendere la città, sono venute qua per un evento celebrativo e commemorativo del ritorno della Vespucci dopo una crociera di due anni. Quindi, quest'ordine del giorno - e anche quello successivo a firma di Pandolfo - voleva proprio metterla quella frase lì affinché sia molto chiaro che la diga del porto di Genova deve essere quella roba lì e nient'altro, come ha detto il subcommissario o come si potrebbe fare per arrivare a questo 5 per cento del PIL, così come ce lo chiedono, perché se no parliamo di un'altra cosa.
Chiaro, in caso di evento bellico, come è accaduto ottant'anni fa, come tutti i porti, il porto di Genova verrà presidiato, ma questa è la vita. Non è che uno si pone prima il problema che deve fare attraccare le portaerei americane o che deve farlo diventare una base di interesse NATO, perché, forse, tra trent'anni scoppia una guerra, no! È una cosa che fa parte di un discorso, secondo me, più logico del suo, se mi permette, ma poi ne discuteremo anche in altra sede.
Quindi, Presidente - e la ringrazio per l'attenzione - non accetto assolutamente la riformulazione, perché il nodo è proprio quello. Nello spazio che avrò, a questo punto, mi riservo di presentare un'interrogazione, in un question time in Aula, al Ministero della Difesa, al Ministro Crosetto in cui chiederò che, da parte sua, ci sia questo tipo di convinzione sul fatto che i porti, il ponte sullo Stretto - visto che ne parliamo - o la Torino-Lione possano diventare militarmente strategici, giusto perché sono infrastrutture fondamentali dello Stato. Però, occorre capire cosa pensa e se è vero, se la pensa come noi, ossia che il porto di Genova, a ora, in tempo di pace, debba rimanere così, se debba essere costruito così o se debba cambiare. Questo anche perché, con quella proposta emendativa, semmai domani qualcuno decidesse di individuare la diga del porto di Genova come sito strategico anche dal punto di vista della NATO e ci vorrà fare un progetto, lo farà grazie alla procedura semplificata che abbiamo approvato in questo provvedimento del Governo, quindi una forma di VIA molto semplificata, una norma che già si usava per le catastrofi o per gli eventi calamitosi.
Quindi non accetto la riformulazione, chiedo che venga posto in votazione e mi riservo di fare ulteriori approfondimenti all'insegna di una chiarezza che, non solo la città di Genova, ma tutti quanti, a questo punto, vogliamo.EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Vice Ministro Rixi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Allora, al netto del parere, che rimane contrario, perché siamo in Aula, ci tengo a chiarire un aspetto, ossia che il tema della VIA non c'entra con la diga di Genova, che ha già le sue procedure autorizzative e non verranno utilizzati sistemi o scorciatoie. Quindi le VIA sono già state fatte, tutte le cose sono state fatte e andrà avanti il progetto come un'opera di utilizzo civile. Detto questo, torno a dire che, a mio avviso, la questione degli impegni è sbagliata per come è stata posta, quindi non possiamo che dare parere contrario, perché per qualsiasi porto, per qualsiasi infrastruttura, al netto del fatto che è meglio spendere più per i ponti e per le strade e meno per gli armamenti dal mio punto di vista, se la NATO ci finanzia qualche ponte e qualche strada piuttosto che gli armamenti, è meglio, detto ciò, se la posizione del sottoscrittore dell'ordine del giorno è quella di non modificare l'ultima parte del dispositivo, non possiamo che dare parere contrario.
ANGELO BONELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, Presidente. Signor Vice Ministro, guardi, quest'ordine del giorno però evidenzia (Il deputato Fornaro: “Presidente, però siamo in Parlamento!”)…
ANGELO BONELLIPRESIDENTE. Colleghi, per favore. Chi vuole può uscire, però almeno non parlate.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANGELO BONELLI (AVS). …adesso gli chiediamo anche “per favore silenzio”, non lo so, mi metto in ginocchio, adesso: per favore, silenzio!
ANGELO BONELLIPRESIDENTE. Vada.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANGELO BONELLI (AVS). Signor Vice Ministro Rixi, l'ho ascoltata attentamente, però le sue parole ci preoccupano fortemente; il dual use, rispetto alle infrastrutture che state inserendo in questa fase storica molto delicata, ci preoccupa per il futuro di questo Paese e non solo per un emendamento che avete inserito, ovvero quello della VIA. Io so bene che la diga di Genova ha terminato la procedura di VIA, ovvero la valutazione di impatto ambientale, ma è chiaro che state introducendo, per il futuro di questo Paese, una scorciatoia inaccettabile sulle infrastrutture militari, che per voi, a questo punto, sono il dual use, ovvero le civili che diventano anche militari. Questo pone un problema molto serio dal punto di vista anche della democrazia. Guardi, non è assolutamente evidente quello che lei poc'anzi ha detto, ovvero che è evidente che, in questo momento, le infrastrutture sono civili e se dovesse arrivare una guerra, cosa che tutti noi, come del resto lei ha detto, ci auguriamo che non possa mai accadere… Lei sa bene che, nel momento in cui dovesse accadere quella cosa terribile che tutti noi vogliamo che non accada, c'è l'articolo 78 della Costituzione, che prevede una cosa molto chiara, ossia che, purtroppo, quando c'è uno stato di guerra, tutte le leggi dello Stato, in una certa misura, vengano sospese e certe cose vengono decise, perché siamo in uno stato di guerra.
Allora, quella roba lì non la vogliamo, però non vogliamo nemmeno che questo Governo faccia questo perché state attuando una strada e una procedura molto pericolosa dal punto di vista della democrazia nel futuro del nostro Paese, ovvero il dual use, il doppio uso di un'infrastruttura che, attualmente, con l'ordinamento militare e civile, avrebbe una funzione o militare o civile: voi le mischiate e, a quel punto, anche con l'emendamento che avete introdotto sulla deroga alla VIA per le opere militari, che tra l'altro viene decisa dal Ministro della Difesa, si apre un problema molto serio dal punto di vista della democrazia. Quindi quest'ordine del giorno - ha ragione l'onorevole Pastorino - va votato così, perché dovete essere chiari di fronte ai cittadini; non potete dire che un'infrastruttura civile può avere un doppio uso; questo è un elemento fondamentale, quindi su questo l'ambiguità e anche le sue rassicurazioni, che sono totalmente non pertinenti in punta di diritto, le respingiamo. Quindi, io sottoscrivo l'ordine del giorno del collega Pastorino (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).LUCIANO CANTONEPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantone. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCIANO CANTONE (M5S). Grazie, Presidente. Anche io intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Pastorino e per fare una riflessione. Se dichiarate che tutte le infrastrutture devono essere pronte all'utilizzo militare, se sommiamo questa cosa qui alla spesa del 5 per cento per la difesa significa che dobbiamo essere pronti, da domani mattina, a convertire tutte le infrastrutture del Paese, tutte le infrastrutture strategiche in infrastrutture militari. Questo significa riconvertire anche l'industria del Paese, portarci in un'economia di guerra e andare in guerra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo è quello che lei, Vice Ministro, sta dichiarando dicendo che questo impegno il Governo non lo può prendere. Quindi noi lo sottoscriviamo e lo sosteniamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
ALBERTO PANDOLFOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pandolfo. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ALBERTO PANDOLFO (PD-IDP). Sì, grazie, Presidente. Io ho sentito con le mie orecchie lunedì scorso le parole del subcommissario che è intervenuto in una trasmissione televisiva dove, di fatto, si ventilava, si alludeva a questo dual use e speravo, Vice Ministro Rixi, di avere una smentita da parte sua in quest'Aula, ma invece no, è arrivata una conferma, un'allusione ulteriore; e secondo questa logica, Vice Ministro Rixi, ogni opera può potenzialmente drammaticamente avere questi obiettivi. E le dico: visto che il tema lo conosce bene e si sta prodigando per quanto riguarda gli ostacoli all'opera di mobilità lungo la Val Bisagno, perché non pensare allora di prevedere anche a Genova un'opera militare lungo la Val Bisagno per trovare le deroghe necessarie e fare un sistema di mobilità laddove, invece, c'è una grandissima esigenza. Bene, questa è una modalità che rigettiamo con forza, quindi sottoscrivo completamente l'ordine del giorno del collega Pastorino perché credo veramente che questo dubbio lei non ce lo abbia tolto; anzi, ce lo ha - come dire - ulteriormente avallato, quindi tutto quello che è stato detto in televisione lei oggi lo ha ripetuto drammaticamente in quest'Aula e questo credo sia un problema rispetto al quale sono sicuro che vorremmo in tanti sostenere l'ordine del giorno del collega Pastorino (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
VALENTINA GHIOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghio. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sottoscrivo anche io l'ordine del giorno e mi associo a quanto detto dai colleghi. Devo fare due osservazioni. Se ci fosse la reale volontà di dire che la diga, o anche altre opere, ma in questo caso la diga non avrà un utilizzo militare, com'è accaduto e come accadrà per tanti altri ordini del giorno, bastava presentare una riformulazione che poi poteva essere accettata o meno, ma invece su questo e anche sugli altri due ordini del giorno successivi sullo stesso tema è stato dato, a differenza di tanti altri, un parere secco contrario.
Voglio aggiungere un'altra dichiarazione. Oltre alla dichiarazione citata prima dai colleghi del subcommissario della diga del porto, l'intervista articolata, ieri a mezzo stampa c'era questa frase: “Nuova diga come infrastruttura militare? Ben venga, non c'è nessun problema”. Chi ha detto questa frase? Non un passante, ma l'ha detta il presidente della regione Liguria Bucci, quindi mi sembra che siamo di fronte a una volontà ben specifica, altrimenti non sarebbe stato strutturato quell'emendamento che è stato presentato, appunto, durante la discussione in Commissione del decreto Infrastrutture.
Noi riteniamo che sarebbe una scelta inaccettabile, una scelta folle: l'abbiamo già stigmatizzato intervenendo in Commissione e lo stiamo facendo adesso; innanzitutto perché mette in difficoltà un territorio senza, peraltro, condividere largamente con il territorio, identificando il territorio come obiettivo sensibile da subito; strumentale, perché comunque, alcuni profili derogatori rispetto alla tutela della normativa ambientale, in ogni modo, si potrebbero aprire e non sono stati chiariti in modo specifico; poi perché è evidente che è un escamotage per tentare di raggiungere quel 5 per cento di spese militari imposto da Trump a cui il Governo non riesce a sottrarsi.
Se invece il Governo non prevede - non prevede - un utilizzo della diga di Genova a scopi bellici, semplicemente deve modificare il parere su questo e sugli altri ordini del giorno. Noi crediamo che la diga debba rimanere soltanto funzionale al porto, funzionale per le ragioni per cui è nata. Il resto riteniamo siano continue forzature di un Governo che è in evidente difficoltà a mantenere gli impegni di guerra assunti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Mi pare chiaro che questo Governo e soprattutto le sue forze politiche, compresa la Lega, abbiano cambiato idea e abbiano accelerato su quella che ormai è la strada dell'economia di guerra. D'altra parte l'Unione europea vuole accelerare su questo e sulla cosiddetta mobilità militare.
Alla riunione straordinaria della commissione TENT-T si è parlato di 500 opere prioritarie. Ora, voi ci vorreste convincere, appunto, che la diga del porto di Genova può essere inserita tra le infrastrutture dual use. La verità è dietro alcune possibilità, Vice Ministro, perché quale sarebbe la connotazione militare per quest'opera? Nulla - lo diciamo qui, in Aula - giustifica il mettere in pericolo un territorio, identificandolo come obiettivo militare. Voi volete fare quelli che provano, ogni volta, a cambiare le carte, come sul 2 per cento, dicendo: va beh, ma abbiamo una grande opportunità nell'economia di guerra, salvare i porti, mettere dentro altre vicende con cui facciamo i nostri interessi.
Ma quali sono i nostri interessi? Quelli di mettere il ponte sullo Stretto del suo amico e Ministro Salvini al centro di un'offensiva che è quella vostra, dei vostri interessi, dei vostri interessi, di coprire questa vicenda dell'economia di guerra per chiudere definitivamente il rapporto, con chi? Con la democrazia, con i territori! Già, perché dopo il porto di Genova arriverà il ponte sullo Stretto, poi arriverà la Torino-Milano e poi - con il decreto Sicurezza decidete che non si potrà più protestare: perché è questo, no? - ci sono le grandi opere strategiche sulle quali democrazia non c'è più, è sospesa. Dai porti si possono fare entrare missili, armamenti, si può andare verso le basi americane che tanto stanno bene qua, anche fuori dalla NATO, a cui non chiedete un euro, un euro di concessione: vi impongono i dazi e voi zitti, zitti! Tanto siete degli scendiletto, degli scendiletto, siete diventati ormai questo!
D'altra parte, la parata che avete fatto è quella che non vediamo mai il 25 aprile: sembra che questo Paese sia libero e democratico solo per gli Stati Uniti d'America. E allora è lì, è lì che ci fa arrabbiare quest'ordine del giorno, perché nell'economia di guerra c'è una sola idea, la vostra: piegarvi e baciare la pantofola di Trump. Noi non ci stiamo e siamo felici di essere al fianco dei portuali di Genova, di Marsiglia, di Livorno, che vi dicono: questa economia di guerra tenetevela, perché noi non vogliamo pagare per le vostre inadempienze, non vogliamo pagare per la vostra subalternità.
Per questo voteremo convintamente, e sottoscriviamo, quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Vice Ministro, però ci perdoni, insultare così l'intelligenza nostra e degli italiani non è proprio il massimo, perché lei non può dire qua, in Aula, “io non voglio spendere soldi in armamenti”, quando siede in un Governo che ci sta portando in guerra e sta convertendo in un'economia di guerra tutto il nostro settore produttivo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); quando il Ministro dell'Economia del suo partito dovrà stanziare fior fiore di quattrini per comprare le armi. Lei non può venire qua e dire “noi non vogliamo l'aumento dei pedaggi” e ieri l'altro avete provato ad aumentare i pedaggi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non funziona così, Vice Ministro!
Ci vuole un minimo almeno di dignità e di non prendere in giro questo Parlamento e, soprattutto, gli italiani, perché con questa storia delle infrastrutture militari, il dual use, ci infilate il ponte sullo Stretto nelle infrastrutture militari. Ma davvero volete far credere che il ponte sullo Stretto di Messina serva per la sicurezza e serva per le spese militari? E in che guerra? Nella guerra contro la Russia? Nella guerra contro la Cina? Beh, se fosse contro la Cina, il nostro Ministro Salvini, un'ora fa, è andato a far vedere il progetto del ponte al Ministro cinese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e si è fatto fare i complimenti.
Ha detto: guardate, questo è il ponte che serve per la nostra sicurezza, quando ci attaccherete. Questo state facendo! Gli italiani davvero pensate che siano stupidi? Perché questo state facendo! Questa storia del dual use non vuol dire niente, perché poi a cosa servirà? Perché se il ponte sullo Stretto va nelle infrastrutture, servirà anche un sistema di difesa per difendere quella che sarà un'opera strategica, e quindi altri soldi non solo per la costruzione, anche per difendere l'opera strategica. E chi si arricchirà? Gli amici di Crosetto, per cui Crosetto lavorava da lobbista delle armi: è tutto un circolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Si arricchiranno le aziende di armi americane, si arricchirà tutto quel settore degli armamenti che è il vostro unico obiettivo. Pensate, allora, davvero agli ospedali, alla sanità, a quello che c'è in Sicilia, a quello che c'è in giro per l'Italia, e non a queste scempiaggini, ma almeno prendetevi la responsabilità di farlo e dirlo. Non dire una cosa e poi farne un'altra e cambiare idea ogni 30 secondi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ALBERTO PANDOLFOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/49 Pastorino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/50 Scarpa il parere del Governo è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/51 Pandolfo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pandolfo. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ALBERTO PANDOLFO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Quest'allusione a che cosa dà adito? Se non altro a un tentativo di ottenere qualche deroga, Vice Ministro. E la deroga è quella, appunto, che è contenuta nell'articolo 3-septies. Richiamo in premessa il progetto relativo alla diga foranea di Genova. La diga foranea di Genova è stata pensata ben 12 anni fa, pensata come strumento ovviamente civile. È l'opera civile per antonomasia, però oggi lei ci sta dicendo che potrebbe, un domani, ipotizziamo nel più tragico domani che lei ci fa immaginare, essere anche un'opera militare.
Credo che questa opzione vada in ogni caso rigettata, anche nel caso che questa porti a delle deroghe, ma noi sappiamo che l'unico strumento con il quale siete in grado di realizzare compiutamente delle infrastrutture è quello di ottenere delle deroghe. Noi non siamo di questo avviso. Quindi, con quest'ordine del giorno vi chiediamo di escludere ogni tipo di deroga e di mantenere le valutazioni di impatto ambientale che sono proprie di un'opera importante come la diga foranea di Genova, che ha un impatto notevole su un porto che è il principale porto italiano e che ha ovviamente un impatto su una città, che è la città di Genova.
Quindi, l'ordine del giorno chiede di mantenere tutto l'iter di valutazione di impatto ambientale che è in capo al Ministero dell'Ambiente, e non trasferirlo, invece, al Ministero della Difesa, così come recita l'articolo richiamato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).UBALDO PAGANOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/51 Pandolfo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/52 Ubaldo Pagano. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)UBALDO PAGANO (PD-IDP). Signor Presidente, colleghi, colleghe, quest'ordine del giorno chiede una cosa molto semplice, ma evidentemente doverosa, ancor più in queste ore in cui si è consumata, ahinoi, l'ennesima tragedia, perché servono le risorse che servono per effettuare finalmente le opere di completamento funzionale e di messa in sicurezza della strada statale 100, nello specifico nel tratto tra San Basilio e Palagiano. Parliamo di un'arteria strategica per la mobilità di tutta la provincia di Taranto, una direttrice fondamentale per il trasporto delle merci.
Ahinoi, in queste settimane stiamo affrontando lo snodo del rilancio della produzione siderurgica proprio in quel sito, e questa è una strada nevralgica per quel sito produttivo, ma non solo, anche per i pendolari e per i tanti lavoratori e lavoratrici che raggiungono le aree industriali che insistono su quell'arteria. Una strada che, soprattutto in quei tratti, continua a rappresentare un costante pericolo per l'incolumità dei cittadini. Guardate che non è un'esagerazione, vi cito un dato oggettivo: nello scorso anno gli incidenti sulla statale 100 hanno causato 13 morti. Un anno fa avete scritto una norma ad hoc per nominare una serie di commissari per realizzare delle opere.
A ottobre scorso, la regione Puglia vi aveva chiesto formalmente, in prima persona al Ministro Salvini, che anche quell'opera fosse commissariata. Era una richiesta semplice, chiara, istituzionale, per far sì che la strada fosse finalmente messa in sicurezza il prima possibile. È passato un anno da quella richiesta, ma il commissario arriva solo con questo provvedimento. Allora sarebbe lecito chiedersi, evidentemente, in quest'anno, il Governo ha lavorato per fare tutto il resto? Ha preso atto della situazione, ha accelerato l'iter, ma, cosa più importante, ha stanziato le risorse per realizzare l'opera?
No, non ha fatto tutto questo. Ha preso evidentemente tempo e anche in questo provvedimento viene fatta un'ennesima proroga al 31 ottobre di quest'anno. Mentre voi parlate di infrastrutture strategiche in questo decreto, evidentemente vi scordate di quali siano le vere infrastrutture strategiche. L'unica cosa che dovreste fare per l'opinione pubblica dinanzi alle tragedie che vengono consumate è trovare soluzioni perché quelle tragedie vengano evitate. Ma voi, in tutto questo frangente, vi occupate di tante altre cose, o meglio, vi occupate di una cosa fondamentalmente: il progetto del ponte sullo Stretto, come le cronache di oggi ci riportano in merito alla presentazione che il nostro Ministro Salvini ha fatto ai suoi omologhi della Cina.
Il fatto che non stiate facendo nulla e che quest'opera - che era stata già inserita nel Piano regionale dei trasporti con progettazione in corso e con la regione pronta a fare la sua parte - sia stata bloccata da una scelta specifica del Governo e del Ministro Salvini, è denotato dal fatto che, per la prima volta, un'opera di quella strategicità è stata definanziata perché, pur a valere sul Fondo di sviluppo e coesione, non era stato raggiunto l'obiettivo dell'OGV entro il termine previsto. Bene, anzi male. Abbiamo detto: andiamo avanti con tutte le autorizzazioni che servono per realizzare l'opera e poi, evidentemente, ci metteremo i soldi. Tuttavia, voi, non solo avete aspettato un anno per nominare il commissario che avreste potuto nominare un anno fa - come vi avevamo richiesto -, ma avete addirittura deciso di cancellare l'opera dal Piano di investimenti infrastrutturali contenuto nel contratto di servizio con ANAS, con il risultato, di fatto, che oggi andate a nominare un commissario. E a quest'ordine del giorno, in cui vi viene chiesto - nel primo provvedimento utile, non in quello che andrete ad adottare domani o dopodomani, ma nel primo provvedimento utile - di metterci anche le risorse affinché non continui una contabilità triste, voi date un parere contrario, secco. Allora, il commissario lo state nominando per fare cosa? Per fare il disegnino, per fare il progetto, per raccogliere i pareri che, purtroppo, giacciono sulle scrivanie degli stessi Ministeri che dovrebbero autorizzarli da 4 anni, o per fare l'opera fisicamente? Questa è la domanda semplice che vi viene posta attraverso non una provocazione, ma semplicemente con un ordine del giorno che vi diceva: ecco, fatto il commissario, ci mettete pure i soldi o state semplicemente continuando a prendere in giro, quando, in realtà, vi state occupando dell'unica cosa che pare interessarvi veramente, e cioè un Ponte tra un sogno e un altro, che, probabilmente, non vedrà mai la luce (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?DANIELA RUFFINOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/52 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/53 Benzoni. Onorevole Benzoni, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/54 Sottanelli. Onorevole Sottanelli, accetta la raccomandazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/55 Richetti. Onorevole Richetti, accetta la riformulazione ai fini della raccomandazione? No. Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. n. 9/2416-A/55 Richetti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/56 Grippo. Onorevole Grippo, accetta la riformulazione? No. Passiamo, quindi, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/56 Grippo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/57 Pastorella. Onorevole Pastorella, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/58 D'Alessio. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/58 D'Alessio, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/59 Rosato. Onorevole Rosato, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/60 Ruffino. Onorevole Ruffino, accetta la raccomandazione?
No. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Non posso accettarla, signor Presidente, semplicemente perché si tratta del decreto Ponti. Più volte ne abbiamo parlato in Aula e in Commissione, devo dire, anche con delle profusioni da parte della maggioranza nel dire che si sarebbero rispettati i tempi. Faccio presente che, ad ora, non sono ancora arrivate risorse e indicazioni, come se questi ponti che debbono essere rifatti non fossero pericolosi e ci fosse tanto tempo a disposizione. È un po' il tema anche della viabilità provinciale: le risorse vengono tolte e messe. Così vale per il decreto Ponti: si tratta di fare degli appalti integrati entro la fine dell'anno. Quindi, sollecito il Governo. Ovviamente, non accetto la riformulazione per questo motivo e sollecito il Governo e, per suo tramite, il Vice Ministro, a risolvere questa incresciosa situazione.
ANTONELLA FORATTINIPRESIDENTE. In base al Regolamento, chiedo al Governo se dà parere favorevole o contrario all'ordine del giorno n. 9/2416-A/60 Ruffino, visto che non è accettata la raccomandazione. Il parere è contrario.
Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/60 Ruffino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/61 Onori, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/61 Onori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/62 Bonetti. Accetta la raccomandazione? Accetta.
Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/63 Tenerini il parere del Governo è favorevole.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/64 Nevi. Accetta la riformulazione, onorevole Nevi? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/65 Forattini, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare la deputata Forattini. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONELLA FORATTINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io vorrei chiedere al Vice Ministro di ripensare al parere dato su quest'ordine del giorno ed eventualmente di accantonarlo. Anche perché è un ordine del giorno che è stato fatto per colmare un vuoto normativo, che si è aperto sul tema cruciale delle aree idonee per gli impianti a fonti di energie rinnovabili. Ed è un vuoto che si è creato per il pasticcio che è stato fatto con il decreto Aree idonee: un decreto che è stato cassato dal TAR Lazio per la mancanza di criteri oggettivi e tecnici per l'individuazione delle aree idonee e non idonee. Peraltro, sono state messe in evidenza molte criticità rispetto a questo decreto, che dev'essere riscritto in 60 giorni da quando il TAR lo ha, di fatto, sospeso. Insomma, oggi siamo di fronte a un vuoto normativo che, di fatto, mina la fiducia degli operatori, espone il Paese a contenziosi e blocca la realizzazione degli impianti. È l'esatto contrario di ciò che servirebbe per rispettare gli impegni del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale integrato energia e clima.
Per questo, in attesa che il Governo intervenga e venga approvato quest'ordine del giorno - che come dicevo prima, va in aiuto alla carenza, al vuoto normativo che si è venuto a creare -, io le chiedo ancora di ripensarci ed eventualmente accantonare quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Vice Ministro, in ordine alla richiesta di accantonamento?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Negativo: parere contrario.
MARCO SIMIANIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/65 Forattini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/66 Ferrari, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)MARCO SIMIANI (PD-IDP). Ho poco da dire, ma parlo. Grazie, Presidente. Intanto, per firmare quest'ordine del giorno. Ritorniamo all'emendamento dei relatori sull'aumento del pedaggio di ANAS.
È rimasto, di quell'emendamento, dopo averlo cambiato tre volte, solamente un pezzettino che, sostanzialmente, recita che, da parte del Governo, si esclude l'obbligo di notifica, a quel punto, visto che, secondo loro, c'è la possibilità di poter dare ad ANAS la concessione per altri cinquant'anni. Premesso che noi salvaguardiamo ANAS e salvaguardiamo anche e soprattutto i lavoratori che oggi lavorano all'interno di quella società, sappiamo benissimo che, da parte vostra, in quella dichiarazione, voi avete detto chiaramente che avete fatto già un accordo per quanto riguarda la procedura stand still da parte dell'Europa, per quanto riguarda la possibilità di poter attivare subito questa procedura.
Ricordo che avete attivato la stessa procedura per la legge di bilancio, sicché voi avete completamente cambiato, dopo pochi mesi, questa scelta. E noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo chiesto, in Commissione, più volte, questo documento firmato. Se c'è oggi un documento che afferma che, da parte dell'Europa, c'è questa validazione per poter attivare questa procedura e per far partire la possibilità di dare per i prossimi cinquant'anni la concessione ad ANAS. I presidenti, che erano presenti, avevano rassicurato che sarebbe arrivato questo documento; questi documenti non sono arrivati.
Oggi, siamo in Aula e vorrei capire se è giusto che un atto pubblico, che dovrebbe essere utilizzato da tutti i cittadini, visto da tutti i cittadini, visto che comunque è un nostro rapporto direttamente con l'Europa, oggi non viene fuori. Voglio capire come mai si dà parere contrario a un fatto che oggi il Vice Ministro o il Ministro Salvini dovrebbero rendere pubblico. E vi dico un'altra cosa: questa situazione potrebbe mettere a rischio tantissimi lavoratori, perché se parte un'infrazione, si blocca tutto il sistema e soprattutto anche il sistema delle concessioni. Noi vi chiediamo solo una cosa su questo documento. Vorremmo capire cosa c'è scritto in questo documento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/66 Ferrari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/67 Manzi. Accetta la raccomandazione? Non accetta. Vice Ministro, scusi, visto che non accettano la raccomandazione, in base al Regolamento, parere contrario o favorevole o si rimette all'Aula?PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Parere contrario, Presidente.
PIERO DE LUCAPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/67 Manzi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/68 Gadda, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/68 Gadda, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/69 Del Barba, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/69 Del Barba, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/70 Lacarra, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/70 Lacarra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/71 De Luca, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)PIERO DE LUCA (PD-IDP). Presidente, grazie. Davvero in rapida sintesi, invito con spirito costruttivo il Vice Ministro a rileggere, a rivedere un attimo la posizione su quest'ordine del giorno. Guardate, si tratta della vicenda delle concessioni balneari che il Vice Ministro conosce bene. Il Governo, da quando si è insediato, ha portato avanti una politica di annunci, che ha soltanto preso in giro gli operatori balneari per mesi interi. È stato costretto a fare retromarcia rispetto alla demagogia e alla propaganda che abbiamo ascoltato negli anni passati: dovevano andare a Bruxelles con gli ombrelloni in mano, le sdraio, a cambiare, a cancellare la Bolkestein. La Bolkestein è ancora lì e non è stata cancellata.
Semplicemente alla fine avete, dopo tante figuracce e prese in giro, avviato un percorso che porterà alle procedure di evidenza pubblica per il rinnovo delle concessioni balneari, peraltro non avendo previsto inizialmente neppure dei criteri di indennizzo e di ristoro adeguati a sostenere eventuali concessionari che non siano riconfermati nella propria attuale situazione.
Con quest'ordine del giorno noi chiediamo una cosa semplice: siccome stanno per essere avviate, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, le procedure di evidenza pubblica, i comuni avranno necessità di avere il personale adeguato per poter procedere ad evadere le numerose pratiche che arriveranno all'improvviso sulle scrivanie dei funzionari, dei dirigenti e degli amministratori degli enti concedenti. Allora, noi abbiamo semplicemente chiesto di prevedere un impegno a rafforzare il personale delle amministrazioni locali e degli enti concedenti per consentire il più rapido espletamento delle fasi previste nelle procedure di affidamento, per la quantificazione e, in particolare, la verifica degli indennizzi ai concessionari uscenti. Perché non siete d'accordo su quest'ordine del giorno? Non siete d'accordo a sostenere e ad evadere le pratiche nel più breve tempo possibile per accompagnare il percorso ai concessionari uscenti? Non siete d'accordo a riconoscere gli indennizzi ai concessionari uscenti? Non siete d'accordo a completare le pratiche o ad avviare le procedure di evidenza pubblica? Che cosa succede, Vice Ministro?
Ci può spiegare qual è la posizione del Governo sul tema? Visto che vi abbiamo ascoltato prendere in giro l'intero Paese e fare demagogia e propaganda su questo argomento per anni, salvo poi tornare indietro vedendo le vostre bugie crollare e sciogliersi come neve al sole. Allora, vi chiediamo di impegnarvi per sostenere le amministrazioni locali e gli enti concedenti, per riconoscere nel più breve tempo possibile, più rapidamente possibile e nel modo più efficace consentito, gli indennizzi ai concessionari uscenti e completare rapidamente il percorso, che si avvierà, di rinnovo delle concessioni balneari di questa benedetta Bolkestein.
Volete almeno una volta interessarvi davvero delle esigenze del Paese, degli operatori, delle imprese, dei cittadini, degli amministratori locali o ve ne infischiate completamente di quelli che sono i problemi reali del Paese vero, al di là della demagogia e della vostra propaganda?
Vi chiediamo una cosa molto semplice: se volete modificare, non dicendo con il primo provvedimento utile, ma nel più breve tempo possibile, trovate una formula che riteniate adeguata, ma non dite di no a quella che è una richiesta di buonsenso che ci arriva da tutte le amministrazioni concedenti, cioè gli enti locali ed è una richiesta che va nella direzione di aiutare le imprese di questo settore così importante per l'economia del nostro Paese e anche per accompagnare un percorso di completamento delle procedure di evidenza pubblica e di rinnovo delle concessioni balneari. Almeno una volta - almeno una volta! - potreste fare qualcosa di concreto, mettendo da parte demagogia e propaganda? Dal silenzio del Vice Ministro mi pare che non abbiate questa intenzione. Mi dispiace non ricevere nemmeno una risposta. La stima la conosce nei suoi confronti, Vice Ministro, però, da questo punto di vista, continuate a non dare risposte all'Italia vera, all'Italia reale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).DARIO CAROTENUTOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/71 De Luca, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/72 Carotenuto. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)DARIO CAROTENUTO (M5S). Sì, Presidente. Io invito davvero a una riflessione il Vice Ministro, perché è davvero curioso, ma anzi si dovrebbe dire scandaloso, ascoltare questo Governo riempirsi la bocca di parole altisonanti sulla sicurezza sul lavoro, mentre nei fatti lascia i lavoratori cuocere vivi sotto il sole.
Eppure, il 2 luglio scorso - questo è proprio paradossale - succede che due camionisti perdono la vita a causa del caldo e il giorno dopo il Presidente del Consiglio Meloni afferma: la sicurezza sul lavoro è una nostra priorità. E a farle da eco arriva la Ministra Calderone che dice: la sicurezza non può essere un optional, specialmente in condizioni climatiche estreme.
Allora uno pensa che magari queste affermazioni potessero essere relegate ad un'assunzione di responsabilità rispetto al dramma vissuto qualche ora prima. Invece no, scopriamo che erano parole, solo parole, perché arriviamo alla cruda verità. Questo Governo oggi dice di voler bocciare quest'ordine del giorno di puro buonsenso, che chiede di consentire agli autotrasportatori di tenere accesa l'aria condizionata durante le soste obbligatorie del loro lavoro, a veicolo fermo. Allora siamo veramente di fronte a un'enorme ipocrisia.
Stiamo parlando di lavoratori che, ad esempio, trasportano la frutta di notte e che per questo sono costretti di giorno a riposare, quando cioè il sole spacca l'asfalto. E dove riposano poi? In piazzali roventi, perché le aree di sosta attrezzate sono poche, spesso sporche nei loro servizi igienici, e non garantiscono quindi nessun sollievo dallo stress termico. D'altra parte, non esistono neanche tecnologie miracolose per raffrescare un abitacolo nel quale magari ci sono 50 gradi, senza accendere appunto il motore, e quindi il climatizzatore.
Mentre riposano, questi lavoratori, secondo voi, dove dovrebbero starsene? Come possono stare chiusi in cabina, bollendo vivi, visto che, se accendono il condizionatore e il motore, devono pagare multe che sono di circa 400 euro? Immaginate, 400 euro che, rispetto allo stipendio di un camionista, sono una bella cifra. Magari è per questo che pensate che si possa fare, perché tutto sommato 400 euro per voi sono pochi. Per il resto degli italiani, in realtà, non è così e quella multa incide parecchio sul loro stipendio.
Allora veramente risulta assurdo che vi presentate come i paladini della sicurezza e poi condannate chi lavora su strada a rischiare queste multe, perché un camionista stremato dal caldo, tra l'altro, non è solo un lavoratore a rischio, ma, quando poi si mette alla guida, diventa un pericolo per chiunque incontri sulla strada. Allora che vogliamo fare? Vogliamo che almeno questi episodi recenti ci siano di insegnamento o vogliamo continuare a far finta di niente? Volete passare per quelli di tolleranza zero per chi mette a rischio la vita dei lavoratori?
Voi stessi, poi, negate il loro diritto a salvaguardare la propria vita. Voi che negate i cambiamenti climatici, voi che ripudiate il Green Deal, poi venite qui e bocciate quest'ordine del giorno, che è di assoluto buonsenso. Ma, se volete fare gli ecologisti, approvate tutte le misure che proponiamo noi, quelle che magari tutelano sia la salute dei lavoratori sia l'ambiente, ma non si può invocare la sicurezza sul lavoro solo davanti alle telecamere per farsi belli sui giornali, perché la sicurezza non si predica, ma si applica, anche per i lavoratori dell'autotrasporto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ANNA LAURA ORRICOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/72 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/73 Orrico. Ha chiesto di parlare l'onorevole Orrico. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANNA LAURA ORRICO (M5S). Grazie, Presidente. Non mi sorprende il parere contrario su quest'ordine del giorno. D'altronde, il Ministro Salvini e tutta la Lega hanno dichiarato da tempo guerra alla tutela del paesaggio e dei beni culturali attraverso una serie di emendamenti e proposte di legge che cercano di ridurre e addirittura di cancellare le funzioni delle nostre sovrintendenze. Questo parere contrario, sostanzialmente, vi consente di gettare la maschera su quanto avete fatto su questo decreto, ovvero consentire, con l'approvazione di un emendamento, la deroga a tutta una serie di valutazioni sull'impatto ambientale e anche sui pareri del Ministero della Cultura per quelle opere infrastrutturali che verranno definite e che verranno etichettate come difesa nazionale.
Tra queste è stato annunciato da diversi esponenti della maggioranza anche il ponte sullo Stretto di Messina. Non so, forse avete immaginato il passaggio di carri armati, notoriamente prodotti tanto in Sicilia quanto in Calabria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), in vista di una possibile conquista, da parte forse dei Paesi BRICS, della nostra penisola. Mi auguro che almeno nelle progettazioni esecutive vengano fatti i calcoli giusti per consentire il passaggio dei carri armati.
Con quest'ordine del giorno io chiedo di rafforzare il ruolo delle sovrintendenze, perché, guardate, l'area dello Stretto di Messina è un'area di una peculiarità paesaggistica e culturale unica al mondo. È un'area rappresentativa anche di quel paesaggio culturale immateriale che trasforma il nostro Paese nel Paese che ha il maggior numero di riconoscimenti come patrimonio dell'UNESCO. La nostra Costituzione tutela all'articolo 9, quindi tra i principi fondamentali, il paesaggio e i beni culturali, nonché l'ambiente. Il nostro codice del paesaggio e dei beni culturali rafforza il ruolo della tutela proprio come sinonimo e strumento anche per accrescere lo sviluppo dei nostri territori, proprio attraverso l'utilizzo giusto ed equilibrato tanto delle risorse naturali quanto dei nostri luoghi della cultura.
La Convenzione di Faro, che abbiamo ratificato nella passata legislatura, riconosce il diritto al patrimonio culturale come un diritto universale dell'uomo. Le sovrintendenze non sono un ostacolo all'attività economica, all'attività di impresa o alla realizzazione delle grandi opere. Le sovrintendenze sono un presidio di tutela del territorio e anche un presidio che limita la criminalità organizzata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), soprattutto in alcuni territori dove i beni culturali e il paesaggio sono preda delle mafie, sono preda della ‘ndrangheta, e ci sono degli esempi molto concreti.
Da qualche anno il Parco archeologico di Sibari, grazie all'intervento che abbiamo fatto quando ero Sottosegretario al Ministero della Cultura, si sta affrancando dalla presenza della criminalità organizzata che, con una serie di prestanome, aveva colonizzato gli ettari del Parco archeologico di Sibari che erano destinati alle coltivazioni locali. Quindi le sovrintendenze sono dei presidi pacifici contro la violenza distruttiva delle cosche, della criminalità organizzata.
E l'impatto che il ponte sullo Stretto di Messina avrà inevitabilmente su quest'area, così importante sul piano paesaggistico e culturale, sarà un impatto ingente anche sulla vita delle persone. Persone che svolgono attività di impresa, persone che vivono in quell'area, persone che svolgono anche delle attività, delle iniziative di valorizzazione di presìdi culturali che sono unici proprio perché si trovano in quel territorio, e che rappresentano, dunque, il nostro patrimonio culturale.
E allora è un peccato e sarebbe veramente una violenza distruggere tutto questo solo perché si vogliono bypassare i controlli di chi la nostra Costituzione presuppone come fondamentale strumento per tutelare la nostra unicità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E allora dispiace per questo parere contrario, ma d'altronde siamo abituati oramai a difendere, centimetro per centimetro, anche la libertà di sopravvivenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) di quello che voi, sovranisti, dovreste tutelare, perché rappresenta l'identità, l'unicità, l'autenticità del nostro Paese, e non con la propaganda che siete abituati a fare, colonizzando il Ministero della Cultura con nomine che non servono a niente e che di certo non stanno portando prestigio al nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ANTONINO IARIAPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/73 Orrico, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/74 Francesco Silvestri. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/74 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/75 Baldino. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/75 Baldino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/76 Iaria. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONINO IARIA (M5S). Con quest'ordine del giorno, torniamo su un argomento molto importante, che più volte abbiamo trattato nella discussione sia in Commissione, sia in Aula, ossia la questione dei soldi, degli sprechi e di dove trovare le risorse per fare le cose importanti, le attività che servono alle infrastrutture del territorio.
Ricordo al Vice Ministro che avete provato a mettere una nuova tassa su ANAS, perché volevate trovare i soldi per finanziare questo ente. Trovare i soldi per finanziare un ente che gestisce strade è corretto, ma avete tolto i soldi alle città metropolitane e alle province, che hanno il 70 per cento delle strade italiane. E qui avete fatto il giochino delle tre carte: avete detto che toglievate i soldi, poi avete detto che l'avreste rimessi, ma, facendo questo giochino, di fatto, avete bloccato tutta una serie di investimenti e di opere già programmate, creando un danno e un ritardo, voi che siete il partito del fare, ma del fare nulla e farlo male (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Con quest'ordine del giorno, chiediamo di togliere un miliardo di euro a un'opera inutile - la Torino-Lione, la famosa TAV -, proprio per usarlo dove serve. E, in questo caso, sono state aggiunte opere che riguardano il trasporto pubblico locale - in quel caso, opere che riguardano il bacino padano e la città di Torino, in particolare -, che è l'unica alternativa, attraverso finanziamenti e facendo tutte le opere previste per riuscire a battere veramente le emissioni in atmosfera prodotte dal traffico delle auto, che in città costituiscono il traffico predominante, il traffico che crea più inquinamento. L'altra opera: per riuscire a combattere le problematiche del dissesto idrogeologico, sempre in Piemonte, sempre nella zona della Val di Susa, in Alta Val di Susa, a Bardonecchia, è necessario stanziare risorse per mettere in sicurezza un rio che recentemente è esondato e che era esondato anche due anni fa, per cui, come al solito, i fondi sono insufficienti e difficili da utilizzare. Dunque, come al solito, tramite il Ministro Musumeci, avete cercato di dare la colpa ai sindaci di un paese di 3.000 abitanti di non riuscire a spendere i soldi che gli date, in maniera ritardata e complicata, pur facendo deroghe su deroghe, in relazione alla possibilità di progettare altre opere, che sono uno spreco assoluto, come il ponte sullo Stretto, come ha già detto bene anche la mia collega.
Forse ho sbagliato l'ordine del giorno, perché, visto che Bardonecchia è un comune di confine, avrei dovuto proporre che poteva avere il famoso dual use, cioè essere anche un sito di interesse militare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Poi questa cosa del dual use potremmo anche usarla, forse, per il Ministro Salvini, che dovrebbe usare anche il cervello due volte, non solo per girare le sagre, ma anche per fare il Ministro dei Trasporti.
L'altro aspetto fondamentale è che sulla Torino-Lione, i soldi, li continuate a mettere e ne dovrete mettere altri e, come al solito, nel Paese avremo opere ferme e cantieri fermi per anni e zone pericolose per le quali non avremo le risorse per attuare attività necessarie. E questo è tutto grazie al vostro modo di governare. E adesso, a tre anni dal vostro Governo, permettetemi: non potete più usare la scusa dei Governi precedenti. Avete francamente stancato con questa banalità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PATRIZIA MARROCCOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Marrocco. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PATRIZIA MARROCCO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori, articolo 8 e seguenti. Desidero portare all'attenzione della Presidenza e dell'Aula una questione di buonsenso, che riguarda la salute di tutti: l'aria condizionata è eccessivamente alta e non è accettabile venire a lavorare con il rischio di tornare a casa dopo tante ore e ammalarsi.
Se ci va bene, abbiamo le placche alla gola, sennò la broncopolmonite, con il rischio, comunque, di dover mancare per giorni. Chiedo, quindi, alla Presidenza di farsi carico di questa segnalazione, avvenuta, tra l'altro più volte, e di interloquire con chi di competenza per riportare i livelli dell'aria condizionata a un livello adeguato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).FRANCESCO EMILIO BORRELLIPRESIDENTE. Grazie, deputata Marrocco. Veramente, in questo pomeriggio, è la prima volta che mi viene segnalato, però va bene. Io do indicazioni in questi termini.
Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Volevo ricordare alla collega, che giustamente si risente, che ci sono ogni giorno lavoratori che non hanno l'aria condizionata e muoiono sotto i 40 gradi. Sono loro a dover avere la priorità (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
VALENTINA BARZOTTIPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/76 Iaria, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/77 Caramiello. Onorevole Caramiello, accetta la riformulazione? Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/77 Caramiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/78 Barzotti, con parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Barzotti. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Francamente, non comprendo il parere contrario su quest'ordine del giorno, di cui penso che il Governo si debba prendere tutta la responsabilità, perché, con quest'ordine del giorno, stiamo sottoponendo all'attenzione dell'Aula un problema che riguarda le infrastrutture in provincia di Pavia e, in particolare, l'enorme problema che interessa la chiusura del ponte di Bressana Bottarone. Come sapete benissimo, colleghi, in quel ponte, su quel ponte, che è un ponte promiscuo, uno dei pochi in Italia ferro-gomma, ci sarà la chiusura, dal 21 di luglio, per tutto il periodo estivo. La chiusura di questo ponte, colleghi, interessa la viabilità dei pendolari di tre regioni: la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.
Ci sono treni soppressi. La questione non è gestita in alcun modo. Su quel ponte, passano 15.000 veicoli al giorno e non c'è uno straccio di parola da parte del Ministro Salvini su questa questione.
Abbiamo fatto una serie di richieste ma tutte sono state passate sotto silenzio. Abbiamo chiesto un tavolo interistituzionale, abbiamo chiesto un tavolo al Ministero, abbiamo chiesto i pedaggi gratuiti per i pendolari e per gli automobilisti nelle autostrade interessate da questa chiusura, abbiamo chiesto più smart working e il lavoro da remoto e un piano organizzato per la gestione di questa chiusura. Niente di fatto. E questo è gravissimo, perché, invece che parlare del ponte sullo Stretto di Messina, dove andiamo a sprecare un sacco di miliardi, invece di parlare del ponte di non so dove, il Ministro Salvini dovrebbe venire in Lombardia ad occuparsi delle cose che riguardano quel territorio, dove in questo mese ci sarà una catastrofe, il collasso della mobilità, e non si dice niente. Francamente, questo lo trovo inaccettabile.
La stessa cosa, colleghi, accade al ponte della Becca. Un ponte per cui avete promesso mari e monti e, invece, non si sa niente. Noi, quando eravamo al Governo, abbiamo stanziato fondi per la manutenzione e per la ricostruzione dei nuovi ponti sul Po, voi non state facendo niente!
Avete assicurato, colleghi, che avreste presenziato alle riunioni territoriali, dove si parlava di questi temi, e non ci siete, non una parola su queste infrastrutture! Il Ministro Salvini, perché non c'è? Perché va in Giappone, a parlare dei ponti del Giappone, e non viene a parlare dei ponti in Lombardia? Ma me lo volete spiegare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?
È il Ministro dei disagi, dei ritardi e dei danni! Questo sta facendo il Ministro Salvini, e voi lo sapete benissimo, colleghi, perché anche voi ci viaggiate sui treni. Non ce n'è uno che vada puntuale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!ANTONELLA FORATTINIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Forattini. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONELLA FORATTINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere quest'ordine del giorno.
RICCARDO TUCCIPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/78 Barzotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Gli onorevoli Simiani e Ghio sottoscrivono.
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/79 Riccardo Ricciardi. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/79 Riccardo Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/80 Tucci. Accetta la riformulazione ai fini della raccomandazione, onorevole Tucci?PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO TUCCI (M5S). Presidente, se ho capito, è contrario nelle premesse ma accetta gli impegni. Ricordo bene? È giusto?
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Signor Vice Ministro, può rinfrescarci la memoria?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Si, è accolto come raccomandazione l'impegno.
RICCARDO TUCCIPRESIDENTE. Quindi accetta, onorevole Tucci? Non accetta e vuole parlare? Non si era capito.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO TUCCI (M5S). Se mi fa parlare…
RICCARDO TUCCIPRESIDENTE. Prego.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO TUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Il Vice Ministro ha deciso di accogliere gli impegni in merito a quest'ordine del giorno, in cui chiedevo di investire maggiormente sul potenziamento di quelle che sono le reti ferroviarie del Sud Italia in generale. Invece, si è detto contrario alle premesse. Si è detto contrario alle premesse per quale motivo? Perché nelle premesse chiedo di rinunciare ai 2,5 miliardi di euro dei fondi di sviluppo e coesione, sottratti a Calabria e Sicilia, messi sul ponte. Invece di utilizzarli per il ponte sullo Stretto, ho chiesto: mettiamoli per quelle che erano le loro idee originarie, cioè il potenziamento delle reti ferroviarie e giustamente il Vice Ministro ha detto di no.
Ci dice di no per quale motivo? Perché questo ponte ormai sembra la panacea di tutti i mali, sembra che costruito il ponte sullo Stretto abbiamo risolto tutti i problemi dell'Italia. Però, Presidente, c'è una cosa che, effettivamente, in questo caso va un po' oltre il ridicolo, perché, quando si parla del progetto del ponte di questo Governo e del Ministro Salvini, tutti ironicamente facciamo riferimento alla famosa frase del 2016 dello stesso - attualmente Ministro Salvini, all'epoca semplice parlamentare - in cui diceva: mi risulta che il ponte non stia in piedi; prima di pensare al ponte bisognerebbe pensare alle strade, alle ferrovie di Calabria e Sicilia, che non mi sembra siano in ottime condizioni. Comunicazione di servizio: devo comunicarvi che quelle strade e quelle ferrovie, ancora oggi, sono nelle stesse identiche condizioni e sono passati dieci anni.
Ma c'è un'altra cosa che va oltre il ridicolo, a cui ormai il Ministro ci ha abituati. Sapete qual è, colleghi? Ve la spiego: il progetto del ponte sullo Stretto, che il Ministro Salvini ha deciso di rispolverare, l'ha preso fra le decine di progetti presenti al Ministero; se n'è trovato uno bello impolverato davanti, l'ha pulito e ha detto: questo mi piace e proponiamo questo qui.
La storia ridicola di questa storia - a parte che c'erano decine di altri progetti che, se proprio voleva utilizzare, poteva utilizzare anche quelli - sapete qual è? È che quel ponte lì, quel progetto lì, proprio quello a un'unica campata, è lo stesso che, nel 2016, lui criticava e che aveva allora proposto l'allora Presidente del Consiglio Renzi. Lui, ai tempi, glielo criticava e, fra le decine di progetti, il genio del Ministro Salvini che ha fatto? È andato a prendersi proprio quello di progetto per riproporcelo oggi.
Allora, io vi dico: ma è normale che oggi, proprio in questo momento storico, si decida di spendere 11, 12, 13 miliardi di euro per costruire qualcosa che - e già sono passati 20, 30, 40 anni - non si costruirà mai? Perché, a parte che non ci sono le condizioni - non ci sono le condizioni geografiche, non ci sono le condizioni geologiche -, c'è un problema a monte: i treni e le macchine non ci arrivano su quel ponte, perché non abbiamo le strade lì. Allora, vi dico: ma vogliamo un attimo ragionare? Prima di pensare al ponte sullo Stretto, vogliamo utilizzare i soldi che erano già di Calabria e Sicilia? I soldi erano già nostri e invece voi avete pensato di sottrarli. Vogliamo utilizzare quei soldi per potenziare le nostre reti ferroviarie? Vice Ministro, per caso di recente…Vice Ministro, se può posare il telefono, magari ci ascolta. Ci faccia almeno questo favore (Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).RICCARDO TUCCIPRESIDENTE. Colleghi, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)RICCARDO TUCCI (M5S). Di recente, è per caso riuscito a prendere un treno? Ha preso un treno di recente? Glielo dico io. Ha mai provato a prendere un treno in questi ultimi mesi? Perché i treni sono tutti puntualmente in ritardo, con guasti sulla rete ferroviaria e, puntualmente, anche senza aria condizionata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo è quello che soffrono i nostri cittadini tutti i santi giorni e voi state qui con il telefono in mano a fare finta di fare chissà che cosa.
AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/80 Tucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/81 Fede. Onorevole Fede, accetta la riformulazione? Sta bene.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/82 Cantone. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/82 Cantone, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/83 L'Abbate. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/83 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/84 Giuliano. Onorevole Giuliano, accetta la riformulazione? Sì.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/85 Aiello. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/85 Aiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/86 Morfino. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/86 Morfino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/87 Scerra. Onorevole Scerra, accetta la riformulazione? Sì.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/88 Santillo. Onorevole Santillo, accetta la riformulazione ai fini della raccomandazione?PRESIDENTE (COSTA Sergio)AGOSTINO SANTILLO (M5S). È una semplice raccomandazione non riformulata. È corretto, Vice Ministro?
AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. No, è una riformulazione ai fini della raccomandazione.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)AGOSTINO SANTILLO (M5S). Appunto. Il testo, però, resta quello dell'impegno, ma è raccomandazione e non impegno.
AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. No. È riformulato.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)AGOSTINO SANTILLO (M5S). È così…
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. A me risulta riformulato. Prego, Vice Ministro.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. È accolto come raccomandazione nella parte dell'impegno; viene espunta parte della premessa, per cui la riformulazione è l'espunzione della premessa.
ANDREA QUARTINIPRESIDENTE. Quindi è una riformulazione. Sì, ho capito: l'accetta o no? La accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/89 Quartini. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Ormai è evidente, è molto chiaro che la deriva bellicista e militarista dell'Europa prosegue senza sosta a scapito di altre priorità, come l'emergenza climatica, come la crisi idrica, come l'impoverimento dei territori periferici. Aggiungo anche l'impoverimento del welfare e l'impoverimento della sanità. I cittadini queste cose le pagheranno davvero care, per favorire le lobby delle armi. Questo ormai è sicuro. È certo che se continua questo modello, che il Governo sta imponendo, le cose andranno in questa direzione.
Tuttavia abbiamo qualche elemento di voglia, di desiderio, di opporsi a questo. A Livorno i portuali si sono opposti allo sbarco di armi - viva i portuali di Livorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! - tra l'altro chiedendo chiarimenti sulla classificazione cosiddetta commerciale di tali carichi. Il Gruppo autonomo portuali e l'USB hanno organizzato presidi e proteste, chiedendo tutele per l'obiezione di coscienza e sottolineando la contrarietà all'uso bellico del porto. Finalmente c'è qualcuno che è coerente con l'articolo 11 della Costituzione. Non solo, colleghi! La nave è approdata l'11 maggio con materiale bellico, tra cui 12 jeep militari, dotate di sistemi d'arma, altro che commerciale; mancavano documenti di bonifica sui mezzi provenienti da operazioni militari che erano state effettuate su siti potenzialmente contaminati; niente trasparenza nei contenuti, ovviamente i contenuti dei container; le autorità di controllo non informate sulla natura militare del traffico. Ovviamente sono state coinvolte anche le autorità portuali, la Capitaneria di porto, la prefettura, i sindaci, lo stesso comune di Livorno.
Vedete, quello che si chiedeva in quest'ordine del giorno era di procedere, quanto prima, alla riforma del sistema portuale, prevedendo che i lavoratori del comparto portuale, della logistica e dei trasporti, fossero informati, formati e tutelati qualora si tratti di movimentazione di armamenti. Voi state dicendo di no. State dicendo di no alla tutela dei lavoratori portuali. Io credo che sia una vergogna assoluta da parte di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).VALENTINA BARZOTTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Barzotti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere quest'ordine del giorno che parla della salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori portuali di Livorno. Come dicevamo poco fa, e ringrazio il collega Quartini per aver presentato quest'ordine del giorno, siamo davanti a una vera vergogna. Mi aspetto una parola dal Vice Ministro dei trasporti su questa questione, perché non è accettabile ed è gravissimo che i lavoratori maneggino armi e spostino casse piene di armamenti bellici senza la formazione e senza che possano dire una parola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Addirittura c'è stato un provvedimento dell'Autorità garante degli scioperi, all'aeroporto di Brescia, che ha dichiarato che lo sciopero non è legittimo perché non è stato dato un congruo preavviso a questo sciopero, quando questi carichi sono segreti. I lavoratori non sanno che cosa stanno trasportando e chiedono trasparenza sul contenuto di questi carichi. Non è accettabile quello che sta succedendo nelle infrastrutture portuali e aeroportuali di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
SUSANNA CHERCHIPRESIDENTE. I deputati Carotenuto e Iaria sottoscrivono. Se nessun altro chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/89 Quartini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/90 Cherchi, su cui vi è il parere contrario del Governo. Deputata Cherchi, vuole intervenire? Prego.PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI (M5S). Si, grazie, Presidente. Il mio ordine del giorno, naturalmente, sta parlando della Sardegna. Lo voglio mettere in evidenza perché, con riguardo alla Sardegna, molte volte uno parla così: l'isola... sono i Caraibi del Mediterraneo, è l'isola in cui tutti vorrebbero venire in estate, perché quando io dico che sono sarda, mi rispondono: ah, ma lei quindi vive in Sardegna? Beata lei! Parliamo della Sardegna, che è l'isola più bella che esiste al mondo (Applausi) ed è bellissima anche all'interno, non è bello soltanto il mare, è strepitosa anche all'interno. Quindi il mio ordine del giorno è sulla Sardegna. Ho voluto fare un cappello (Commenti)…
SUSANNA CHERCHIPRESIDENTE. Colleghi, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI (M5S). …per ricordarci di che cosa stiamo parlando. Allora, quindi, il mio ordine del giorno nasce dal problema e dal fattore insularità e dal conseguente problema di mantenere una continuità territoriale che sia efficace. L'insularità della Sardegna, cioè dei Caraibi del Mediterraneo, è un fattore che incide significativamente anche sull'economia e sullo sviluppo della regione. Ovviamente, c'è un legame profondo tra insularità e sviluppo economico: le idee, il mercato, le innovazioni, gli elementi fondanti dello sviluppo economico si diffondono per vicinanza nello spazio geografico. Quindi isole come la mia, la mia Sardegna, soffrono per questa lontananza dalla piattaforma continentale: ricordo che sono 300 chilometri, e son tantissimi 300 chilometri, perché la Sicilia credo che siano tre chilometri. Se un territorio è così isolato e periferico soffre di un handicap strutturale che incide negativamente e in modo permanente sulle prospettive di sviluppo. Infatti, la mia Sardegna è l'unica regione in Italia senza autostrade, senza una rete ferroviaria, senza collegamenti certi e continui con il continente. Il problema dell'insularità, di fatto, non è mai stato risolto nonostante, nel 2019, la Corte costituzionale avesse affermato che lo Stato deve tenere conto dell'insularità e dei costi dell'insularità.
La regione autonoma della Sardegna sta lavorando su diverse iniziative per affrontare le sfide di questa insularità, tra cui il sostegno al trasporto aereo e marittimo e la promozione di investimenti strategici. Sta inoltre lavorando per garantire la continuità territoriale, che è essenziale per ridurre gli svantaggi legati all'insularità. Quindi sono stati stanziati fondi per incentivare l'apertura di nuove rotte aeree, da e per gli aeroporti sardi, con l'obiettivo di migliorare la connettività e favorire lo sviluppo economico. La Giunta sarda, insieme alla presidente Todde, sta lavorando attivamente con la Commissione parlamentare per definire politiche e strategie mirate. Si stanno valutando misure per sostenere le imprese e favorire lo sviluppo di settori come il turismo - il turismo, signori -, l'artigianato, che è meraviglioso, e le nuove tecnologie.
La regione Sardegna ha predisposto uno schema di proposta di continuità territoriale con la previsione di una griglia tariffaria gradata con l'indicazione di una tariffa massima per ogni tipo di categoria di viaggiatori al fine di perseguire obiettivi costituzionali di rimozione degli squilibri causati, purtroppo, dall'insularità, stabiliti dal nuovo testo dell'articolo 119. Però il provvedimento a cui faccio riferimento ha invece ristretto la possibilità di stabilire un prezzo massimo solo per determinate categorie e solo ove emerga il rischio che le dinamiche tariffarie possano condurre a un rialzo legato alla stagionalità o ad eventi straordinari. Questa norma mi sembra più restrittiva e penalizza i passeggeri delle isole, tra cui la Sardegna, cioè i Caraibi del Mediterraneo, quelli della regione più remota, che è la mia terra, dove nessun mezzo di trasporto alternativo può sostituire quell'aereo per gli spostamenti in giornata. Quindi, il tetto massimo, oltre il quale non si deve andare, deve essere per tutti gli aventi diritto alla continuità e deve essere valido per tutto l'anno e non soltanto legato all'alta stagione o a eventi straordinari. Pertanto, io chiedo al Governo che si impegni a non compromettere le politiche del trasporto aereo sardo per i prossimi anni.
Ricordatevi che anche voi prendete l'aereo per venire in Sardegna in estate, ricordatevelo prima di votare prevedendo, anche con futuri provvedimenti normativi, nel pieno rispetto delle norme europee, l'obiettivo di tutela dei territori gravati da squilibri insulari, e in particolare degli abitanti e frequentatori - noi, colleghi, noi - della Sardegna, e quindi anche provvedere alla destinazione di risorse finanziarie necessarie per garantire gli oneri di servizio pubblico (OSP) per la continuità territoriale aerea da e per la Sardegna.
Vi ricordo, perché molte volte questo acronimo non è molto conosciuto, che sono costi imposti per garantire un servizio essenziale come il trasporto aereo, che deve essere disponibile a tutti, a tutti, anche in aree e situazioni dove non sarebbe economicamente conveniente per un'azienda privata operare da sola. Quindi, questi oneri di servizio sono spesso associati alla continuità territoriale, ovvero all'obbligo di mantenere attivi i collegamenti aerei verso aree meno accessibili, anche se meno redditizi.
Quindi, colleghi, ricordatevi che fra un po' è estate e tutti vogliamo e vorremmo andare in Sardegna, e io sono sicura che incontrerò molti di voi in Sardegna, al mare. Prima di votare pensateci, è una norma di buonsenso. Vogliamo semplicemente che il Governo aiuti questa continuità territoriale, che aiuterà tutti gli italiani, perché tutti vogliono venire nei Caraibi del Mediterraneo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. L'onorevole Cuperlo sottoscrive. Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Io sono firmataria di quest'ordine del giorno e vorrei chiedere al Vice Ministro Rixi, e anche al presidente Deidda, con cui ho parlato ieri, se fosse possibile accantonare quest'ordine del giorno per ragionare su un'eventuale riformulazione. Ne abbiamo parlato anche in sede di discussione generale: la modifica che avete apportato al decreto-legge n. 104 del 2023 con l'articolo 12 di questo decreto per noi non va bene, nel senso che è restrittiva rispetto alle possibilità che ci sono di imposizione di oneri di servizio pubblico per quanto riguarda la continuità territoriale aerea, che un tempo prevedeva di poter applicare livelli massimi tariffari.
Peraltro, come ha detto anche la collega, la regione Sardegna sta portando avanti una negoziazione con la Commissione europea rispetto alle regole per il nuovo bando di continuità territoriale, applicando i livelli massimi tariffari con delle gradazioni in funzione delle categorie che sono state individuate, e questa modifica normativa potrebbe creare dei problemi in questo processo, che per noi è di fondamentale importanza. Quindi davvero invito il Vice Ministro a valutare un accantonamento per poter ragionare, eventualmente, insieme su una riformulazione, perché un parere contrario a quest'ordine del giorno sarebbe per noi davvero un atto grave (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. Interpello dunque il Vice Ministro sulla richiesta di accantonamento: parere negativo.
Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/90 Cherchi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/91 Zaratti. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, signor Presidente. Signor Vice Ministro, in sede referente è stata aggiunta, in questo decreto, una norma che rinvia al 1° ottobre 2026 il blocco della circolazione dei veicoli diesel più inquinanti. Voglio ricordare che lo stop ai veicoli diesel più inquinanti era stato reso necessario dal fatto che la Pianura Padana, come molti di voi sanno, è una delle zone più inquinate d'Europa, addirittura più inquinate del mondo. Secondo i dati di Openpolis, in Italia ogni giorno…
FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. Colleghi, per cortesia. Prego.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FILIBERTO ZARATTI (AVS). Se i colleghi hanno di meglio fare, sono disposto ad aspettare, Presidente.
FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. No, ci mancherebbe, prosegua.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FILIBERTO ZARATTI (AVS). Tanto la notte è ancora lunga.
FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. Siamo tutti stanchi, ovviamente. Prosegua.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FILIBERTO ZARATTI (AVS). La ringrazio molto. Vorrei ricordare che lo stop ai veicoli diesel si è reso necessario perché la Pianura Padana è una delle zone più inquinate non d'Italia, del mondo. Vorrei ricordare, per esempio, che Milano si gioca i primi posti in classifica tra le città più inquinate del mondo, insieme a Delhi (India), Dacca (Bangladesh), Lahore (Pakistan), e che, ogni giorno, muoiono persone per inquinamento da PM10 e da PM2,5. In Pianura Padana, in modo particolare, ci sono 89 morti ogni 100.000 abitanti e, in Italia, Openpolis stima 53.000 morti l'anno nell'ultimo decennio, cioè 140 morti al giorno, per inquinamento da PM10 e PM2,5. Questo è il dato drammatico.
Il limite del 1° ottobre 2025 per bloccare i veicoli particolarmente inquinanti diesel era stato posto - lei lo sa benissimo, Vice Ministro - dal suo Governo. È il suo Governo che ha introdotto questo limite, perché, oltre ai dati così drammatici, terribili, che riguardano i morti da inquinamento, vi erano una serie di illegali violazioni dei limiti posti dall'Unione europea, e, quindi, il nostro Paese doveva pagare milioni e milioni e milioni per procedure di infrazione aperte dall'Unione europea. La risposta, quindi, che è stata data da questa maggioranza a una situazione come questa quale è stata?
È stata quella di posticipare di un anno l'introduzione di questi limiti. Questo è del tutto scandaloso, perché quell'anno in più, senza avere messo in campo alcuna misura che vada a limitare, invece, le emissioni di PM10 e PM2,5 in quella zona, significa altre migliaia di morti causati dall'inquinamento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). E voi fate finta di niente! Voi posticipate di un anno, come se niente fosse, peraltro un limite che voi stessi avete messo.
Non solo, addirittura il blocco prima prevedeva che fosse posto alle città superiori ai 30.000 abitanti, ma voi lo avete spostato a 100.000, e avete escluso, da questo limite, zone popolate della Pianura Padana, città come Varese, Lecco, Alessandria, Lodi, che sono tra le città più industrializzate del nostro Paese. Con quale coraggio voi fate una mossa di questo genere? Capisco il populismo più becero che vi contraddistingue, ma in questo caso voi state speculando sulla salute e sulla vita delle persone.
State speculando anche sulle tasche dei cittadini, perché i nostri cittadini, oltre a essere i più inquinati in assoluto d'Europa, dovranno pagare pure i soldi per pagare l'infrazione europea che voi causate in questo modo. Come si fa a essere così irresponsabili di fronte a questioni così importanti? Voi dovreste avere il coraggio di affrontare la realtà quale è, perché, nel momento nel quale si riconosce il problema, si affronta, si cerca di risolverlo, non si fa finta di niente.
Voi avete posto il blocco nel 2023, pensando che il 2025 non sarebbe mai arrivato: mettiamo una pezza alle procedure di infrazione e andiamo avanti. Ora che siete arrivati, non avete il coraggio di fare ciò che è necessario fare. Quello che è necessario fare sarebbe cambiare modello di sviluppo, sarebbe introdurre livelli di mobilità collettiva e privata di tipo non inquinante. La sfida tecnologica per il futuro si basa su questo, e anche il futuro industriale del nostro Paese si basa sulla nostra capacità di partecipare all'innovazione.
E invece, ancora una volta, voi fate delle scelte che ci fanno pagare milioni di euro, che ci danneggiano la salute e fanno morire uomini, donne e bambini di quelle zone, e ci tenete fuori anche dall'innovazione e dalle sfide per il futuro. È una scelta scellerata, rispetto alla quale noi siamo assolutamente contrari (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ANTONIO FERRARAPRESIDENTE. Se nessun altro intende intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/91 Zaratti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/92 Traversi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/92 Traversi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/93 Pellegrini sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/93 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/94 Cappelletti sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/94 Cappelletti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/95 Torto sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/95 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/96 Ilaria Fontana sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/96 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/97 Ferrara. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrara. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONIO FERRARA (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, oggi siamo chiamati a discutere per le Olimpiadi invernali di Cortina 2026, un evento che era stato, con ben altri obiettivi, sotto il Governo Conte impostato: un basso impatto economico, sostenibilità ambientale, significative ricadute positive per i territori coinvolti.
Oggi, invece, assistiamo a tutt'altro scenario: con questo articolo, infatti, attribuiamo poteri eccezionali all'amministratore delegato della società delle infrastrutture, trasformando il commissario straordinario, con facoltà di operare liberamente in deroga. Mi riferisco alla nuova opera di presa idrica del fiume Boite, un impianto a fune a Cortina, il parcheggio interrato Mottolino a Livigno e il nodo Castione Andevenno in Lombardia. Il risultato è prevedibile e fin troppo familiare: procedure accelerate, deroghe in nome di una presunta emergenza e una governance che di trasparente ha davvero poco o nulla. In sostanza, concediamo un lasciapassare per realizzare rapidamente opere che rischiano, una volta finiti i giochi, di diventare ennesimi monumenti allo spreco. Fa riflettere, colleghi di maggioranza, che proprio voi, così prodighi nell'accusare continuamente chi vi ha preceduto sull'ormai iconica vicenda dei banchi a rotelle, che costarono 120 milioni, tacete oggi di fronte a ben più clamorosi scandali finanziari, legati a queste Olimpiadi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Oggi il budget dei giochi di Milano-Cortina è lievitato nel silenzio generale: da 1,5 miliardi iniziali fino a 4 e agli attuali 6 miliardi, con un aumento di oltre 2 miliardi solo negli ultimi tempi. Un aumento che, giusto per intenderci, moltiplica per oltre 16 volte la spesa contestata dei banchi a rotelle. Di fronte a ciò, cari colleghi, nessun commento, nessuna indignazione da parte vostra.
Perché tacete? Forse perché i beneficiari di queste operazioni hanno volti amici, parenti illustri o cognomi pesanti? Esempio del giorno, in questo contesto, è la nomina del figlio del Presidente del Senato in ACI, dove meritocrazia e competenza sembrano termini più adatti a un'ironia che a una seria valutazione politica.
È così che intendete gestire il denaro pubblico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? È così che volete interpretare la parola trasparenza? Quando parlate di moralità politica e sprechi, abbiate almeno la decenza di guardarvi prima allo specchio perché vi scandalizzate per uno spreco di uno e non vi degnate, ancora di più, del moltiplicatore “spreco olimpico” che supera abbondantemente 15 volte quello dei famosi banchi a rotelle. Nessuno vuole realmente sapere dove finiscono questi soldi? Forse perché sono destinati a quelli che, ormai, possiamo definire senza timore amichettismo istituzionale? Gli amici istituzionali, detto tra di noi.
Come evidenziato anche in Corte dei conti, la Fondazione Milano-Cortina ha già accumulato, in quattro anni, un deficit patrimoniale di 150 milioni di euro. Nonostante ciò, il silenzio rimane assordante. Ci chiediamo, quindi: dove sono finiti il vostro rigore morale e la vostra incessante attenzione alle spese pubbliche? Quello che chiediamo oggi al Governo è semplice e doveroso: relazionare immediatamente alle Camere sul reale stato dell'avanzamento delle opere, su ingenti risorse pubbliche stanziate e su contratti e rischi finanziari.
Serve una dimostrazione di responsabilità e trasparenza, non ulteriori deroghe e procedure oscure. È tempo che dimostriate nei fatti la virtuosità amministrativa che tanto invocate quando dovete giudicare gli altri.
Concludo ribadendo che le Olimpiadi possono essere un'occasione di rilancio solo se gestite nel vero interesse della collettività e non come l'ennesima opportunità per distribuire risorse agli amici degli amici. Fate dunque un favore a voi stessi prima ancora che al Paese e, prima di tornare a parlare dei banchi a rotelle, guardatevi allo specchio e iniziate, finalmente, a mostrare quella trasparenza che fino ad oggi vi è totalmente mancata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ANTONINO IARIAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà, per 1 minuto e 30.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Ogni volta che si parla delle Olimpiadi Milano-Cortina mi piace precisare che il progetto Torino 2026 era migliore, costava meno, recuperava impianti esistenti e avrebbe veramente onorato i costi previsti nel progetto. Non come Milano-Cortina: si era partiti da un costo di 2,7 miliardi e siamo arrivati quasi a 6 miliardi; 6 miliardi per non aver scelto il progetto migliore.
Quindi, ogni volta che pensiamo a fare un evento, prendete esempio di come si poteva fare in maniera migliore. Permettetemi un messaggio al Ministro Abodi: non si permetta di accusare i Governi passati che hanno soltanto preso atto della decisione del CONI per la scelta di un sito, di accusarli di aver anche trasformato quelle spese previste in sprechi. Quegli sprechi li avete fatti solo voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).GIANANGELO BOFPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/97
Ferrara, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/98 Carmina sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/98 Carmina, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/99 Cortellazzo. Onorevole Cortellazzo, accetta la raccomandazione? Accetta. Sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/100 Zinzi, il parere del Governo è favorevole. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/101 Furgiuele. Onorevole Furgiuele, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/102 Dara. Onorevole Dara, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/103 Provenzano. Onorevole Provenzano, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/104 Bof. Onorevole Bof, accoglie la riformulazione?PRESIDENTE (COSTA Sergio)GIANANGELO BOF (LEGA). Volevo solo chiedere al Vice Ministro di risentire la riformulazione.
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Prego, signor Vice Ministro.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. Consultandomi con gli uffici, va bene anche il parere favorevole senza riformulazione.
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Va bene, quindi è cambiato il parere. Lo diamo per acquisito, quindi è favorevole senza riformulazione.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/105 Formentini. Onorevole Formentini, accetta la riformulazione? Accetta.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/106 Barabotti. Abbiamo detto che è stato accantonato. Vuole intervenire? Prego, signor Vice Ministro.PRESIDENTE (COSTA Sergio)EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Presidente, abbiamo la riformulazione. Quindi, il parere è favorevole con riformulazione.
Nelle premesse, viene espunto da “il Porto di Marina di Carrara”, fino a “in data 2 ottobre 2024, la risoluzione n. 370.” Per quanto riguarda gli impegni, leggo, perché vengono espunte alcune parole. Primo impegno: “a valutare, nell'ambito di una riforma complessiva della portualità italiana, le scelte sulla governance del Porto di Marina di Carrara che ne consentano la miglior valorizzazione nell'ambito della strategia nazionale.” Secondo impegno: “a valutare un tavolo tecnico con l'obiettivo di approfondire, sentiti i comuni interessati, gli impatti erosivi delle opere previste a mare con i migliori strumenti disponibili, valutando anche eventuali soluzioni progettuali alternative o misure di compensazione idonee.” Terzo impegno: “a promuovere la tempestiva esecuzione delle operazioni di dragaggio necessarie al Porto di Marina di Carrara, valutando la possibilità di impiegare i sedimenti per la predisposizione di un piano strutturale di ripascimenti costieri, anche in considerazione della mole di sabbia depositata dalle correnti a largo della costa.” Gli altri due impegni rimangono identici al testo originale.ANDREA BARABOTTIPRESIDENTE. Onorevole Barabotti, accetta la riformulazione? Vuole intervenire? Mi deve dire, se accetta o no, comunque.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA BARABOTTI (LEGA). Con questa riformulazione del Governo, si coglie la sfida di offrire al Porto di Marina di Carrara sviluppo…
ANDREA BARABOTTIPRESIDENTE. Accetta o no?
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA BARABOTTI (LEGA). … nel rispetto dell'equilibrio costiero. Ringrazio il collega Amorese…
ANDREA BARABOTTIPRESIDENTE. Vabbè.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA BARABOTTI (LEGA). …per la collaborazione e accetto la riformulazione.
ANGELO BONELLIPRESIDENTE. Quindi, diamo per accettato.
Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2416-A/107 Zanella, sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. n. 9/2416-A/107 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).
Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2416-A/108 Pavanelli, sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/108 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/109 Lupi. Onorevole Lupi, accetta la riformulazione? Accetta. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/110 Cavandoli. Onorevole Cavandoli, accetta la riformulazione? Accetta. Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2416-A/111 Borrelli, sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/111 Borrelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/112 Bonelli, sul quale il parere è contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signor Presidente. Non perché l'ordine del giorno ha mia firma e quella del gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, ma vorrei che quest'ordine del giorno non passasse così in silenzio o nell'indifferenza, perché questo è uno snodo fondamentale per quanto attiene la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.
Cosa sta accadendo? Sta accadendo che il Governo, di fatto, sta dicendo no all'applicazione della direttiva europea sulla concorrenza, in particolar modo all'articolo 72, che sostanzialmente stabilisce quanto segue: si dovrà fare una gara ex novo, se il costo complessivo dell'opera dovesse superare il 50 per cento del costo inizialmente preventivato.
È accaduto che il Ministro Salvini ha fatto un gioco di prestigio col decreto n. 35 del 2023, riassegnando i lavori a chi aveva fatto una gara nel 2006, ben 19 anni più in là nel tempo, ma, facendo un'operazione con l'articolo 1 del decreto, fissando il prezzo al DEF, al Documento economico di programmazione finanziaria, del 2012. Non più, quindi 3,9 miliardi, ma 8,5 miliardi.
Cosa chiediamo? Chiediamo al Governo di monitorare l'applicazione dell'articolo 72 e, siccome non abbiamo ancora un progetto esecutivo e, quindi, il prezzo, fissato a 13,5 miliardi, potrebbe lievitare in maniera molto considerevole, di intervenire, per segnalare all'Unione europea la violazione dell'articolo 72.
Ecco, sembrerà una banalità, ma ci troviamo di fronte a un favore di Stato, fatto con i soldi pubblici, alla società Stretto di Messina e al Consorzio che andrà a realizzare questo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Un favore di Stato. Ma questo non lo dice Angelo Bonelli, signor Presidente, lo dice il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, che ha detto che questo è un grande regalo ai privati!
Allora, signor Vice Ministro, dovete farci capire una cosa: volete rispettare la legislazione italiana, volete rispettare la direttiva europea, l'articolo 72? Sì o no? Io so che lei mi dirà sì. E, allora, se è sì, perché ha detto “no” a quest'ordine del giorno, che chiede di rispettare l'articolo 72 e di monitorare quello che accade dal punto di vista della lievitazione dei costi? Capisco che ormai ci siamo genuflessi nei confronti della società Stretto di Messina, ci siamo genuflessi nei confronti del Consorzio Webuild, però francamente questo non può avvenire con i soldi pubblici degli italiani, a cui dite “no” all'aumento del trasporto ferroviario e alla realizzazione dei depuratori.
Ecco perché sono intervenuto: perché riteniamo, questo passaggio, un passaggio fondamentale, che evidenzia ancora e dimostra la profonda malafede di questo Governo nel fare un grande regalo di Stato ai privati, con i soldi pubblici degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/112 Bonelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2416-A/113 Dori, sul quale il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2416-A/113 Dori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Prima di passare alle dichiarazioni di voto finale e alla votazione finale, avverto che, secondo le intese intercorse fra i gruppi, non si procederà, come previsto dal vigente calendario dei lavori, alla sospensione della seduta tra le ore 20 e le ore 21.
Sospendo, brevemente, la seduta per cinque minuti, che riprenderà alle 19,35. La seduta è sospesa.(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2416-A)
PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCA PASTORINOPRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, l'onorevole Pastorino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. In poche parole, appunto, per annunciare un voto contrario che ha motivazioni sia di merito e poi anche di metodo. Dal punto di vista del merito, abbiamo assistito ad un provvedimento che nell'iter in Commissione è stato pasticciato dall'inizio alla fine, con tasse apparse e poi scomparse, con mini-riforme prima applicate e poi cancellate. Insomma, un provvedimento bandiera del Ministro Salvini che è stato una sorta di mix tra un bazar per distribuzione di contentini e una polveriera per tenere a bada le tensioni della maggioranza. A proposito di contentini, poi, ce ne sono tanti. Ne ho colto uno per dire a che punto, a che livello siamo arrivati, nel senso che con un emendamento è stato espunto un comma, un periodo dell'articolo 16 del regio decreto del 1942, che non è niente altro che il codice di navigazione. Mi ero incuriosito per la copertura finanziaria che era 27.500 euro quest'anno e 58.000 euro l'anno prossimo. Insomma, tutto per introdurre una nuova figura nelle zone marittime: il capo del Dipartimento. Quindi, siamo arrivati a questo livello. Poi ci sono tante altre questioni. Ne cito una che è stata già oggetto diffuso del dibattito di oggi, la famosa diga bellica foranea del porto di Genova, laddove comunque, anche a seguito di dichiarazioni fatte in settimana dal sub-commissario dell'opera, insomma, questa diga si presterebbe ad avere un dual use, ovvero un uso non solo civile, ma anche militare di appoggio a non ben definiti portaerei o ad essere attenzionata dalla NATO. E, oggi, chiedevamo delle risposte di chiarezza al Vice Ministro e, secondo un'interpretazione nostra difforme dalla sua, non ci sono state date. Quindi, faremo un'interrogazione direttamente al Ministero della Difesa.
C'è poi la questione dibattutissima sull'ANAS, no? Con le tariffe prima ritoccate, poi tolte con una seconda versione e poi una terza versione ancora dell'ultimo minuto che non indicano peraltro introiti.
C'è stata poi la questione - anche lì cortocircuito - su una norma che riguardava gli autotrasportatori, ma appunto questa è stata ritirata, cioè si prevedeva di dare la possibilità di fare una semplice comunicazione all'Antimafia invece dell'informativa. Si tratta, diciamo, di una norma approvata in Commissione, che poi era stata passata, questa norma, come una banale semplificazione, senza abbassare i controlli, senonché, poi, lunedì pomeriggio, anche su questo, il Governo ha fatto retromarcia, perché evidentemente qualche problema c'era. Senza contare che poi c'è stato un altro dibattito interessante per quelli che vengono dalle mie parti, ovvero diciamo la questione dell'emendamento “salva Spinelli”, salva concessioni, che poi è stato ritirato, riformulato in una formula che comunque ha più ombre che luci. Quindi, questo brevemente nel merito. Ma c'è anche una questione di metodo, l'ho detto l'altro giorno in Aula. Perché le minoranze avevano abbandonato la Commissione per una gestione dei lavori che è stata assolutamente irrispettosa non solo delle minoranze, ma anche dalla maggioranza, laddove comunque fino all'ultimo arrivavano emendamenti, subemendamenti, come se fossero aeroplanini di carta che nessuno poteva guardare. Nessuno avrà il tempo di guardare.
Su questo ho fatto appello alla Presidenza affinché il Presidente Fontana prendesse provvedimenti, perché questa è una roba che - lo dico tranquillamente - in tanti anni che ho l'onore di essere membro della Camera, non avevo mai visto. Quindi, con queste motivazioni, confermo il mio e il nostro voto contrario.MAURO DEL BARBAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Del Barba. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)MAURO DEL BARBA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Vice Ministro Rixi, siamo, ancora una volta di fronte a un provvedimento che non affronta i nodi strutturali della mobilità e della connessione del territorio italiano. Manca una visione d'insieme: non c'è pianificazione, programmazione. E, come sempre capita in questi casi, una serie di interventi di questo tipo risultano nient'altro che una pezza.
Questo decreto-legge non fa eccezione. Gli investimenti annunciati sembrano rispondere più a logiche di bilanciamento interno alla maggioranza, che a priorità strategiche del Paese. Ne abbiamo un lampante esempio con il litigio che c'è stato nella maggioranza per la lottizzazione dei presidenti dei porti, che, infatti, ha portato inesorabilmente alla nomina dei commissari per evitare la paralisi operativa degli stessi. Tutti segnali di come, sia nel decreto che nelle attività che dovrebbero essere ordinarie del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, si navighi a vista. Tra gli interventi sparsi e poco organici, c'è anche quello di RFI e ANAS: continuano a non avere piani industriali realmente coperti finanziariamente nei prossimi 10 anni. Parliamo di investimenti che superano i 100 miliardi.
Insomma, noi non abbiamo nulla in contrario, in questo caso, a che si coinvolgano i privati in questa progettazione, solo che voi sembrate più attenti a portare il vostro potere pubblico dentro l'interesse privato, che non a portare il potere e l'interesse dei privati dentro l'interesse pubblico.
Nel frattempo, però, le imprese italiane, i pendolari e i turisti si scontrano ogni giorno con la realtà di ritardi cronici, guasti, tratte abbandonate e assenza di collegamenti tra aree interne e dorsali principali. Basta girare l'Europa per vedere che altrove abbiamo un'altra marcia.
Però tutto questo non basta. Perché che cosa fate durante il provvedimento, con l'avvicinarsi dell'estate? Vi inventate la questione del pedaggio estivo, che è stata sventata solo per il clamore mediatico che ha suscitato. Ancora una volta, un caso di un Robin Hood alla rovescia. Volevate andare a gravare sulle famiglie proprio nel momento in cui si concedono un minimo di fuga dai rincari delle bollette e dei generi di prima necessità, con il loro potere d'acquisto al ribasso, prossimi alle vacanze. Qui, avete immaginato una stangata, una misura che avrebbe colpito direttamente le famiglie nel momento in cui si spostavano per le vacanze, senza minimo preavviso. Una tassa mascherata. Peraltro, ci avete abituato a questo tipo di interventi: penso, ad esempio, a quanto è stato fatto con il credito d'imposta per il superbonus e la società veicolo che, poi, non è più stata chiamata in causa.
Ma c'è di più: è stata sventata anche un'altra misura, per fortuna, che avrebbe indebolito gravemente gli strumenti di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dei trasporti. Ci sembra inquietante solamente averci pensato. Ma su un tema importante come quello del Ponte sullo Stretto, ancora una volta, avete scelto la via muscolare, e anche qui non si capisce perché scegliate di agire in questo modo. Di fronte a un'opera importante e costosa, che per voi è anche principale, emblematica e simbolica, anziché ascoltare le critiche costruttive che potrebbero contribuire a migliorarla, voi che cosa fate? Vi rifugiate dentro gli interventi fumosi che sono stati fatti e, addirittura, parallelamente all'approvazione del provvedimento, ve ne uscite con quest'idea dell'opera militare, con la quale, se la mettiamo assieme all'emendamento che riguarda le opere necessarie per la difesa, si palesa anche un percorso che può bypassare importanti verifiche di tipo ambientale. Ecco, semplicemente, l'aver pensato questa cosa, senza un'adeguata spiegazione al Paese, noi lo riteniamo anche abbastanza patetico.
Colleghi, a questo Paese serve una rete di trasporti terrestre e marina, una rete capillare, efficiente, moderna e sicura. Servono investimenti nei nodi portuali, nei collegamenti trasversali e nelle aree interne. Questo Governo, al contrario, non riesce nemmeno a risolvere il problema dell'omologazione degli autovelox. Anche qui, per coprire un fallimento, ci troviamo di fronte a questo fantomatico censimento che non risolve nulla, ma rinvia, lasciando i cittadini e i comuni in balia dell'incertezza, a detrimento delle casse pubbliche e, soprattutto, della sicurezza stradale. Serve un'idea di futuro che metta insieme sostenibilità, logistica, mobilità delle persone e delle merci, e riequilibrio territoriale.
In definitiva, questo decreto è l'emblema della mancanza di visione: non solo lascia irrisolti i problemi strutturali, ma tradisce ancora una volta la fiducia dei cittadini, che si aspettano soluzioni e si ritrovano con annunci. Un provvedimento che attarda il Paese, lo tiene fermo e lo fa arrancare, mentre altrove si corre. Per questo noi diciamo “no”: non per pregiudizio, ma perché vogliamo che l'Italia torni a correre possibilmente su binari puntuali, moderni e giusti (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghirra. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, signor Vice Ministro, noi voteremo “no” a questo decreto-legge, perché siamo assolutamente contrari nel merito e nel metodo. Intanto, perché riteniamo che sia intollerabile che la decretazione d'urgenza sia diventata la modalità ordinaria con cui il Parlamento legifera. E poi perché questi provvedimenti, che ci portate in fretta e furia, non hanno alcun carattere di necessità e urgenza e, soprattutto, di omogeneità, cosa che in teoria è prevista dall'articolo 77 della nostra Costituzione, di cui voi vi infischiata costantemente.
Tra l'altro, il passaggio in Commissione, che voi ritenete abbia garantito il dibattito democratico, ha certificato il pasticcio che stavate combinando e la fretta con cui avete portato all'attenzione dell'Aula questo decreto, viste le tante modifiche e i tanti passi avanti e indietro che sono stati fatti, con emendamenti e riformulazioni che andavano e venivano. Soprattutto, il malumore e il malessere della maggioranza sono anche certificati dall'esame degli ordini del giorno, che abbiamo visto oggi e che, di fatto, sfiduciano il ministro Salvini, il quale non è particolarmente interessato a questo decreto, dato che non l'abbiamo mai visto in Aula, perché si occupa di tutto fuorché delle infrastrutture e dei trasporti del nostro Paese.
Quindi, un provvedimento che ha scarsissima qualità, molta confusione e degli elementi particolarmente gravi e pericolosi, a nostro avviso, perché - come abbiamo sottolineato sia in discussione generale, che durante la dichiarazione sul voto di fiducia - porta il nostro Paese verso un'economia di guerra, che per noi è del tutto inaccettabile. State prevedendo la militarizzazione del nostro territorio, prevedendo il cosiddetto dual use per tutte le infrastrutture strategiche, con un doppio obiettivo: da un lato, riuscire a spendere il 5 per cento del PIL, come ci chiede l'Europa, proposta a cui voi avete aderito senza battere ciglio, e, dall'altro, riuscire a portare avanti opere che avrebbero tempistiche lunghissime, bypassando qualunque regola e vincolo ambientale.
Questo è molto grave, perché modifica i meccanismi ordinari, introducendo delle deroghe insopportabili su tutte le procedure, giustificandole con il fatto che si tratti di opere di difesa nazionale, quindi trasferendo la competenza dal Ministero dell'Ambiente al Ministero della Difesa. Insomma, l'opera emblematica di questo decreto e di tutta questa legislatura sotto il segno di Salvini è chiaramente il Ponte sullo Stretto. Lo stesso Ministro nel 2019 era contrario, adesso sembra che senza il Ponte non possa più vivere. E anche qui, state facendo dei passi falsi molto gravi, a nostro avviso, con il regalo di Stato alla società Stretto di Messina, come sottolineava il collega Bonelli, con questo escamotage di calcolare l'importo a base di gara non con i 3,9 miliardi, con cui si era aggiudicata l'appalto la società nel 2006, ma facendo riferimento agli 8,5 miliardi del DEF del 2012.
Questa è una base di calcolo assolutamente truccata che cerca di superare i vincoli che sono previsti dalla direttiva sulla concorrenza, all'articolo 72, che prevede che, nel caso in cui i costi di realizzazione di un'opera superino il 50 per cento, sia necessario rifare la gara. Ma voi ve ne infischiate anche di questo, continuate ad andare avanti, stabilendo peraltro, come dicevo, che l'opera abbia un interesse militare. Non tenete neanche in considerazione che sarebbe necessario riprogettarla, come prevede il disciplinare della NATO, ma, appunto, andate avanti su questa strada, cercando di imbrogliare gli italiani con delle narrazioni tossiche rispetto a quelle che sono le esigenze nel nostro Paese, continuando a infischiarvene di tutti i problemi legati al clima e sostenendo che le nostre tesi siano da non tenere in considerazione, quando vediamo la situazione legata ai cambiamenti climatici nel nostro Paese, con siccità al Sud e alluvioni al Nord.
Comunque, non vi importa. Continuate ad andare avanti con deroghe su deroghe al codice degli appalti, non prevedendo alcuna misura per ridurre il consumo di suolo o per abbandonare le energie fossili e facendo la guerra alle rinnovabili, proprio per riuscire a ottenere quelli che sono per voi i risultati più importanti. Avete provato anche a superare le norme sull'antimafia ed è dovuto intervenire il Quirinale per richiamarvi all'ordine. Diversamente in questo decreto avremmo avuto anche deroghe rispetto a regole che sono il cardine dei principi di trasparenza del nostro Paese, anche perché sappiamo bene quale sia il rischio di infiltrazioni mafiose e criminali dentro ad appalti così grandi. Non avete previsto nulla per il settore dell'automotive, che continua a essere in profonda crisi, ma avete consentito una proroga alle macchine euro 5 senza incentivare la sostituzione di mezzi che sono obsoleti (abbiamo il parco macchine più vecchio d'Europa).
Avete cercato di introdurre nuove figure apicali all'interno dell'Agenzia ANSFISA, che dovrebbe garantire la sicurezza delle nostre infrastrutture e, invece, non è messa nelle condizioni di lavorare. Non avete previsto nulla per intervenire sulle infrastrutture idriche né sui depuratori, sulle fogne, sugli impianti idraulici che perdono acqua da tutte le parti, non garantendo, quindi, adeguati approvvigionamenti idrici a territori che ne avrebbero bisogno, soprattutto nel Sud, a cui andate a sottrarre risorse proprio per fare opere inutili che servono, però, alla vostra narrazione e alla vostra propaganda.
Mi preoccupa molto anche uno degli ordini del giorno che sono stati approvati questa sera, ossia l'ordine del giorno del collega Scerra, perché noi sappiamo che c'è una paralisi nelle nomine dei sistemi di autorità portuale e alcuni sono commissariati da tempo. Io non vorrei che queste modifiche agli attuali assetti di governance fossero uno stratagemma per introdurre nuove poltrone (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Questo sarebbe davvero grave, per quanto mi riguarda, visto che non investite sulla qualità del nostro sistema portuale, ma pensate esclusivamente a come occupare nuovi posti di potere. Abbiamo in diverse circostanze cercato di fermare gli interventi che avete previsto per i Giochi olimpici Milano Cortina, in particolare l'impianto di risalita che ha avuto un iter pasticciatissimo anche rispetto alle procedure di appalto, ma anche su questo non c'è stato nulla da fare.
Sul trasporto pubblico locale, anziché investire per garantire la qualità della vita delle nostre città e la sicurezza dei cittadini che potrebbero rinunciare a utilizzare l'auto, continuate a sottrarre risorse: anche in questo caso 35 milioni di euro che sono stati trasferiti sui rigassificatori.
Anche per quanto riguarda i temi della mobilità nelle isole vi riempite tanto la bocca con il fatto che state lavorando per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, in cui l'insularità è riconosciuta e, quindi, il Governo dovrebbe intervenire per limitare quelle che sono le disparità territoriali tra territori che non sono collegati via terra al resto d'Italia e, invece, non solo sottraete risorse, come a tutte le altre regioni peraltro, per la manutenzione delle strade provinciali, a cui ricordo avete sottratto 1,7 miliardi - il 70 per cento del Fondo che era stato stanziato - reintroducendo solo le risorse per il 2025, ma neanche vi preoccupate dei temi della continuità aerea e marittima. Non avete voluto accogliere il nostro ordine del giorno sull'ETS, che vi chiedeva semplicemente di tenere in considerazione quanto siamo penalizzati rispetto ai costi di trasporto delle merci, che non possiamo né importare né esportare a parità di costo rispetto agli altri territori, ma soprattutto al problema del diritto alla mobilità: con questo provvedimento voi state peggiorando la situazione relativa all'imposizione di oneri di servizio pubblico.
Io ricordo ancora una volta che la regione Sardegna paga a sue spese la possibilità di garantire la continuità territoriale ai sardi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), ha una delega per farlo. Voi avete modificato una norma in maniera unilaterale, senza coinvolgere la regione, che contemporaneamente sta negoziando con Bruxelles il nuovo bando per la continuità territoriale. Sarà praticamente impossibile muoversi dall'isola e arrivarci e questa è una responsabilità di questo Governo, che continua a infischiarsene del diritto alla mobilità di chi vive nelle isole. Quindi, ribadisco il nostro voto assolutamente contrario su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).DANIELA RUFFINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, signor Presidente. Colleghi, Governo, questo è un provvedimento che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche, nella gestione di contratti pubblici e nel funzionamento del sistema dei trasporti. Un decreto che si muove su fronti molteplici - ferroviario, portuale, stradale ed energetico - e che rivendica anche l'urgenza di rispettare gli impegni assunti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza in sede europea.
L'Italia, però, sconta ritardi infrastrutturali cronici. Alcune semplificazioni introdotte possono avere un impatto positivo. Mi riferisco, in particolare, all'intento, almeno parziale, di sbloccare l'autorizzazione di impianti da fonti rinnovabili, riconoscendo finalmente le aree industriali come zone di accelerazione e chiedendo al GSE di pubblicare una mappatura vincolante delle aree idonee. Sono misure attese da tempo, richieste da imprese, associazioni di categoria e anche da molte forze parlamentari. Per questo è giusto riconoscere il valore, così come è giusto apprezzare l'impegno, a velocizzare i procedimenti ambientali, almeno per quanto riguarda la valutazione ambientale strategica delle regioni, con tempistiche dimezzate e poteri sostitutivi in caso di inerzia.
Per le rinnovabili sicuramente passi in avanti, passi in avanti modesti, ma una visione è ancora assente. Sulle rinnovabili, infatti, si è scelto di intervenire solo su una parte del problema, ossia la semplificazione delle procedure per le aree industriali, ma non si interviene su tutto il resto. Non si parla di incentivi per l'installazione di nuovi impianti, neppure di accumulo energetico, che è poi la chiave per rendere il sistema elettrico flessibile, e neppure di comunità energetiche, che potrebbero trasformare davvero la transizione in un processo partecipato e distribuito. Sulle CER mi soffermo, perché sono importanti come strategia ma anche per la finalità sociale che hanno, oltre che per quella ambientale. Il decreto dice “acceleriamo”, ma non dice come sosteniamo la transizione dal punto di vista economico e neppure dal punto di vista sociale. Quindi, manca questa visione industriale e manca anche la strategia di lungo periodo.
Anche sul piano normativo rimangono zone d'ombra importanti: se da un lato si accorcia la VAS per le regioni, dall'altro non si interviene sulla VIA, che rimane lunga, incerta e talvolta arbitraria, e neppure sul ruolo delle sovrintendenze, ruolo che è importantissimo. Non si semplifica in modo strutturale il quadro procedurale e soprattutto non si rafforza la cabina di regia nazionale. Quindi, che cosa succederà? Succederà che ogni regione continuerà a muoversi con strumenti propri, con cronoprogrammi disallineati e interpretazioni divergenti, alimentando in questo caso nuovamente l'incertezza e, quel che è peggio, anche i contenziosi. Quindi, il potere sostitutivo dello Stato, pur previsto, interviene solo a valle dei ritardi e non come garanzia preventiva di uniformità e di chiarezza.
La visione sociale della transizione per noi è un aspetto molto importante. Non c'è una parola sulle famiglie, sui comuni, sulle imprese locali e sui territori, eppure sappiamo bene che senza consenso sociale la transizione fallisce. Dove sono, quindi, le misure per promuovere le comunità energetiche? Mancano gli incentivi per la partecipazione civica e municipale ai progetti FER. Servono gli strumenti per coinvolgere le piccole e medie imprese, i giovani professionisti, gli agricoltori. Una transizione deve essere costruita dal basso, e questo lo definiamo un limite politico.
Gli enti locali, che si sa quanto siano cari ad Azione, sono esclusi dal governo della transizione, e qui sottolineo in modo particolare un aspetto che quest'Aula troppo spesso dimentica: per l'appunto, il ruolo degli enti locali. Questo decreto, che affronta delle questioni vitali per il futuro delle infrastrutture e della transizione energetica, ignora quasi completamente il protagonismo dei comuni, delle città metropolitane, delle unioni e delle province, e non prevede strumenti di partecipazione, non valorizza la capacità di pianificazione territoriale e non predispone risorse e funzioni che coinvolgano gli amministratori locali.
Questo a nostro parere è un grave errore, perché, ad esempio, gli impianti da fonti rinnovabili, così come i nuovi snodi logistici, i terminali portuali, le infrastrutture stradali o ferroviarie non si costruiscono nel vuoto, ma nei territori, nei quartieri, nei distretti industriali, nei piccoli comuni e nelle aree interne. E se non si coinvolgono i sindaci, le giunte locali e le comunità territoriali, il rischio è di un progetto magari giusto sul piano nazionale, ma che viene poi bloccato dalla sfiducia, dalle proteste e dai ricorsi.
Intervenendo sull'ordine del giorno che ho presentato, ho parlato del decreto Ponti. Ed è proprio perché abbiamo un interesse nei confronti degli enti locali e dei territori che riporto in quest'Aula la conversione del decreto-legge n. 202 del 2024, per l'appunto il decreto Ponti. Se ne è parlato anche in VIII Commissione: la preoccupazione è quella di conoscere il territorio e le fragilità. Questo noi lo facciamo, non sappiamo se il Governo sia a conoscenza di questo tema. Ad oggi, luglio 2025, non ci sono riscontri formali. Un piano del Ministero doveva inserire a marzo 2025 il finanziamento delle opere.
Torno al Piemonte, alla mia regione. La città metropolitana di Torino - ma credo questo valga per tutte le regioni italiane - ha anticipato 800.000 euro ed altri 5.000 euro per interventi urgenti sulle recenti alluvioni. Non ha più la possibilità di fare anticipi e non si rispetterà il cronoprogramma, se non arriverà a breve la conferma dei 61 milioni. E ovviamente questa è una piccola parte dei territori piemontesi, ci sono altre province con altrettante somme ingenti. Non si può procedere, ovviamente, a un appalto integrato, però nel frattempo il Ministero è riuscito a chiedere all'area metropolitana di Torino se ci siano ulteriori necessità aggiuntive.
Ci sono, signor Presidente e signor Ministro, assolutamente, in tutto il Piemonte e non soltanto, come anche nelle altre regioni, però non si riesce a partire con i lavori che sono previsti in ordine ai vecchi finanziamenti. Ad esempio proprio sui ponti, in particolare sul Ponte Preti, assolutamente fragile. Alle comunicazioni delle città metropolitane non c'è stata risposta, hanno mandato parecchie lettere, silenzio assoluto, nulla è arrivato. Sono infrastrutture strategiche, come lo è la viabilità provinciale: anche lì soldi e risorse che vanno e che vengono.
Non sappiamo se sul decreto Ponti servano quelle risorse, se debbano essere utilizzate per altri progetti, se poi in qualche maniera rientreranno e da quali porte. Ovviamente siamo anche molto, molto preoccupati. I comuni, ho detto prima e proseguo su questa linea, possono essere grandi alleati, se sono messi nelle condizioni di partecipare con risorse e strumenti adeguati. Sul fronte delle infrastrutture e dei trasporti, non possiamo non rilevare che questo decreto si muova con logica emergenziale. In molti casi, più che di una strategia, si tratta di deroghe procedurali.
Per queste ragioni, signor Presidente e Governo, il nostro voto sarà contrario, ma sarà un voto responsabile, non ideologico. Non neghiamo i passi in avanti compiuti, né la necessità di accelerare sugli obiettivi del PNRR, ma, proprio perché non condividiamo quegli obiettivi, riteniamo che questo decreto non basti, non risolva i nodi, non sciolga le ambiguità, non promuova una transizione giusta (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).PINO BICCHIELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.
PINO BICCHIELLIPINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)M-CP). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Vice Ministro, in questi giorni abbiamo assistito a polemiche che si sono gonfiate e poi dissolte come bolle di sapone, distogliendo l'attenzione dal cuore del provvedimento che oggi è all'esame di quest'Aula e dagli obiettivi concreti che la sua approvazione ci consente di conseguire. Ed è proprio a questo che io desidero, invece, riportare il nostro dibattito.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)M-CP). In un momento così difficile per il nostro Paese, un momento cruciale, è fondamentale richiamare l'attenzione su ciò che realmente conta, e ciò che realmente conta è il benessere dei cittadini e la crescita sostenibile del nostro Paese. Tutto il resto, le polemiche strumentali spesso alimentate da logiche di parte, da strategie di corto respiro, rischiano invece di distogliere l'attenzione dagli obiettivi primari che chi come noi esercita il potere legislativo dovrebbe sempre perseguire con determinazione e grande senso di responsabilità.
Il confronto politico sano e costruttivo è il cuore pulsante di una democrazia matura; tuttavia, quando questo si trasforma in un esercizio sterile di contrapposizione ideologica, si corre il rischio di frenare il progresso e di compromettere il futuro delle nuove generazioni. Ogni energia spesa per alimentare controversie inutili è un'opportunità persa per ideare soluzioni concrete, per favorire l'innovazione, per rafforzare la coesione sociale e territoriale.
E il nostro Paese, signora Presidente, ha bisogno di una visione chiara, di una visione condivisa, che metta al centro le vere priorità: lo sviluppo infrastrutturale, la tutela dell'ambiente, la creazione di posti di lavoro e la modernizzazione del sistema educativo e del sistema sanitario. Questi sono i pilastri su cui costruire un'Italia più forte, più competitiva e solidale. Lo sviluppo infrastrutturale rappresenta una leva essenziale per il progresso economico, per il progresso sociale e territoriale dell'Italia. Investire in infrastrutture moderne e resilienti significa creare le condizioni per una crescita sostenibile, migliorare la competitività delle imprese, favorire l'occupazione e ridurre i divari territoriali.
Le grandi opere non sono solo simboli di ingegneria avanzata, ma sono veri e propri motori di sviluppo; esse riducono le distanze, uniscono i territori, integrano l'Italia in un sistema economico e sociale più coeso. E oltre alle opere strategiche è fondamentale intervenire sulla manutenzione e l'ammodernamento delle infrastrutture esistenti, garantendo sicurezza e sostenibilità. Ecco, la semplificazione delle procedure amministrative e l'efficienza della gestione degli appalti pubblici sono prerequisiti essenziali, indispensabili per accelerare la realizzazione dei progetti e per attrarre investimenti, sia pubblici che privati.
E quando parliamo di infrastrutture, signora Presidente, noi non ci riferiamo solo ai trasporti. Parliamo anche di digitalizzazione, di reti energetiche, di gestione idrica, di resilienza climatica. Investire in questi ambiti vuol dire preparare il Paese alle sfide future e promuovere un'economia più verde, un'economia dinamica, un'economia inclusiva. In questo solco si inserisce questo provvedimento ampio, articolato e anche complesso.
E nel condannare certi esercizi eccessivi di polemica politica, vorrei, però, anche ringraziare tutti i colleghi che nelle Commissioni hanno lavorato alla definizione del testo definitivo che oggi viene sottoposto all'Aula. Quando si annuncia il ricorso alla questione di fiducia, gran parte del lavoro legislativo - come ha detto questa mattina in dichiarazione di voto la nostra collega Martina Semenzato - si concentra nelle Commissioni referenti che, in questo caso, si sono confrontate su una materia vasta e cruciale. Non è questa sicuramente la sede per ripercorrere tutti i contenuti del provvedimento, ma mi sia consentito, signora Presidente, soffermarmi su un passaggio che io ritengo particolarmente significativo: l'approvazione di un emendamento fortemente voluto da Noi Moderati che prevede l'istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali del cruscotto informativo per la gestione dei contratti di appalto tra privati nella logistica, il cosiddetto CIGAL. Attraverso questa piattaforma sarà possibile verificare la regolarità fiscale e contributiva di imprese e cooperative coinvolte nei contratti, tutelando i lavoratori e promuovendo la trasparenza. Il sistema fungerà da indicatore di affidabilità grazie all'integrazione dei dati forniti dalle amministrazioni competenti, nel pieno rispetto della privacy. La sua realizzazione tecnica, inoltre, sarà affidata a Unioncamere. Si tratta, colleghi, di una norma attesa da tempo da operatori del settore, utile a prevenire fenomeni di evasione e a rafforzare legalità e concorrenza.
Non c'è tempo, non abbiamo il tempo di elencare tutti gli interventi che sono previsti. Parliamo di opere viarie, parliamo di opere ferroviarie, di impatto idrogeologico, di manutenzione e sviluppo, di investimenti che produrranno benefici diretti per i cittadini e un effetto leva rilevante per l'economia. Non posso, però, non ricordare gli interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico - anche per la mia funzione di presidente della Commissione sul dissesto idrogeologico e sul rischio sismico -, gli interventi importanti per la ricostruzione post-alluvione, l'efficientamento delle procedure di gara e le misure per contenere il caro dei materiali, tutti strumenti che sono utili per accelerare la trasformazione del Paese.
Infine, un cenno anche al rinvio del blocco dei veicoli euro 5. Si tratta di una misura, secondo noi, di buonsenso che non rappresenta uno stop, un fermo alla transizione ecologica, ma una scelta di equilibrio. Una corsa esclusiva verso l'elettrico, senza le necessarie infrastrutture e senza un'energia verde sufficiente, rischia di generare nuovi ambientali, nuovi squilibri economici e anche - fatemi dire - geopolitici. È, quindi, più saggio restare fedeli al principio europeo della neutralità tecnologica, ampliando le alternative alle fonti fossili.
Signora Presidente, il nostro voto, il voto di Noi Moderati, sarà un voto convintamente favorevole, perché crediamo in un'Italia che guarda avanti, che investe nel futuro, che investe nelle sue comunità, che investe nei suoi territori e, quindi, siamo qui non per difendere posizioni ideologiche ma per costruire insieme un Paese più connesso, più giusto, più coeso (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Io prendo la parola con un profondo senso di indignazione e di amarezza. Dichiaro il voto contrario del MoVimento 5 Stelle a questo sedicente provvedimento, a questo sedicente decreto-legge Infrastrutture, che è un manifesto dell'incapacità di questo Governo, della miopia politica di questo Governo, ma anche del cinismo più sfacciato di questo Governo e di questa maggioranza, che continuano a non mantenere le promesse elettorali.
Io per una volta ci ho creduto, Presidente, e glielo giuro. Ho detto: c'è un'emergenza infrastrutture nel nostro Paese, ormai è estate, ci sono i treni sovraffollati, ci sono i treni che partono e non arrivano mai; abbiamo le strade dissestate; abbiamo reti e acquedotti colabrodo; abbiamo delle dighe e opere di ritenuta che sono incompiute o non ci sono proprio nel nostro Paese. Invece, mi sono sbagliato anche questa volta, perché questo decreto è un grandissimo passo indietro per il nostro Paese e, se mi consentite, un insulto all'intelligenza di questo Parlamento, ma anche al futuro del nostro Paese, perché non può essere gestito in una maniera così negligente.
Poi sono andato in dettaglio e ho scoperto che c'è una grandissima nostalgia del Governo Conte in questo decreto-legge Infrastrutture - infatti lei annuisce, Vice Ministro Rixi -, perché ricordiamoci cosa è accaduto con quel Governo. Con quel Governo in un anno è stato ricostruito un ponte: un anno. Invece con voi, dopo due anni e mezzo, del ponte non è che non c'è neanche la prima pietra, ma non c'è nemmeno il primo esproprio; questo lo possiamo dire. Poi, con il Governo Conte noi ostacolavamo e attaccavamo le lobby dei concessionari; invece voi siete addirittura arrivati ad aumentare i pedaggi autostradali, a pensare di aumentare i pedaggi autostradali a favore, quindi, dei concessionari. Che cosa dire? Nostalgia canaglia, così si dice dalle mie parti.
Eppure, in questo decreto-legge Infrastrutture, cari colleghi, c'è una sola infrastruttura. L'infrastruttura è una, una sola infrastruttura. Signore e signori, ecco a voi l'elefante nella stanza: il ponte sullo Stretto, che ovviamente è l'ossessione malata del nostro Ministro Salvini e sembra veramente di essere al circo. A proposito: ma il Ministro Salvini oggi ci dice quanti lavoratori saranno impegnati in questo ponte sullo Stretto? Quando inizieranno i lavori? O, ancora, quanto tempo dureranno i lavori? O, ancora, quanto costerà il ponte sullo Stretto? E allora, ve lo dico: non lo può sapere nessuno, perché di questa più grande, strampalata e assurda idea di infrastruttura della nostra Repubblica non esiste nemmeno - nemmeno! - la progettazione di primo livello.
Pensate che cosa poi è riuscito a fare questo Governo sul ponte. Ricordiamo un po' la storia. Era il 2023: decreto-legge Ponte, bisogna fare il ponte; il decreto-legge spezzatino, uno spezzatino rimasto indigesto perché il primo boccone si è fermato e non siete potuti andare avanti. Poi avete dedicato al ponte parti della legge di bilancio 2024, parte della legge di bilancio del 2025, fino ad arrivare ad oggi con questo decreto-legge con cui che cosa fate? Con questo decreto-legge il Governo - il Ministro Salvini - chiede praticamente di poter lasciare ancora nelle mani del contraente originario tutto l'appalto di progettazione e realizzazione fino al 50 per cento del costo originario. Il problema è che non ha preso, però, il costo originario, perché il costo originario del ponte sullo Stretto è quello del progetto - l'idea - del 2006 e stiamo parlando di 3,9 miliardi di euro. Poi, però, c'è stato un atto aggiuntivo. C'è stato nel 2011 e il costo è salito a 6,7 miliardi di euro. Allora, l'Anac ha avvisato in tutti i modi, dicendo: guardate che l'atto aggiuntivo non ha lo stesso valore negoziale, non vale come il contratto originario, quindi fermatevi. Invece voi no, incuranti della legalità e della trasparenza. La vostra fretta è sospetta.
Insomma, cari colleghi, questo ponte s'ha da fare, senza se e senza ma, ma soprattutto senza gare, perché si vede che a qualche amico dovrà tornare utile. Qui emerge la natura, anche più predatoria, di questo Governo taggato Meloni, Salvini e Tajani. Che cosa fanno? Levano le risorse al Sud per darle al ponte sullo Stretto. Ricordiamolo: la vostra legge di bilancio ha dirottato 1,6 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione della Sicilia e 718 milioni di euro dei finanziamenti della Calabria direttamente sul ponte dello Stretto di Messina. In sostanza, guardate il giochetto che avete fatto: le decine di miliardi che il nostro presidente Conte è riuscito a far avere all'Italia per colmare i gap infrastrutturali voi li state usando, invece, per fare un inutile ponte sullo Stretto, depredando il Mezzogiorno. Voi state usando come bancomat il Mezzogiorno per i desideri di propaganda salviniana. E sia.
Sapete cosa avete fatto pure per il ponte? Ve lo ricordo. Siete arrivati addirittura a invocare l'obiettivo di difesa nazionale. Già, perché del ponte non si deve fare una valutazione di impatto ambientale, non si deve fare una consultazione pubblica ordinaria e rispetto al ponte, in realtà, vanno esclusi anche gli altri pareri. Praticamente, del ponte in Italia non si deve neanche parlare più (fate voi). E sempre per il ponte siete arrivati, con un emendamento, a proporre l'agevolazione della cessione dei proprietari dei terreni. Alla fine avete detto: fatteli espropriare facilmente, perché così alla fine non avrai contenziosi in futuro. Praticamente una velata minaccia.
Praticamente, cari colleghi, Salvini sta raggiungendo i deliri di onnipotenza che, anni fa, l'hanno portato a invocare i poteri assoluti. Vi ricordate? Poi sappiamo pure com'è andata a finire quando poi ha invocato questi poteri assoluti (un uomo forte al comando). In tutto questo, Salvini ha anche provato ad indebolire i presidi dell'antimafia.
Ve lo ricordate? Appena emanato in bozza, ha detto: no, i controlli antimafia non li fa la filiera normale, ma li fa la struttura di prevenzione istituita presso il Ministero dell'Interno. Meno male che è arrivato il Presidente della Repubblica a metterlo in riga, chissà altrimenti cosa avrebbe combinato Salvini.
Poi per carità, noi, in realtà, il DNA pro reati di questo Governo lo conosciamo bene, lo conosciamo benissimo. Ricordiamo un po' qualcosa: da quando vi siete insediati, è stato abolito il reato di abuso d'ufficio, sono state indebolite le intercettazioni telefoniche, ogni giorno basta qualsiasi scusa per attaccare la magistratura e, anche in questo decreto-legge, avete voluto dare dimostrazione di forza, perché per voi l'antimafia non è niente. Che cosa avete fatto? Per l'autotrasporto avete proposto, con un emendamento, di sostituire l'informativa dell'interdittiva antimafia con la comunicazione antimafia. Uno pensa che è uguale, ma assolutamente no, perché con la prima, con l'informativa, si entra nel merito della valutazione dell'infiltrazione criminale nell'azienda, cosa che con la seconda non arriva. E infatti ve l'abbiamo spiegato e là: retromarcia, avete dovuto ritirare l'emendamento. Non è la prima volta che accade, perché questo, poi, alla fine è un decreto un po' del gioco delle tre carte - asso c'è, asso non c'è -, è accaduto parecchie volte con emendamenti dei relatori che sono stati ritirati o anche modificati, come quello che prevedeva, dal 1° agosto, l'aumento dei pedaggi autostradali. Per conto di chi? Per cercare di dare un tesoretto ad ANAS di 36 milioni di euro. Pensateci un po': fa caldo, aumentano i prezzi al consumo, il carrello della spesa è alle stelle, le bollette aumentano - addirittura si parla anche di bollette che sono gonfiate - e l'inflazione aumenta. Stanno per arrivare anche i dazi, e allora la Meloni, come lo sceriffo di Nottingham, deve taglieggiare i suoi sudditi: diamo loro una bella tassa, così sì che con la distribuzione arriverà il rincaro anche nei beni di prima necessità e i beni che ci sono nel nostro mercato. Ve l'ho detto: questo per fare che cosa, però? Per dare una mano ad ANAS, ma vi abbiamo beccato con le mani nella marmellata. E allora lì subito è partito lo scaricabarile: no, non è stato Salvini, è stata la Meloni, è stato Tajani, e alla fine siete tutti colpevoli. E non è nemmeno bastato, perché poi vi abbiamo ribeccato con le mani nella marmellata, quando i soldi - 90 milioni ad ANAS - li avreste voluti dare grazie al Fondo di garanzia, ma lì poi si sono sollevati tutti i sindaci, anche i vostri, che hanno detto: ma che state facendo? E quindi, ancora una volta, avete dovuto fare marcia indietro. Questa è la verità. Soltanto per i vostri amici avete i soldi, solo per loro. E infatti, emanato il decreto-legge Infrastrutture, che cosa fanno? Stanziano 5 milioni di euro in più all'anno per l'ACI. Ma come mai? Come è possibile che ci sia questo regalino? Dopo quasi due mesi è arrivato il perché: proprio ieri è stato nominato presidente dell'ACI il figlio del papà illustre, del Presidente del Senato - non facciamo i nomi, come per il Ponte sullo Stretto -, il figlio di La Russa, Geronimo La Russa, e allora sì che si è capito il motivo!
Ma andiamo avanti, perché questo decreto, poi, contiene ancora una serie infinita di follie e di incapacità del Ministro Salvini, che dà insicurezza anche al settore del codice dei contratti, nella normativa di alleggerimento delle zone di accelerazione per gli impianti di fonti rinnovabili. Voi su una cosa dovevate intervenire per il codice dei contratti: sulla revisione dei prezzi. Ecco, è l'unica cosa che non avete fatto, lasciando decine di migliaia di imprese di costruzione nelle sabbie mobili, abbandonandole. L'unica colpa di queste imprese è che hanno creduto nella costruzione dell'edilizia, mentre a voi va bene solo la costruzione delle armi, altrimenti lì la generosità di Meloni e company, ovviamente, non ha fine.
Presidente, io mi avvio verso la conclusione, però è evidente come questo Governo e questa maggioranza, anche in questo decreto-legge, abbiano cercato in tutti i modi di avversare la transizione ecologica. Addirittura si sono chinati un'altra volta alle lobby del fossile, andando a supportare impianti sia di gas naturale liquefatto, che i rigassificatori. Questo, forse, lo volete fare per motivare il perché del vostro ritorno al nucleare. Ma non vi preoccupate, perché, come il Ponte non si farà, non si arriverà nemmeno più al nucleare.
Vado alla conclusione con l'ultimo punto, che tocco, Presidente. Mi lasci toccare la questione di Milano-Cortina. L'amministratore delegato, praticamente, ha poteri assoluti, e addirittura con il decreto-legge gli vengono dati anche i poteri di indirizzo e di controllo. Poiché lui è anche esecutore, praticamente avete detto all'amministratore delegato che il controllore controlla il controllato. Alla fine bisognerà vedere chi controllerà.AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. Concluda, onorevole.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)AGOSTINO SANTILLO (M5S). Vado alla conclusione, Presidente…
AGOSTINO SANTILLOPRESIDENTE. Si, concluda.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)AGOSTINO SANTILLO (M5S). …per dire: noi siamo da sempre contrari a un provvedimento del genere, che vede - in nome della trasparenza e della prevenzione - la corruzione soltanto come optional, perché serve per inficiare le opere pubbliche. Diciamo “no” ad un decreto che spende in maniera criminale le risorse, “no” ad un “decreto fuffa”, che offende l'intelligenza del Parlamento, ma anche di tutto il nostro tessuto produttivo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
ERICA MAZZETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mazzetti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ERICA MAZZETTI (FI-PPE). Grazie, Presidente. Colleghi, Vice Ministro, il decreto-legge in esame, originariamente composto da 17 articoli e da 3 allegati, nel corso del dibattito, è stato arricchito con 19 articoli e numerosi commi aggiuntivi, per un totale di 80 emendamenti approvati: segno del complesso lavoro che è stato svolto dalle Commissioni parlamentari.
L'accusa rivoltaci dalle opposizioni, secondo la quale si tratterebbe di uno zibaldone di norme accumulate senza senso, va respinta al mittente, in primis perché i decreti-legge di materia eterogenea sono una caratteristica di tutti i Governi, a partire dagli anni Ottanta.
Con questo provvedimento si interviene per risolvere tutta una serie di questioni che riguardano l'individuazione, la realizzazione e l'utilizzo delle infrastrutture. Noi consideriamo che norme come quelle del demanio balneare o dell'Euro 5 appartengano, a pieno titolo, al contenuto proprio di questo decreto.
In terzo luogo, manca alle opposizioni il quadro complessivo dell'immenso lavoro che sta svolgendo il Governo Meloni, lavoro che, in questo momento, si sostanzia nei 6 decreti-legge che dovranno essere convertiti entro la pausa estiva, dei quali solo quello che è al nostro esame oggi appare consolidato al punto di poterlo ritenere definitivo. Si tratta di un provvedimento che si interseca con una visione d'insieme e di prospettiva: cosa che manca, da troppi anni, ai partiti d'opposizione.
Tornando all'oggetto della discussione, le infrastrutture sono la spina dorsale di una Nazione, riguardano la vita concreta delle persone ogni giorno e notte, dal Nord al Sud, comprese le nostre isole, con le loro diversità. Le infrastrutture sono da sempre una priorità per Forza Italia, sia come motore economico, che come strumento di equità territoriale e sociale delle persone. Le norme sul codice degli appalti e sulla revisione dei prezzi contenute in questo provvedimento significano certezza del diritto, legalità e trasparenza nei cantieri. Ogni opera pubblica genera direttamente - in fase di realizzazione e successivamente, quando viene utilizzata - occupazione, professionalità e crescita.
In questo quadro, Forza Italia esprime la propria soddisfazione per i numerosi emendamenti che ha proposto e che si è vista approvare, con la speranza che quelli non trattati trovino spazio in altri immediati provvedimenti.
Nel provvedimento in oggetto abbiamo ottenuto delle priorità fondamentali, fra cui: 35 milioni destinati ad incrementare la capacità di stoccaggio del gas naturale liquido e rigassificazione del gas naturale; un'infrastruttura strategica caratterizzata da un mix energetico, oggi accompagnato dalle rinnovabili, che sono in forte crescita grazie al lavoro del Ministro Pichetto, e domani con l'aggiunta del nucleare, di cui andiamo soddisfatti; 50 milioni destinati al completamento dei lavori inerenti l'impatto idrico fognario del collettore primario della sponda orientale del lago di Garda, su cui Forza Italia ha avviato la propria iniziativa già dall'autunno, in Parlamento, grazie ai colleghi veneti; il rifinanziamento del Fondo investimenti stradali nei piccoli comuni, destinato al completamento degli interventi infrastrutturali per la messa in sicurezza di tratti stradali, ponti e viadotti di competenza degli enti locali, mentre i sindaci di sinistra stavano facendo propaganda infondata sulle aree interne della legge per la montagna, appena approvata.
Altre priorità ottenute concernono: la costituzione, presso il MIT, di un tavolo tecnico per l'individuazione delle opere incompiute, da avviare e realizzare con priorità, individuando processi migliorativi e semplificati; il rifinanziamento del Fondo infrastrutturale per il Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera; l'adozione di numerose misure per contenere la disoccupazione nel settore della movimentazione dei container e nelle attività del trasbordo di merci; la previsione di uno stanziamento di 5 milioni di euro, destinati ai progetti di riqualificazione e mitigazione urbanistica, connessi alla realizzazione del lotto 1A Battipaglia-Romagnano, nella linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria; la nomina di un commissario straordinario per procedere celermente al completamento dei lotti già finanziati dell'autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria; numerosi emendamenti, condivisi con la maggioranza o sottoscritti dai relatori, per la realizzazione di strade, ponti, valichi, gallerie e snodi ferroviari.
Forza Italia si è vista approvare anche emendamenti in materia di revisione dei prezzi delle opere pubbliche, che, a differenza di quanto ha detto il collega Santillo, è una disposizione assolutamente necessaria, se si considera che l'articolo 29 del decreto-legge n. 4 del 2022, aveva previsto l'obbligatorio inserimento di clausole di revisione prezzi coerenti con i criteri definiti nel medesimo articolo, nelle procedure di gara indette a partire dall'entrata in vigore della norma e fino al 31 dicembre 2023.
Successivamente, con il decreto-legge n. 50 del 2022, aveva disposto la disapplicazione del citato articolo. Il combinato disposto derivante dall'inalterata azione dell'articolo 29 del decreto-legge e della censurata clausola di disapplicazione dell'articolo 26 del decreto-legge n. 50 del 2022, ha contribuito alla creazione di una categoria di contratti pubblici privi di meccanismi contrattuali o extracontrattuali, idonei a coprire l'ipotesi di incremento di prezzi in fase di esecuzione. Proprio con noi, con l'articolo 9, si sana questa situazione, prevedendo che l'applicazione della disciplina dell'articolo 60 del codice della revisione prezzi sia consentita a condizione che i contratti non abbiano beneficiato di precedenti forme di compensazione.
Di enorme importanza per noi è anche la disposizione sulla proroga dell'utilizzo dei veicoli Euro 5 nelle regioni del Nord. Con un emendamento presentato anche da Forza Italia, si prevede la proroga della circolazione dei veicoli stessi, salvandoli dal blocco della circolazione in Piemonte e in Pianura Padana.
Se le regioni metteranno in campo misure alternative, il blocco potrà essere evitato completamente.
Le restrizioni al traffico per ridurre l'inquinamento si applicheranno principalmente nelle città con più di 100.000 abitanti, non più in quelle con 30.000, nell'ipotesi però che ci siano idonei trasporti pubblici. È necessario chiarire agli italiani che questa norma di assoluto buonsenso ha incontrato la forte opposizione delle sinistre e del MoVimento 5 Stelle nel dibattito in Commissione. Hanno parlato addirittura di interruzione di percorso virtuoso fatto fino a questo momento, ponendosi in contrasto con il cosiddetto “Protocollo padano”, che ha come obiettivo quello di ridurre le emissioni di gas inquinanti da parte delle auto.
In tutte le regioni e nelle città governate dalle sinistre c'è una deriva contro la mobilità privata, che per Forza Italia e per tutto il centrodestra è, invece, un valore da tutelare in tutti i modi, quale principale conquista del boom economico degli anni ‘50 e ‘60 che non vogliamo certo interrompere; una deriva di sostanza, con divieti di circolazione, limitazioni di aree di accesso, divieti di parcheggio, decisione sulla gestione delle vie e dei semafori che rendono meno fluido il traffico veicolare aumentando l'inquinamento. Non a caso, all'articolo 5, c'è proprio la norma di regolamentazione degli autovelox, dopo lo scandalo per l'utilizzo come bancomat a danno degli automobilisti che hanno fatto le amministrazioni locali. Non a caso, la norma che abbiamo approvato prevede che resti ferma la facoltà per le regioni di introdurre la limitazione strutturale alla circolazione dei veicoli diesel di categoria Euro 5 prima del termine del 1° ottobre 2026.
I cittadini avranno modo di verificare direttamente come si comporteranno le regioni governate dalle sinistre e ne trarranno le conseguenze. Mi riferisco anche a quanto sta accadendo sulla questione in Toscana.
Un'altra norma di grande importanza riguarda la durata della stagione balneare. Qui, con un emendamento presentato anche da Forza Italia, si è riusciti ad ampliare la durata di una settimana rispetto ai 120 giorni previsti, demandando questa decisione alle regioni. Un altro varco per l'apertura degli stabilimenti riguarda i soli fini elioterapici.
Voglio ricordare, Presidente, che l'infrastruttura balneare italiana ha generato nel 2024 un flusso di spesa di poco meno di 22 miliardi di euro, con crescite eccellenti e previsioni, per questa stagione, di oltre 110.000 presenze turistiche, in crescita rispetto anche allo scorso anno. Voglio ricordare che il mare in Italia ha una qualità eccellente per la balneazione: 95,7 per cento della costa balneare italiana raggiunge la massima classe, tant'è che nell'annuale assegnazione - maggio 2025 - sono state 246 le località costiere che hanno avuto tale riconoscimento.
Dunque, l'infrastruttura balneare italiana funziona ed è cura del centrodestra che continui a funzionare e a migliorare, a discapito delle aggressioni delle sinistre. La nostra Nazione, in termini di presenze turistiche, nella graduatoria europea si piazza al secondo posto dietro la Spagna e, considerando che lì la stagione balneare non è limitata, suggerisco di lasciare alle regioni la durata del termine dell'apertura e, soprattutto, agli operatori del settore che sicuramente sono molto più attenti e preparati di chi vuole limitare questo tempio.
Dunque, Forza Italia voterà a favore di questo provvedimento, alla cui stesura ha fattivamente partecipato. Voglio qui ringraziare il Vice Ministro Rixi, che ha dato una grande mano professionale, autorevole e di riconoscenza a tutte le forze politiche (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) che hanno composto questo provvedimento.
Ringrazio il relatore, il nostro Francesco Battistoni, ma anche tutti gli altri che hanno trovato il giusto equilibrio fra le istanze parlamentari e le limitazioni poste dalle ragioni di finanza pubblica.
Chiudo, osservando che, dietro ogni strada sicura e ben mantenuta, c'è la persona che la percorre giorno e notte, che ci lavora giorno e notte, che è il canale per aprirsi al mondo. E, dietro a un investimento infrastrutturale, c'è l'Italia che non vuole restare indietro e si vuole modernizzare. Votiamo, quindi, a favore, consapevoli di aver fatto un gran bel lavoro per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).ELENA MACCANTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Maccanti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ELENA MACCANTI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Vice Ministro Rixi, tra qualche minuto voteremo, in prima lettura, la conversione in legge del decreto Infrastrutture, un provvedimento che contiene misure importanti, urgenti e molto attese; misure importanti certamente per il Governo, che l'ha proposto, misure importanti, urgenti e molto attese dagli operatori del settore e dall'intero Paese.
Un decreto che ha visto un ampio lavoro parlamentare, con l'approvazione di ben 80 emendamenti. E siamo particolarmente orgogliosi, Presidente, del lavoro del gruppo della Lega, basato - come sempre - su concretezza e buon senso, e dei risultati che, grazie a questo lavoro, abbiamo ottenuto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Proprio grazie a un emendamento della Lega, a prima firma Molinari, abbiamo messo un freno alle folli e ideologiche politiche di Bruxelles, scongiurando il blocco dei veicoli diesel Euro 5, che sarebbe scattato dal prossimo ottobre nelle regioni della Pianura Padana (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Un provvedimento ideologico, Presidente, che avrebbe messo in ginocchio famiglie, lavoratori, imprese, che avrebbe colpito il Nord e il suo ceto medio, cioè quelle tante, tantissime persone che non hanno la possibilità economica di cambiare l'auto per una transizione green imposta e ancora piena di limiti.
Se la Lega non fosse intervenuta - e voglio davvero qui ringraziare il Ministro Salvini, da sempre in prima linea su questo tema, il Vice Ministro Vannia Gava, per il lavoro che ha fatto al Ministero dell'Ambiente, e il Vice Ministro Rixi, che ha tenuto il punto con la consueta determinazione -, se non fossimo intervenuti, a partire dal prossimo mese di ottobre tutti i veicoli diesel Euro 5 - e parliamo di veicoli non certo vecchi, di veicoli di 12, 13, al massimo 14 anni di vita - non avrebbero più potuto circolare, rottamati in nome di un'ideologia portata avanti da chi davvero vive fuori dalla realtà (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
E, allora, cosa abbiamo fatto? Intanto, abbiamo rinviato di un anno l'entrata in vigore del provvedimento: da ottobre 2025 a ottobre 2026. In questo anno, le regioni, che prima erano obbligate a introdurre il divieto di circolazione dei diesel Euro 5, potranno modificare i loro piani della qualità dell'aria e inserire misure compensative alternative per evitare i blocchi per sempre (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Ma abbiamo fatto anche di più, Presidente, perché, in ogni caso, saranno comunque esclusi da ogni possibile ulteriore provvedimento di blocco tutti i comuni con popolazione fino a 100.000 abitanti - prima il limite era 30.000 -, riducendo così drasticamente il numero dei comuni sottoposti a queste assurde limitazioni.
Ancora una volta, Presidente, posso affermare con orgoglio che la Lega ha difeso il Nord, il ceto medio, chi lavora, chi produce, contro le derive ideologiche di una certa Europa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Noi siamo per la transizione ecologica, ma con equilibrio, gradualità e senza massacrare i nostri cittadini, salvaguardando il principio della neutralità tecnologica, con soluzioni alternative al “tutto elettrico”, come l'idrogeno o i biocarburanti, che porterebbero allo stesso risultato senza distruggere interi comparti della nostra economia a vantaggio solo della Cina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
E rivendico con orgoglio, Presidente, anche un'altra battaglia sacrosanta del Ministro Salvini e della Lega: quella sugli autovelox. Guardi, Presidente, da quando il Ministro Salvini ha preso in mano questo tema, come sempre con coraggio e determinazione, abbiamo scoperto che nel nostro Paese c'è un vero e proprio far west, senza alcuna regola. Chiarisco subito che il Ministro Salvini e la Lega sono per la sicurezza stradale. Lo abbiamo dimostrato con il nuovo codice della strada - siamo stati anche criticati - in cui abbiamo usato davvero una mano pesantissima contro alcuni comportamenti alla guida (penso all'uso del cellulare al volante, penso anche agli eccessi di velocità nei centri urbani), ma le regole devono essere chiare e sugli autovelox proprio non lo sono.
Appena il Ministro si è insediato al Ministero si è accorto, ad esempio, che non era mai stato approvato il decreto attuativo previsto da una legge del 2010 - del 2010, Presidente - per regolamentare dove gli autovelox potessero essere posizionati e con quali regole.
Bene, dopo 14 anni quel decreto è stato approvato e finalmente ci sono regole chiare per regolamentare l'installazione di questi apparecchi. Perché è evidente a tutti che un autovelox mal segnalato, magari nascosto tra la vegetazione o dietro una curva, e ne abbiamo visti tanti, purtroppo, nelle nostre città, non tutela la sicurezza stradale, non è un elemento di prevenzione, ma è, al contrario, pericoloso e utile solo per fare cassa. Ma non è tutto, perché, nonostante la legge sia chiara e parli di omologazione per le apparecchiature autovelox, oggi, di fatto, nessuno dei dispositivi in circolazione lo sarebbe, perché i criteri di omologazione non sono mai stati fissati.
Un vuoto normativo che ha generato una giungla di dispositivi, marche e tecnologie diverse, non omologati, ma semplicemente approvati, senza alcuna garanzia di affidabilità e corretta taratura. E qui, colleghi, voglio essere molto chiara: la strada non può essere e non poteva essere quella di una sanatoria. Per questo abbiamo orgogliosamente bocciato gli emendamenti presentati dal Partito Democratico e dalle altre forze di opposizione, che chiedevano di equiparare tout court l'approvazione all'omologazione, sanando così retroattivamente tutti i dispositivi oggi in uso nei comuni, senza alcuna garanzia sul piano tecnico e neanche su quello giuridico.
La Lega, come sempre, ha scelto un'altra strada: la strada della chiarezza, della trasparenza e della legalità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Grazie all'approvazione di un nostro emendamento, ci sarà finalmente un censimento nazionale degli autovelox, con l'obbligo per i comuni di dichiarare marca, modello, tipologia, modalità di utilizzo e stato di approvazione di ogni singolo dispositivo. Solo così potremo affrontare, e lo faremo finalmente, un riordino serio della disciplina in materia. Come sempre, Presidente, la Lega non ha dimenticato la vera spina dorsale del nostro Paese, e parlo dei nostri piccoli comuni, quelli sotto i 5.000 abitanti.
Grazie a un nostro emendamento, a prima firma della collega Simona Bordonali, abbiamo rifinanziato il Fondo investimenti stradali nei piccoli comuni con 10 milioni di euro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier): risorse davvero importanti, risorse importanti dedicate agli interventi urgenti di messa in sicurezza delle infrastrutture stradali di competenza comunale. È una risposta seria, concreta, che testimonia una volta di più quanto la Lega sia vicina ai territori, ai suoi sindaci e alle esigenze delle comunità locali.
E continua l'impegno della Lega anche per il settore balneare. Grazie a un nostro emendamento, a prima firma Giorgia Andreuzza, diamo alle regioni la facoltà di anticipare o posticipare l'inizio e la fine della stagione balneare, tutelando la sicurezza dei bagnanti, le peculiarità dei territori e le esigenze delle imprese. Chiudo, Presidente, con un ringraziamento sentito, innanzitutto, ai due presidenti di Commissione, ai relatori, ancora al Vice Ministro Rixi, imprescindibile nostro punto di riferimento, all'ufficio legislativo del MIT, che ci hanno supportato davvero con grande disponibilità in tutte le fasi di conversione del decreto.
Un ringraziamento particolare, in chiusura, al Ministro Salvini per lo straordinario lavoro che sta facendo al Ministero (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), recuperando anni di immobilismo nel nome della concretezza e della responsabilità. Con orgoglio e soddisfazione, dichiaro il voto favorevole del gruppo della Lega (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).ANTHONY EMANUELE BARBAGALLOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Barbagallo. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, Vice Ministro Rixi, il decreto Infrastrutture è un provvedimento normativo senza visione e che non affronta le emergenze vere del Paese. Il titolo avrebbe dovuto imporre almeno una valutazione di quelle che sono le carenze infrastrutturali, un'individuazione delle opere prioritarie da finanziare, volte a colmare il gap tra le diverse aree del Paese, od occuparsi del disastro quotidiano che causa il ritardo dei treni, proponendo interventi cautelari, come imporrebbe, appunto, la decretazione d'urgenza.
Nessuna nuova opera finanziata degna di questo nome, ma soltanto qualche mancetta spicciola per accontentare qualche sindaco o deputato amico. Viene così superata la soglia dei 100 decreti-legge, con l'aggravante di una trattazione del testo particolarmente caotica, che ci ha costretto ad abbandonare i lavori in Commissione, poiché, negli ultimi 50 minuti, sono arrivate continue riformulazioni, senza neanche la possibilità di verificare i riferimenti normativi e garantire un confronto democratico. Insomma, si continua con il proliferare di decreti-legge con un solo passaggio parlamentare e fiducia sull'articolo unico, comprimendo sempre di più il ruolo del Parlamento e il controllo delle opposizioni.
Tutto ciò non ci ha impedito di fermare due tentativi scomposti da parte della maggioranza e del Governo. Il primo volto a ridurre addirittura la permeabilità del controllo per i requisiti di onorabilità per l'esercizio dell'attività di autotrasportatore. Per essere chiari, il centrodestra ha provato a ridurre i controlli antimafia, sostituendo la comunicazione all'informativa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) in un settore molto esposto come la logistica e l'autotrasporto, che da solo, pensate bene, vale 150 miliardi di fatturato, con l'aggravante, signora Presidente, che - udite, udite - la proposta è arrivata proprio dal Ministero dell'Interno, ossia il Ministero che dovrebbe garantire i controlli sulla legalità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), e che invece proponeva di allentare le maglie.
L'altro tentativo, per fortuna andato a vuoto, è quello che riguarda l'aumento dei pedaggi autostradali, previsto da un emendamento dei relatori, a far data dal 1° agosto. Insomma, avrebbe dovuto essere, nel disegno della maggioranza, il regalo agli italiani da parte del Governo Meloni per questa estate. Anche in questo caso siamo riusciti ad evitare il peggio. Insomma, una manovra opaca e pericolosa. Il decreto Infrastrutture rappresenta una delle pagine più gravi e vergognose della legislazione recente.
Un testo scritto come se il Paese fosse in guerra, che svuota il ruolo delle comunità locali, impoverisce le province e calpesta i diritti dei cittadini più fragili, senza occuparsi del lavoro dei portuali, né del riconoscimento del lavoro usurante, né del Fondo di anticipo pensionamento, né del Fondo amianto. Con questo decreto il Governo sottrae fondi alle province già in difficoltà, abbandonando i territori alla marginalizzazione e smantellando il principio costituzionale di sussidiarietà, invece di investire in infrastrutture utili e sostenibili.
E a proposito di sostenibilità, con un emendamento a firma dei deputati della Lega, che hanno pure avuto la faccia tosta di rivendicarlo in quest'Aula, viene sancita la proroga per i veicoli diesel Euro 5 fino al 1° ottobre 2026, modificando il decreto n. 121 del 2023, che era stato approvato dallo stesso Governo Meloni in attuazione di due sentenze della Corte di giustizia europea nell'ambito di ben due procedure di infrazione per violazione delle direttive dell'Unione europea sulla qualità dell'aria.
Insomma, avete pure la faccia tosta di rivendicare la modifica dei decreti che avevate attuato su precisa indicazione e attuazione, ottemperando un decreto dell'Unione europea. Ora, clamorosamente, la maggioranza decide di fare marcia indietro; un'inversione a U rispetto agli impegni assunti in Europa dal Governo italiano e contro le scelte di campo fatte dal PD sulla mobilità sostenibile quando era al Governo. Non solo: le regioni potranno evitare di applicare la limitazione, inserendo nei rispettivi piani della qualità dell'aria sedicenti misure compensative.
Insomma, un colpo durissimo contro le politiche green. Se c'è un comune denominatore, poi, che accompagna tutto il provvedimento, è l'assoluta incapacità di individuare le priorità vere del Paese. Il colmo lo si è raggiunto con gli interventi riguardanti il servizio idrico. Si interviene con 50 milioni di euro in diverse regioni. Si interviene ovunque, però, tranne dove manca l'acqua. Ma come si fa? Con intere province senza acqua al Sud, come Potenza, Enna, Agrigento, Caltanissetta, e tutta la Sardegna, è normale che non si intervenga in queste aree e si proceda con mance e mancette in giro per l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?
Ed ancora, si stornano risorse per opere strategiche che sostanzialmente vengono militarizzate, come il caso del ponte sullo Stretto. Altro che decreto-legge Infrastrutture, forse era meglio utilizzare il singolare, decreto-legge Infrastruttura, perché l'unica opera su cui si continua ad appostare risorse è sempre il ponte. Dall'inizio di questa legislatura il Governo è intervenuto con ben 7 leggi e oltre 50 articoli che riguardano il ponte.
Deroghe su deroghe, il nostro ordinamento giuridico fatto a pezzettini, pur di assecondare i desiderata di Salini e di Salvini. Ogni tre mesi il Governo e la maggioranza del Parlamento piegati ad assecondare le richieste dell'aggiudicatario, o meglio, dell'aggiudicatario imposto, perché, come dibattuto anche quest'oggi in quest'Aula, resta il caso, più unico che raro, in cui all'impresa che perde in primo grado con sentenza si riconosce il diritto di fare l'opera ad un prezzo ben quattro volte superiore rispetto a quello originario, nonostante i rilievi innumerevoli dell'Anac.
Ed ancora, l'ultimo fronte del Governo è quello del ponte come opera militare. Sappiamo bene che il franco navigabile del ponte sullo Stretto è di 65 metri, mentre le portaerei più diffuse nel mondo, in particolare le portaerei statunitensi, hanno un'altezza che sfiora gli 80 metri. Questo significa che il ponte è un ostacolo al passaggio delle navi militari, altro che opera militare. Il sistema di difesa verrà indebolito, visto che le portaerei non potranno attraversare lo Stretto. Noi lo continuiamo a ripetere, tutte le scorciatoie che state imboccando vi porteranno a sbattere.
Associazioni ambientaliste che si battono per la tutela degli interessi diffusi e privati cittadini che subiscono procedure espropriative ingiuste faranno valere le loro ragioni, e ci sarà prima o poi un giudice a Berlino che metterà un punto e la parola fine a queste insopportabili forzature e a questo spreco di risorse. Il Sud e la Sicilia attendono opere più urgenti e indifferibili, e voi continuate ad appostare soldi su un'opera che così non vedrà mai la luce.
Infine, signora Presidente, l'articolo 15 del testo, che incrementa sensibilmente il capitolo delle spese di funzionamento dell'ACI. Lo diciamo in quest'Aula affinché lo sappia il Paese: la congiunzione astrale a cui abbiamo assistito prevede l'incremento di diversi milioni di euro proprio nel tempo in cui, dopo un discutibilissimo commissariamento e una specifica modifica normativa, viene eletto presidente dell'ACI il figlio del Presidente del Senato. Insomma, senza rossore, lottizzate tutto, compreso lo sport. Questo è il vostro biglietto da visita.
Siamo al familismo puro, in barba a tanti giovani e preparati dirigenti che avrebbero potuto guidare l'ACI. Insomma, il metodo è quello dell'occupazione dei posti di potere che non guarda in faccia niente e nessuno, con una predilezione, ahimè, anche in questo caso, per gli eventi. Per voi gli eventi, in particolare i grandi eventi, sono diventati un'ossessione. Infatti, le maggiori risorse previste per l'ACI, pari ad oltre 5 milioni di euro all'anno, non sono per promuovere la pratica sportiva dei giovani oppure l'automobilismo per i disabili o per i più fragili, o meglio, come ci sarebbe piaciuto, per far conoscere ai ragazzi il fascino di uno sport senza tempo che misura la sfida perenne tra l'uomo e la velocità, tra l'uomo e la tecnologia, e magari utilizzando la cinematografia per far conoscere alle giovani generazioni e ai ragazzi i grandi miti di uno sport come Tazio Nuvolari, Nino Farina o Alberto Ascari.
Gli oltre 5 milioni li mettete invece per gli eventi, ripetendo, ahinoi, lo stesso triangolo vizioso tra eventi, il partito di Fratelli d'Italia e le risorse ingenti che nella mia terra sta alimentando lo scandalo più vergognoso degli ultimi anni. Appostate le risorse, peraltro con decreto-legge, a valere sui capitoli dell'ACI anche se gli eventi saltano, perché per gli italiani, nel calendario ufficiale di Formula 1 del 2026, il Gran Premio di Imola purtroppo non c'è. Per queste ragioni, il Partito Democratico voterà contro il decreto-legge all'esame dell'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).SALVATORE DEIDDAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, signor Vice Ministro e colleghi, non mi pare che qualcuno in quest'Aula abbia detto che questo decreto avrebbe risolto tutti i problemi dell'Italia, storici o attuali. Nessuno si è mai vantato di questo, ma, con umiltà, abbiamo semplicemente detto che avremmo risolto dei problemi che le imprese e i cittadini ci chiedevano di risolvere nella loro quotidianità. Perché, vedete, questo decreto serve anche a ben distinguere, ed è utile a distinguere, in cosa e come Fratelli d'Italia e il centrodestra portano avanti le proprie idee da come, invece, le porta avanti l'opposizione.
Quindi c'è una bella distinzione, perché, partendo dall'articolo 1, già c'è l'ossessione del ponte. Voi dite che il Ministro Salvini è ossessionato dal ponte, ma anche voi non siete da meno, perché su un decreto di 17 articoli voi avete dedicato il vostro tempo sempre a parlare del ponte sullo Stretto. E poi, addirittura, è stato accostato ai militari. Attenzione, l'opposizione, ormai, parla solo dei militari come se fossero dei Visitors, degli invasori, delle persone che portano discredito alle nostre istituzioni, mentre noi rivendichiamo che la Difesa è un caposaldo delle nostre istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e che ha tutto il diritto di chiedere un emendamento o di chiedere dei miglioramenti, di chiedere anche delle opere.
Perché il ponte è di interesse militare europeo? Non perché ci devono passare i carri armati, ma perché ci devono passare agevolmente i militari che stanno in Sicilia. Hanno diritto o no, i militari italiani, di godere di tutti i diritti di ogni cittadino italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Quindi smettetela di parlare della Difesa come se fossero dei corpi estranei allo Stato, e vi ricordo che il Capo delle Forze armate è il Presidente della Repubblica, nessuno di questo Governo. Quindi portate più rispetto quando ci sono emendamenti della Difesa o delle nostre Forze armate, perché non ledono il diritto di questo Stato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma cercano di difendere la nostra difesa nazionale e la pace di tutti noi.
Nessuno ha scippato al Ministero dell'Ambiente - ecco un'altra bugia che è stata detta - la VIA, ma semplicemente si accorciano i tempi per esigenze di difesa nazionale. Prima il Ministero dell'Ambiente, poi segue il Ministero della Difesa. Quindi nessuno scippo da parte di questo Governo e di questa maggioranza al Ministero dell'Ambiente. Ma poi, se fosse anche che la Difesa ha dei diritti perché ha delle esigenze, ma sono un corpo - ripeto - estraneo allo Stato o sono una parte integrante di questo Stato e lavorano per il benessere di tutti noi?
Ma poi voi avete contestato qualunque misura. L'Euro 5, come il collega Barbagallo ha detto, è stato un decreto del Governo Meloni. Benissimo, noi siamo intervenuti perché evidentemente quella transizione verde che spacciate come fatta, come realizzata, in tutti i nostri incontri anche con gli stakeholder che sono a favore dell'elettrico, ti dicono che l'Italia non è pronta ad affrontare il mercato, non è pronto per tutti i cittadini, per tanti problemi. Non solo per il mercato dell'auto, che è troppo cara, e noi stavamo mettendo a piedi un milione e più di cittadini che si trovavano nell'imbarazzo, a un certo punto, di come accompagnare i figli a scuola.
Noi dovevamo permettere, quindi, di lasciare a terra bambini, famiglie, padri di famiglia. Come andavano al lavoro, come andavano e cosa avrebbero detto? No, preferiamo dare una proroga per permettere, allora, alla transizione di andare veramente avanti e vedere anche di risolvere un problema che l'Europa, quel Green Deal, non ha mai risolto. Per esempio, sulla sicurezza stradale, come si spegne il rogo di una macchina elettrica? Sapete, come è stato detto, che non si può spegnere il rogo di una macchina elettrica e non ci sono i mezzi, a volte, per soccorrere e per intervenire nelle autostrade, per intervenire nelle strade e garantire la sicurezza?
Questa è la vostra transizione demagogica. Come finalmente oggi abbiamo scoperto, lo ha ammesso il PD, così la smetterà di andare nel cluster portuale a dire che loro sono contro l'ETS, perché lo abbiamo sentito l'altro giorno nel cluster marittimo che tutti applaudivano quando i marittimi, i portuali e gli armatori dicevano: l'ETS è stato un danno irreversibile, aumenteranno i costi. Lo hanno sempre detto e c'erano esponenti del PD che applaudivano. Oggi hanno detto l'ETS è una cosa giusta. L'Europa mette una norma sbagliata e poi chiedono allo Stato italiano di tirare i soldi per pagare l'ETS.
Bene, noi non ci comportiamo così, come non abbiamo problemi ad assistere le quotidianità dei cittadini. Come abbiamo fatto, sicuramente, per i trasporti eccezionali; lo abbiamo fatto per andare incontro agli ingegneri, agli architetti, per anticipare le spese per la progettazione; lo abbiamo fatto nel censimento degli autovelox; abbiamo fatto la cabina di regia per le opere incompiute. Siamo intervenuti su progetti segnalati anche dall'ANAS come urgenti: la Salerno-Reggio Calabria, siamo intervenuti nel Nord Italia, nel Centro Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Certo che non abbiamo fatto tutto in un decreto, ma abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti in quella modernizzazione e semplificazione che l'Italia si aspetta.
Voi parlate dei cittadini che ci chiederanno il conto, ma in tutti i convegni cui partecipo, in tutti gli incontri che faccio, tutti gli stakeholder, tutte le associazioni, ieri l'Osservatorio del mare, ci hanno detto: finalmente il Governo Meloni ha dato una visione e ha dato delle risposte al settore dei portuali e al settore marittimo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Tutti insieme, tutto il centrodestra ha dato questa risposta. E non pensate che ci siamo divisi, perché fra di noi abbiamo la lealtà di poterci confrontare liberamente su alcune cose, ma poi, dentro quest'Aula, votiamo tutti insieme e andiamo avanti nei programmi e in quello che decidiamo.
Anche in questo decreto c'erano delle diverse visioni e c'erano diverse sensibilità. Non abbiamo neanche problemi, perché quando sbagliamo, quando c'è una formulazione sbagliata, siamo capaci anche di ammetterlo e tornare indietro; mentre voi, negli scorsi Esecutivi, quando dicevamo che qualcosa era sbagliato - come l'ETS era sbagliato - siete andati avanti, nonostante tutto, e avete portato dei danni irreparabili (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Il collega Ferrara ha rivendicato orgogliosamente i banchi a rotelle. In Sardegna - la collega Cherchi, se vuole, può venire con me a vedere: io non dico che sono i Carabi del Mediterraneo, la Sardegna è la Sardegna; la Sardegna è la bellezza dell'Italia e la bellezza del Mediterraneo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) - ci sono ancora i banchi depositati nelle scuole e non sanno dove buttarli: quello è uno spreco. Ma non polemizziamo su quello e non polemizziamo su tutto, perché io avrei voluto che almeno qualcuno dicesse: ma in questo provvedimento qualcosa di buono c'è; qualcosa, un passo avanti è stato fatto, visto che ci sono tante misure.
Dal 1980 non venivano aggiornate le sanzioni per chi attraversava i binari, per chi tirava il freno del treno, per chi appiccava gli incendi sui treni. Le sanzioni andavano dai 5 ai 35 euro: come se fosse una ragazzata. ANSFISA e FS, nelle audizioni alla Camera dei deputati, si erano appellati e ci avevano chiesto di aggiornare queste sanzioni, perché la maggior parte dei ritardi dei treni è dovuta agli estranei che sono nei binari, purtroppo persone che vogliono togliersi la vita, ma anche persone che vanno lì a rubare, persone che vanno lì a fare traffici illeciti o anche persone distratte, che dobbiamo aiutare, per salvargli la vita o per non mettersi in pericolo.
Servono allora dimostrazioni e servono azioni, che noi, dopo 40 anni, dopo il 1980, finalmente abbiamo colmato. Non una misura eccezionale, non una misura straordinaria; una misura, però, che ci chiedevano tutti di attuare, come tutte le misure contenute in questo decreto, che non saranno nei titoloni dei giornali, non faranno sicuramente notizia, non faranno opinione. Ma tutti gli osservatori, tutti gli stakeholder e tutti quei cittadini ci hanno ringraziato per queste misure: ci hanno ringraziato per la serietà, per non essere ideologici; ci hanno ringraziato perché li ascoltiamo; ci hanno ringraziato per la nostra umiltà nel capire quello che deve essere fatto e quello che non deve essere fatto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Ecco la differenza fra noi e voi. Ecco la differenza con chi, ancora adesso nei sondaggi, ma anche rispetto a quello che si vede nelle strade e, ripeto, nelle riunioni gode dei favori della popolazione, chi può andare nelle periferie come nei grandi salotti, con grandi azioni. Grazie anche a Giorgia Meloni, un Presidente del Consiglio che sta vivendo, in questo momento, la crisi internazionale con serietà e dimostra, ancora una volta (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)… Guardate un po', quando si fa la foto dicono: si è fatta la foto e non fa niente; quando non si fa la foto, dicono: ma perché non si è fatta la foto? Non conta niente. Ma, infatti, è una leader che dimostra con i fatti - e la dimostrazione è quanto successo oggi a Roma, con la Giornata per la ricostruzione dell'Ucraina - che l'Italia è tornata finalmente centrale. L'Italia è tornata seria, gli investitori son tornati ad investire proprio per la centralità e la compattezza di questa maggioranza e di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Quindi, ringrazio i nostri relatori. Ringrazio il Vice Ministro e i Sottosegretari che ci hanno aiutato. Ringrazio tutti i componenti della Commissione ambiente della Camera. Ringrazio anche l'opposizione, anche perché ci siamo confrontati correttamente. Ovviamente, come accadeva le volte scorse, quando si doveva chiudere il provvedimento c'era sempre un po' di baruffa tra chi era nella maggioranza e chi all'opposizione. Tanto posso scherzare. Ma chi è che può ascoltare 9 ore consecutive il deputato Casu? Ma chi è che può ascoltare le freddure del deputato Iaria? Abbiamo dovuto chiudere con il collega Rotelli…SALVATORE DEIDDAPRESIDENTE. Concluda, collega. Concluda anche lei.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)SALVATORE DEIDDA (FDI). Quindi grazie, Presidente. Dichiaro il voto favorevole di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
EDOARDO RIXIPRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di intervenire il Vice Ministro Rixi per un ringraziamento.EDOARDO RIXI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Solo per ringraziare, Presidente, ovviamente i relatori, i presidenti di Commissione, i commissari che hanno seguito il decreto, sia di maggioranza che di opposizione. Credo che sia stato fatto un buon lavoro con tanti emendamenti che hanno ottenuto anche voti favorevoli, abbiam cercato il dialogo con tutti.
Detto questo, grazie ancora e grazie per i lavori dell'Aula. Spero che questo decreto possa aiutare tutti i territori (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).(Coordinamento formale - A.C. 2416-A)
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
(Così rimane stabilito).(Votazione finale ed approvazione - A.C. 2416-A)
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2416-A: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73, recante misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l'ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l'attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all'Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti".
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 60) (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). - Sui lavori dell'Assemblea. PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, sarà iscritto, quale primo argomento all'ordine del giorno della parte pomeridiana della seduta di martedì 15 luglio, l'esame del documento approvato dalla XIV Commissione sulla proposta di direttiva COM(2025)173 sulla conservazione e sull'uso sostenibile della biodiversità marina delle zone non soggette a giurisdizione nazionale, ai sensi del parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010.
- Interventi di fine seduta. PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARCO GRIMALDI
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà. Colleghi, come sempre, cerchiamo di uscire - chi vuole uscire - in silenzio, in modo che il deputato Grimaldi possa svolgere il suo intervento.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Domani saranno passati trent'anni da quell'11 luglio del 1995, in cui l'esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina entrò a Srebrenica. Uccise e gettò in fosse comuni 8.372 uomini con i cosiddetti “scorpioni” di Ratko Mladić. Li andò a prendere uno ad uno, finché scapparono sulle montagne.
Dico questo perché il tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia dell'ONU incriminò 21 persone, molte di esse per genocidio. Allora la comunità internazionale non esitò a chiamare quel massacro con il suo nome. Dunque lo diciamo a tutti, lo diciamo dopo le accuse di ieri degli Stati Uniti alla nostra conterranea e concittadina, Francesca Albanese.
Di che cos'è accusata la relatrice? Di aver usato delle parole, ma aver soprattutto ricercato, ricercato la verità. E lo chiediamo a tutti voi: come potete esitare di fronte a 60.000 morti civili a non chiamarlo “genocidio”, a non chiamarlo con il suo nome (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e MoVimento 5 Stelle).FRANCESCO EMILIO BORRELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente, per suo tramite, per chiedere che il Ministro Salvini ci racconti come stanno veramente le vicende sui morti per le strade. Ci ha decantato il nuovo codice della strada come la soluzione di tutti i problemi, eppure quello che avviene veramente nelle nostre città è il contrario. Voglio ricordare a tutti che i nostri comuni, soprattutto le aree metropolitane, sono state soffocate da un decreto che ha impedito di mettere i dossi, ha impedito, addirittura, di mettere autovelox o dissuasori o di fissare il limite a 30. Soltanto a Napoli, negli ultimi cinque giorni, ci sono stati cinque incidenti gravi e un morto. Ecco, oltre la propaganda, poi, c'è la verità e la verità è che c'è un massacro in atto su cui questo Governo e questo Parlamento non sono intervenuti a dovere (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
ANTONINO IARIAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Iaria. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Oggi abbiamo parlato, in Aula, del comune di Bardonecchia, delle olimpiadi invernali e, proprio a Bardonecchia le olimpiadi invernali sono state rappresentate benissimo dal campione di sci Teresio Vachet, purtroppo scomparso otto giorni fa a Melezet all'età di 78 anni.
Teresio Vachet non era soltanto un campione dello sci alpino e del chilometro lanciato, disciplina in cui vinse la medaglia d'argento a Cervinia nel 1971 e nel 1973, raggiungendo il record mondiale di 183 km/h sugli sci. Un uomo proiettile, un uomo che ha fatto la storia di questo sport. Era soprattutto un uomo profondamente legato alla sua terra, alla sua comunità. È nato a Melezet nel 1947 e partecipò ai Giochi olimpici di Grenoble nel ‘68 e, al termine della carriera agonistica, tornò a Bardonecchia. Qui divenne maestro di sci e gestì con la moglie Marisa, i figli Luca e Patrizia, un bar sulle piste continuando, però, a trasmettere ai giovani valori come passione e competenza, amore per il territorio e per lo sport. Io non lo conoscevo bene, però lo vedevo spesso nel bar del paese, con l'ossigeno attaccato per respirare meglio e una sigaretta, giusto per farvi capire che tipo di uomo, che tempra.
In rappresentanza di quest'Aula e del MoVimento 5 Stelle esprimo vicinanza e partecipazione al dolore della famiglia, alla moglie Marisa, ai figli Luca e Patrizia, ai nipoti e a tutta la comunità di Bardonecchia.
Invito tutti noi a trarre ispirazione e a parlare di sport narrando di storie di campioni poco conosciuti, ma che hanno rappresentato alla grande il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).CARMELA AURIEMMAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.
CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Volevo esprimere la mia vicinanza agli agenti di Polizia del commissariato di Acerra che stamattina hanno subito un'aggressione riportando delle ferite durante un loro intervento. Presidente, colgo l'occasione per ringraziare i nostri uomini e donne delle Forze dell'ordine che, ogni giorno, lavorano per assicurare la sicurezza nelle nostre città. Noi li sosteniamo e stiamo loro vicini e, per questo, ad ogni provvedimento, ad ogni bilancio, presentiamo emendamenti che vogliono portare nei nostri commissariati più risorse e più strumenti, più uomini e più donne. Io l'ho fatto anche per il commissariato di Acerra e per i commissariati della provincia di Napoli, perché avere più uomini, avere più donne e avere più strumenti nei commissariati non significa soltanto avere più sicurezza nelle nostre città, ma anche avere più sicurezza per i nostri agenti. Noi continueremo a farlo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
- Ordine del giorno della prossima seduta. PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Venerdì 11 luglio 2025 - Ore 9,30:
1. Svolgimento di interpellanze urgenti.