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Resoconto Stenografico
XIX LEGISLATURA
Resoconto Sommario dell'Assemblea
Seduta n.481 di giovedì 15 maggio 2025
INDICE
(nominativi degli intervenuti in ordine alfabetico)
- Missioni. PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 103, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
- Modifica nella composizione di gruppi parlamentari. PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta il 14 maggio 2025, il presidente del gruppo parlamentare Fratelli d'Italia ha reso noto che il comitato direttivo del gruppo, competente ai sensi dello statuto, ha deliberato all'unanimità l'esclusione dal gruppo del deputato Emanuele Pozzolo.
Pertanto, a decorrere dalla medesima data, il deputato suddetto cessa di far parte del gruppo Fratelli d'Italia. Il predetto deputato si intende conseguentemente iscritto al gruppo Misto. - Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,05). (ore 9,05) (ore 9,05) PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 10 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
- Sull'ordine dei lavori. PRESIDENTE (ASCANI Anna)RICCARDO RICCIARDI
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il deputato Riccardo Ricciardi. Secondo gli accordi intercorsi tra i gruppi, ne ha facoltà per due minuti, onorevole. Prego.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Ringrazio la Presidenza per averci dato la possibilità di ricordare Pepe Mujica, il Presidente dell'Uruguay scomparso, che è stato, credo, un riferimento politico e valoriale per molte componenti politiche e molte persone che fanno politica in tutto il mondo. Si è detto tanto e si dice tanto sul suo stile di vita, su come abbia applicato la sobrietà al suo stile di vita e su come abbia sempre ricordato di non confondere sobrietà con austerità, che è stato un altro concetto molto travisato in termini economici. E la sobrietà era un'altra cosa, quella di un uomo che ha vissuto quindici anni in prigionia, di cui nove in isolamento circondato da topi e rane in una buca, e che non ha lasciato spazio al risentimento quando dopo è diventato Presidente.
E questo credo sia un altro insegnamento in un'epoca di guerre e di violenze. Vivere così e non lasciare spazio a vendetta o risentimenti, penso sia un altro grande messaggio. Però, il valore politico per cui oggi noi riteniamo giusto ricordare Mujica è il messaggio politico rispetto ai grandi cambiamenti che sono avvenuti in questi ultimi anni. Ovvero, il concetto che l'essere umano sta sviluppando e sta avanzando in termini tecnologici tantissimo, ma non sta avanzando in termini valoriali, e che quegli sviluppi tecnologici devono aiutare tutti noi che facciamo politica a capire che quella tecnologia non ci deve essenzialmente aiutare ad avere più produttività ma ad avere più tempo, perché è il tempo la risorsa più preziosa che abbiamo. E non lo ha fatto solo in maniera astratta, lo ha fatto in maniera pratica, perché l'Uruguay è riuscito, negli anni della Presidenza Mujica...RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Concluda, onorevole.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)RICCARDO RICCIARDI (M5S)....ad innalzare il salario minimo e a riconoscere dei diritti, come quello all'aborto e quello al matrimonio per le persone dello stesso sesso che, come diceva Mujica, sono più antichi del mondo stesso e, dunque, è assurdo non riconoscerli. In un'epoca davvero di egoismi, di vendette e di puro mercantilismo, il ricordo di Mujica, il messaggio di Mujica...
RICCARDO RICCIARDIPRESIDENTE. Deve concludere.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)RICCARDO RICCIARDI (M5S)....deve essere davvero patrimonio di tutti noi (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).
MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Marco Grimaldi. Ne ha facoltà, per due minuti.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARCO GRIMALDI (AVS). Se ne va un leader del Novecento, di quelle storie di resistenza alle dittature del mondo. Un Mandela del Sud America. Un uomo che ha saputo scegliere la strada della resistenza coi Tupamaros, pagarla con tanti anni di vita nelle carceri e uscire, come diceva lui, senza rancore, perché quell'animo, che non era stato piegato dagli anni di dittatura e dalla prigione, doveva servire alla ricostruzione democratica del Paese. Un uomo che ha vissuto tutta la vita per far uscire dalla povertà il suo Paese e che seppur povero non si sentiva povero, perché poveri sono quelli che consumano troppo, consumano tutto, si fanno prendere dagli oggetti che comprano.
Un uomo che ha vissuto tutta la vita contro quel consumismo, contro quell'idea di sviluppo dell'umanità. Un uomo che ha saputo - e chiudo - racchiudere nei suoi valori il diritto alla felicità, il diritto alla libertà dentro il tempo, perché consumare voleva dire esattamente decidere quanto del suo tempo lavorato aveva investito in quell'oggetto. Ecco, credo che sia una grande lezione di vita per l'umanità, per tutti quelli che hanno conosciuto quella sobrietà, perché è un uomo che non si è piegato al mondo d'oggi, ma che ancora, indefessamente, voleva cambiarlo per tutti noi e per tutti quelli che verranno (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).GIUSEPPE PROVENZANOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Giuseppe Provenzano. Ne ha facoltà, per due minuti.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). “Gracias a la vida”, avrà salutato così el Pepe il suo passaggio sulla Terra. Novant'anni vissuti da guerrigliero tupamaro a socialista democratico, da prigioniero politico a Presidente della Repubblica che ha trasformato un piccolo Paese, in cui si conoscono tutti, il Paese del mas o menos, nella democrazia più solida dell'America Latina, nella patria dei diritti civili, sociali e umani. È morto come è vissuto Pepe Mujica, con grande dignità, povero e felice, come colui che ha molto sognato, lottato, caduto e rialzato. Non ha perso tempo a odiare chi lo ha ferito durante la dittatura, perché ha amato infinitamente l'idea e il prossimo, i suoi compagni e il popolo intero, gli uomini e gli animali, la cagnolina Manuela, i fiori e le piante, la grande sequoia al limitare del bosco, dov'era la sua casa contadina.
Da lì aveva coltivato la terra e guardato il cielo, il suo cielo capovolto, come lo guardano i bambini, gli uomini semplici, come lo guardano coloro che hanno in sé la capacità dell'infinito. Forse, per questo, la sua lingua somigliava alla poesia e, soprattutto, lui somigliava a quello che diceva. Se ne è andato in pace, pochi giorni dopo Francesco, il pastore venuto quasi dalla fine del mondo. Erano molto vicini, lui ateo e l'altro Papa, uniti dal Rio de la Plata. È difficile immaginare qualcosa di più profondo di questo, ma c'era, ed era la stessa coscienza di essere fratelli, fratelli tutti. Mujica è stato un vero uomo politico, e per me, come per i tanti che hanno avuto il privilegio di incontrarlo, è quello che ci aveva più colpito, perché incontrare un vero uomo o un vero politico è già un mezzo miracolo. Lui era un miracolo tutto intero.
Nel maggio di 3 anni fa andammo a trovarlo per un asado a El Quincho, la sua fattoria, un luogo simbolo della politica uruguagia e latino-americana. Il pranzo si trasformò presto in una riunione politica con i compagni del Frente Amplio. Tra questi c'era Yamandú Orsi, l'attuale Presidente dell'Uruguay, anch'egli di origini italiane. Il giorno del suo insediamento, il 1° marzo scorso, è stata l'ultima apparizione di Mujica.GIUSEPPE PROVENZANOPRESIDENTE. Concluda, onorevole.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Si vedeva vecchio e stanco da lontano. Quella volta, Presidente - e concludo -, a tavola volle parlare a lungo, ci parlò dell'emigrazione e parlò del nostro Paese, l'Italia. All'Italia dobbiamo dire semplicemente grazie, diceva. Ci ha dato il sangue e il nostro accento, ci ha dato il lavoro dei contadini, raccontava sempre più commosso, degli operai, degli spaccapietre, ci ha dato le nostre nonne e ci ha dato le nostre mamme. Così dobbiamo ringraziarlo noi, ora che il guerrigliero ha smesso di lottare, ora che ha diritto al suo riposo.
GIUSEPPE PROVENZANOPRESIDENTE. Grazie.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Ha patito, con noi, l'umanità ancora violata, offesa e umiliata. Ma ha ricordato che la vita è bellissima ed è un miracolo. Così lo ringraziamo noi, grazie Pepe, gracias a la vida per averci dato un uomo giusto, bello come te (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
AUGUSTA MONTARULIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, su un altro argomento, sempre sull'ordine dei lavori, la deputata Augusta Montaruli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)AUGUSTA MONTARULI (FDI). Sì, grazie, Presidente. Chiedo la presenza del Governo affinché venga a relazionare su una vicenda in cui l'Italia sarebbe stata danneggiata dal Partito Socialdemocratico, e quindi dagli alleati e da quella famiglia politica di cui fa parte il PD e l'opposizione al Governo Meloni. La vicenda è questa: abbiamo appreso, da un importante quotidiano tedesco, che il neopremier tedesco Merz e il PPE avrebbero citato nell'accordo di Governo l'Italia come partner privilegiato della Germania al fianco di altri Paesi, in particolare quei Paesi che fanno parte dell'Alleanza di Weimar.
Il Partito Socialista si sarebbe opposto, chiedendo di togliere ogni riferimento alla nostra Nazione. Questo è un danno non nei confronti del Governo Meloni, ma nei confronti dell'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che è inaccettabile. È per questo che chiediamo al PD come mai questo silenzio, come mai non si affretti a stigmatizzare i propri alleati politici e come mai abbia assunto questa condotta fortemente anti-italiana, anti-europea, anche, e non solo anti-governativa.
Il Governo, che ha permesso con la propria autorevolezza all'Italia di assumere una credibilità in quel di Germania, sarà lo stesso, sono certa, che permetterà all'Italia di superare gli ostacoli che una certa sinistra vuole mettere nei confronti della nostra Nazione e che, ripeto, sono inaccettabili (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).PRESIDENTE. Proseguiamo. Ovviamente riferirò al Presidente la richiesta d'informativa testé giunta dal gruppo.
- Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 37, recante disposizioni urgenti per il contrasto dell'immigrazione irregolare (A.C. 2329-A). PRESIDENTE (ASCANI Anna)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2329-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 37, recante disposizioni urgenti per il contrasto dell'immigrazione irregolare.
Ricordo che, nella seduta di ieri, il Governo ha espresso il parere sugli ordini del giorno.(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2329-A)
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PAOLO CIANIPRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/1 Ciani, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Torniamo a parlare dell'Albania, torniamo a parlare dell'Accordo che il Governo ha fatto con il Paese dell'Albania su questa vicenda delle migrazioni. Torniamo a parlarne… ecco, forse…
PAOLO CIANIPRESIDENTE. Prego, onorevole.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PAOLO CIANI (PD-IDP). Torniamo a parlare dell'Accordo che il Governo italiano ha fatto con l'Albania per questi centri costruiti nel Paese delle aquile a spese dei soldi dei contribuenti italiani. Torniamo a parlarne, purtroppo, perché il Governo si è incaponito nel provare a realizzare quello che la Presidente del Consiglio ha detto con grande esplicitezza: funzioneranno, funzioneranno, funzioneranno. Ma noi sappiamo che anche i detti popolari riassumono bene che sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Noi non capiamo perché il Governo voglia perseverare in questo errore.
Presidente, quei centri erano nati, ci ha raccontato il Governo in più momenti, per salvare le persone dalle acque del Mediterraneo e portarle in centri di accoglienza, dove sarebbe stata vagliata la loro posizione. Già questo ci sembrava strano, perché abbiamo fatto notare, da subito, come fosse difficile vagliare la situazione umana dei profughi in mezzo al Mediterraneo. Purtroppo questo è stato evidente dai primi tentativi. Infatti, i primi tentativi di raccogliere persone dalle barche, dai barchini, dai gommoni al centro del Mediterraneo, per portarle in Albania, si sono verificati come impossibili.
Quando il Governo ci ha provato, purtroppo, ha fatto una brutta figura, perché molti di quelli che poi ha portato in Albania li ha dovuti riportare in Italia, verificando il loro stato di fragilità. Ma di fronte a questo il Governo è andato avanti, è andato avanti ed oggi vuole trasformare quei centri, centri di permanenza e rimpatrio - lo ricordo soprattutto ai colleghi della maggioranza, perché nei giorni scorsi ho sentito dire le cose più curiose su questi luoghi -, centri di permanenza e rimpatrio, li ha voluti trasformare in un nuovo CPR italiano, come se non bastassero i CPR già presenti in Italia.
Vede, Presidente, il Governo per fare questa operazione ha speso - non sappiamo bene - 800, 900 milioni, un miliardo, un miliardo e 200 milioni, perché anche questo non è chiarissimo. Io in quest'ordine del giorno chiedevo una cosa semplice, cioè di presentare alle Camere una relazione sui costi previsti per l'attuazione dei trasferimenti, di presentare alle Camere una relazione sulla capacità ricettiva e sul tasso di occupazione dei CPR, perché? Perché se i CPR in Italia esistono e hanno una capienza e una ricezione, non si capisce perché dai CPR italiani noi dobbiamo prendere le persone per portarle nei CPR albanesi, o meglio, si capisce, lo facciamo perché dobbiamo dimostrare che quei CPR funzionano. Ma, permettetemi di dire, cari colleghi: questo è veramente piegarsi al monumento ideologico che questo Governo ha voluto costruire in Albania, e le dirò una cosa, Presidente, a me non piace parlare di soldi, dei soldi sprecati, però io dico una cosa nella confusione e nella distrazione dell'Aula. In questi giorni, alle porte dell'Italia, sono morti dei bambini di fame e di sete, nel Mediterraneo, su una barca, su un gommone (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra), allora se noi questi soldi li avessimo spesi per salvare quelle vite ma spendiamone il doppio, spendiamone il doppio! E invece no, noi sprechiamo i soldi e non salviamo le vite in mezzo al mare, e questa è una vergogna non degna del nostro Paese.
E allora, Presidente, diciamocelo chiaro: questi centri, cari colleghi, non sono delle carceri. Basta con la vostra propaganda, non portate gli stranieri lì perché sono criminali. In Italia, chi commette un reato - e lo dovreste sapere bene, lo dovreste sapere bene - vanno in carcere. Questi sono centri di rimpatrio degli stranieri irregolari, li abbiamo anche in Italia, non c'è bisogno di buttare i soldi per l'Albania, smettetela con la vostra propaganda ideologica (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghirra. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Sì, grazie, Presidente. Io, se il collega Ciani è d'accordo, vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno su cui, davvero, fa specie il parere contrario del Governo perché noi, già a ottobre, dopo che il primo viaggio della nave Libra aveva portato il primo carico di deportati in Albania, avevamo chiesto un'informativa urgente della Presidente Meloni per conoscere i costi di realizzazione di quei luoghi di detenzione realizzati fuori dal nostro territorio, in Albania, tra Shengjin e Gjader, e non abbiamo mai avuto risposte. Tutta l'operazione Albania è caratterizzata da un'opacità terribile, tanto che, appunto, non sappiamo niente dei costi degli appalti e delle loro modalità. Ipotizziamo che sia stato speso oltre un miliardo, ma non abbiamo mai avuto nessuna conferma da parte del Governo e il fatto che non si voglia relazionare su questi costi è molto grave, come è molto grave anche l'impossibilità di capire come vengano scelte le persone che vengono trasferite in Albania, anche in riferimento alle parole del Sottosegretario Prisco in replica ai nostri interventi in discussione generale dell'altro giorno in cui ha avuto il coraggio di dire che non è assolutamente vero che sono state tradotte in Albania persone fragili, quando sappiamo bene che, a Shengjin, alcuni dei trattenuti portati con la Libra sono stati immediatamente riportati in Italia senza mai arrivare a Gjader proprio perché avevano caratteristiche di persone fragili e poi perché ha detto, in quest'Aula, che le persone che sono state deportate lì hanno curricula criminali da fare spavento.
Sono stati ricordati anche dai colleghi i reati di cui sono accusati o che hanno commesso, che vanno dalla violenza sessuale ai furti, alle rapine e all'adescamento di minori. Allora, se le persone che si trovano ora in Albania davvero hanno commesso questi reati, forse dovrebbero stare in carcere e non in un CPR. È importante, quindi, che il Parlamento sia messo a conoscenza di quanto sta accadendo e delle modalità che il Governo sta mettendo in atto per deportare tante persone nei centri albanesi con un costo in termini di sofferenze umane enormi e anche di costi per le tasche degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ALFONSO COLUCCIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Desidero anch'io intervenire su questo primo ordine del giorno per fare subito una forte, forte denuncia politica rispetto a questo provvedimento e porre a quest'Aula una richiesta di trasparenza rispetto alle opacità che questo provvedimento produce. Si tratta, Presidente, di un mero escamotage comunicativo, niente più di tutto questo, un escamotage comunicativo che riguarda solo il numero di 40 migranti e al massimo potrà assurgere a 140 migranti, quindi qui capiamo come non c'è una sostanza, una sostanza né numerica né - come l'esame in quest'Aula comporterà e chiarirà - alcuna sostanza neanche giuridica, né tecnica rispetto a questo provvedimento. Non è che l'espressione ultima del totale fallimento delle politiche migratorie del Governo Meloni, è l'ottavo provvedimento decreto di urgenza in tema migratorio, in due anni. Sono una serie di norme che si affastellano l'una con l'altra, che collidono, che disegnano un quadro che non è affatto organico, un quadro continuamente modificato nella rincorsa vana di questo Governo di attuare una strategia migratoria, ma anche i numeri dei migranti in Italia oggi dimostrano il fallimento numerico delle politiche del Governo Meloni. Ebbene, tutto questo con un costo che è un costo assurdo, perché qui parliamo di un miliardo di euro, un miliardo di euro speso in questi centri in Albania, risorse che vengono sottratte a diritti primari da parte dei cittadini, come potrebbero essere quelli della sicurezza in Italia per la vigilanza delle nostre strade, per la vigilanza delle stazioni, per l'incremento del personale di Polizia e delle Forze dell'ordine, incremento sia numerico che di dotazioni, per l'aumento degli stipendi del personale.
Questo provvedimento, Presidente, si caratterizza per l'assoluta opacità non solo del provvedimento in sé ma anche delle fasi della sua esecuzione, come oggi leggiamo sui giornali continuamente. Quindi, Presidente, questo mio primo intervento di natura generale è per esprimere, fin da subito, la netta contrarietà del MoVimento 5 Stelle rispetto a questo provvedimento e, in genere, rispetto alle politiche migratorie - ammesso che si possano chiamare politiche - di Giorgia Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).DANIELA RUFFINOPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/1 Ciani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/2 D'Alessio, se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/2 D'Alessio, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/3 Ruffino, su cui vi è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, signora Presidente. Quest'ordine del giorno è di una semplicità assoluta, così semplice che il parere favorevole potrebbe diventare una tutela anche per il Governo e non soltanto per chi è, tra virgolette, ospite nei CPR. Noi chiediamo un sistema di monitoraggio trasparente, un controllo sull'assunzione dei trattamenti farmacologici e una pubblicazione periodica dei dati aggregati.
Pensiamo che questo debba essere fatto, ovviamente, in ogni struttura. Di fatto viene fatto un po' ovunque, ma non nei CPR. Quindi, signora Presidente e Governo presente, il parere negativo mi fa pensare che questa pratica non sia esercitata e se così fosse sarebbe grave, perché leggiamo spessissimo sui giornali e sappiamo - per i colleghi che sono stati in visita nei CPR - di assunzioni senza specifici controlli. Quindi, la domanda che pongo è: perché parere contrario a un ordine del giorno simile, che, ribadiamo, sarebbe anche una tutela per il Governo e per chi gestisce le strutture? Immagino che il parere rimarrà contrario, però se non altro abbiamo detto, in quest'Aula, quanto questo sia importante per qualsiasi struttura, da una comunità alloggio ad un CPR. Su questo il Governo dovrebbe essere molto attento perché stiamo parlando di esseri umani (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).ABOUBAKAR SOUMAHOROPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/3 Ruffino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/4 Onori. Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/4 Onori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/5 Soumahoro su cui vi è un parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Soumahoro. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno pone al centro una scelta, una scelta capace di mettere in evidenza ciò che sono i proclami e ciò che realmente si desidera realizzare. E il tema riguarda la tenuta in piedi di ciò che possiamo definire i lager dei tempi moderni, i CPR, che non sono dei luoghi di detenzione, non sono carceri, ma sono luoghi di deprivazione della dignità umana dell'essere umano, della persona.
Da una parte il Governo intende governare i processi migratori e nel governare i processi migratori si ritiene che la struttura, i luoghi come i CPR, che sono luoghi, in particolar modo, di deprivazione della dignità umana, siano una risposta adeguata ai fini del governo dei processi migratori e quindi, di conseguenza, bisogna costruirne altri perché sono funzionali al rimpatrio delle persone.
Allora prendiamo il caso di Emmanuel che è del Camerun o Emmanuel del Togo o del Benin, che viene rinchiuso all'interno del CPR. Da una parte, c'è la politica dei proclami, dall'altra parte, abbiamo Emmanuel al quale non viene rilasciato alcun nulla osta da parte di alcuna ambasciata. Cosa succede nel caso di Emmanuel, Presidente? Il Governo lo sa bene che casi come quello di Emmanuel sono situazioni che esistono e sono numerosi nel nostro Paese, non soltanto oggi. Ma la sfida qual è? Qual è l'obiettivo che si vuole costruire dando una prospettiva migliore ad Emmanuel? È quello di convertire questi luoghi di deprivazione, di convertire questi luoghi di cancellazione della dignità umana che sono i CPR, questi lager, dando ad Emmanuel percorsi di formazione: una formazione che sia tecnica, una formazione che sia professionale, una formazione che permetta ad Emmanuel di potersi proiettare, anche in un'ottica di un rientro volontario.
Questo è quello che il Governo ha lanciato come proclami in questi anni. Come mai che, alla prova del nove, adesso date un parere contrario? Questo vuol dire che, finalmente, all'interno di questa schizofrenia di propaganda politica, ideologica e dogmatica non c'è la volontà di costruire un vero processo di governo dei processi migratori. Per questo motivo chiedo di metterlo al voto perché, finalmente, il re è nudo!LEONARDO DONNOPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/5 Soumahoro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/6 Penza. Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/6 Penza, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/7 Appendino, con il parere contrario del Governo. Il deputato Donno ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)LEONARDO DONNO (M5S). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere, ovviamente, e per fare un intervento. Con quest'ordine del giorno impegniamo il Governo a rendere alle Camere, ogni sei mesi, una relazione sull'esecuzione del Protocollo e sulla sua attuazione. Quindi, semplicemente stiamo chiedendo trasparenza: trasparenza sul numero dei migranti ospitati nelle strutture in Albania, i costi sostenuti per l'accoglienza, i trasferimenti, i trattenimenti, gli eventuali rimpatri, le risorse umane e i materiali utilizzati, il numero dei rimpatri eseguiti, nonché le spese di esecuzione degli accompagnamenti alla frontiera. Chiediamo questo perché, semplicemente, di voi non ci fidiamo. Da quando si è insediato il Governo Meloni, stiamo assistendo a una continua propaganda senza fine, pagata però con i soldi dei cittadini e delle imprese italiane.
Siete passati poi dalle promesse ai tradimenti, a un ritmo praticamente incessante, ed è veramente complicato seguirvi perché producete tanto di quel materiale da riempire un libro con i vostri insuccessi.
Ma per quanto vi sforziate poi di coprire questa sfilza di fallimenti, che state collezionando su tutta la linea, il copione continua a ripetersi, perché non c'è occasione, purtroppo per voi, in cui non veniate smentiti. Ci ricordiamo ancora di quando la Presidente Meloni, dai banchi dell'opposizione, urlava in ogni occasione una soluzione semplice per risolvere il blocco dell'immigrazione: blocco navale subito, subito. Ecco, non lo avete fatto né subito, né oggi e non lo farete mai (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Avete tradito questa ennesima promessa, perché voi invece di fare passi in avanti li avete fatti indietro, tra capriole, giravolte e carpiati, che veramente rasentano il ridicolo.
Il problema, però, è che ogni volta trascinate dietro di voi tutto il Paese che purtroppo non ha alcuna colpa se non quella di avere al Governo una classe politica come la vostra: inadeguata, incapace e bugiarda.
Di recente, poi, la Presidente del Consiglio Meloni si è vantata che il 25 per cento dei migranti trattenuti in Albania è stato rimpatriato. Facciamo veramente due rapidi calcoli, colleghi. Capisco che anche per voi può essere complicato ed avete difficoltà, insieme alla Presidente Meloni, ad utilizzare la calcolatrice, però, guardate, ve lo facciamo noi il calcolo: questo 25 per cento corrisponde a 9-10 migranti, praticamente l'ennesima presa in giro. Ci rendiamo conto? Vorrei ricordare che solo quest'anno, fino ad oggi, secondo il cruscotto statistico del Ministero dell'Interno, sono sbarcati già in Italia oltre 19.000 migranti; da quando siete voi al Governo, in totale sono sbarcati in Italia oltre 250.000 migranti e vi vantate di 10 rimpatri. Siete veramente ridicoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
Allora, guardate, questi numeri veramente si commentano da soli e, davanti a questi numeri, vanno ad infrangersi poi, ovviamente, sul muro della realtà, fortunatamente, le vostre bugie, quelle raccontate da Fratelli d'Italia e dalla Meloni sul blocco navale, quelle delle magliette di Salvini e della Lega Stop immigrazione. Vanno ad infrangersi e a farsi benedire anche le urla sguaiate.
Ricordo tanti colleghi della maggioranza che chiedevano, un giorno sì e l'altro pure, le dimissioni del Ministro dell'Interno di turno. Oggi non lo chiedono più perché sono loro al Governo e il Ministro dell'Interno è il loro.
Mi avvio alla conclusione, Presidente. La verità è che la triste operazione che avete messo in atto non è servita a nulla: non è servita a coprire i fallimenti - i vostri fallimenti -; non è servita a dare un'immagine vincente al nostro Paese; non è servita a risolvere il problema; non è servita ad alimentare la vostra propaganda. Lo sapete perché? Perché il risultato è sotto gli occhi di tutti. Non è servito a niente, solo a spendere un miliardo di euro di soldi dei cittadini e delle imprese italiane. Ma tanto a voi non importa. Per pagarvi la vostra propaganda siete disposti a tutto. Siete quelli che spendono un miliardo di euro per l'Albania. Siete quelli che preferiscono spendere decine di miliardi in armi. Siete quelli che preferiscono spendere 15 miliardi sul Ponte sullo Stretto piuttosto che aiutare i cittadini in difficoltà, le imprese che stanno chiudendo a causa vostra e piuttosto che investire in sanità, scuola e infrastrutture.
Presidente, e chiudo, la Meloni urlava, solo qualche mese fa: “I centri in Albania funzioneranno, dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del Governo italiano”. Bene, Presidente Meloni, le diamo una notizia: i centri in Albania non funzionano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
No! No! No! Presidente Meloni, può andare in Albania e per cortesia ci rimanga (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).CARMELA AURIEMMAPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/7 Appendino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/8 Santillo, con il parere contrario.
Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/8 Santillo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/9 Auriemma, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Non mi sorprende il parere contrario del Governo. Mi sorprenderà però il voto contrario della maggioranza perché questo emendamento in realtà rafforza il ruolo del Parlamento. Chiede una relazione semestrale sull'andamento della gestione dell'accoglienza dei flussi migratori. Niente di più di informare il Parlamento. Forse bisognerebbe iniziare a parlare degli appalti in Albania, con riferimento ai quali non si capisce bene a chi sono stati assegnati, procedure dirette. Parliamo già di 60 milioni di euro assegnati a ditte dove non c'è trasparenza, dove non c'è un criterio di rotazione. Su questo forse la maggioranza ha paura di fare chiarezza e per questo noi insistiamo.
Questo provvedimento ha tante zone d'ombra, ad iniziare dalla legittimità stessa. È possibile che uno Stato dell'Unione europea possa gestire una procedura amministrativa in uno Stato terzo? Assolutamente no, rispettando gli stessi standard di trasparenza e di equità che vengono richiesti dalle norme del diritto dell'Unione europea e dalle nostre norme nazionali. Riteniamo di no. Come quando fu approvato il Protocollo, avvertimmo questo Governo e questa maggioranza delle palesi incompatibilità e illegittimità rispetto al diritto dell'Unione europea e rispetto alle direttive del 2013 sull'immigrazione. Tutto questo non è stato accolto. Sempre questo muro contro muro che non serve a nulla perché è evidente che le spese poi le stanno pagando gli italiani.
Oggi vi avvisiamo che questa modifica, in realtà sostanziale, del Protocollo e, quindi, anche questa procedura legislativa che state adottando sono estremamente da stigmatizzare perché non è possibile. State andando sostanzialmente a modificare il Protocollo su cui si era pronunciata la Corte costituzionale albanese. Ma quel tipo di Protocollo lo state modificando e, ancora una volta, vi scontrerete contro la pietra miliare del diritto. Ahimè, a pagarne saranno sempre gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ANDREA QUARTINIPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/9 Auriemma, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/10 Sportiello, con il parere contrario.
Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/10 Sportiello, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/11 Quartini.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno, in definitiva, non è che si chiedesse chissà che cosa. Si chiedeva di essere semplicemente un po' più umani. Infatti è un ordine del giorno che chiede di prevedere una visita medica - per valutare lo stato di salute fisico e mentale dello straniero ed eventuali profili di vulnerabilità prima di essere condotto in un CPR - e che, in un'ottica di digitalizzazione della visita, lo possa valutare anche il magistrato di turno. Credo sia una richiesta assolutamente ragionevole. Resto assolutamente sorpreso da questa contrarietà da parte della maggioranza. Provo a chiedere, eventualmente, se c'è la disponibilità ad accantonare quest'ordine del giorno perché sinceramente resto assolutamente interdetto, da questo punto di vista.
Lasciamo perdere tutti gli aspetti di criticità di questo provvedimento; un provvedimento attraverso il quale avete introdotto una nuova disciplina: la decretazione compulsiva fallimentare. È un decreto in emergenza, è l'ottava volta che ci mettete la mano. Non solo. Risolvete, forse, una parte del problema declinando in Albania tra 40 e 140 migranti su un totale di 250.000. Ma di cosa stiamo parlando?
E, allo stesso tempo riuscite a fare un'operazione attraverso questi trasferimenti forzati, la detenzione sistematica, come strumenti ordinari di gestione dei flussi migratori, che rischia di estendersi anche ai nostri connazionali. Quindi, probabilmente, è un sistema pansecuritario coerente con il decreto Sicurezza. Sinceramente, ci lascia molto perplessi.
Infine, io trovo veramente incredibile che si possa arrivare a ridefinire anche la maggiore età. Qui si sta facendo un'operazione incredibile, si rischia di mettere in stato di detenzione anche i minori, non solo nei CPR nostrani ma anche nell'ipotesi di arrivare in Albania. Con un costo - e l'abbiamo detto in tutte le salse - di un miliardo di euro che poteva essere utilizzato, sicuramente, in modo migliore.
Quindi, io vi chiedo, eventualmente, di accantonare quest'ordine del giorno e fare un po' più di riflessione su questo tema.DANIELA MORFINOPRESIDENTE. Il Governo ha un parere sull'accantonamento? È contrario? Contrario. Niente, quindi procediamo, se non ci sono altri interventi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/11 Quartini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/12 Alfonso Colucci. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/12 Alfonso Colucci, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/13 Morfino.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Morfino. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)DANIELA MORFINO (M5S). Grazie, Presidente. Sottosegretario, io sono davvero stranita per il parere contrario a quest'ordine del giorno che, ormai, è diventato uno strumento, l'unico strumento, per discutere qui in Aula.
Se la memoria non mi inganna - e non mi inganna -, al decreto Cutro in un ordine del giorno voi avete dato parere favorevole con riformulazione, quindi non riusciamo a capire perché adesso date un parere contrario. È molto evidente la forte ambiguità. Quindi, le consiglierei di chiamare gli uffici e vedere un attimino com'è la situazione e cambiare magari il parere.
Ora, entrando nel merito del provvedimento, questo è un nuovo provvedimento spot, che nasconde il fallimento del Protocollo Albania. Questo è un decreto dei camuffamenti e dei silenzi che dà ancora seguito a un modello di gestione fallimentare dell'immigrazione, che tira dritto con arroganza, forzando il diritto, scansando dubbi di legittimità costituzionale sui criteri e sulle modalità del loro trasferimento coattivo dai CPR italiani alla struttura albanese.
Ora, tutto questo a noi genera forte preoccupazione perché la vicenda nei centri in Albania è anche, e soprattutto, un fallimento costoso. Un clamoroso spreco di risorse pubbliche: stiamo parlando di oltre 800 milioni di euro per strutture quasi vuote, dove è impiegato, inutilmente, personale di polizia.
Però la coperta è sempre corta quando vi chiediamo di mettere soldi per la sanità, quando vi chiediamo di mettere soldi per la scuola, quando vi chiediamo soldi per l'assunzione del personale docente precario, quando vi chiediamo soldi per “Opzione donna” perché ormai voi l'avete messa nel dimenticatoio, quella. Però ricordiamo a tutti, in quest'Aula, e anche ai cittadini che ci ascoltano a casa, che la Meloni all'opposizione sfilava in prima fila con queste donne che chiedevano “Opzione donna”. Oserei dire, oggi, che sono io affascinata dal recentissimo e travolgente atteggiamento bipolare della Premier. Forse è una delle tante “Giorgie” che noi abbiamo visto all'opposizione in un modo e al Governo in un altro modo? Quindi, anche ieri, lei ha perso l'occasione per buttarla in caciara con il presidente Giuseppe Conte e noi, oggi, le dimostriamo che, invece, è soltanto il suo atteggiamento.
Allora, Sottosegretario, per tramite della Presidenza, e tornando all'ordine del giorno in questione, noi chiediamo un impegno serio e vincolante di non consentire il trasferimento in questa struttura, in Albania, dei più vulnerabili come i minori stranieri non accompagnati, e come le donne vittime di violenza. Chiediamo che le donne migranti, vittime accertate di abuso, non vengono rinchiuse all'interno dei CPR ma, almeno a loro si garantisca la tutela che ogni Stato civile dovrebbe offrire, cioè un'accoglienza nei centri antiviolenza.
Ora, ve l'abbiamo chiesto al decreto Cutro, ma niente. Ve lo stiamo chiedendo adesso, ma date parere contrario anche se, prima, avevate dato parere favorevole con riformulazione. La Meloni dice, a parole, che avete a cuore le donne vittime di violenza. Dimostratelo con i fatti e non soltanto a parole facendo propaganda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ANTONINO IARIAPRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/13 Morfino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/14 Marianna Ricciardi. Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/14 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/15 Iaria.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno chiede di garantire il libero accesso ai parlamentari italiani ed europei, e ai rappresentanti della stampa nazionale ed estera, nonché agli operatori delle radiotelevisioni nazionali ed estere, al centro in Albania. Ma perché ho fatto quest'ordine del giorno? Perché almeno in questo centro in Albania qualcuno ci va. Perché in questo centro in Albania non ci va nessuno. Quindi, almeno garantire il libero accesso a noi parlamentari e agli operatori della stampa potrebbe essere una soluzione in modo che questo centro, con cui avete sprecato più di 800 milioni di euro, possa essere utilizzato. È chiaro che, però, il vostro modo di operare è strano. Perché voi, veramente, fate delle opere inutili e poi, dopo, con decreti-legge cercate di riempirle. Mi sembra un atteggiamento che, magari, se lo fate con i vostri soldi liberi di farlo, ma se lo fate con i soldi pubblici è veramente vergognoso. Lo state facendo col ponte sullo Stretto, lo avete fatto, lo fate con il centro in Albania.
Però il problema è, appunto, legato a quest'ordine del giorno e legato alla libertà di stampa e al vostro rapporto conflittuale con la stampa. Voi, su questo, avete dei problemi con la stampa libera, e faccio due esempi interessanti. Un ultimo esempio: non so se avete visto la puntata di Report che racconta le vicende del capodanno col botto in quel di Biella, nella zona di Biella, dove ancora non si riesce a scoprire la verità, ci sono varie indicazioni contrastanti. L'unica cosa che sappiamo è che il collega Pozzolo, adesso, non fa più parte di Fratelli d'Italia. Quindi, adesso, non trovate più nemici all'esterno a cui dare la colpa e magari li trovate all'interno per proteggere, magari, un Sottosegretario. Io dico così, potrebbe essere così, ma potrebbe anche essere in un altro modo, ma non lo sapremo mai.
Faccio un altro esempio di problemi con la stampa libera: oggi, al Salone del Libro di Torino, ci sarà Elisa Scutella' che presenterà un libro che racconta la vicenda in cui è coinvolto il collega Gentile e le elezioni che hanno ci hanno fatto perdere il seggio della collega Orrico e quindi la decadenza della collega Scutella'. Cosa succede? Si presenta questo libro e il governatore della Calabria si lamenta perché questo libro viene presentato. Anche qui, non si può raccontare una vicenda vergognosa.
Quindi, da questo punto di vista, la bocciatura di quest'ordine del giorno, che ha il suo valore politico, che, se anche approvato, magari non avrebbe cambiato nulla, se non, ripeto, far entrare qualcuno in questo centro in Albania, perché è praticamente vuoto, indica che, semplicemente, voi siete restii a fare in modo che ci sia in Italia una libertà di stampa e che le notizie, le notizie vere, le inchieste possano fare il loro corso. Insomma, difesa assoluta dei vostri principali attori, principali politici di spicco, ma difesa per niente fatta verso la libertà di informazione, a cui i cittadini italiani hanno diritto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ENRICO CAPPELLETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere quest'ordine del giorno, che mi sembra particolarmente importante, perché l'immigrazione, come emergenza nazionale, è praticamente sparita da tutti i giornali e dalle TV. Prima della vittoria elettorale del centrodestra, era su tutti i giornali, era su tutte le prime pagine, era su tutte le TV. Allora sono andato a vedere: evidentemente, se non ne parla più nessuno, se non è più l'emergenza nazionale, forse è perché, effettivamente, il Governo di centrodestra di Giorgia Meloni è riuscito a ridimensionare il fenomeno. E, per prendere un dato significativo da un punto di vista della campionatura, sono andato a vedere quanti sono stati gli ingressi, cioè gli sbarchi di immigrati clandestini, nei primi 2 anni del Governo Meloni.
Ebbene, nei primi 2 anni del Governo Meloni, gli sbarchi sono stati, secondo il sito del Ministero dell'Interno, 224.317. Sono tanti o sono pochi? Confrontiamoli con gli sbarchi dei primi 2 anni del Governo precedente. Allora, glielo dico io quanti sono stati nei primi 2 anni del Governo precedente, il Governo Conte. Nei primi 2 anni sono stati 38.841, sette volte di meno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Però erano un'emergenza nazionale, erano tutti i giorni in prima pagina, su tutti i giornali, su tutte le TV.
E nei primi 2 anni del Governo Meloni quegli sbarchi non sono raddoppiati, non sono triplicati, non sono quadruplicati, non sono quintuplicati, non sono sestuplicati: sono stati moltiplicati per sette (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), nonostante in campagna elettorale l'argomento principale del centrodestra, che ha vinto le elezioni, era “stop immigrazione, blocco navale”. Questo è il risultato! E non è scandaloso il fatto che il centrodestra abbia fallito; è scandaloso il fatto che in Italia non lo sappia nessuno. Per questo motivo è importante votare quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PATTY L'ABBATEPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/15 Iaria, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/16 Di Lauro. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/16 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/17 Ascari. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/17 Ascari, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/18 L'Abbate.
Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Io devo ripetere: anche con quest'ordine del giorno, l'unica cosa che noi chiediamo è una relazione periodica alle Camere di quello che sta accadendo, come tutti stanno evidenziando. Qui stiamo parlando di 800 milioni di euro finora messi lì, con Forze della Polizia che guardano il vuoto. Allora, signori, non diciamo questo perché siamo all'opposizione, ma diciamo questo perché è la realtà. E anche da casa tutti i nostri cittadini devono capire i loro soldi, le tasse che con tanto sacrificio pagano, che fine fanno.
Per contrastare cosa? Per contrastare qualcosa che non siete stati capaci di gestire; non dico contrastare, perché mi non piace, ma gestire. Non avete gestito nulla, perché lì ci sono Forze di Polizia, e io ve lo dico perché, avendo una serie di amici in Albania, mi raccontano e, devo dire, anche ci deridono. Questo perché dicono: ma, guardate, loro stanno in un albergo, ma stanno bene, signori. Giustamente li avete mandati voi; loro cosa devono fare lì, se non fanno nulla dalla mattina alla sera? Hanno il loro albergo, hanno le loro cose, stanno bene, ma non fanno assolutamente niente.
Forse sarebbero utili qui, forse sarebbero utili qui, quando voi parlate di sicurezza. Ma perché queste persone, che magari si sentono anche inutili a stare lì, le Forze di Polizia e i nostri ragazzi cosa ci stanno a fare, quando qui sarebbero veramente utili? Per non parlare di questi 800 milioni. Cosa potevate fare? Vogliamo chiederlo ai cittadini a casa cosa potevate fare? Magari queste rinnovabili, che continuate a tenerle come l'ultima ruota di scarto, perché secondo voi le rinnovabili non sono qualcosa di importante. Invece, quella è energia etica.
Ma allora perché non dare dei pannelli fotovoltaici, in particolare anche da balcone, alle famiglie, gratuiti? Perché c'è anche la povertà energetica, perché la povertà continua ad aumentare in Italia. Ma nemmeno hanno un supporto minimo, perché i soldi vengono sprecati in questi progetti che state effettuando, che non hanno portato a nulla. È uno spreco di risorse pubbliche. E allora noi vi chiediamo solo: ma veniteci a dire cosa state facendo.
È chiaro che poi bocciate anche quest'ordine del giorno, perché, è giusto dirlo a casa, voi gestite e non volete dar conto a nessuno. È come dire: faccio io, decido io, e dei cittadini non me ne importa nulla, quindi non mi interessa sprecare anche soldi. Assolutamente, non devo nemmeno venire qui a dire le cose al Parlamento, che tanto il Parlamento lo tengo lì e deve fare, anche quello, quello che io dico. Ma noi siamo qui, messi come portavoce dei cittadini. Per questo continuiamo a dirvi: evitate di fare sprechi inutili, evitate di far fare agli italiani delle figure assurde, con dei progetti che non portano a nulla. Solo spreco di denaro pubblico, solo, veramente, una figura indegna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ANTONIO CASOPRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/18 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/19 Pellegrini. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/19 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/20 Torto. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/20 Torto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/21 Alifano. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/21 Alifano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/22 Giuliano. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/22 Giuliano, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/23 Ilaria Fontana. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/23 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/24 Caso.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Brevemente, anche perché voglio sorvolare sul tema generale dell'immigrazione, della questione Albania. È così palese e chiaro il fallimento di questo Governo, nonostante una narrazione totalmente falsa e diversa, provando a giocare anche furbamente sui numeri, che si sta portando avanti.
In realtà, nonostante mediaticamente si cerchi di ostacolare la realtà dei fatti, penso che ormai sia chiaro un po' a tutti il fallimento di questo Governo sul tema immigrazione, che ricordo essere uno degli elementi principali di campagna elettorale, l'hanno ricordato bene prima i colleghi.
Voglio però arrivare al dunque di quest'ordine del giorno e dell'assurdità del parere contrario che è stato dato, perché con quest'ordine del giorno - e chiedo un po' l'attenzione di tutti - noi stiamo semplicemente chiedendo che chi viene - vorrei dire “ospitato”, ma purtroppo non è così - rinchiuso nella struttura in Albania, che questo Governo ha voluto tanto, ci siano almeno dei servizi per noi essenziali, fondamentali, di rispetto della dignità umana, perché stiamo parlando di assistenza sanitaria, assistenza sociale, assistenza psicologica, mediazione linguistica e culturale.
Sono servizi veramente minimi, essenziali, perché forse voi continuate a dimenticare che qui stiamo parlando di esseri umani - ed è chiaro che lo state dimenticando -, stiamo parlando di esseri umani che, nella maggior parte dei casi, scappano da guerre, da fame, da situazioni che il nostro mondo ha contribuito a creare nel loro mondo. Noi, invece, qui gli stiamo dicendo: noi vi tratteremo come delle bestie. È questo che state dicendo. Se votate e date parere contrario a un ordine del giorno che vi chiede semplicemente di rispettare la dignità umana, a questo state votando contro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).ANDREA QUARTINIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. È il secondo intervento: ne ha facoltà, per quattro minuti e mezzo.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Ma veramente siete così convinti di comprimere i diritti umani in questo Paese e anche in Albania? Siamo veramente a questo? Qui siamo veramente di fronte a un sistema che va a stabilire che una sorta di violazione dei diritti umani è assolutamente tollerabile in questo Paese. Ma non vi vergognate per niente? State rigettando tutti gli ordini del giorno che vanno in questa direzione, dal mio, da quello di Marianna Ricciardi, ora a questo in cui si chiede che vengano garantiti dei diritti elementari: assistenza sanitaria, assistenza sociale, assistenza psicologica, monitoraggio, valutazione, non solo in Albania, anche in Italia. Ma veramente siete così cinici? Veramente siete così violenti? Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
SALVATORE DEIDDAPRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Educandato statale collegio Uccellis di Udine, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, solo per dire - anche perché noi voteremo contro quest'ordine del giorno - che mi sembra abbastanza assurdo chiedere il rispetto dei diritti umani, come se in Italia non si rispettassero i diritti umani (La deputata Scarpa: “Ma è così!”), come se nei centri dove c'è la legislazione italiana non si rispettassero i diritti umani. Ma anche in Albania, che è uno Stato amico - che non finirò mai di ringraziare anche per l'accoglienza che ha fatto alla delegazione italiana - si rispettano i diritti umani. Anche per chi ci sente, sembra che qui il Governo (Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) non faccia rispettare i diritti umani. Ecco queste sono bugie, anche quanto ha detto il collega: il comportamento violento. Ma da parte di chi? Cioè, queste sono affermazioni gravi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), sono affermazioni calunniose, sono affermazioni che non sono critiche politiche, ma sono accuse ben precise, che danno comunque l'idea di un'opposizione che la butta veramente in caciara, ma che, soprattutto, non rispetta quello che, per esempio, è il lavoro di chi lavora in quei centri, sia il personale civile sia delle Forze dell'ordine, a cui va la nostra solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
NICOLA FRATOIANNIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)NICOLA FRATOIANNI (AVS). Grazie, signora Presidente. Intanto per sottoscrivere, se il collega lo consente, quest'ordine del giorno e, poi, per dire, per suo tramite, all'onorevole Deidda che, forse, ha diciamo inteso male il senso di quest'ordine del giorno, che non fa alcuna allusione, fa delle domande precise al Governo. Chiede che il Governo si impegni a garantire che nei CPR, buchi neri del diritto, nei quali non è prevista neanche una forma di diritto specifico come avviene, per esempio, nelle carceri. Lei, forse, onorevole Deidda - sempre per suo tramite Presidente - questo non lo sa. Ho l'impressione che non ne abbia mai visitato uno di CPR. La invito, venga con me o con altri o altre parlamentari che quotidianamente vanno a fare il loro mestiere di visita ispettiva nei CPR di questo Paese e anche in quelli albanesi.
Se venisse, si accorgerebbe che nella totalità di questi centri non è quasi mai garantito un servizio di assistenza sanitaria 24 ore al giorno; la presenza dei medici, che pure dovrebbero esserci spesso in rispetto al capitolato d'appalto che ha determinato la vincita di un ente gestore piuttosto di un altro di quel servizio che produce anche buoni introiti, non è quasi mai rispettata; che i servizi di assistenza psicologica sono quasi sempre assenti, invece sono presentissimi gli psicofarmaci, distribuiti a piene mani per evitare che gli ospiti, come vengono definiti in modo edulcorato, sono in realtà dei detenuti… Sono detenuti in quei centri, ed è bene ricordarlo, in quei buchi neri del diritto, non in funzione di un reato penale, ma di un difetto amministrativo: l'assenza di una regolare documentazione rispetto alla nostra normativa.
È inutile dire che quegli ospiti - così definiti in modo edulcorato, ma in realtà detenuti - siano stati anche protagonisti in altre fasi della loro vita di comportamenti delittuosi, perché, quand'anche questo fosse vero, quei comportamenti delittuosi sono stati pagati nelle carceri italiane, come è previsto per chiunque compia un delitto in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Ma quando stanno lì, ci stanno per altri motivi e ci stanno in condizioni che io non esito a definire indecenti. Allora, quest'ordine del giorno non solo non dice nulla di grave, non fa alcuna allusione inaccettabile o indecente, ma pone una questione di decenza per il nostro Paese. Il fatto che il Governo dica “no”, insomma, è piuttosto rivelatore di quale sia l'approccio che si ha nei confronti di una precisa categoria: coloro che sono rinchiusi in buchi neri del diritto perché non hanno i documenti in regola. Vorrei vedere come reagirebbe lei…NICOLA FRATOIANNIPRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)NICOLA FRATOIANNI….se un giorno, magari perché le è scaduto il permesso di soggiorno, come accade anche a qualche migrante, com'è accaduto a migranti che magari hanno visto scadere il permesso di soggiorno mentre lavoravano, magari durante la pandemia, in un momento in cui tutti, anche gli italiani, avevano enorme difficoltà a rivolgersi a un ufficio pubblico, e magari tornando a casa, dopo aver fatto la spesa, vengono fermati per un controllo e vengono sbattuti in un centro di permanenza e di rimpatrio. Questa è la realtà dei CPR in Italia e in Albania. Allora, questi ordini del giorno dicono solo una cosa: noi siamo contrari ai CPR, noi siamo per chiuderli tutti, sono strutture indegne del nostro diritto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), ma visto che voi li tenete in piedi, anzi li volete anche moltiplicare, almeno siano garantiti i diritti umani fondamentali. Perché dite “no”? A questo dovreste dare una risposta (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
RACHELE SCARPAPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scarpa. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)RACHELE SCARPA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Trovo emblematico che si alzi un membro della maggioranza ad argomentare come, evidentemente secondo lui, i diritti umani nei CPR italiani siano rispettati. Emblematico perché certifica che nessuno dei colleghi di maggioranza utilizza il suo tempo e il suo potere ispettivo per vederli effettivamente questi luoghi nel nostro Paese e nessuno di loro occupa anche il suo tempo per studiare qual è la situazione normativa e anche il dibattito, che è attualmente in corso, attorno ai CPR, tutti, italiani e albanesi.
Volevo informare, per suo tramite, l'onorevole Deidda che a giugno la Corte costituzionale dovrà esprimersi su una questione di legittimità costituzionale sollevata dal giudice di pace di Roma sui modi del trattenimento all'interno dei CPR. Lei sa benissimo, Presidente, forse il collega Deidda no, ma i modi di trattenimento nei CPR sono regolati non da una normativa di rango primario, come può essere l'ordinamento penitenziario, ma dalla direttiva Lamorgese, una normativa di rango secondario che fa sì che ci siano grandi, forse troppo grandi spazi di arbitrio su quelli che sono i modi del trattenimento, che sono poi comunque appaltati a privati che, sul come le persone vengono trattenute, devono anche ricavare un margine di profitto.
Questo ha conseguenze molto serie sulle garanzie dei diritti umani all'interno dei centri - dal diritto alla salute al diritto alla comunicazione, al diritto alla difesa - e anche implicazioni molto serie sulle garanzie secondarie per quelle persone all'interno dei centri, che sono a tutti gli effetti molto minori rispetto a quelle delle carceri italiane, pur trattandosi di luoghi di detenzione amministrativa. Quindi, non posti dove mettiamo chi è stato condannato per un reato che ha commesso e che deve scontare una pena, ma luoghi dove deteniamo chi non è in possesso di regolare documentazione.
Ora, la realtà dei CPR è quella descritta dal collega Fratoianni. La somministrazione arbitraria di psicofarmaci come metodo di sedazione collettiva è una cosa all'ordine del giorno. Una detenzione estremamente afflittiva, che non ha neanche il fine rieducativo che si trova all'interno delle carceri. Quindi, è un tempo vuoto, un tempo morto, senza alcuna prospettiva per le persone. Un diritto alla salute che non è garantito a tutti gli effetti, perché è parzialmente appaltato a enti gestori privati e solo in casi di emergenza si fa riferimento al Servizio sanitario nazionale. Una condizione che in Albania, peraltro, non si verifica.
E tutto questo andrà valutato a giugno se è compatibile o meno con la nostra Costituzione. Ora, visto che dai banchi della maggioranza si è esultato in questi giorni anche per la sentenza della Cassazione che parifica a tutti gli effetti il CPR albanese ai CPR italiani, rendendolo l'undicesimo CPR italiano, dovremo vedere a giugno, visto che poi la questione di legittimità costituzionale si applicherà a tutti quanti i CPR ovunque si trovino, se si è voluto esportare un modello che è incompatibile a tutti gli effetti con la nostra Costituzione. Ovviamente non sta a me dirlo, la mia opinione personalmente ce l'ho, ma invito il collega Deidda - prima di procedere con questa sicumera a certificare il rispetto dei diritti umani e a offendersi perché osiamo insinuare che non sia così circa il rispetto dei diritti umani all'interno dei CPR - a informarsi e a studiare perché c'è una questione che è molto importante e che sta venendo discussa nelle più alte sedi. E non sempre la realtà può sottostare alla narrazione.
Lo Stato è responsabile della vita e del rispetto della dignità umana delle persone che tiene forzosamente all'interno della sua custodia. Quando questo non si verifica nei modi in cui si dovrebbe verificare, è nostro compito prenderne atto perché altrimenti, se scegliamo ogni volta di non vedere e di sottostare a quello che è il nostro racconto, spesso fazioso, spesso strumentale, a fini evidentemente di propaganda, perché di questo stiamo parlando oggi, rischiamo di fare proprio un torto alla democrazia tutta (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).ALFONSO COLUCCIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà. Ha cinque minuti residui, collega.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Per suo tramite mi rivolgo al collega Deidda. Veda, collega, in questi centri ci sono stato. Questi centri li ho visitati. Sono strutturalmente pensati per una permanenza limitata nel tempo, tant'è che il Protocollo originariamente prevedeva una permanenza di soli 28 giorni, cioè, il tempo massimo stabilito dalla legge per l'espletamento delle procedure accelerate di frontiera. Diversamente, ora si estende a 18 mesi il tempo di permanenza. Questo incide proprio sull'idoneità strutturale di questi centri ad accogliere persone per un tempo così lungo e attiene direttamente a un esercizio non formale ma effettivo dei diritti della persona stessa.
Mi riferisco, ad esempio, al diritto alla salute. E allora, per attingere a un esempio concreto, perché altrimenti parliamo di cose astratte, signora Presidente, un migrante che era stato portato in Albania, evidentemente con uno screening probabilmente provvisorio e approssimativo, effettuato in Italia alla partenza, si è scoperto - lì - avere patologie che necessitavano di cure particolari, cure che trascendevano il primo presidio sanitario che pure è previsto in quel centro. È stato riportato in Italia. E allora comprendiamo come l'effettività dell'esercizio del diritto, un diritto costituzionale alla salute, viene ad essere fortemente pregiudicato. Perché? Ci sono due elementi di cui tener conto che non parificano il CPR in Albania a un CPR in Italia. Il primo elemento è che le strutture contenute in questo CPR sono primarie, rudimentali, di prima accoglienza, ma non idonee a soddisfare in maniera profonda quelli che sono ad esempio le esigenze sanitarie della persona. Il secondo elemento di cui bisogna tener conto è che il Protocollo espressamente vieta al migrante di uscire da quel centro. Situazione che invece non riguarda i CPR italiani.
Cosa vuol dire questo? Che in caso di patologia grave o anche di emergenza, il Protocollo vieta il trasporto della persona in difficoltà in un ospedale, in un nosocomio albanese, perché è assolutamente vietato dal Protocollo. E quindi si perde, in questo modo, tutta la rete dell'assistenza sanitaria pubblica che invece in Italia viene assicurata, perché un migrante che sia accolto in un centro per il rimpatrio in Italia, se ha un'emergenza sanitaria, può essere portato nell'ospedale più vicino.
Questo non può accadere nei centri in Albania proprio perché il Protocollo espressamente lo vieta. Sul fronte, ad esempio, della tutela giudiziaria, che naturalmente corrisponde all'esercizio di un diritto primario, anche questo costituzionale della persona, è evidente che in Albania manca il contatto diretto della persona con il suo avvocato - quindi, la possibilità di incontrarlo direttamente - perché il fatto che ci sia un mare di mezzo, appunto, il mare Adriatico, frappone un ostacolo alla continuità dei rapporti tra assistito e legale. E anche questo costituisce una limitazione grave dell'esercizio del diritto alla difesa giurisdizionale e alla tutela dei propri diritti. D'altra parte queste strutture, Presidente, sono formate di moduli prefabbricati che si susseguono l'uno con l'altro, con servizi e con strumentazione, ma sono piccoli moduli di pochi metri quadrati dove vengono accolte due o quattro persone, evidentemente pensati per un'accoglienza provvisoria e limitata nel tempo.
Invece, con questa modifica al Protocollo, contenuta in questo decreto-legge, il tempo di permanenza viene esteso a 18 mesi. Voi capite che questo astringe la persona a una condizione di detenzione - perché parlerei a questo punto di vera e propria detenzione - perché viene ad essere costretta dentro un recinto molto limitato (ripeto, io e tanti altri colleghe e colleghi deputati l'abbiamo visitato) che non le consente di esprimere le sue esigenze primarie, della persona e di tutti noi, in un confine così limitato qual è appunto quello costituito da questo centro. E allora, io ho cercato attraverso questo intervento di riportare esempi concreti e non astratti che fanno capire come questa torsione del Protocollo Albania, che con questo decreto-legge si introduce su una base che noi abbiamo già fortemente contestato, davvero non consente un'equiparazione di questi centri ai CPR italiani.
Introduce, quindi, una grave discriminazione tra i migranti che sono accolti in Italia e i migranti, gli stessi, che vengono portati in Albania. Io spero che questo intervento chiarisca, per suo tramite, Presidente, all'onorevole Deidda che...ALFONSO COLUCCIPRESIDENTE. Concluda, onorevole.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ALFONSO COLUCCI (M5S)....toccare con mano, andarci in questi centri vuol dire avere una conoscenza più diretta di quella che astrattamente, forse, l'onorevole Deidda ha sulla carta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
ENRICA ALIFANOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, signora Presidente. Volevo chiedere, proprio tramite di lei, al collega Deidda: nelle strutture site in Albania c'è possibilità di ingresso del difensore? C'è possibilità di ingresso dei parenti di coloro che sono lì ospitati? E magari possono avere la cittadinanza italiana? C'è possibilità di conferire telefonicamente con gli stessi? C'è possibilità di ricevere corrispondenza dai parenti? C'è possibilità di avere un mediatore culturale? Parliamo di persone che non parlano la lingua italiana e che hanno bisogno per l'appunto di un mediatore culturale. Se c'è un'emergenza sanitaria, cosa si fa? C'è possibilità di essere curati adeguatamente?
Tutte queste cose che ho elencato sono consentite ai detenuti nelle nostre carceri. I migranti che sono ospitati nelle strutture in Albania hanno un trattamento addirittura deteriore rispetto a chi ha commesso un delitto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).IDA CARMINAPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/24 Caso, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/25 Carmina, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Carmina. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Vede, io ritengo che il parere negativo espresso dal Governo, rispetto a quest'ordine del giorno, dia anche una risposta all'istanza, a quanto pronunciato dal collega Deidda. Non mi stupisce. Quest'ordine del giorno, in realtà, chiedeva semplicemente che le autorità preposte vigilino sulla struttura adibita in Albania, in particolare in ordine alla gestione e all'erogazione dei servizi, affinché siano assicurate alle persone ivi trattenute le garanzie e le tutele previste e riconosciute dalla direttiva europea sui rimpatri, in particolare in ordine al diritto alla difesa, alla tutela legale e alle informative che, normalmente, spettano, direi, come diritto costituzionale, a ogni essere umano.
Ora, vedete, sapete perché non mi stupisce il parere negativo? Perché in due anni ci sono stati ben 8 interventi sulla materia, interventi sempre più restrittivi, con una sempre maggiore gravità di peso su quelli che sono i diritti umani delle persone, i diritti civili. Assolutamente, c'è la testimonianza dell'incapacità di trovare soluzioni adeguate a quello che è un problema epocale. Non si può continuare, sono due anni e mezzo di Governo, avendo percepito che erano semplicemente slogan da propaganda quelli del blocco navale - fermiamo ogni ingresso, eccetera -, rispetto a quello che sta succedendo nel mondo, rispetto alla crisi climatica che desertifica le zone, rispetto alle numerose, sempre maggiori, guerre e rispetto alla crisi economica che deriva anche dalla siccità. Perché, vedete, forse, ci sarebbe da rivedere anche il concetto di legittimità all'ingresso in un Paese e di consentire corridoi umanitari. Questo eviterebbe le morti in mare. Perché quando noi parliamo di migranti economici, noi stiamo parlando spesso di persone che muoiono di fame. Ma voi che… guardate che i minori stranieri non accompagnati - come ben sa il Sottosegretario - sono in costante aumento o quantomeno sono stazionari, nonostante le restrizioni operate. Perché 24.000 erano due anni fa, 24.000 sono stati lo scorso anno e il trend è analogo. Si distanzia di qualche unità quest'anno. Ma voi genitori mettereste un ragazzo, un minore, bambini, a volte erano bambini di dieci anni, su una barca? Guardate che il giorno della festa della mamma a Lampedusa è arrivata una barca in cui c'erano due bambini di due anni, già deceduti, insieme a un ragazzo di 30 anni. Ma voi li mettereste su una barca nel Mediterraneo i vostri figli, se non fosse per la fame? Ebbene, questo non va considerato? Abbiamo dimenticato che siamo esseri umani e dobbiamo trovare la soluzione a un problema che riguarda l'umanità, non solo l'Italia. Perché dovrebbe essere coinvolta l'Europa. Bene, vi do una notizia: non solo questi provvedimenti riguardano esseri umani, ma riguardano esseri umani che vanno rimpatriati e che noi, in attesa di rimpatrio, inseriamo in questi famosi CPR che, secondo me, andrebbero chiusi, in cui si vive in una condizione peggiore che nelle carceri. Collega Deidda, lei sa chi garantisce…IDA CARMINAPRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, collega.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)IDA CARMINA (M5S). … come vengano - mi scusi, suo tramite, Presidente -, come venga garantito il rispetto di questi diritti, che noi diciamo di voler garantire a tutti in questi centri? Guardate, c'è anche un'operazione culturale che noi stiamo propagando che è assolutamente assurda: quella di equiparare il migrante al delinquente. Ma non è così. Chi sta nei CPR non è un delinquente. Il ragazzo morto a Brindisi, mentre era in visita il collega Stefanazzi, non era un delinquente. Era in un CPR semplicemente per un errore nella procedura amministrativa. Guardate che è per questo che c'è quest'ordine del giorno: perché siano garantite queste procedure; perché sia garantito il diritto di difesa; perché si possa fare ricorso; perché già facciamo errori giudiziari con processi - c'era il provvedimento sugli errori giudiziari che si voleva intestare a Tortora, che è stato rimandato in Commissione -, già con un processo che prevede prove, eccetera, si commettono errori giudiziari, figuriamoci con un provvedimento amministrativo. Queste sono detenzioni amministrative, non sono delinquenti per definizione. Perché i delinquenti accusati e condannati per un reato stanno in galera, non stanno nei CPR. Questa è la verità!
Allora siccome non è una forma… noi che siamo così garantisti nei confronti di chi è accusato di reati, invece, diveniamo assolutamente indifferenti - o giriamo lo sguardo altrove - nei confronti di chi non ha commesso reati. Guardate che c'è una cosa gravissima: la possibilità che vengano inseriti minori che appaiano aver compiuto 16 anni, con un corto circuito gravissimo. Perché noi sappiamo che i minorenni, accusati di commettere reati, sono soggetti al tribunale dei minori con procedure e sanzioni in forma speciale; invece, qui, noi consentiamo che ragazzi che sono in attesa di rimpatrio, perché sono migranti economici - questa è la verità -, possano essere inseriti in questi simil-carceri, in cui nessuno controlla e nessuno vuole controllare, coperti dal segreto. Ma perché? Non volete che siano garantiti? Perché dobbiamo dare questa immagine dell'Italia? Un'immagine che io… guardate, noi siamo un Paese di emigranti. Di recente, giorni fa, è stato trasmesso “Il cammino della speranza” di Pietro Germi, che non riguarda le condizioni attuali: erano siciliani che migravano in Francia per ragioni economiche e fu consentito loro l'ingresso, perché il gendarme si impietosì guardando un bambino.
Bene, io vi invito a venire a guardare i migranti, quando arrivano; a venire a visitare i CPR e a vedere. Perché vedete voi così non fate l'Italia grande, non garantite la sicurezza degli italiani; anzi, fate tornare i poliziotti che sono in Albania per guardare centri vuoti o semivuoti. Perché, invece, di fare grande l'Italia, voi la state condannando al nanismo, un nanismo etico, prima ancora che giuridico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).VALENTINA D'ORSOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Chiaramente per sottoscrivere, prima di tutto, quest'ordine del giorno e poi per fare una riflessione a voce alta, invece, di tenerla per me. Se dovessi sintetizzare questo provvedimento, se lo dovessi spiegare a qualcuno fuori, forse lo dovrei sintetizzare così. Direi che si tratta di un provvedimento con cui il Governo si attribuisce il potere di spostare a piacimento le persone migranti, spostarle da un posto a un altro, sia all'interno del territorio nazionale, sia fuori addirittura, con questa forma di appalto che si dà nella gestione ai centri in Albania. Spostarli come se fossero dei pacchi. Perché questo fa il Governo con questo provvedimento. Non c'è nessuna motivazione sottesa a queste decisioni di spostare da un posto all'altro persone; persone che vengono trattate come pacchi, come oggetti. Guardate che questa è una filosofia che ci sta di fondo dietro, è una deriva che si prende. Perché quando le persone non sono più persone, ma diventano pacchi, diventano oggetti, diventano scarti, come diceva Papa Francesco, che tanto viene nominato in quest'Aula… Ecco, lo voglio nominare anch'io. Non mi è capitato di fare un intervento in cui poterlo ricordare, onorarne la memoria e onorarne gli insegnamenti. Papa Francesco diceva sempre che i migranti venivano trattati come “scarti”. Bene, questo provvedimento è l'apoteosi di questa filosofia sottesa, purtroppo.
Ecco, io temo una cosa, temo che siamo davanti a una sorta di delirio di onnipotenza, perché questo è quando le persone diventano oggetti. Penso che i deliri di onnipotenza hanno sempre portato l'umanità a precipitare nei periodi più bui, più tragici, più infamanti, più vergognosi della storia dell'umanità. Non vorrei che questo sia uno dei tasselli, forse neanche il primo, che porterà l'umanità - e il nostro Paese in questo sarà quasi avanguardia, apripista - in uno dei periodi più bui, più tragici, della storia umana (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).MARIA CHIARA GADDAPRESIDENTE. Il collega Dell'Olio sottoscrive.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/25 Carmina, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).
Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2329-A/26 Gadda, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Sì, grazie, Presidente. Sottosegretario Molteni, onestamente non riesco a capire perché ce l'avete così tanto con i patronati. Non riesco a capirlo dal punto di vista tecnico, perché i patronati sono stati istituiti per legge…
MARIA CHIARA GADDAPRESIDENTE. Collega Gadda, mi perdoni, ma c'è un problema con il microfono, me ne sono accorta mentre parlava. Scusi, ma non riuscivo a capire se era una mia impressione o era vero, ed era vero. Prego.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Riproviamo da qui. Presidente, Sottosegretario Molteni, dicevo, non riesco proprio a capire perché avete dato un parere contrario a quest'ordine del giorno e perché ce l'avete così tanto con i patronati, istituiti per legge dal 2001, appunto con la legge n. 152. Sono dei soggetti che tecnicamente consentono di garantire il supporto giuridico, il supporto amministrativo, in materia di immigrazione, in materia di lavoro e in materia di soggiorno.
E questi soggetti, che hanno sempre accompagnato in termini di trasparenza, di correttezza delle procedure e soprattutto di rigore la presentazione delle domande, soprattutto quando ci sono i click day, voi dal 2024, dall'ultimo provvedimento che ha fatto il Governo Meloni, li avete esclusi dalla possibilità di presentare le domande di nulla osta al lavoro subordinato nell'ambito dei flussi annuali migratori. Lo avete consentito, giustamente, ai datori di lavoro, alle rappresentanze datoriali, alle professioni, alle categorie iscritte al Ministero del Lavoro. Io non lo capisco, Sottosegretario, sia dal punto di vista tecnico, ma nemmeno dal punto di vista politico.
Perché, se è vero quello che avete raccontato sempre in questi anni, che è fondamentale, che è necessario garantire chi vuole venire a lavorare nel nostro Paese, a contribuire alla ricchezza, e far emergere delle situazioni di illegalità, perché non consentire ai patronati di accompagnare le persone immigrate nella presentazione delle istanze? Noi non abbiamo fatto ordini del giorno propagandistici, le chiediamo semplicemente, eventualmente, anche di cambiare il parere contrario a quest'ordine del giorno e di valutare l'opportunità, in un prossimo provvedimento utile, di consentire ai patronati di fare quello che dal 2001 fanno con passione, con competenza e con determinazione. Quindi vorrei anche una risposta, vorrei capire qual è il vostro problema con i patronati.DAVIDE FARAONEPRESIDENTE. Non mi pare ci siano reazioni da parte del Governo.
Se nessun altro chiede di parlare, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 9/2329-A/26 Gadda.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/26 Gadda, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).
Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2329-A/27 Boschi. Se non ci sono interventi, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/27 Boschi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).
Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/2329-A/28 Bonifazi, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Faraone. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Sì, Presidente, la ringrazio. Credo che il Governo, rispetto agli emendamenti presentati, che poi sono diventati purtroppo soltanto degli ordini del giorno, dovrebbe valutare l'atteggiamento costruttivo, anche se di costruttivo sinceramente vedo grossissima difficoltà a trovare uno spirito su un provvedimento, che sono questi centri in Albania, che andrebbero semplicemente rasi al suolo. Ma, siccome siete lì ad insistere su un set cinematografico, più che su qualcosa che può essere utile, almeno ci siamo sforzati di migliorare un'azione che il Governo ha compiuto.
Ad esempio, in quest'ordine del giorno c'è la richiesta, semplicemente, di pieno accesso alla difesa legale tramite rimborsi adeguati per gli avvocati e gli interpreti che operano nelle aree estere previste dal Protocollo: anche rispetto a quest'ordine del giorno voi date un parere contrario. Cioè, non solo costringete a fare in Albania ciò che può essere fatto in Italia, e quindi complicate la vita alle nostre Forze dell'ordine, complicate la vita a tutti quelli che svolgono una funzione e un ruolo accanto alle persone che sono detenute in quei CPR, ma nemmeno gli date la possibilità di poter svolgere il loro compito e il loro ruolo al meglio.
Quest'ordine del giorno aveva soltanto questo spirito; anche su questo non date un parere favorevole e l'unico sforzo che fate è quello di far intervenire - perché il Governo non parla, non proferisce parola - soltanto l'onorevole Deidda, che ci confessa di non avere mai messo piede in un CPR. Quindi il suo intervento è stato sostanzialmente l'intervento sincero di un parlamentare di maggioranza, perché poi credo che, se interrogassimo tutti i parlamentari di maggioranza e gli chiedessimo “chi di voi ha mai visitato un CPR?”, noi scopriremmo che la percentuale di coloro che hanno frequentato un CPR sarebbe veramente irrisoria.
Ma come diavolo fate a fare delle leggi dove prevedete dei CPR, senza che ci avete mai messo piede? Come fate a stabilire quali sono le condizioni, che cosa vuol dire stare 18 mesi lì dentro, oppure starci qualche giorno, come in teoria era immaginato quello strumento all'inizio? Come fate a dire che va bene tutto così com'è, senza che li avete visitati? Credo che questo sia un segno di grandissima superficialità. È un segno che state facendo un provvedimento che è più per costruire voti e propaganda, e quindi dire: staranno lì in Albania.
Ma staranno in Albania de che, visto che questi CPR ci sono anche in Italia? E avete spostato il luogo della presenza in questi CPR in un contesto in cui comunque chi poi uscirà da lì dovrà tornare in Italia, per eventualmente essere rimpatriato, ma purtroppo, come accade il più delle volte, li tenete 18 mesi lì per fare lo spot e poi li liberate nel nostro Paese. Per cui anche la funzione per cui erano stati pensati i CPR è stata totalmente svilita, ed è svilita al punto che, alla fine, nella complicazione prevista delle azioni che vengono svolte da avvocati difensori, che sostanzialmente svolgono il loro ruolo, voi neanche prevedete un minimo di supporto a una funzione prevista dalla nostra Costituzione.
Per cui sinceramente sono allibito dal fatto che neanche sulle cose utili e opportune il Governo dica parola o dica, soprattutto, un parere positivo.DAVIDE FARAONEPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 9/2329-A/28 Bonifazi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/28, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/29 Del Barba. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/29 Del Barba, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/30 Giachetti, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Faraone. Ne ha facoltà per 3 minuti e 40 secondi.PRESIDENTE (ASCANI Anna)DAVIDE FARAONE (IV-C-RE). Intanto è anomalo che parli io mentre c'è il collega Giachetti, firmatario. Ma lui oggi non vuole lavorare, quindi ha detto a me se potevo intervenire. Presidente, c'è anche questo, Sottosegretario Molteni: ci sono 2.700 detenuti albanesi nelle carceri italiane. È una delle più elevate presenze in Italia. Ora, avete deciso di prendere un miliardo di euro degli italiani in 3 anni - per le stime si tratta di un miliardo in 3 anni - e lo avete buttato in un contenitore della spazzatura per fare semplicemente propaganda al vostro Governo.
Visto che avete deciso di buttare questi soldi, abbiamo proposto, anche lì con spirito costruttivo, se proprio non volete radere al suolo queste strutture, che sono assolutamente inutili, di spostare nelle stesse grossa parte dei detenuti albanesi. Quindi, contestualmente rendiamo utile una spesa inutile e rendiamo più vivibili anche le carceri italiane, visto che continuate a non prevedere alcun provvedimento per rendere più vivibili le nostre strutture - è ormai un'enciclopedia il codice penale di quanti reati, di quanti anni di pena in più avete previsto - e, al tempo stesso, non prevedete ulteriori strutture e non prevedete possibilità di libertà anticipata, come abbiamo previsto con numerose proposte del nostro gruppo e di altri gruppi di opposizione.
Quindi, siete fermi per svuotare le carceri; al tempo stesso, vi proponiamo un modo per migliorare la condizione di vita nelle nostre carceri e rendere utilizzabili quelle strutture, che oggi sono assolutamente inutili, se non per la vostra propaganda, e anche su questo dite di “no”.
Quindi qui il tema è semplicemente che si fa come dite voi che, tra l'altro, non avete neanche le idee chiare, perché avete cambiato 700 volte idea sulla natura giuridica di questi CPR in Albania, perché erano nate in un modo, poi avete presentato un altro decreto, poi ne avete presentato un altro ancora, poi un altro ancora. Perché, di fatto, si parte dall'assunto che avete bisogno del set cinematografico, poi cosa ci va messo lì dentro non ve ne frega un tubo.ENRICA ALIFANOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà per 6 minuti.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Di fatto, per queste strutture site in Albania c'è un problema di rispetto in concreto dei diritti umani, emerso da questo dibattito. E sì, perché, se non altro, c'è un mare di mezzo. C'è il mare Adriatico di mezzo. Quindi, c'è un problema di contrasto con il diritto internazionale, c'è un problema di contrasto con la Costituzione, ma c'è un problema - mi rivolgo al Sottosegretario, tramite lei, signora Presidente - di risorse: risorse che sono state letteralmente buttate dalla finestra, soldi degli italiani che sono stati sprecati, quasi un miliardo di euro.
Allora, sul destinare questi centri a un'altra finalità concordiamo. Quindi, voteremo favorevolmente all'ordine del giorno del collega Giachetti. Avremmo preferito che fossero destinati ad altre strutture piuttosto che a carceri, magari a scuole, quindi ad altre finalità. Ma va bene anche questo, purché i soldi degli italiani non siano sprecati inutilmente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).PRESIDENTE (ASCANI Anna)PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/30 Giachetti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).
Colleghi, facciamo una breve pausa tecnica. Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 11.
La seduta è sospesa.LAURA BOLDRINIPRESIDENTE. La seduta è ripresa.
Ricordo che prima della sospensione è stato da ultimo respinto l'ordine del giorno n. 9/2329-A/30 Giachetti.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/31 Berruto. Allora, diamo il tempo ai colleghi di rientrare.
Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/31 Berruto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Saluto, nel frattempo, gli studenti e i docenti dell'Istituto comprensivo Aggius e Badesi, Viddalba -Trinità d'Agultu, in provincia di Sassari, e gli studenti e i docenti del liceo scientifico statale “Leonardo da Vinci” di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/32 De Luca. Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/32 De Luca, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/33 Fornaro. Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/33 Fornaro, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/34 Sarracino. Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/34 Sarracino, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/35 Scotto. Se nessuno chiede di intervenire lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/35 Scotto, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/36 Boldrini, con il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldrini. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Signora Presidente, chiedo di intervenire per esprimere qualche concetto rispetto a quest'ordine del giorno. Vedete, oggi noi siamo qui, tenuti a discutere di un decreto chiamato Immigrazione; qualcuno lo chiama decreto Albania. Io penso che sarebbe più giusto chiamarlo decreto “fallimento”, perché altro non è che la decretazione di un fallimento conclamato.
Ecco, si fa fatica a dimenticare la nostra Presidente del Consiglio, ad Atreju, gridare sul palco che questi centri dovevano funzionare. “Funzioneranno”, disse con enfasi stentorea, “funzioneranno!”. E poi aggiunse: “dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del Governo italiano”. Ora, io non so quanto tempo la Presidente del Consiglio ci abbia passato, quante notti ci abbia passato. Spero che un po' di tempo, di quelle notti, l'abbia dedicato anche, magari, a contrastare il caro bollette, il caro vita e a rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma, per quanto riguarda i centri per migranti in Albania, anche se ha perso sonno, non ha risolto molto perché è chiaro che non funzionano. Non funzionano e non hanno funzionato. E questo decreto ne è la prova, perché è una pezza; state tentando di metterci una pezza.
Allora, sempre Meloni disse in quest'Aula che la grande intuizione era che fare i centri in Albania avrebbe mandato un messaggio chiaro ai migranti per cui nessuno sarebbe più arrivato in Italia, nessuno sarebbe più sbarcato in Italia. Sapendo che c'era l'effetto Albania, questo sarebbe stato un effetto deterrenza. Ci credeva, ci credeva mentre lo diceva, così convinta che non sarebbero più partiti i migranti. Ecco, un'idea ingenua, se non sciocca, direi. Ma non ha funzionato come deterrenza, quando, secondo il Protocollo Albania, quei centri erano destinati a coloro che venivano intercettati in alto mare e poi smistati in alto mare, tra quelli che venivano dai Paesi cosiddetti sicuri e gli altri. Quindi, dovevano essere di sesso maschile e provenienti da questi Paesi. Non ha funzionato, perché abbiamo visto che ci sono stati enormi problemi. Figuriamoci ora: ora non funzioneranno proprio più come deterrenza, perché ora chi è che verrà portato in Albania? Chi è che viene portato in Albania? Non chi tenta di arrivare in Italia e quindi l'effetto deterrenza. No, chi già è in Italia, chi già è nei centri per il rimpatrio. Quindi dov'è la deterrenza, Presidente Meloni? Ci dice qual è la deterrenza?
E, attenzione, perché questi migranti sono già arrivati in Italia, sono già nei centri per il rimpatrio. Verranno portati in Albania e poi, dopo, se identificati, verranno riportati in Italia. Avanti e indietro, avanti e indietro, e il contribuente paga e paga una cifra alta, colleghi e colleghe, perché parliamo di circa un miliardo. I CPR, che a me non piacciono affatto, non hanno un problema di capienza e il Sottosegretario Molteni lo sa. Su una capienza di 1.400, oggi ci sono 700 persone. Quindi, Sottosegretario Molteni, qual è il bisogno che sottende a questo trasferimento, quando in Italia ci sono ancora 700 posti liberi? Dite: “sono inagibili”? Bene, allora aggiustateli. Costerà sempre meno che portarli in Albania, dico io, no? Perché, in questo caso, voi avete deciso, con l'Albania, di metterci la pezza, perché, altrimenti, il danno erariale c'era tutto, ma anche a costo di comprimere i diritti costituzionali, l'articolo 24, il diritto alla difesa. Perché, Sottosegretario, non mi venga a dire che è uguale stare in Italia o in Albania, dal punto di vista della disponibilità di un avvocato, perché noi lo abbiamo visto, andando lì, i colloqui come si risolvono, in 30 secondi di telefonata.
Quindi, voi poi ve la siete presa con i magistrati. Già, i magistrati. E come mai i magistrati non vogliono adottare il programma di Governo? Come mai questi magistrati si ribellano? I magistrati devono essere parti del nostro programma: questa è l'idea malsana che voi avete in testa.
I magistrati fanno il loro dovere; fanno il loro dovere e devono fare in modo che vengano rispettati i principi costituzionali e il diritto dell'Unione europea. E se voi questi principi li violate, non è colpa dei magistrati, ma la colpa è solo vostra. E allora i giudici non convalidano il trattenimento? Ma guarda un po', è colpa dei giudici. E voi che fate? Sempre per decreto togliete le competenze, quindi togliete tutto, cioè voi cancellate le competenze, le togliete alla sezione specializzata del tribunale e le trasferite per decreto - guarda un po' - alla Corte d'appello.
Ma non cambia niente, Sottosegretario. Anche la Corte d'appello fa la stessa cosa: non firma, non convalida il trattenimento. Perché, vedete, non esistono toghe rosse, gialle, verdi, viola; esiste il diritto ed è quello che conta e i giudici sono tenuti ad applicarlo. Mentre a voi non piace, invece, rispettarlo quel diritto.
Allora, in quest'ordine del giorno noi chiediamo di avere una relazione tra sei mesi per sapere come sono trattenuti in Albania, a Gjader, i migranti, specialmente i migranti egiziani. Perché voi avete avuto l'ardire di mettere l'Egitto nella lista dei Paesi sicuri. L'Egitto, chiaramente e notoriamente, rispetta indiscutibilmente i diritti umani. Non c'è alcun dubbio. Come mai metterlo in dubbio? È un Paese modello. Basta chiederlo alla famiglia Regeni; basta chiederlo ai genitori di Giulio Regeni. Come se Regeni non fosse mai esistito per voi; non fosse stato massacrato, torturato, ucciso dal personale della sicurezza egiziana, che le autorità egiziane non ci consentono di processare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Paese sicuro, a tutti gli effetti.
E allora, Presidente, vorrei dire questo: che il vostro fallimento, conclamato da questo decreto, è intriso di cinismo, è intriso di disprezzo; di disprezzo verso i valori fondamentali di una società democratica, ma di disprezzo anche verso gli esseri umani, usati come merce; merce per riempire un luogo vuoto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MARCO SIMIANIPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi pongo in votazione l'ordine del giorno n. 9/2329-A/36 Boldrini.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/36 Boldrini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/37 Bakkali: se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/37 Bakkali, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/38 Bonafe'.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intanto intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno. Io volevo raccontare la mia esperienza, perché per due volte sono stato a visitare il centro per i migranti di Gjader e ho visto con i miei occhi non solo l'impianto, ma anche quello che gli immigrati stanno vivendo all'interno di quella struttura. E, vedete, nel momento in cui andavo là, immaginavo… Chi come me ha i capelli bianchi si ricorda alcuni eventi che partivano dal 1991. Se vi ricordate, l'8 agosto la nave Vlora portò a Bari circa 20.000 persone. Se vi ricordate, erano uno sopra l'altro. E quando sono andato là, immaginavo, al di là che questo atto, da parte del Governo Meloni, non solo sta violando il diritto internazionale e i diritti umani, ma, secondo me, è anche una grande offesa al popolo albanese.
Perché è un'offesa? Perché - e mi ricordo che anche molti partiti politici di destra erano assolutamente contrari a quel tipo di accoglienza, e, in quelle gravi difficoltà, in quel momento storico, il nostro Paese affrontò con grande dignità quella massa di popolazione che arrivava nel nostro Paese - il Governo italiano, anche attraverso le battaglie dei vari Governi che si sono susseguiti, è riuscito a far integrare queste persone. Oggi queste persone sono lavoratori, artigiani, imprenditori, musicisti, uomini di spettacolo, persone integrate, figli, italiani. Ne conosco tantissimi. Vi posso dire che questa scelta che avete fatto è prima di tutto un'offesa a loro, perché non era corretto e giusto gestire un problema del genere in un altro Paese, che non fa neanche parte dell'Unione europea. Questo aspetto lo abbiamo verificato direttamente e lo stiamo facendo ogni giorno. Ci sono persone lì, c'è una staffetta che continua e c'è la presidenza del Partito Democratico, perché, insieme - ringrazio soprattutto l'onorevole Orfini di questo impegno - stiamo cercando di capire, di analizzare e soprattutto di affrontare direttamente con loro le sensazioni. Vi farei sentire le loro parole, le loro sensazioni. Ecco perché quello che avete fatto è sbagliato, perché non tenete conto dell'aspetto umano di questa vicenda.
E poi c'è un altro aspetto che va assolutamente riconosciuto, quello economico, perché costruire due centri - uno a Shengjin e l'altro a Gjader - di quella rilevanza, con un vero impatto, in una zona molto impervia in cui c'era un rischio idrogeologico, e sono stati fatti investimenti importanti in una vecchia base militare, vedere sprecare i soldi in quel modo in uno Stato non nostro, credo sia un'offesa a tutti noi, soprattutto ai cittadini italiani. Ecco perché in quest'ordine del giorno chiediamo un rendiconto delle spese che avete sostenuto e, in ogni momento, ci dovete dire quanti soldi sono stati spesi, non tanto per noi, ma per i cittadini italiani che devono sapere esattamente quanto sia stato speso per quel centro, anche l'ultimo centesimo. Perché, in questo momento, le difficoltà sono tante e giustamente il problema dell'immigrazione, che va assolutamente professionalizzata, che riguarda un tema difficile e complesso, da approfondire e su cui ragionare anche dal punto di vista culturale, non può essere affrontato come state facendo voi.
La complessità non si descrive in tre righe su Twitter. La complessità si descrive attraverso una profonda concertazione con i volontari, con i migranti, con i mediatori culturali, con gli enti locali, con le ASL. È quello il nostro modello, è quello che è riuscito a creare le condizioni, in questi anni, per integrare migliaia e migliaia di immigrati. Quella è la scelta che dobbiamo fare, ma voi avete fatto una scelta diversa. Ecco perché chiediamo con grande forza non solo il rendiconto, ma anche l'immediata chiusura di questi centri, perché non sono dignitosi per la vita umana di nessun cittadino del mondo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie Presidente, per sottoscrivere (se i colleghi lo consentono, a nome del gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra) e per dire che questo provvedimento, che, di fatto, non mette un euro in più, anzi ha chiesto al bilancio di andare avanti in invarianza di spesa, è un fallimento sociale, un fallimento dei diritti umani, ma è anche un fallimento economico e ha dietro una grande bugia. Vi racconto una storia, visto che l'Aula era vuota.
L'altro giorno, sono entrato nel CPR della mia città. Alle 10 di mattina dell'8 maggio, 6 persone sono state prelevate da quel centro, sono entrate in un pulmino della Polizia di Stato e hanno fatto 19 ore via terra per arrivare in Albania. Ho chiesto al direttore se quelle persone fossero state informate. Ovviamente hanno saputo che stavano andando in Albania solo prima di entrare nel pulmino. Nessuno dei loro familiari, nessuno degli avvocati, sapeva che cosa stesse succedendo alle persone che seguivano, ma la cosa grave è che alla domanda alla questura di Torino, alla prefettura di Torino, al CPR di Torino “ma come mai proprio quei 6 sono stati scelti?”, nessuno ha saputo dare una risposta. Sono persone di 6 Paesi diversi, quindi immaginatevi con l'80 per cento di quei Paesi non c'è un accordo di rimpatrio.
Che cosa stiamo facendo esattamente? Ritorno al punto economico. Facciamo spendere soldi al nostro Stato in questi viaggi della speranza, per cui vorrei dare la solidarietà alle Forze dell'ordine italiane (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), che, per 19 ore di fila, con tre pause, arrivano lì e poi ripartono e ne rifanno altre 19. Ho chiesto a uno di questi dipendenti: “Ma che cosa avete fatto?”. Lui risponde: “Io non lo so, li abbiamo portati lì”. “Ma avevano fatto casino, avevano fatto parte dei tumulti dell'altra settimana?”. “No, no assolutamente no”. “Ma verranno rimpatriate queste persone?”. “No”. Perché - come vi dicevo - la gran parte di quei Paesi non ha un protocollo per il rimpatrio.
Guardate, lo dico: state trasformando in un CPR quel centro, magari pensate di colmare la figuraccia internazionale che avete fatto e lo spreco enorme di risorse pubbliche che avete messo in campo, ma ne state spendendo altrettante, state perdendo la faccia, perché quelle persone, sapete cosa succederà? Dovranno ritornare in Italia a nostre spese! È una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Verrete giudicati, spero dalla Corte dei conti, ma soprattutto dall'umanità per quello che state facendo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!MATTEO ORFINIPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 9/2329-A/38 Bonafe'.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/38 Bonafe', con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/39 Orfini.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Orfini. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)MATTEO ORFINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Segnalo al Sottosegretario Molteni che quest'ordine del giorno a cui avete dato parere negativo chiedeva al Governo di presentare tra 6 mesi una relazione in cui fosse chiarito quanti migranti sono stati in Albania e di quali nazionalità. Non si capisce per quale ragione non lo si possa sapere. Noi lo scopriremo, faremo un accesso agli atti; ormai con voi dialoghiamo con gli accessi agli atti e con le ispezioni.
Peraltro, colgo l'occasione per ringraziare tutti i colleghi del Partito Democratico che, in questi mesi, sono stati in Albania e, con loro, quelli di AVS e del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Perché per sapere cosa succede in Albania dobbiamo ricorrere al sindacato ispettivo, perché non lo dite, perché questa vicenda è avvolta da un velo di opacità - forse vi vergognate, non lo so - e di propaganda.
Ma, visto che siamo qui, cerchiamo di ricostruire cosa è successo in quest'anno, perché è cominciato da un anno: i centri in Albania dovevano aprire il 20 maggio. Siamo quasi al 20 maggio, possiamo fare una riflessione storica su quanto è accaduto, sulla storia di questo fallimento. Voi avete cominciato, prevedendoli per la procedura accelerata di frontiera e avete annunciato che, nel primo anno, in Albania ci sarebbero stati 36.000 migranti. L'obiettivo del Governo era portare in Albania 36.000 migranti, ma ce ne sono stati 157 (come ha ricordato ieri l'onorevole Scarpa): 36.000/157. Già questo dimostra che avete fallito. Segnalo, visti i costi stimati da voi - che sono di più, secondo noi - che 130 milioni all'anno fa quasi un milione a migrante. Il trasporto di ogni singolo migrante ci è costato un milione di euro per una scelta di questo Governo, milioni di euro che avremmo potuto mettere sulla sanità pubblica, sul sociale, sulla sicurezza, di cui vi riempite la bocca quotidianamente. Niente, buttati.
Avete spiegato che “però, sì, certo non ci siamo riusciti, ma servono come deterrenza”. Sottosegretario Molteni, lei è anche sfortunato: ieri il suo Ministero ha pubblicato l'aggiornamento di dati sugli sbarchi in Italia: rispetto all'anno scorso sono aumentati, al 14 maggio sono aumentati. Quindi, l'effetto deterrenza dei centri in Albania ha prodotto l'aumento degli sbarchi nel nostro Paese: secondo capolavoro di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Vi siete resi conto che era un fallimento, allora avete avuto l'idea geniale: trasformiamoli in CPR. La Presidente Meloni, che è fantastica in questo, nella capacità di fare propaganda, l'altro giorno con grande enfasi ha detto: il 25 per cento di quelli che abbiamo mandato in Albania sono stati già rimpatriati. Sa quant'è il 25 per cento di quei numeri? Dieci persone, e ho arrotondato per eccesso, perché è 9 virgola qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
L'enorme successo di Giorgia Meloni è aver rimpatriato dall'Albania dieci persone che - segnalo anche qui - potevano serenamente essere rimpatriate dall'Italia, perché stavano già in Italia, con minori costi e anche maggiore rapidità. Invece voi, per fare propaganda, li avete presi - non si capisce secondo quale criterio, anche questo non ci avete detto - da un CPR italiano, li avete portati in Albania con una nave militare, avete aspettato lì il termine della procedura che era già avviata sui rimpatri e che non c'entra nulla col Protocollo Albania. Una volta certificato che andavano rimpatriati, li avete - sempre con una nave - riportati in Italia e poi rimpatriati dall'Italia. Tutto questo per fare una sceneggiata e consentire a Giorgia Meloni di dire che aveva rimpatriato dieci migranti.
Non funziona, non sta funzionando e lo sapete anche voi, tanto che dovete fare l'ennesimo decreto per correggerlo. L'onorevole Kelany, che ha l'obbligo di fare sempre la relatrice a questi provvedimenti, deve fare l'emendamento a questo provvedimento per consentirvi di rimpatriarli dall'Albania, perché ogni volta scoprite che questa roba non funziona e che va corretta e ci obbligate qui a fare discussioni assurde, da soli peraltro, perché voi non avete nemmeno la capacità di interloquire con noi.
Ora tutto questo - lo hanno detto i miei colleghi - sta producendo un enorme spreco di risorse pubbliche. Viene da chiedere davvero: perché? Perché non vi fermate? La verità, per parafrasare una bellissima canzone di Dario Brunori, è che non sapete rinunciare a quelle 4-5 cose a cui non credete neanche più (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Nemmeno voi credete più a questa sciocchezza, semplicemente non avete il coraggio di spiegare alla vostra Presidente del Consiglio che ha fallito, e non lo potete fare perché verrebbe meno il castello della vostra propaganda e dovreste fare l'unica cosa che uno statista farebbe: riconoscere di aver sbagliato, chiedere scusa e chiudere questi benedetti centri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).GIANNI CUPERLOPRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti del liceo “Marco Tullio Cicerone-Pollione” di Formia, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/39 Orfini, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/40 Scarpa. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/40 Scarpa, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/41 Cuperlo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cuperlo. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Presidente, grazie. Nel sottoscrivere interamente le parole del collega Orfini, posso chiederle se posso avanzare al Sottosegretario Molteni una proposta di riformulazione del mio ordine del giorno?
GIANNI CUPERLOPRESIDENTE. No, diciamo, non è possibile.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Peccato…
ILENIA MALAVASIPRESIDENTE. Grazie onorevole Cuperlo. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/41 Cuperlo, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/42 Toni Ricciardi. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/42 Toni Ricciardi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/43 Di Biase. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/43 Di Biase, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/44 Serracchiani. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/44 Serracchiani, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/45 Malavasi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Malavasi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Mi aggiungo alle riflessioni che i colleghi hanno fatto e ne condivido le parole nei diversi interventi svolti.
Nell'ordine del giorno che ho presentato, a mia prima firma, torniamo su un tema importante, parliamo di una cosa importantissima che riguarda il diritto alla salute. Già altri colleghi, anche di altri gruppi parlamentari, ne hanno parlato questa mattina. È evidente che non sono stupita del parere contrario perché nelle premesse di quest'ordine del giorno facciamo un'analisi critica, che non abbiamo mai nascosto, rispetto alla scelta che ha fatto questo Governo in ordine a questi centri in Albania, una scelta che abbiamo sempre contestato.
Sono grata a tutti coloro che in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi, sotto il coordinamento di Orfini hanno raggiunto questo centro per presidiare, con le visite ispettive, la situazione e le condizioni di vita di queste persone, perché parliamo di persone, non parliamo di carcerati, non parliamo di persone detenute. Persone che non hanno commesso nessun tipo di reato, persone che si trovano in questo momento rinchiuse in un centro dove è difficile avere contatti con un avvocato, dove non è possibile avere alcun tipo di colloquio con il difensore, ma nemmeno con i propri familiari, dove non è possibile esercitare i diritti umani fondamentali. Ed è per questo che qui parliamo di diritto alla salute.
Ci tengo a ricordare, perché non è mai scontato, che nella nostra Costituzione l'articolo 32 sancisce che la salute è un diritto fondamentale dell'individuo. Questa parola “individuo” è una parola preziosa e non parliamo di “cittadini”, parliamo appositamente di “individui”. È un interesse non solo del singolo, ma dell'intera collettività, è un diritto umano fondamentale, è l'unico diritto fondamentale così sancito nella nostra Costituzione, proprio perché è un diritto importante non solo a livello nazionale, ma anche a livello internazionale.
Il Protocollo che è stato sancito da questo Governo, cambiato, ricambiato per giustificare una scelta onerosa, sbagliata, poco trasparente, che il Governo ha fatto, assicura che l'Italia in queste strutture garantisce il diritto alla salute. Nonostante ciò, nelle visite ispettive che abbiamo fatto, ma anche nelle dichiarazioni che abbiamo raccolto nel confronto con i gestori, con i medici per i diritti umani, abbiamo semplicemente visto, ma anche raccolto preoccupazioni per la qualità dei servizi sanitari che sono inesistenti: non c'è assistenza sanitaria h24, non c'è assistenza psicologica. Sono semplicemente luoghi o buchi neri - come ha ricordato prima il collega Fratoianni - dove vengono non solo calpestati i diritti della persona, ma dove finisce il senso della civiltà europea. Dico questo perché parliamo di luoghi dove davvero non sono solo buchi neri del diritto, ma sono buchi neri della civiltà, della dignità delle persone. L'isolamento, la detenzione, l'incertezza del proprio futuro, le difficoltà di accedere a servizi sociosanitari, le grandi dimensioni di questi centri, sono fattori per chiunque, per qualsiasi persona e per qualunque individuo, sicuramente traumatizzanti, soprattutto per persone che vengono da esperienze difficili, che arrivano da Paesi di partenza dove hanno subito abusi, violenze, traumi. Quindi, una situazione già fragile che porta queste persone ad essere rinchiuse semplicemente per una questione amministrativa, ma diciamolo: per una vera e pura propaganda di questo Governo. Siamo di fronte a un luogo dove è impossibile garantire, esercitare i diritti fondamentali.
Ci tenevamo, con quest'ordine del giorno, a chiedere un impegno a questo Governo, criticando la scelta che è stata fatta per adottare ogni iniziativa utile per garantire il pieno rispetto dei diritti umani, in particolare il diritto alla salute. Al netto - e lo ripetiamo - che si tratta di una scelta propagandistica, costosa, inutile e disumana che rappresenta il fallimento delle politiche migratorie dell'Italia e di tutta l'Europa, crediamo davvero che servano un risveglio e un sussulto di umanità e di dignità perché nessun individuo merita di essere trattato in questo modo.
Quindi, facciamo tutti appello - e faccio appello - alla coscienza dei colleghi e delle colleghe presenti in quest'Aula perché la dignità delle persone non deve mai mancare indipendentemente dalle scelte che fa qualsiasi Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MARIA STEFANIA MARINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Vorrei firmare l'ordine del giorno della collega Malavasi e poi anch'io vorrei portare un piccolo contributo alla discussione sul decreto che stiamo discutendo e soprattutto sul tema di cui tratta l'ordine del giorno. Almeno nelle intenzioni, il Governo dovrebbe rappresentare una risposta urgente al fenomeno dell'immigrazione irregolare. Invece, quello che ci troviamo davanti non è altro che il tentativo maldestro di rimediare un fallimento politico, operativo e morale.
Parliamo dei centri in Albania, la cui funzione è stata modificata per ospitare i migranti destinatari di ordine di espulsione dopo il rigetto delle loro richieste di asilo, centri costruiti sulla base di un Protocollo bilaterale Italia-Albania del novembre 2023 che finora ha rappresentato - dobbiamo dirlo con chiarezza - un colossale spreco di denaro pubblico, come hanno detto tutti coloro che mi hanno preceduto. Due centri costati milioni di euro, ristrutturati, attrezzati, militarizzati e poi rimasti praticamente vuoti per mesi, ostaggio dei ricorsi, dei pronunciamenti delle corti d'appello italiane e delle indicazioni della Corte di giustizia dell'Unione europea.
Invece, quindi, di fare i conti con questo fallimento, il Governo sceglie ora di rilanciare, ampliando l'utilizzo dei centri al fine del trattenimento al rimpatrio. Ma a quale prezzo? Non solo parliamo di soldi pubblici, ma parliamo soprattutto di diritti fondamentali perché quello che si configura con questo decreto è la creazione di una zona grigia fuori dal nostro territorio, dove la tutela dei diritti diventa opzionale, subordinata alla logistica e affidata di fatto alla discrezionalità del responsabile del centro.
Come viene garantita la salute dei migranti, esseri umani che versano spesso in gravi condizioni fisiche e mentali dopo viaggi drammatici in condizioni disumane? Nella fase storica attuale il problema del fondamento giuridico del diritto alla salute risiede infatti nelle differenti applicazioni, nei contesti regionali e locali, delle politiche sociali e sanitarie per gli stranieri definite a livello centrale.
In Italia il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione. L'ha detto la collega Malavasi. Infatti, si parla di individuo, cioè chiunque si trovi nel territorio nazionale, indipendentemente dal modo regolare o meno con cui è giunto nel nostro Paese e dal fatto che sia profugo, richiedente asilo o immigrato, deve essere garantito e tale approccio di forte garanzia della salute degli stranieri, anche irregolari, è consolidato dalla giurisprudenza attuale. Il diritto all'assistenza sanitaria è quindi esteso anche ai cittadini stranieri presenti in Italia in condizione di irregolarità giuridica, assicurando loro sia le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, sia i programmi di medicina preventiva e salvaguardia della salute individuale e collettiva.
Tutto questo, i diritti delle persone, le loro incolumità e la salute non possono essere sacrificabili in nome della gestione dei flussi. La gestione dei flussi migratori è una sfida complessa, ma non può diventare un pretesto per creare zone d'ombra giuridiche, dove la legalità si fa flessibile e i diritti diventano un lusso. Con quest'ordine del giorno - e ringrazio la collega Malavasi - quindi si chiedono garanzie certe sul pieno rispetto dei diritti umani fondamentali delle persone trattenute a Gjader, con particolare riferimento al diritto alla salute (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).PATRIZIA PRESTIPINOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prestipino. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PATRIZIA PRESTIPINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Nel sottoscrivere anch'io l'ordine del giorno della collega Malavasi, che ha avuto parole molto belle e precise, voglio solo raccontare quello che è stato detto a noi ieri da un ragazzo che vive in Italia da 20 anni, che parla benissimo l'italiano, ha la fidanzata a Bologna e ci ha detto: io ho l'impressione di stare in un canile. Perché sa come funziona un canile? Lo dice a me, figuriamoci. Quando devono pulire la gabbia dove viviamo, ci spostano in un'altra gabbia, puliscono dove siamo e poi ci rimettono in gabbia.
Ecco, mi ha detto: io mi sento come un cane e credo di non meritare di essere trattato come un cane perché vivo in Italia da 20 anni, ho lavorato nei campi, ho raccolto pomodori, ho una fidanzata italiana, ci hanno portato con le fascette in un viaggio che è durato 13 ore, non sono potuto neanche andare al bagno e io oggi mi chiedo quando potremo tornare in Italia, che riteniamo sia la nostra terra, quando potremo tornare a lavorare e soprattutto perché siamo qua.
Lo diceva con gli occhi smarriti di chi non capisce perché si merita tutto questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ELEONORA EVIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Evi. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ELEONORA EVI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io, con la collega Prestipino, sono stata ieri in Albania a visitare il CPR e abbiamo potuto parlare con alcuni dei trattenuti. “Trattenuti” è una parola veramente che già di per sé è un eufemismo perché non si può usare la parola “detenuti” perché si tratta di una detenzione amministrativa, ma quelli sono dei veri e propri lager, delle vere e proprie gabbie, delle vere e proprie carceri.
Ecco, quando gli esponenti di maggioranza ci dicono che lì, come in tutto il resto d'Italia, non c'è alcuna violazione dei diritti umani, davvero nuovamente invito tutti i colleghi della maggioranza ad andare all'interno dei CPR, quelli in Albania e quelli nel nostro Paese, e a capire che cosa accade all'interno. Quando parli con un uomo, un padre di famiglia che ha tre figli nati in Italia, con una moglie, con un permesso di soggiorno, che ha sempre lavorato nel nostro Paese, costruendo, come muratore, probabilmente molte delle case dove oggi abitano anche famiglie italiane, comprendi che si trova in un vero e proprio incubo da cui non sa come uscire. Peraltro, parlava con un accento siciliano anche marcato. Dall'Italia viene trasportato come un pacco nella notte, senza alcuna informazione e senza essere stato informato di che cosa gli stava accadendo. È una persona che non ha mai commesso alcun reato e non è mai stato in carcere. Ecco, una persona così viene ammanettata e viene portata, con le mani legate e con le fascette, per lunghe ore di viaggio in Albania senza alcuna informazione.
Oggi, appunto, con una disperazione negli occhi ci raccontava tutto questo. E come lui tante altre persone. Questo lo dico perché voglio anche smontare la vostra propaganda che si basa tutta sul definire e dipingere queste persone come criminali che hanno commesso crimini efferati. La realtà è molto diversa perché chi - è stato detto anche prima - è all'interno di questi CPR, se anche ha commesso dei reati, li ha già scontati e ha già pagato per quello che ha commesso secondo la nostra legge e secondo le nostre regole. Quindi, è un abominio quello di pensare di recludere e di chiudere in gabbie persone che semplicemente non hanno i documenti in regola.
Ecco, voglio dire anche un'altra cosa. Invito nuovamente tutti quanti voi a visitare questi luoghi perché potrete facilmente capire che, leggendo quello che si chiama registro degli eventi critici - quindi un registro che riporta tutte le cose che accadono all'interno di questi CPR -, troverete su ogni pagina descrizioni di tentati suicidi, descrizioni di episodi di autolesionismo, descrizioni di persone che ingeriscono forchette e shampoo. Tutto quanto per lanciare un vero e proprio grido di aiuto per la condizione in cui si trovano. Non potete venire a dire che tutto questo non viola i diritti umani e che tutto questo possa essere considerato accettabile.
Di questo noi oggi, anche con questo provvedimento, saremo tenuti a dare conto, oggi e soprattutto per il futuro, e dovremo dare conto anche alla nostra coscienza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).MAURO ANTONIO DONATO LAUSPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Laus. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)MAURO ANTONIO DONATO LAUS (PD-IDP). Grazie, Presidente. Chiedo intanto di sottoscrivere l'ordine del giorno della collega Malavasi e sottoscrivo tutte le sue parole e sottoscrivo gli interventi di tutti i colleghi. C'è però un punto in questa discussione sul decreto Sicurezza, su questo nuovo modello Albania, che non possiamo più aggirare. Qui non stiamo più parlando solo di gestione dell'immigrazione, stiamo parlando di diritti umani e stiamo parlando di violazioni gravi, sistemiche, documentate. Lo dico con chiarezza: sta finendo il tempo in cui bastava nascondersi dietro la parola d'ordine della sicurezza per giustificare qualsiasi eccezione normativa, qualsiasi sospensione delle garanzie costituzionali, qualsiasi compressione della libertà personale.
Oggi ciò che emerge da questo decreto e da quelli precedenti è una gestione amministrativa che agisce al confine della legalità, e spesso oltre. Centri di permanenza che diventano luoghi di isolamento forzato, trattamenti sanitari senza consenso, accesso negato alla difesa, trasferimenti senza criterio, né tutela giurisdizionale. Questa non è prevenzione, questa non è sicurezza. Questa è la zona grigia in cui lo Stato smette di essere garante dei diritti per diventare autore dei soprusi. E allora smettiamola di arrampicarci sugli specchi, anche in assenza degli specchi stessi. La verità è davanti agli occhi di tutti e la verità è che lo Stato ha bisogno di un contro-bilanciamento serio e indipendente.
Per questo, oggi più che mai, è indispensabile l'istituzione di un'autorità nazionale per i diritti umani, autonoma, terza, costituzionalmente riconosciuta, capace di intervenire con poteri reali, di vigilare, di promuovere ricorsi, di impedire che la logica dell'eccezione diventi la regola. È questo il cuore della proposta di legge costituzionale che è già depositata alla Camera e porta la mia prima firma. Prevede l'introduzione in Costituzione di un nuovo articolo, il 100-bis, che istituisce un'autorità indipendente articolata su basi regionali. È indispensabile ripristinare equilibrio e controllo democratico laddove oggi dominano opacità, arbitrio e solitudine istituzionale.
È tempo di dare voce e strumenti a chi difende la dignità umana. È tempo di voltare pagina. E se la politica ha davvero rispetto per se stessa, questa è la riforma da cui si deve partire (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).VALENTINA GHIOPRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/45 Malavasi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/46 Lacarra. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/46 Lacarra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/47 Gianassi. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/47 Gianassi, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/48 Ghio.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Il mancato accoglimento anche di quest'ordine del giorno, ma il fatto che tutti gli ordini del giorno abbiano parere negativo, è già un elemento che fa molto riflettere rispetto a come viene trattata questa materia. Quest'ordine del giorno chiede soltanto azioni di monitoraggio, in particolare volte a verificare che persone che hanno già subito, magari per lungo tempo, con traumi importanti, torture nei lager libici, non subiscano altre situazioni di privazione di libertà e di traumi. Il mancato accoglimento, il totale mancato accoglimento evidenzia, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che questa è solo una misura propagandistica.
Il titolo roboante “contrasto dell'immigrazione irregolare” non è altro che una foglia di fico, un'arma di distrazione di massa, per nascondere l'incapacità di questo Governo, reiterata in più atti, a gestire un problema complesso, per mascherare il totale fallimento delle promesse non mantenute e sbandierate a lungo in campagna elettorale. Ma è una propaganda che fa male, che fa male concretamente, da due punti di vista.
In primo luogo, danneggia le persone coinvolte: esseri umani, ingiustamente trattenuti, reclusi in un Paese terzo, e, quindi, con minori possibilità anche di esercitare i diritti costituzionali, come il diritto alla difesa, e senza nemmeno verificare se queste persone abbiano già subito pesanti torture nei lager libici. Poi, la propaganda - è stato detto da diversi colleghi - danneggia gli italiani e le italiane, che pagano direttamente questo vostro obbrobrio con l'enorme cifra di denaro pubblico sottratto a bisogni ben più rilevanti, che riguardano il miglioramento della qualità della vita quotidiana delle persone, come la sanità pubblica e come il sostegno al potere d'acquisto delle famiglie.
Peraltro, si tratta di denaro di cui non si conosce nemmeno l'entità reale. Quindi, con questo obbrobrio giuridico e politico, voi avete varcato diversi confini, non solo un confine di dubbia legittimità, non solo il confine del fallimento politico, ma avete travalicato anche la dimensione etica, pienamente, laddove l'obiettivo della vostra propaganda è superiore alla tutela dei diritti individuali e collettivi. Questo - lo ha detto bene, con i numeri, l'onorevole Orfini prima- mentre le persone migranti continuano a partire, con 1.000 arrivi soltanto lo scorso weekend, e continuano a morire in mare, come i 2 bimbi e l'uomo morto di stenti domenica.
Questo a prova che neanche la deterrenza è l'obiettivo raggiunto di questo vostro progetto. Quindi, il respingimento di quest'ordine del giorno mette il bollino su questa deriva etica, su questo fallimento; mette il bollino sul fatto che, in assenza di soluzioni reali, e anche senza la possibilità politica di trovare la quadra all'interno della maggioranza politica per dare soluzioni reali a un tema complesso, certificate e usate, ancora una volta, il calpestare i diritti umani per coprire il completo fallimento delle vostre politiche migratorie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).ANDREA CASUPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/48 Ghio, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/49 Pastorella. Se non ci sono interventi lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/49 Pastorella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/50 Casu, su cui vi è il parere contrario del Governo.
Ha chiesto di parlare il collega Casu. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, è il cinquantesimo ordine del giorno con parere contrario. Ieri, quando abbiamo sentito il Governo esprimere i pareri, esprimerli uno dopo l'altro, speravo che almeno su qualcuna di quelle che erano le richieste che venivano dalle forze dell'opposizione si potesse aprire un confronto in quest'Aula. Così non è stato.
Però, io vorrei che ci fermassimo un attimo a riflettere su cosa chiedono questi ordini del giorno. Perché, poi, alla fine, il confronto tra maggioranza e opposizione, il confronto in Parlamento, serve anche ad affrontare delle questioni, anche dei dati di realtà. Lo ha ben ricordato l'onorevole Orfini, lo hanno ricordato i colleghi che mi hanno preceduto, quale sia l'impietoso bilancio dei numeri e degli effetti che ha avuto sia sulle politiche migratorie e non solo, quella che è l'esperienza di questi centri in Albania. Però chi, come me e tanti colleghi dell'opposizione hanno avuto l'occasione di visitare Shengjin, di visitare Gjader, di varcare quelle soglie, di poterlo fare in quanto parlamentari, in quanto rappresentanti di tutti gli italiani, hanno avuto modo di rendersi conto di alcune questioni che io penso che sia utile che tutti, in quest'Aula, conoscano.
La prima questione è: voi avete idea di dove è stato costruito Gjader? Il luogo dove è stato costruito questo centro in Albania non era neanche un terreno dove si poteva effettuare una costruzione. Anzi, c'è stato uno straordinario impegno del genio militare, dei nostri servitori e servitrici dello Stato, per rendere edificabile quell'area. Solo questo ci dà l'idea di quale immane quantità di risorse economiche degli italiani siano state destinate a questa iniziativa. Ora, non mi soffermerò - l'hanno fatto tanti interventi - di come il modello Albania sia solo un modello degli errori da non fare e di come sia solo un modello di compressione del diritto all'asilo, del diritto alla difesa e dei diritti umani. Mi rendo conto che su questo tema, probabilmente fra il Governo Meloni e le forze di opposizione vi è una distanza talmente abissale da non riuscire nemmeno a creare un terreno di confronto.
Ma almeno sulla contabilità dello spreco delle risorse economiche, almeno su questo, possiamo confrontarci? Almeno sul fatto che, già solo in questo biennio, siano stati impiegati 300 milioni di euro e che questa cifra probabilmente arriverà a un miliardo di euro? Sul fatto che noi, ogni giorno, chiediamo a donne e uomini delle Forze dell'ordine, al personale dell'ente gestore, a persone qualificate, preparate, impegnate, di essere impiegate in un centro che è stato spessissimo vuoto? Che quando è stato occupato, è stato occupato da poche persone? Un centro che è, di fatto, evidentemente, plasticamente, un monumento allo spreco di questo Governo, allo spreco di risorse pubbliche del Governo Meloni.
Ecco, almeno su questo, ci possiamo confrontare? E, in questo confronto, cosa chiediamo con quest'ordine del giorno? Vi chiediamo di fare un bilancio e di chiedervi se, forse, non sarebbe più sensato impiegare quelle risorse che stiamo sprecando e continuando a sprecare copiosamente in Albania, per investire oggi, qui, adesso, sui problemi di sicurezza che ci sono nelle città italiane e che ci sono nelle periferie italiane. Ma quegli agenti non avrebbe più senso impiegarli qui? Ma quella Polizia penitenziaria, che è impegnata in un carcere vuoto, perché non ha mai ospitato ancora nessuno l'area carcere del centro di Gjader, non avrebbe più senso impiegarla nelle nostre carceri, con i problemi enormi di sovraffollamento carcerario che viviamo ogni giorno? E non solo. Le risorse economiche. Ma quanto serve investire più risorse nelle nostre carceri? Ma perché dobbiamo costruire un carcere a cielo aperto in Albania? Perché dobbiamo andare avanti su questa strada? Dato che l'effetto deterrenza non c'è, non avrebbe un maggiore effetto deterrenza nei confronti della criminalità, invece, utilizzare quelle risorse e quel personale per rendere più presidiate le nostre strade e le nostre periferie? È quello forse l'effetto deterrenza che un Governo di destra, che vuole essere coerente con quello che dice nella campagna elettorale o con quello che dice ogni giorno nelle strade, potrebbe portare avanti? E, invece, no.
Voi presentate questo ennesimo decreto, lo chiamate decreto Albania, ma l'obiettivo non è sicuramente questo. L'obiettivo è semplicemente cercare, ancora una volta, di evitare, di scongiurare quell'enorme, gravissimo e pesante macigno di rischio di danno erariale che pende sulla testa di questo Governo e che pende sulla testa delle forze di maggioranza, che continuano ancora a sostenere una strada che si è rivelata sbagliata nei fatti.
A nostro avviso ci sono tante questioni che rendono questa strada sbagliata in assoluto. È stato sbagliato com'è stato pensato; è una direzione sbagliata. Se altri Paesi stanno pensando di andare nella stessa direzione, stanno sbagliando anche altri Paesi. Noi dobbiamo avere anche l'orgoglio e la forza di rivendicarlo. Ma sul fatto che state sprecando risorse, ecco, su questo non potete assolutamente nascondervi, perché è sotto gli occhi del mondo. Forse questo decreto - lo chiamate decreto Albania - serve a evitare il danno erariale.
Adesso noi affronteremo un tema di un'ennesima iniziativa sulla sicurezza, che non c'entra niente con la sicurezza. Avete un'occasione, invece, per potere veramente servire la sicurezza, per poter effettivamente destinare risorse immediatamente a quelle che sono le esigenze dei nostri territori. E invece no, votate contro, votate contro quest'ordine del giorno, votate contro le richieste di trasparenza per sapere le cifre che sono state spese, votate contro le richieste di trasparenza per sapere come sono state selezionate le persone che sono state mandate in questo CPR.
Io ci ho parlato; persone che mi dicevano: ma come mai noi, che siamo i più tranquilli, non avevamo mai dato fastidio a nessuno, siamo gli unici che siamo stati selezionati per andare in Albania? Ecco queste persone hanno dei diritti, non si perdano i diritti umani quando si varca la soglia di un CPR. Si ha il diritto di sapere perché nella notte vieni svegliato, preso e portato in Albania. Hai diritto di farlo, hai il diritto di fare quel viaggio nelle condizioni di rispetto dei diritti umani.
Non ci possono essere muri che vengono costruiti per fare sì che chi si pone da quell'altra parte del muro perde quei diritti che sono rispettati. E se anche è in Albania, quel centro è comunque un centro italiano e ci deve essere il rispetto di quelli che sono i principi della nostra Costituzione e i principi comunitari.
Per tutte queste ragioni noi continueremo - grazie all'azione avviata in questi mesi - a essere presenti, perché devono essere presenti le istituzioni. Dispiace che di fronte a una richiesta di confronto concreto, di fronte a domande inevase, sia assente oggi il Governo, sia assente oggi la maggioranza, che sceglie ancora una volta di voltarsi dall'altra parte con l'unico obiettivo di difendere un'operazione di propaganda e farla, non solo sulla pelle del rispetto dei diritti umani delle persone che vivono questa esperienza, ma anche sulla pelle dei cittadini e delle cittadine italiane - nelle periferie italiane - a cui state negando la sicurezza con le risorse che state sprecando in Albania (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 9/2329-A/50 Casu.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/50 Casu, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/51 Zaratti.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, Presidente. Nella discussione su questo decreto sono accadute, a volte, cose sorprendenti, come in questo caso, perché con un emendamento della relatrice è stato introdotto il provvedimento che riguarda la cessione di due motovedette all'Albania.
Ora cosa ci azzecchino le motovedette da dare alla guardia costiera albanese in relazione all'applicazione del Protocollo Albania questo non è dato di sapere, perché non c'entrano proprio nulla, non c'entrano proprio nulla. Un regalo, ennesimo, fatto all'amico Rama, evidentemente.
Ma c'è un altro elemento che io voglio sottolineare: all'articolo 2 di questo decreto-legge si prevede l'invarianza di bilancio. Ora, dire che è senza costo il fatto che noi cediamo due motovedette sic et simpliciter all'Albania, del costo di circa 3 milioni di euro per ogni motovedetta, questo francamente mi lascia molto, molto, sorpreso, mi crea perplessità.
Anzi vorrei chiedere alla Presidenza che si faccia una verifica perché evidentemente su questo provvedimento c'è, quantomeno, un grosso errore se non un voluto errore, perché la cessione di due motovedette, da parte dello Stato italiano a quello albanese, comporta una spesa - in servizi se non in contanti - ma sempre 6 milioni di euro dei cittadini italiani, che erano appunto nel nostro inventario prima e passano a un altro Paese, a un Paese estero e pertanto l'invarianza di bilancio non c'è.
Quindi io chiedo una verifica su questo punto, perché penso che sia fondamentale e importante. Non si può fare come vogliamo, non è che qui tutto quanto è a disposizione della Presidente Meloni o della maggioranza e si fa qualunque cosa, si infilano gli emendamenti nei decreti, non è così che funziona.
Bisogna rispettare le leggi di questo Paese, bisogna rispettare le norme che vigono in questo Paese e in questo caso non è stato fatto. L'ennesimo regalo a Rama che già, come si dice, ha fatto il “pacco” alla Meloni per quanto riguarda il fatto che è riuscito a sottrargli un miliardo di euro degli italiani in cambio di niente, ma anche quest'ultimo regalino francamente non ci voleva (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/51 Zaratti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/52 Zanella. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà per quattro minuti e mezzo.PRESIDENTE (ASCANI Anna)MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente, vorrei interloquire, se possibile, col Sottosegretario e con i colleghi della maggioranza. Ho fatto un report, più o meno, degli ultimi sopralluoghi che hanno fatto i deputati, da questa parte dell'emiciclo. Penso che prima o poi qualcuno di voi entrerà in quei CPR e vedrà quello che abbiamo visto.
I nostri sopralluoghi descrivono persone che ingeriscono lamette, tentativi di suicidio. Basti pensare all'uso degli psicofarmaci; anche solo per adattarsi a un luogo che è peggio di un carcere fa sì che siano più o meno il 50 per cento, a Torino l'altro giorno erano in 30 su 53, ad usare psicofarmaci.
Perché? Perché devono passare il tempo. Io non so se avete chiaro qual è il punto. Se uno sa di aver commesso un reato ed ha già passato qualche anno in galera, per lui è assurdo essere in un luogo dopo aver scontato la galera. Ma pensate invece ad altri, penso ad alcuni ragazzi che ho visto, che magari stanno da più di dieci anni qua, alcuni stanno da 20-25 anni; ebbene, sapete che la gran parte delle persone detenute hanno dei figli in Italia, magari con persone che hanno i documenti in regola, mentre loro non sono in regola, perché non hanno un lavoro. Noi nel frattempo li abbiamo spediti in Albania. E quello che chiediamo in quest'ordine del giorno - per quello che chiedo un confronto - è che voi dite: ma, è uguale. Posto che il diritto comunitario non vi ha ancora detto se questa cosa si può fare - già eravamo in bilico su un centro che accoglieva persone che erano state prelevate in mare -, ma qua stiamo parlando di esternalizzare delle funzioni di un centro per l'espulsione in un Paese terzo: follia. Ma voi ci state dicendo che i diritti sarebbero uguali. E allora cosa chiede questo piccolo ordine del giorno dell'onorevole Zanella? Dice: va bene, allora il Garante può avere una sede lì? Ma davvero potete pensare che l'unico modo per espletare quei diritti è che i nostri sopralluoghi possano, in qualche modo, ricostruire le vicende che vi ho appena raccontato? Ma sarà mai possibile?
Io credo di no, quindi vi chiedo e chiedo al Sottosegretario, perché dare un parere contrario su un ordine del giorno che chiede che in quel luogo ci siano gli stessi diritti che negli altri CPR, con un Garante che può avere lì un proprio luogo per adempiere le sue funzioni? Se non è così, allora è come la raccontiamo noi: quel luogo è fuori dal diritto internazionale, è fuori dal diritto italiano ed è fuori dalla Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!FRANCESCA GHIRRAPRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto di istruzione superiore “Blaise Pascal” di Giaveno, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/52 Zanella, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).
Gli ordini del giorno n. 9/2329-A/53 Mari, n. 9/2329-A/54 Borrelli e n. 9/2329-A/55 Grimaldi sono stati ritirati.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/56 Ghirra, che chiede di parlare. Ne ha facoltà per cinque minuti e mezzo.PRESIDENTE (ASCANI Anna)FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Chiedo di intervenire per quanto sia un dibattito - se così lo possiamo chiamare - piuttosto avvilente, anche perché la maggior parte dei nostri ordini del giorno chiede cose del tutto ragionevoli e, invece, con i pareri contrari il Governo mostra ancora una volta l'approccio del tutto spregiudicato che ha nell'affrontare la questione dei migranti, di chi fugge da guerre, miseria e angherie e cerca di trovare una vita migliore nel nostro Paese o in Europa.
Parlo di spregiudicatezza perché, con questo decreto, assistiamo a una modifica unilaterale di un Protocollo che già era estremamente discutibile e che non ha funzionato. L'ho sottolineato anche durante la discussione generale. Sono serviti tre viaggi per farvi capire che non era applicabile quella procedura per cui venivano recuperati dei naufraghi in acque extraterritoriali e trasportati in Albania, dove potevano stare per soli 28 giorni e, quindi, con almeno una temporaneità minore rispetto a quella che prevedete oggi. Non era applicabile quella procedura perché nessuno dei fermi è stato confermato e avete dovuto riportare i migranti in Italia, con spese enormi per il nostro Stato ma, soprattutto, con sofferenze enormi per ragazzi che non riuscivano a comprendere neanche perché si trovassero in quei luoghi dove sono stati trattenuti, senza avere neanche la possibilità di contattare le proprie famiglie e di fargli sapere che erano vivi, senza aver commesso alcun reato.
Ho parlato con un giovane tunisino di 20 anni che, con le lacrime agli occhi, mi diceva: io non ho mentito; non ho detto che ero minore come hanno fatto altri, ma non immaginavo che mi avrebbero portato qui in Albania, altrimenti mi sarei buttato dalla nave e avrei cercato di raggiungere la costa a nuoto, visto che la vedevo. Quindi, c'era già anche un dubbio sul fatto che il Protocollo fosse rispettato, perché quelle non erano acque extraterritoriali. Ma adesso, con la trasformazione di quei luoghi in CPR, peggiorate ulteriormente la situazione, perché sapete benissimo cos'è rimanere chiusi in prigioni come quelle per 18 mesi, senza aver accesso a nessun tipo di diritto, perché - checché ne dica il collega Deidda - i CPR sono luoghi di totale privazione dei diritti, anche quelli che si trovano nel nostro Paese, perché non hanno neanche le garanzie di base che sono garantite all'interno delle nostre carceri.
Mi riferisco alla possibilità di incontrare i propri familiari, cosa che sarà ulteriormente complicata con questa estradizione. In Albania non hanno un diritto alla salute, alle comunicazioni e alla difesa; non conoscono quelle che sono le loro possibilità; non sanno perché si trovano lì e quanto ci dovranno rimanere, perché i fermi vengono confermati di tre mesi in tre mesi dai giudici di pace che, purtroppo, nella maggior parte dei casi si limitano a confermare il provvedimento del questore. Confidiamo che a giugno la Corte costituzionale ritenga illegittima e incostituzionale la detenzione amministrativa e accolga gli appelli che sono stati fatti dal giudice di pace di Roma, ponendo fine a queste procedure terrificanti.
È incredibile che non vogliate accogliere neanche degli ordini del giorno che chiedono cose banali - che venga rispettato il diritto della nostra Nazione e dell'Europa e il diritto internazionale e che, attraverso le direttive europee, i diritti dei trattenuti siano garantiti - e, soprattutto, che rifiutate di consentire l'accesso in questi lager ad avvocati, ausiliari, organizzazioni internazionali e alle Agenzie dell'Unione europea. Questo davvero certifica ancor più quella che è la vostra strategia: fare propaganda sulla pelle dei migranti e sulle tasche degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).DEVIS DORIPRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/56 Ghirra, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/57 Dori.
Ha chiesto di parlare il collega Dori. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)DEVIS DORI (AVS). Grazie Presidente. Come sappiamo, il diritto di difesa in uno Stato democratico è assolutamente essenziale, eppure, pare che il Ministro Nordio se ne ricordi soltanto quando va nei convegni, dove parla di avvocato in Costituzione, del ruolo dell'avvocato. Quindi, il diritto di difesa nei convegni c'è, ma poi evidentemente è un po' distrattino quando se ne va in Consiglio dei ministri e si approvano, invece, come in questo caso, i testi di decreti-legge. Allora, in quell'occasione, anche laddove magari la competenza è più di altri Ministri, ci si dimentica di un diritto fondamentale.
Nel caso specifico, stiamo parlando di colloqui che devono essere svolti con legali di fiducia – essenzialmente, il rapporto sappiamo essere strettamente personale - e, soprattutto, non ci si può ridurre a colloqui, soprattutto quando ci sono specifiche esigenze, in particolare legate all'età, ma anche a disturbi mentali e traumi, che molto spesso possono affliggere i soggetti che si trovano all'interno dei CPR e - come abbiamo sentito - molto spesso anche con tentativi di suicidio. Da questo punto di vista, è assolutamente fondamentale la possibilità di un contatto diretto, personale e non meramente a distanza con un legale di fiducia.
Quindi, non comprendiamo - anzi, politicamente la comprendiamo bene, invece - la volontà del Governo di rendere sempre più isolati questi soggetti e di comprimere i loro diritti, che, invece, in uno Stato democratico, dovrebbero essere totalmente garantiti, a dimostrazione che questo provvedimento è assolutamente incostituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/57 Dori, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).
Saluto gli studenti, le studentesse e i docenti della Scuola primaria “Caterina Cittadini” di Calolziocorte, in provincia di Lecco, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/58 Bonelli. Se non ci sono interventi, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/58 Bonelli, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).
L'ordine del giorno n. 9/2329-A/59 Fratoianni è stato ritirato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2329-A/60 Piccolotti, su cui vi è il parere contrario del Governo. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2329-A/60 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Secondo le intese intercorse tra i gruppi, sospendo brevemente la seduta, al fine di consentire all'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione affari costituzionali, di riunirsi per organizzare i propri lavori.
Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 12,35.
La seduta è sospesa.(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2329-A)
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ABOUBAKAR SOUMAHOROPRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Soumahoro. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (ASCANI Anna)ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Grazie, Presidente. Presidente, in un rapporto delle Nazioni Unite in relazione alle crisi che stanno caratterizzando e attraversando il mondo, le Nazioni Unite, in questo rapporto, individuano 8 grandi cambiamenti che stanno segnando la storia e l'andamento della nostra umanità. E tra questi 8 cambiamenti vi è il tema dei processi migratori; a tal proposito, ad oggi, una persona su 69 è costretta a migrare. Questo vuol dire che una persona su 69 è costretta a lasciare i propri affetti, a lasciare i propri cari, ad essere sradicata dal proprio luogo laddove è cresciuta, laddove ha condiviso tanti elementi della propria vita e della propria esistenza.
Questo vuol dire che il numero è raddoppiato rispetto a 10 anni fa. Non a caso, 120 milioni di persone risultano sfollate entro l'aprile del 2024 a causa di conflitti, di cambiamenti climatici, pari all'1,5 per cento della popolazione mondiale. Questi sono i dati che emergono da questo rapporto delle Nazioni Unite, e tutto questo cosa c'entra con noi, a livello italiano? Tutto questo cosa c'entra con noi, a livello europeo? Tutto questo cosa c'entra con noi, a livello di scelte politiche? Questi numeri dicono che la sfida della migrazione è una sfida che coinvolge tutti i Paesi, basti ricordare che abbiamo circa 6 milioni di italiani in giro per il mondo.
Cioè 6 milioni di migranti italiani in giro per l'Africa, per l'Europa, per l'Asia, per le Americhe, in cerca di un futuro migliore, in cerca di una possibilità di vita migliore, in cerca di una possibilità di poter soddisfare i bisogni vitali dei propri affetti, della propria famiglia e costruire una possibilità di vita migliore, ciò che non siamo riusciti a garantire loro qui, nel nostro Paese.
Presidente, di fronte a una situazione del genere, bisogna tener conto, nel governare i processi migratori, di un contesto quale quello italiano, fatto di una metamorfosi demografica, una metamorfosi lavorativa, una metamorfosi culturale, una metamorfosi anche pensionistica, stando ai dati che vengono ogni volta generati dai vari istituti, dall'INPS, dai dati anche dell'Istat, dai vari rapporti che vengono sempre trasmessi anche qui, in quest'Aula. Ci dicono che la nostra società è in costante stato di metamorfosi. A tal riguardo, mai come oggi vi è l'urgenza di un cambio di paradigma rispetto ai temi dei processi migratori.
Un cambio di paradigma che abbia al centro il tema del diritto di restare; il diritto di poter vivere laddove una persona nasce; il diritto di poter vivere laddove una persona ha i propri affetti; il diritto di potersi costruire una vita laddove una persona desidera costruire e dare una possibilità alla propria famiglia, ai propri figli, anche costruire un orizzonte migliore. Fermo restando che tale diritto, come veniva richiamato da Papa Francesco, il diritto di restare, vuol dire intervenire nei Paesi di origine, laddove le persone partono, e non volgere l'attenzione rispetto a questi luoghi.
Il diritto di restare vuol dire intervenire in tema di formazione professionale; il diritto di restare vuol dire intervenire in tema di formazione tecnica; il diritto di restare vuol dire intervenire in termini anche di educazione, quindi di scuole; il diritto di restare vuol dire avviare percorsi anche per gli investimenti. Questo è il tema centrale. È attorno a questa sfida che, mai come oggi, il Governo, ma tutti quelli che hanno a che fare con il governo dei processi migratori, si devono misurare, per una questione di senso di responsabilità, di fronte a una sfida come quella che stabiliscono e anche indicano le Nazioni Unite, per cui quella dei processi migratori è una delle 8 sfide su cui ogni Governo e ogni Paese è portato a confrontarsi, mai e mai senza illudersi di poterli governare da soli.
E il diritto di restare, Presidente, è il tema che mai come oggi gli stessi Stati africani chiedono per dare una possibilità ai giovani. Un continente dove il 60 per cento della popolazione africana è al di sotto dei 25 anni. Vuol dire che sviluppare il proprio continente e il proprio Paese passa attraverso una possibilità da dare ai giovani, una possibilità da dare ai giovani in termini di formazione, di educazione e anche di investimenti, in termini di possibilità lavorativa occupazionale in loco. Questa sfida ci deve unire, questa sfida deve riportare tutti, il Governo stesso, a mettere in agenda il fatto che quella dei processi migratori va governata in termini olistici, ragionando sulle varie tappe: partenza, transito, arrivo e anche eventuale rientro volontario.
Ed è per questo motivo, poiché questi elementi non risultano all'interno di questo ennesimo provvedimento, che dichiaro il mio voto contrario, ma invitando il Governo a guardare quanto sta succedendo, quanto sta accadendo attorno a noi. Come arrivano qui, anche i nostri vanno altrove. Eppure hanno gli stessi destini: quello di avere la possibilità di vivere nel proprio Paese, e questo senza negare a nessuno il diritto anche di poter emigrare. Ma la sfida, oggi, è il diritto di poter restare, il diritto di scegliere.DIETER STEGERPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Steger. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)DIETER STEGER (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, quello che affrontiamo oggi è un tema che tocca le coscienze, che divide le opinioni, ma che nessuna società può permettersi di ignorare: l'immigrazione irregolare e la gestione dei flussi migratori. Non è un argomento che ammetta semplificazioni perché riguarda le vite di chi arriva, spesso dopo viaggi disperati, ma riguarda anche la tenuta sociale, economica e culturale della nostra società e comunità, e riguarda soprattutto il futuro dell'Europa. Sì, dell'Europa, non solo dell'Italia, perché il fallimento più evidente di questi anni è proprio questo: avere lasciato ogni Paese a cavarsela da solo; avere abbandonato gli Stati di frontiera a fronteggiare in solitudine una pressione migratoria che è strutturale, non emergenziale.
Il provvedimento che oggi discutiamo rappresenta un tentativo, anche legittimo, di intervenire con urgenza. Comprendiamo e condividiamo l'esigenza di rafforzare i rimpatri, di contrastare gli abusi di diritto d'asilo, di impedire che l'illegalità diventi la scorciatoia per entrare in Europa. Comprendiamo anche il ricorso a strumenti di cooperazione con Paesi terzi, come nel caso dell'Accordo con l'Albania. E comprendiamo, e non possiamo ignorare, il legame sempre più evidente tra immigrazione illegale e insicurezza.
Non parliamo di criminalizzazione generalizzata, ma di un dato concreto: l'ingresso fuori controllo e la mancanza di regole creano zone grigie, dove prosperano sfruttamento, caporalato, microcriminalità e marginalità.
È proprio chi arriva senza tutele e senza prospettive a essere più esposto al rischio di finire vittima o autore di dinamiche devianti. Difendere la legalità significa anche proteggere le comunità e prevenire tensioni sociali, ma ci chiediamo: davvero può essere questa la risposta di un continente? Davvero vogliamo affidarci, Stato per Stato, a soluzioni estemporanee e asimmetriche, spesso non coordinate tra loro, per gestire un fenomeno che è globale?
La nostra posizione è chiara: l'Italia non può e non deve restare sola, ma neppure può andare da sola. Servono risposte europee, regole comuni, una governance condivisa dei flussi migratori. Serve un vero sistema europeo di asilo, con quote di responsabilità ripartite tra tutti gli Stati membri, come previsto dal nuovo Patto su immigrazione e asilo. E, soprattutto, serve una politica dei rimpatri europea credibile, efficiente, rispettosa dei diritti, ma ferma e coerente.
In questa direzione il decreto va solo parzialmente. Introduce misure puntuali, alcune anche necessarie, ma manca una visione strategica e rischia di rafforzare una logica di esternalizzazione delle responsabilità, senza affrontare le cause profonde del fenomeno migratorio, né rafforzare l'approccio europeo. Inoltre, permangono dubbi sull'efficacia e sostenibilità delle misure previste sul piano sia giuridico che operativo. Pensiamo, ad esempio, al tema del trasferimento nei CPR albanesi senza nuova convalida giudiziaria o alla delicata questione della presentazione strumentale delle domande d'asilo. Sono aspetti che toccano i diritti fondamentali e che meritano un vaglio attento.
Ma attenzione: la nostra posizione non è ideologica. Non siamo tra coloro che minimizzano e negano il problema dell'immigrazione illegale. Siamo contro ogni retorica dell'accoglienza illimitata, perché sappiamo bene che senza regole non c'è giustizia, né per chi arriva, né per chi accoglie. Siamo favorevoli a una migrazione regolata, legata al lavoro, all'integrazione, alla dignità, ma proprio per questo serve un quadro europeo forte e serve anche realismo. Non possiamo esigere troppo dalle nostre comunità. I cittadini sono disposti a essere solidali, ma chiedono ordine, sicurezza e coerenza. L'equilibrio tra accoglienza e legalità è sottile e va governato con saggezza, non a colpi di decreto.
Per tutte queste ragioni annunciamo la nostra astensione, perché riconosciamo la buona fede e l'urgenza dell'intervento, ma non possiamo tacere le criticità e l'assenza di una prospettiva strutturale, coordinata e, soprattutto, europea. Ci asterremo con spirito costruttivo, con la speranza che in sede parlamentare, soprattutto in sede europea, si possa costruire qualcosa di più solido, più giusto, più efficace. L'Italia ha il diritto di difendere i suoi confini, ma ha anche il dovere di guidare l'Europa verso una risposta comune e, se lo farà, noi ci saremo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Minoranze Linguistiche).ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Mi scuso con lei, con i colleghi e anche con gli stenografi, perché la voce non è delle migliori, ma spero che iniziando a parlare poi le cose migliorino.
Vorrei evidenziare subito come questo è l'ottavo decreto sulle politiche migratorie che, collega, colleghi e colleghe, non è solo la constatazione di un fallimento. Quando si interviene otto volte sulla stessa materia, evidentemente da qualche parte si è sbagliato. Non è soltanto, però, quello che noi diciamo, l'umiliazione del Parlamento, che matura ogni volta che su qualunque argomento si presenta un decreto-legge e poi, magari, attraverso la posizione della fiducia. Ma in questa occasione - mi dispiace che non sia presente la Sottosegretaria Ferro in luogo del Sottosegretario Molteni, che, ovviamente, sa perfettamente che ci unisce anche una vera e sincera amicizia, perché siamo ormai anche alla denigrazione del Parlamento, signora Presidente. Questo perché leggo un'intervista dalla collega Ferro su Il Tempo di qualche giorno fa, il 12 maggio, nella quale ci spiega che la norma è chiara ed efficace - questa sull'Albania e via dicendo -, è stata fortemente voluta dal Ministero dell'Interno e questo pure ci fa piacere. E poi, collega Molteni, lo sa cosa aggiunge? Dice che potrà essere ulteriormente migliorata in Parlamento grazie ad alcuni emendamenti ad hoc. Cioè, non solo si mette la fiducia, non solo si fa un decreto, non solo si mette la fiducia che fa fuori tutti gli emendamenti, ma - caso in questa legislatura credo storico - non c'è stata neanche una proposta di riformulazione degli ordini del giorno, che sono l'unica componente che ci rimane per poter interloquire con il Governo e chiedere degli impegni. C'è stato un parere contrario netto a tutti gli emendamenti, anche a quelli - e ci arriverò tra poco -, per esempio, che chiedevano semplicemente di darci informazione sull'andamento di una vicenda che è torbida fin dall'inizio; di dirlo al Parlamento, non a noi e, come ha spiegato benissimo il collega Orfini, saremo costretti a farlo poi attraverso l'accesso agli atti, gli altri modi che ci sono. Ma non si capisce perché un parlamentare debba essere ridotto a questo e il Governo non si impegni, perlomeno, a dare conto al Parlamento di un'iniziativa, di un decreto-legge, dell'esito di un decreto-legge, che comporta quello che comporta, dal punto di vista della spesa economica, ma anche dal punto di vista dell'utilizzo della struttura, del personale impiegato.
Insomma, signor Sottosegretario e colleghi, festeggiamo un anno di questo centro con un decreto che consenta, finalmente, di metterci qualcuno. Perché, da un anno a questa parte, abbiamo girato intorno, abbiamo portato avanti e indietro le persone come se fossero sacchi di patate, peraltro attraverso il mare, e alla fine non riuscivate a metterci dentro nessuno. Vi siete dovuti inventare questo decreto, che trasforma in CPR tutta la struttura, per riuscire a metterci dentro qualcuno. Complimenti. Se questa è l'unica necessità e urgenza che sta alla base delle esigenze di decreti, capiamo che l'urgenza forse era quella di fare in modo che arrivaste prima della Corte dei conti. Però, non credo che possa essere un'esigenza legata ai criteri di costituzionalità che prevede la nostra Carta costituzionale.
Peraltro, le dico, signor Sottosegretario, che l'immagine, come è stato anche raccontato nel dibattito di oggi, di persone con le fascette ai polsi, perfino per andare al bagno o per mangiare, è un'immagine che fa veramente vergogna. Non vorrei che ci fossimo dimenticati che l'epoca dei ceppi - che si mettevano alle persone per farle vedere alle televisioni quando passavano una volta ammanettati, ovviamente non condannati definitivamente, soltanto magari indagati - ringraziando Dio, almeno quella ce la dovremmo essere messa alle spalle. Riprodurre questo meccanismo di questa gente che viene caricata dentro la nave con i laccetti ai polsi e che, per tutto il viaggio, viene lasciata in queste condizioni, non è solo disumano è, a mio avviso, anche vergognoso.
Insomma, tutta questa manfrina, questa roba che avete messo in piedi, signor Sottosegretario e colleghi della maggioranza, serve sostanzialmente per rinchiudere non più… anzi, meno di 50 persone. Cioè, tutta questa sarabanda che sta in piedi da un anno, con tutto quello che ha comportato, con l'attacco ai tribunali, con tutto quello che volete, è servita per mettere dentro meno di 50 persone, che - come hanno spiegato benissimo i colleghi intervenuti prima di noi - non prevedeva nessuna esigenza di portarli in Albania. Perché i CPR, com'è noto, non si trovano nella condizione nella quale si trovano le carceri. Quindi, posti, tendenzialmente, nei CPR ci sono, tant'è che voi in Albania non ci avete portato, come avevate spiegato, quelli che raccoglievate in mare e li portavate direttamente in Albania per poi fare le verifiche e via dicendo. No, li avete presi dall'Italia e li avete deportati in Albania, salvo il fatto che poi magari saremo costretti a riportarli in Italia per poterli espellere… quelli che potranno essere espulsi.
Voglio aprire e chiudere una parentesi, rivolgendo una parola anche ai miei colleghi del centrosinistra, del quale io ho sempre fatto parte. Adesso, noi ci possiamo fare tutti i film, ma non è che i CPR se li è inventati il centrodestra, però. Non è che la gestione dei CPR, che è uno scandalo, è legata soltanto a tre anni a questa parte. I CPR hanno una storia e una responsabilità anche del centrosinistra nel loro pensamento, che magari era anche un'idea geniale, sotto un certo punto di vista, ma anche in una gestione, diciamo, degenerata, che sicuramente non nasce l'altro ieri. Questo perché, se uno è statista è giusto che riconosca i propri errori, magari anche uno che non è uno statista, ma un semplice deputato, sarebbe utile che almeno la memoria la mantenesse.
Sono quindi persone che tendenzialmente devono essere portate in Albania, perché va verificato se possono essere espulse, ma poi - se non ho capito male - per essere espulse devono ritornare in Italia. Anche questo, dal punto di vista del conto economico di tutta questa operazione, è francamente assai incomprensibile.
C'era il famoso argomento della deterrenza - lo ricordava anche qui qualche collega che è intervenuto -, perché signor Sottosegretario certe volte sono convinto che, se fosse stato vicino alla Presidente del Consiglio quando ha detto questa cosa, avrebbe reagito come Giorgetti, ieri, quando la Presidente del Consiglio, a un certo punto, ha parlato dello spread. Infatti, sostenere che questo centro in Albania avrebbe avuto la grande forza di creare deterrenza nei confronti di quelli che vogliono venire in Italia - quindi, non sarebbero venuti perché sapevano che sarebbero stati mandati in Albania - non è solo una barzelletta, è una cosa che chi si occupa di queste questioni sa perfettamente che si poteva risparmiare; nelle cose che lascia nel corso della propria storia politica una cavolata di questo tipo se la poteva tranquillamente risparmiare, tant'è che tutti i dati dimostrano che, ovviamente, non è servito a nessuna deterrenza e che le persone continuano ad arrivare. Del resto, la gente che fa i viaggi della disperazione di quel tipo figurati se si pone il problema di dire “no, ma chissà, mi mandano in Italia o in Albania? No, allora, non parto”.
Signor Sottosegretario, lei conosce questa materia meglio di me e sa perfettamente che questa è una idiozia totale, che ovviamente non ha funzionato e che ha determinato la necessità di mettere lì persone che, per l'appunto, vengono allontanate dall'Italia.
Ma qui si apre il capitolo dello spreco delle risorse. E qui è incomprensibile, signor Sottosegretario, glielo chiedo: ma siete sinceramente convinti - e, ormai, sono convinto che non siete sinceramente convinti, anzi siete consapevoli del contrario - che tutto questo non sia un gigantesco spreco fondamentalmente finalizzato - ce lo dobbiamo dire - alla campagna elettorale per le europee? Perché a questo serviva. Guardi, le dico di più: non so cosa sarebbe successo se Salvini si fosse inventato una cosa del genere in campagna elettorale. Eppure Salvini ce ne ha fatte vedere parecchie nella sua vita. Che cosa si sarebbe scatenato? Non so che cosa sarebbe potuto succedere. C'è il fatto però che, chiaramente, viene messa in campo un'operazione che costa un miliardo. Poi non si capisce, lo vedremo, anch'io sono convinto che costerà molto di più, perché, per esempio, i viaggi di andata e ritorno che hanno fatto buca perché i tribunali non hanno convalidato le cose, quelli sono già nel conto del miliardo o sono aggiuntivi? E tutti quelli che si faranno sono nel conto o sono aggiuntivi? Ho finito, bene. Nonostante il fatto che non abbia voce, signora Presidente, il problema mio è…
Va bene, comunque, il tema è questo: abbiamo pagato un grande spot elettorale che non so neanche se abbia dato i risultati che ci si aspettava, ma che ci ha messo letteralmente nei guai, e il fatto che non si siano accolti neanche degli ordini del giorno per dirci esattamente, tra sei mesi, quali saranno gli effetti di questa operazione che avete messo in campo è un fatto, penso, di una gravità unica, che segna anche il disprezzo verso il denaro pubblico. Mi lasci anche concludere, visto che stavo leggendo le parole interessanti che il Presidente del Senato ha rilasciato adesso in un convegno alla Sala Zuccari a proposito delle carceri. Noi avevamo fatto una proposta. Avevamo chiesto: visto che, comunque, vorreste costruire alcune carceri (e compagnia bella) e sappiamo bene quali sono i tempi e visto che abbiamo un problema di sovraffollamento nelle carceri, dove ci sono, se non sbaglio, almeno 2.500-2.600 detenuti, invece di proseguire in questo fallimentare progetto, che costerà comunque l'ira di Dio, ma perché non fate in modo che i detenuti, che sono nelle carceri italiane di nazionalità albanese, possano essere trasferiti in queste strutture (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe) e avere anche l'occasione, magari, per i familiari, per gli incontri, di avere tutta una serie di semplificazioni che in Italia sono complicazioni?ROBERTO GIACHETTIPRESIDENTE. Concluda, onorevole.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Ho finito, Presidente. Non lo fate semplicemente, perché non c'è alcun aspetto di ragionevolezza che possa migliorare una situazione che non ha alcuna ragionevolezza e che voi avete voluto, sapendo che non aveva alcuna ragionevolezza (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).
FILIBERTO ZARATTIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zaratti. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, signora Presidente. Signor rappresentante del Governo, colleghi e colleghe, viviamo in un'epoca di grandi cambiamenti globali e le migrazioni sono uno degli aspetti più evidenti, più importanti di questi cambiamenti. Ma perché così tante persone al mondo migrano? Perché cambiano la loro vita, partono dalle loro case per andare in un'altra parte del mondo? Sono persone che scappano dalla fame, dai cambiamenti climatici, dal deserto che avanza. Sono persone che scappano dalle guerre.
Queste sono le ragioni per cui tante migliaia, centinaia di milioni di persone si spostano, cercando un futuro per se stessi e per i propri figli. Queste sono le ragioni e queste sono le persone che cercano di venire in Italia. Guardate che questo fenomeno delle migrazioni riguarda non soltanto i Paesi che una volta si chiamavano del “terzo mondo” - quei migranti che tanto vi spaventano -, ma anche il nostro Paese, anche l'Italia: dal 2011 al 2023 sono stati 550.000 i giovani che sono andati via dall'Italia. Soltanto lo scorso anno, 156.000 italiani sono andati all'estero, a fronte di 66.000 migranti che sono venuti in Italia. Questo è un Paese di emigranti, signor Sottosegretario! Questo è ancora un Paese di emigranti! E sapete, secondo il CNEL, qual è il danno corrispondente ai ragazzi e alle ragazze che vanno via dal nostro Paese? Sono 550.000, dal 2011 al 2023, i ragazzi dai 18 ai 34 anni che vanno via dall'Italia, per un danno stimato dal CNEL di circa 134 miliardi. Di questo non vi interessate, di questo a voi non interessa nulla, perché la battaglia che fate sulla questione dei migranti è ideologica (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) e serve soltanto a strappare consenso; tanto è vero che, da quando siete arrivati al Governo di questo Paese, avete fatto 9 decreti per affrontare il problema dei migranti, di cui 3 sull'Albania. Questo sta a significare che, ogni volta che il vostro Governo, secondo voi, è in imbarazzo o è in difficoltà, tornate sulla questione dei migranti per cercare di acquisire consenso. Ma guardate che questo sistema non funziona, perché la verità viene a galla, perché i numeri sono quelli che diciamo noi e sono sotto gli occhi di tutti.
Avete paragonato e trasformato i migranti in delinquenti. Voi li trattate peggio dei detenuti del nostro Paese. Queste persone che arrivano in Italia non hanno commesso alcun reato né lontano da qui né in Italia! Sono persone che non c'entrano niente con i reati. Questo lo dovete dire, lo dovete riconoscere! Queste persone non hanno commesso alcun reato, perché entrare, anche clandestinamente, in Italia, le comunico, signor Sottosegretario, è una sanzione amministrativa (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Non si può andare in galera, perché si entra clandestinamente in Italia! È una sanzione amministrativa. E voi, queste persone, le trattate peggio dei detenuti, cosa già abbastanza difficile in Italia, perché sappiamo qual è lo stato delle nostre carceri. Queste persone vengono recluse nei CPR senza avere alcun diritto, senza poter parlare con i loro legali, senza poter comunicare con le loro famiglie e senza poter parlare con il Garante dei detenuti. Infatti, tutti i nostri emendamenti erano tesi a fare in modo che, in questi nuovi centri di detenzione - perché tali sono - in Albania, ci potessero essere l'assistenza psicologica e il rappresentante del Garante dei detenuti e potesse essere assicurata l'assistenza legale, ma sono stati tutti costantemente bocciati. Queste persone, secondo voi, non hanno alcun diritto e hanno diritti minori addirittura dei detenuti. Questa non può essere la politica di un Paese civile, di un Paese come il nostro. Ma che la vostra battaglia sia una battaglia totalmente ideologica è data anche dal fatto che, secondo recenti notizie di stampa, l'Italia ha spedito una lettera di protesta alla Corte europea dei diritti dell'uomo, proprio quei giorni passati, per protestare sul fatto che le sentenze della Corte europea erano basate su un eccessivo garantismo nei confronti dei migranti. Ora, mi sembra che vi vogliate caratterizzare come la “maggioranza del garantismo” (lo dico anche ai colleghi di Forza Italia). E allora questo garantismo deve valere per tutti meno che per i migranti, i quali addirittura sono accusati di essere oggetto di eccessivo - lo ripeto - eccessivo garantismo da parte della Corte?
Vorrei ricordare che la Corte è l'organismo che tutela la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Non stiamo parlando di sciocchezze, e penso che, se voi avete un'idea del garantismo - lo dico ai colleghi di area liberale -, dovete avere il coraggio di alzarvi in piedi in quest'Aula e protestare contro il trattamento disumano al quale sono destinati i migranti nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), non degno di un Paese civile, non degno di un Paese che nella sua storia ha un personaggio come Cesare Beccaria, che dovreste rileggere… che dovreste rileggere.
Voglio anche dare un'altra piccola informazione: ma vi pare possibile che la regione Calabria prima si è costituita parte civile sul naufragio di Cutro e poi si è ritirata su istanza del Vicepremier Salvini, che dovrebbe fare ben altro nel suo Paese, piuttosto che occuparsi di queste cose? Ma vi sembra che questa non sia una vergogna, che la regione Calabria prima si costituisce e poi, su pressioni politiche, ritira la costituzione? Novantaquattro morti, 35 minori, una vergogna per il nostro Paese, e adesso anche questo, anche questo sfregio da parte della maggioranza di centrodestra.
Guardate, vorrei ricordarvi che è necessario che ci sia un'assunzione di responsabilità sulle grandi questioni. Avete speso un miliardo di euro dei cittadini e non bastano neanche quelli. Durante la discussione degli ordini del giorno abbiamo sottolineato come avete regalato 2 motovedette alla Guardia costiera dell'Albania fuori sacco, come se i soldi dati fuori sacco dal Governo si potessero dare. Altri 6 milioni, per non contare tutti quelli che state spendendo per fare su e giù dall'Adriatico, per tenere in questo momento meno di 50 migranti nei centri di Albania.
La vostra è pura ideologia, è odio nei confronti dei diritti delle persone, è voler sopprimere i diritti delle persone costantemente, e penso che questo può diventare una vergogna del nostro Paese. Dovete cambiare perché quelle persone non hanno fatto nient'altro che cercare di trovare un lavoro, di cercare una sistemazione per se stessi e per i propri figli, assicurare loro una degna e sicura istruzione. Guardate, voglio ricordarvi - e ci tengo in modo particolare - le parole della collega Ghirra, che ha detto in discussione generale. Ve le ripeto: “È evidente che dei migranti non vi importa niente, quanto piuttosto vi interessano gli accordi con tiranni e aguzzini”.
Ve le leggo specificatamente così, in qualche modo, vorrei che l'italiano fosse chiaro: “(…) vi interessano piuttosto gli accordi con tiranni e aguzzini. Non solo avete reiterato il Memorandum con la Libia, stretto accordi con la Tunisia, finanziato i trafficanti di persone della Guardia costiera libica, ma vi siete macchiati di una colpa gravissima, riportando a casa, su un volo di Stato e con tutti gli onori, il generale Almasri, il torturatore, lo stupratore di bambini, riconosciuto da tante vittime come il loro aguzzino” (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Ecco, sottoscrivo queste parole. La Presidente del Consiglio ci ha omaggiato tempo fa della dichiarazione che avrebbe inseguito i torturatori e coloro che trafficano esseri umani su tutto il globo terracqueo. Ecco, siamo riusciti a catturarne uno, anche per caso, in verità, e lo abbiamo mandato via con tutti gli onori. Questa è la destra e queste parole lo testimoniano (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).ANTONIO D'ALESSIOPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Alessio. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)ANTONIO D'ALESSIO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente, per esprimere subito un voto contrario per una serie di ragioni che sono state già argomentate da noi e dagli altri gruppi dell'opposizione, oggi in Aula e non soltanto oggi. Questo dell'immigrazione è un tema che andrebbe affrontato con grande attenzione, con grande sensibilità, ma soprattutto con una visione; invece è diventato, in realtà, il modo per esprimere una posizione ideologica da parte del Governo, questo è fin troppo evidente. Governo che non ha affatto le idee chiare su come affrontare il tema; ha solo le idee chiare rispetto a quale messaggio deve fare arrivare nella comunicazione, cioè: “noi risolveremo il problema dell'immigrazione con grande fermezza”.
Questo è l'obiettivo, in realtà, del provvedimento, questo è l'obiettivo di tutto quello che gira intorno alla vicenda che oggi stiamo esaminando. In realtà non è così, il Governo non risolverà il problema, non sta risolvendo il problema con fermezza e non ha idea - in questo momento brancola nel buio - di come apportare dei correttivi, di come condurre su un binario di risoluzione un problema che non è facile da risolvere, questo con onestà intellettuale dobbiamo dirlo, ma oggettivamente il Governo sta brancolando nel buio.
È invece un argomento, come dicevo prima, che andrebbe trattato in una maniera organica, con idee chiare, laddove invece, ripeto, il Governo interviene a raffica, con l'ottavo provvedimento che ha ad oggetto il tema dell'immigrazione. Può mai essere condivisibile e razionale tutto ciò, con la trasformazione della destinazione di un costosissimo sito e con idee e progetti di risoluzione del problema che cambiano di continuo? Quindi, questa vicenda diventa simbolo di una politica irrazionale e incapace di tracciare una prospettiva nella risoluzione dei problemi.
Sotto il profilo giuridico, siamo in attesa delle decisioni della Consulta, perché noi abbiamo già evidenziato, assieme ad altri colleghi, che ci sono dei profili di incostituzionalità del provvedimento, che verranno a nostro avviso al pettine. L'articolo 13 della Costituzione prevede una riserva di legge laddove, con riferimento alle libertà, chiude ogni spazio per restrizioni, ispezioni, perquisizioni, detenzioni, che possono essere poste in essere soltanto con atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi previsti dalla legge, con tutte le garanzie che non vengono assicurate nella fattispecie.
Questa norma, Presidente, genererà un contenzioso, e un Paese serio, invece, offre certezza in ordine ai contenuti delle garanzie che devono essere assicurate ed evita il contenzioso successivo. Già sappiamo bene che le nostre aule di giustizia sono ingolfate, figuriamoci un po' se si scatena un contenzioso in ordine a questa vicenda, ed è evidente il contrasto con i principi e gli obblighi previsti dal diritto internazionale.
Si calpesta l'articolo 24 della Costituzione, che garantisce a tutti di poter agire in giudizio per la tutela dei propri interessi, cosa che, nella vicenda che ci occupa, è totalmente non garantito. Questo come profilo giuridico. Poi c'è un profilo umano, che è quello che dovrebbe essere al centro di tutte le nostre discussioni, che viene totalmente trascurato nei confronti di chi vive stati di fragilità, dei bambini. E la cosa più amara, ne parlavamo prima con i colleghi e con le colleghe, è che l'atteggiamento che hanno avuto oggi il Governo e la maggioranza nei confronti delle proposte versate negli ordini del giorno è stato veramente stigmatizzabile e ha generato amarezza in tutti quanti noi (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).
Noi abbiamo, sostanzialmente, con tanti ordini del giorno provato a chiedere al Governo di adottare opportune iniziative per escludere dai trattamenti presso i CPR donne in gravidanza, genitori singoli con figli minori, persone che siano state vittime di atti di violenza. Abbiamo provato a chiedere al Governo di impegnarsi con quel - devo dire tra virgolette - “banale” strumento dell'ordine del giorno, che viene trascurato poi nelle settimane successive, anche nel momento in cui viene approvato dal Governo, abbiamo provato a sottolineare la necessità di monitorare che cosa succedesse in quella struttura in Albania.
Abbiamo chiesto maggiore trasparenza, di riferire alle Camere, con altri ordini del giorno. Nulla, nulla, nulla, una chiusura totale che non si è mai verificata in altri argomenti, in altri settori, in altre materie e per altri provvedimenti. Brutta, brutta cosa.
Sotto il profilo umano, il Governo ha sbandierato fermezza, ma, sostanzialmente, ha manifestato freddezza verso i profili umani che venivano sollecitati in ordine all'argomento. C'è necessità di un punto di equilibrio tra l'ordine, la giustizia, la regolarità delle posizioni, che anche noi vogliamo, non è che qui si vuole un indiscriminato trattamento o una gestione poco regolarizzata delle posizioni dei migranti. Il problema è il punto di equilibrio che deve essere raggiunto con la tutela dei diritti umani che caratterizza i Paesi civili.
E poi, Presidente, l'aspetto economico: i dati sono impietosi. Si crea una spesa che rappresenta una cifra importante, che si aggira intorno al miliardo. Questo non per risolvere un problema, ma per dare l'impressione di aver affrontato il problema. Ma un provvedimento deve avere anche una razionalità economica, o no? In maniera molto più schematica: c'è una prospettiva costi-ricavi, un quadro comparativo costi-ricavi, che deve caratterizzare una spesa pubblica? Per quante persone viene spesa quella ingente somma? Per poche decine, ma nella comunicazione si tenta di far emergere che si sta risolvendo il problema immigrazione. Questo, secondo noi, non è un modo responsabile di fare politica e di porsi anche davanti al Paese con una campagna elettorale permanente, sostanzialmente. Già dal Protocollo con l'Albania, a nostro avviso, era evidente la mancanza di visione e il respiro corto di questa impostazione.
Oggi viviamo l'ennesimo tentativo di riciclare quell'immobile, quella struttura e di dare un senso alla struttura stessa. Anche noi, Presidente - lo ripeto -, siamo per la sicurezza, tutti siamo per la sicurezza, ma essa va raggiunta attraverso il rispetto della persona umana, la compatibilità con i principi giuridici e anche - perché no? - della razionalità economica. In tutto questo non c'è nulla di questi principi. Per questo il nostro voto sarà assolutamente contrario (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).PINO BICCHIELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bicchielli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (ASCANI Anna)PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, signor Sottosegretario, riprendiamo finalmente il controllo dei confini: non l'ha detto un pericoloso esponente politico di un partito di estrema destra o di qualche autocrazia, lo ha detto il Premier laburista moderato Starmer, presentando un piano per ridurre gli ingressi di stranieri in Gran Bretagna, che, peraltro, vorrei ricordare, con il requisito della buona conoscenza della lingua inglese, rischia di penalizzare anche gli studenti italiani intenzionati a recarsi in Inghilterra per trovare lavoro, per andare a studiare.
Quali sono le considerazioni che possiamo trarre da questa frase? Fondamentalmente, che il problema migratorio non appartiene a una fantomatica retorica estremista, ma è un problema reale, percepito con chiarezza dalla popolazione e destinato a divenire soverchiante in tutto l'Occidente. Non è pensabile assorbire la pressione migratoria da tutte le aree svantaggiate del mondo. È necessario, invece, individuare una strategia complessa per arginare il flusso e attivare politiche di sostegno alle aree in difficoltà, agendo al contempo a livello nazionale, bilaterale ed europeo, correggendo e affinando tutti gli interventi. È quello che sta facendo il Governo Meloni, indicando una via anche per gli altri Paesi.
L'accoglienza indiscriminata non è una soluzione, ma è complicità e sostegno ai trafficanti di esseri umani e agli sfruttatori delle reti di microcriminalità. L'accoglienza indiscriminata è ipocrisia mascherata da benevolenza. Le condizioni meteorologiche favorevoli hanno determinato un aumento degli sbarchi: solo negli ultimi giorni abbiamo più di 1.000 arrivi. I dati relativi al 2025, tuttavia, risultano in linea con quelli dello scorso anno. Si contano, appunto, 19.000 arrivi, di cui un terzo di nazionalità bengalese. L'analisi della nazionalità degli stranieri sbarcati nel corso dell'anno evidenzia una netta prevalenza di cittadini provenienti dall'Asia e dall'Africa orientale, a fronte di un numero inferiore di individui provenienti, invece, dall'Africa subsahariana e dalla Tunisia. Quindi, la maggioranza di questi immigrati arriva dal Bangladesh, dal Pakistan, dall'Eritrea, dall'Egitto, dalla Siria, dall'Etiopia. Il fronte, quindi, è sempre più ampio e si affaccia su Paesi in guerra, aree di instabilità o che versano in condizioni economiche critiche. E il fenomeno è sempre meno gestibile per i Paesi di destinazione.
Nel frattempo, si segnala un nuovo trasferimento di migranti presso il centro di permanenza per i rimpatri in Albania: 28 persone sono state trasferite venerdì scorso, portando a 43 il numero totale di individui ospitati nella struttura. La questione, come sappiamo benissimo, è stata affrontata anche nel corso del vertice intergovernativo Italia-Grecia. Infatti, la nostra Premier Giorgia Meloni ha dichiarato, al termine del vertice con il Primo Ministro greco, che - cito testualmente - siamo d'accordo sull'idea che per affrontare una materia che è estremamente complessa servano anche soluzioni innovative.
Quindi soluzioni innovative, perché non è possibile rimanere inermi e freddi alla notizia di due bambini, di 3 e 4 anni, morti di stenti su un gommone rimasto per giorni alla deriva nel Mediterraneo centrale, prima di essere soccorso dalla nave umanitaria Nadir. Colleghi, noi possiamo tappezzare il mare di navi, di boe, di salvagenti, ma finché la disperazione porterà queste persone a partire con mezzi di fortuna, con ogni mezzo, senza alcuna precauzione, gli incidenti continueranno a capitare, solo che a noi resterà per sempre la responsabilità di aver potuto evitare quelle partenze.
Quindi, le polemiche scomposte, le questioni pregiudiziali, gli attacchi sui costi del centro in Albania sono del tutto irrilevanti. Il punto nodale è decidere se stare dalla parte dei trafficanti o dalla parte degli esseri umani; se si intende agire da Occidente maturo, consapevole delle opportunità che può offrire e dei limiti che deve imporre, capace di definire programmi di cooperazione internazionale innovativi e proficui per entrambe le parti - come, ad esempio, il Piano Mattei per l'Africa -, o perseverare nel complesso di superiorità in base al quale a certi migranti, per origine, etnia o altro, è giusto sia assegnato il destino di finire, nella migliore delle ipotesi, vorrei ricordarlo, nelle mani delle organizzazioni criminali e travestire tutto questo di magnanimità.
Quindi, i contenuti del decreto-legge, che oggi stiamo esaminando in questa Assemblea, sono noti. Si tratta di un intervento normativo circoscritto, volto a prevedere che una parte del centro realizzato in Albania sia destinato al centro di permanenza per i rimpatri. Conseguentemente, si prevede che i migranti già trattenuti in uno dei centri di permanenza per i rimpatri - i cosiddetti CPR - presenti in Italia possano essere trasferiti in questa nuova struttura. La sentenza emessa dalla Corte di cassazione lo scorso 8 maggio, che ha ritenuto legittimo il trattenimento di uno straniero nel centro per il rimpatrio in Albania, supera incertezze e questioni interpretative. La struttura albanese è equiparabile a tutti gli effetti ai centri italiani e la procedura d'asilo per il migrante che ne fa richiesta può essere svolta anche nel CPR albanese, senza che questi faccia ritorno in Italia.
Signora Presidente, mi avvio alle conclusioni e annuncio, comunque, il voto favorevole di Noi Moderati al provvedimento al vaglio dell'Assemblea. Ci tengo a ricordare che la gestione dei flussi migratori è una delle priorità dell'azione politica di questo Governo e di tutta la sua maggioranza. Ha rappresentato uno dei punti cardine del programma elettorale sulla base del quale abbiamo ricevuto consenso e mandato a governare il Paese.
Ma ai colleghi dell'opposizione intendo far notare che regolare l'immigrazione non è una questione di solidarietà, è una questione di umanità. Non sono altruista e caritatevole se aiuto una persona in difficoltà quando avrei potuto evitare che si mettesse in pericolo. Questo concetto, signora Presidente, deve essere chiaro e rappresentare il discrimine per le politiche che siano davvero rispettose e sostenitrici dei diritti umani (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare e del deputato Deidda).ALFONSO COLUCCIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.
ALFONSO COLUCCIALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Presidente, una cosa è ormai certa: con Giorgia Meloni ogni diretta Facebook è una nuova bugia, una bugia agli italiani. Parliamo dei centri in Albania. Lei disse: funzioneranno! Ecco, vittima lei stessa, sopraffatta dalla sua propaganda, con quella dichiarazione certificò il fatto che non funzionavano, come non funzionano, ed è il motivo per cui siamo qui oggi con questa nuova modifica al Protocollo Albania. Ormai Giorgia Meloni è chiusa nel bunker della sua stessa comunicazione. TikTok è diventato il CPR di Giorgia Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Un miliardo di euro - un miliardo di euro - riesce a investire in questa operazione, un miliardo di euro quando i cittadini italiani non riescono ad arrivare a fine mese, ben il 61 per cento dei cittadini italiani dice di non riuscire ad arrivare a fine mese, il potere d'acquisto dei salari si è ridotto del 10 per cento e abbiamo oltre 4 milioni di lavoratori poveri in regola. E Giorgia Meloni dice “no” al salario minimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Dice “no” e butta un miliardo di euro in questa operazione invece che investirli in sicurezza per gli italiani in Italia, in scuola e in istruzione. Ed è per queste ragioni che ho presentato io personalmente un esposto alla Corte dei conti per verificare, come io ritengo, l'esistenza di un grave danno erariale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ebbene, l'abbiamo sentita qualche giorno fa al Senato dire “io rimpatrierò il 25 per cento delle persone accolte in Albania”. Ma il 25 per cento di 43 persone è pari a 10 (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Voi capite la strategia comunicativa? La Presidente avrebbe dovuto dire “rimpatrierò 10 persone”, invece dà una comunicazione falsa e fuorviante: il 25 per cento. Ma gli italiani sanno che nei primi 4 mesi del 2025 in Italia sono arrivati ben 19.000 migranti e che nell'era Meloni ne sono arrivati e sbarcati in Italia oltre 250.000. Parliamo qui di 10 migranti. È un fallimento totale. L'Italia di Giorgia Meloni riesce a rimpatriare non più del 10 per cento, quando la media europea è di molto, molto superiore.
Presidente, questa è una farsa perché nessuno riesce a spiegare perché un migrante, che oggi si trova in un CPR in Italia, debba essere dall'Italia portato in Albania, poi dall'Albania riportato in Italia al fine di essere dall'Italia rimpatriato. Ma qualcuno mi spiega perché dobbiamo pagare questi biglietti di andata e di ritorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? È tutto a carico e a spese degli italiani. Ma perché non organizzate un charter dall'Italia e non li rimandate nei loro Paesi dall'Italia senza questa manfrina che vi siete inventati? Farsa! Una farsa e anche una grave vergogna per l'Italia.
Ricordiamo il caso Almasri, il generale libico verso il quale la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato internazionale d'arresto per gravi crimini contro l'umanità e addirittura per stupro di bambini. Ebbene, Giorgia Meloni l'ha rimandato in Libia con un aereo di Stato a spese degli italiani sotto la bandiera tricolore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ricordiamo cosa è accaduto in quest'Aula quando il Ministro Nordio e il Ministro Piantedosi hanno riferito. Ebbene, Nordio diceva: il mandato è irregolare. Come se competesse al Ministro della Giustizia un sindacato sulla legalità formale dell'atto della Corte penale internazionale! L'altro, il Ministro Piantedosi, tra l'altro contraddicendosi l'uno con l'altro, disse - sarebbe ridicolo se non fosse tragico -: Almasri è talmente pericoloso che lo dobbiamo rimandare a casa.
Ma è incredibile. Una persona pericolosa deve essere messa in galera, non deve essere rimandata a casa. Ma è incredibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ora scopriamo dai giornali - da un giornale questa mattina - che il Governo italiano avrebbe mandato, su richiesta della Corte penale internazionale che ha chiesto giustificazioni per la mancata esecuzione del mandato di arresto, una lettera, inviata dall'ambasciatore libico al nostro Ministro degli Affari esteri, Tajani, nonché Vicepresidente del Consiglio e segretario di Forza Italia. Con questa lettera, inviata il 20 gennaio, prima che scadesse il termine di 48 ore per convalidare l'arresto - si era ancora in tempo per fermare Almasri in Italia e consegnarlo alla giustizia internazionale -, l'ambasciatore libico avrebbe chiesto al Governo italiano di rimpatriare il generale Almasri perché avrebbe gradito che il processo fosse istruito in Libia. Ma questo è gravissimo! Perché, Presidente, dire il falso non vuol dire solo dire una cosa contraria alla realtà, ma vuol dire anche nascondere la realtà e io mi chiedo perché noi dobbiamo apprendere dai giornali oggi questa notizia quando il Ministro Nordio (Ministro della Giustizia), il Ministro Piantedosi (Ministro dell'Interno), il Ministro Tajani (Vicepresidente del Consiglio dei Ministri) e Giorgia Meloni (Presidente del Consiglio dei ministri) non hanno riferito al Parlamento di questa lettera. Questo è gravissimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! L'Italia non era mai scesa così in basso e noi su questo chiederemo chiarimenti a quest'Aula parlamentare da parte del Governo. Venga la Presidente del Consiglio a riferire!PRESIDENTE (COSTA Sergio)ALFONSO COLUCCI (M5S). Ritenevamo che col caso Santanche' si fosse arrivato al termine più basso, una Ministra accusata di aver approfittato della cassa integrazione COVID per fini personali, ma che è ancora lì. Evidentemente ricatta la Presidente del Consiglio perché è ancora al suo posto. Ma con il caso Almasri, che si lega direttamente al fenomeno migratorio in Italia, abbiamo raggiunto davvero il punto più basso. Sono solo bugie, sono solo spot e con questo dell'Albania si manda un messaggio, uno spot di simbolismo punitivo. È una forma di simbolismo punitivo con il quale Giorgia Meloni strizza l'occhio alle frange più estreme della destra italiana ed europea, con ciò svelando che questi provvedimenti hanno esclusivamente una funzione propagandistica. Ci avviciniamo alle elezioni amministrative, per cui il “decreto Albania” serve alla propaganda di Fratelli d'Italia, il “decreto Sicurezza” serve alla propaganda della Lega, il “decreto Cittadinanza” serve alla propagandina di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Questi provvedimenti non hanno una sostanza, non esprimono una visione unitaria e organica dello Stato. È solo un modo con il quale il Governo e le forze di maggioranza mettono le mani nelle tasche degli italiani, facendosi pagare la propria propaganda elettorale. È una truffa. È una truffa politica, giuridica e costituzionale.
Presidente, abbiamo visto la Presidente del Consiglio, Meloni, dietro uno schermo, guardare l'intervento, la riunione dei volenterosi. Avevamo Starmer, avevamo Macron, avevamo Merz e avevamo Zelensky. Lei, dietro uno schermo. Ma, io mi chiedo, pagherà anche il biglietto per assistere allo spettacolo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Un'Italia marginale, un'Italia ai margini del panorama internazionale. Presidente, questa è una vergogna! Una vergogna nazionale, una vergogna internazionale! Per queste ragioni, noi diremo sempre “no” al Governo Meloni e alle destre - destre - al potere, così come diciamo “no” a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!ANDREA GENTILEPRESIDENTE. Prima di dare la parola, salutiamo le ragazze e i ragazzi, le docenti e i docenti dell'Istituto professionale “Fondazione Opera Sacra Famiglia” di Pordenone, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Grazie di essere qui. Benvenuti a Montecitorio (Applausi)!
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gentile. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)ANDREA GENTILE (FI-PPE). Grazie, Presidente! Presidente, colleghi, fin dal suo insediamento, l'attuale Governo ha posto al centro dell'agenda politica due temi fondamentali: la giustizia e la sicurezza. La giustizia e la sicurezza rappresentano alcune priorità su cui si è concentrato, attentamente, questo Governo, in due anni e mezzo di legislatura. L'immigrazione irregolare costituisce una piaga dilagante, che va contrastata attraverso un lavoro quotidiano e costante, che deve contribuire a ridurre drasticamente l'annoso fenomeno degli sbarchi sulle coste italiane, con migliaia di persone costrette a lasciare la propria terra d'origine e costrette a lasciare Paesi devastati dalla guerra e dalla fame. È un fenomeno molto serio che va affrontato con delle politiche di largo respiro, molto serio. È un fenomeno sul quale non bisogna scherzare. Ma è da monitorare attentamente in tutti i suoi dati, in tutte le sue statistiche, in tutte le sue declinazioni, per comprendere, fino in fondo, il significato profondo che questi flussi migratori comportano e le storie che sono dietro ciascuna persona, che fa un viaggio della speranza per salvarsi, molto spesso, da scenari di guerra, da scenari di fame e da scenari di sofferenza.
Alcuni dati: il 2023 è stato un anno record per l'immigrazione clandestina, con 157.000 stranieri sbarcati in Italia e 380.000 ingressi illegali alle frontiere europee; nel 2024, invece, gli sbarchi si sono fermati a 66.000, con un calo netto del 57,7 per cento rispetto al 2023. Queste non sono chiacchiere. Questi sono numeri e i numeri non si interpretano. I numeri sono numeri (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)! Sono di per sé fatto oggettivo, incontestabile, insindacabile e inoppugnabile. Ciò rappresenta un grande risultato per l'operato del Governo, confermato anche dai dati diffusi da Frontex, che evidenziano un calo del 62 per cento del primo trimestre sul 2024.
In questo senso, il Governo è intervenuto attraverso diversi provvedimenti, diversi e strutturati provvedimenti, per incidere su diversi ambiti e diversi profili, in modo da contrastare ampiamente il fenomeno: il decreto ONG che ha stabilito alcune regole per le organizzazioni non governative, relative al soccorso in mare; il decreto Cutro, all'indomani del tragico naufragio in cui hanno perso la vita 94 migranti, tra cui 35 bambini, che viaggiavano su un caicco partito dalla Turchia e inabissatosi a pochi metri dalle coste calabresi. Tale decreto ha previsto un forte inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani, introducendo, altresì, la possibilità di perseguire gli scafisti, anche per i reati commessi nei confronti dei migranti transitanti in acque internazionali, nel tentativo di raggiungere illegalmente il nostro Paese. Ancora, il decreto Migranti, contenente una serie di norme dirette a contrastare e gestire il fenomeno degli sbarchi, che ha introdotto il divieto di ingresso in Italia degli stranieri condannati per lesioni e mutilazioni genitali femminili, anche con sentenza non definitiva.
Ha introdotto - lo voglio ricordare - maggiori controlli sulle domande di visto d'ingresso in Italia e la possibilità per le Forze dell'ordine di procedere ad una verifica immediata, in caso di dubbio sull'età dei migranti che si dichiarano minori, per combattere la pratica dei falsi minori, queste pratiche abusive. Ha previsto, ancora, l'ampliamento delle misure a tutela dei soggetti più fragili e delle donne, nonché misure a sostegno dei comuni interessati dall'incedere dei fenomeni migratori. E, ancora, poi, il decreto Flussi, che si è occupato della gestione dei flussi migratori in Italia, con l'obiettivo di favorire l'immigrazione regolare di lavoratori, attraverso nuove procedure e semplificazioni burocratiche, contrastando, al contempo, gli ingressi irregolari e l'utilizzo abusivo dei flussi regolari.
Si tratta di un provvedimento di grande rilevanza, in cui le quote messe a disposizione si incrociano con il fabbisogno dei vari comparti. Anche qua, voglio ricordare alcuni numeri. Mediante tale decreto, infatti, il limite degli ingressi per i lavoratori stagionali passa da 93.550 a 110.000 unità, privilegiando coloro che provengono da Paesi con accordi di cooperazione attivi. Le quote includono poi 47.000 ingressi per l'agricoltura e 37.000 per il turismo. Sino a giungere, poi, al giorno d'oggi, al decreto Albania, il provvedimento, oggi, alla nostra attenzione, in quest'Aula, che rappresenta un significativo strumento nella lotta all'immigrazione irregolare. È il quinto decreto-legge adottato in materia di immigrazione nel corso di questa legislatura. Con questo provvedimento il numero totale sale a 6, se si va a considerare anche la realizzazione, la ratifica del Protocollo con l'Albania, approvato con legge ordinaria che ha previsto, poi, la realizzazione di due strutture presso le quali possono essere condotti i migranti ai fini della loro identificazione.
La normativa vigente, in particolare, come sapete, prevede che, nelle strutture create su suolo albanese, possono essere inviati i migranti fermati in mare, al di fuori delle acque territoriali italiane, per procedere alla loro identificazione.
Con il decreto-legge si introduce una novità di grande rilevanza, ovvero che possono essere inviati in Albania, nella sola struttura di Gjader, anche i migranti per i quali è già stato disposto il rimpatrio e sono trattenuti nei centri di permanenza italiana. Il transito di questi migranti in Albania non fa venire meno, quindi, la misura già adottata del trattenimento, né produce alcun effetto sulla relativa procedura amministrativa.
Viene, dunque, ampliata la funzione del centro di Gjader, modificandone anche la natura, che non è più soltanto quella di trattenimento temporaneo di migranti, per i quali a seguito di identificazione si deve accertare il possesso o meno del diritto di asilo, ma anche quello di trattenere migranti, per i quali sia già stata accertata la carenza dei requisiti per permanere nel nostro territorio e che, conseguentemente, necessitano di essere rimpatriati. Si specifica, inoltre, che il migrante, destinato al CPR più vicino, possa essere condotto dalla Direzione centrale dell'immigrazione e dalla Polizia delle frontiere a un centro di permanenza per i rimpatri e che, una volta ottenuta la convalida del trattenimento, il migrante può comunque essere trasferito, senza che sia richiesta una nuova convalida.
Viene ampliato, poi, di seguito, il novero dei casi nei quali è possibile trattenere un migrante all'interno dei centri di permanenza. Nello specifico, si prevede che, nel caso in cui sia emesso un provvedimento di trattenimento adottato su un presupposto, cioè sul presupposto che la domanda d'asilo sia stata avanzata al solo fine di ritardare il respingimento, e non venga convalidato, sia comunque possibile adottare un nuovo provvedimento di trattenimento, sulla base di una delle altre motivazioni previste dalla legge. Così come viene ampliato anche il numero attualmente previsto di casi che rendono legittimo effettuare le procedure di riconoscimento direttamente alla frontiera o nelle zone di transito, proprio al fine di evitare possibili pratiche abusive in questo ambito. Oggi ci troviamo, quindi, di fronte a una nuova fase, confortati anche dalla giurisprudenza che si è espressa molto chiaramente sull'argomento e sulla questione. Lo scorso 8 maggio, infatti, è intervenuta - lo voglio ricordare - una rilevante decisione della Corte di cassazione che ha ritenuto legittimo il trattenimento di uno straniero nel centro per il rimpatrio di Gjader, in ossequio al disposto interpretativo in questione. Infatti, la struttura, così come previsto dal decreto, è equiparabile a tutti gli effetti ai centri italiani e la procedura d'asilo, concernente il migrante che ne fa richiesta, può essere svolta nel CPR albanese, senza che questi faccia ritorno in Italia.
Una decisione, quindi, quella della Suprema Corte, che non soltanto conforta, con grande vigore, l'orientamento delle politiche del Governo, ma, ancora, inverte radicalmente l'orientamento dei giudici di merito, secondo cui lo straniero condotto in Albania, una volta chiesta la protezione internazionale, mutava la sua condizione giuridica, non rientrando più tra i soggetti che in esso potevano permanere.
Alle critiche poi mosse dalle opposizioni sul provvedimento e sulle modalità di gestione, voglio ricordare che l'accordo con l'Albania rappresenta uno strumento concreto per tutelare esigenze di sicurezza pubblica.
Il Governo agisce dunque nel rispetto del diritto e della sicurezza dell'intera collettività e va evidenziato che gli orientamenti interpretativi precedenti hanno avuto l'effetto di rimettere in libertà diversi soggetti pericolosi, trattenuti nel centro in Albania in attesa di rimpatrio, a cui è bastato presentare molto spesso una semplice domanda d'asilo per assumere lo status di rifugiato, godendo di ampie tutele, ma senza considerare, però, che, in molti casi, trattasi di soggetti colpevoli di aver commesso crimini efferati: furti, rapine, tentati omicidi e violenze di vario tipo, oltre a quelli che sono risultati, da accertamenti rigorosi, irregolari o identificati con false generalità. Per non parlare poi di quelli sottoposti a misure limitative della libertà personale, in attuazione di provvedimenti disposti dall'autorità giudiziaria.
Come ha ribadito il Ministro Piantedosi, le procedure si sono svolte in piena regolarità, proprio per garantire la sicurezza di tutti, compresa quella dei soggetti condotti nei centri di permanenza. Non c'è stata, dunque, alcuna forzatura procedurale, ma soltanto l'applicazione della legge.
Parole favorevoli sono poi giunte anche dall'Europa che ha riconosciuto, con nettezza, gli accordi con l'Albania come un modello vincente: “Stiamo aprendo alla possibilità per gli Stati membri di istituire hub di rimpatrio nei Paesi terzi. È stato un elemento importante della nostra discussione sulle soluzioni innovative per contrastare con determinazione la migrazione illegale, agendo in cooperazione con i Paesi partner”. Queste le parole della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nei confronti del Protocollo Italia-Albania.
Voglio concludere, dicendo che auspico fortemente l'approvazione di questo provvedimento che segna un passo importante attraverso l'enucleazione di modelli innovativi, ma soprattutto segna un passo importante nel rispetto dell'Unione europea e degli obblighi derivanti dal diritto internazionale per rendere un messaggio chiaro nel dichiarato intento, da parte del Governo, di far sì che la nostra Nazione sia irremovibile nei confronti di chi delinque e in grado di difendere la sicurezza e l'incolumità pubblica dei cittadini onesti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).
Per questo, dichiaro il voto favorevole di Forza Italia al provvedimento in questione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).SIMONA BORDONALIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bordonali. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONA BORDONALI (LEGA). Grazie, Presidente, grazie Sottosegretario Molteni, onorevoli colleghi, vede Presidente, alcuni degli interventi che mi hanno preceduto, gli interventi che ho sentito in discussione generale e anche sugli ordini del giorno, purtroppo sono riusciti ancora a deludermi e a sorprendermi.
Abbiamo affrontato più volte in quest'Aula e in Commissione il tema dell'immigrazione e devo dire che dalla sinistra ne ho sentite veramente di tutti i colori, ma mai come in questi giorni.
Ancora una volta i colleghi della sinistra, la pseudo-sinistra dei 5 Stelle è riuscita a superare se stessa, anche perché ho ascoltato, per l'ennesima volta, affermazioni che hanno lasciato senza parole, fuori dal comune buon senso: avete chiesto non solo la chiusura dei centri in Albania, ma anche di tutti i CPR, dei Centri per il rimpatrio, tutti e sempre.
È un messaggio chiaro, ma altrettanto pericoloso, cari colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Voi state dicendo, a chi arriva dall'altra parte del Mediterraneo, che può venire tranquillamente in Italia, illegalmente - e fino ad oggi, fortunatamente, l'immigrazione irregolare è ancora un reato -, può venire e commettere i peggiori reati - furto, violenza, stupro, omicidio - e non solo non deve essere rimpatriato, ma può restare libero sul suolo italiano e magari gli diamo anche una pacca sulla spalla e gli diciamo: ma sì, tranquillo, ci vediamo amico mio.
Ebbene, cari colleghi, la Lega la pensa estremamente diversamente da voi. Per noi la legalità è fondamentale. Chi arriva illegalmente nel nostro Paese e non ha diritto di restare deve tornare al suo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e, soprattutto, chi infrange le nostre leggi e chi mette in pericolo la sicurezza degli italiani non ha il diritto di restare sul nostro suolo. Va rimpatriato subito, senza se e senza ma (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Perché noi, colleghi, siamo convinti che chi scappa da una guerra, chi ha diritto alla protezione internazionale deve essere aiutato. Certo, gli si deve dare un'opportunità, ovviamente accompagnata dal rispetto delle nostre regole, dei nostri valori e della nostra identità.
L'Italia ha dimostrato di saper accogliere e, quindi, questo messaggio l'ha dato chiaro. Ma lanciare altrettanto chiaramente un messaggio: chi viene qua irregolarmente e chi viene qua a delinquere devono essere rispediti a casa propria, anche perché per troppi anni la sinistra ha dato messaggi ambigui, per non dire disastrosi. Avete fatto sì che migliaia di persone, illuse dai vostri messaggi per cui l'Italia era il Paese del Bengodi, e chiunque poteva arrivare qua e avere un'opportunità. Quelle illusioni, che voi avete creato, poi si sono scontrate contro la realtà, perché le persone che sono venute sui nostri territori spesso sono finite nella rete della criminalità, diventando la manovalanza per la micro e macro delinquenza e i numeri parlano chiaro. Voi lo continuate a negare, ma i numeri lo dicono chiaramente. Al 31 agosto 2024, i detenuti stranieri nelle carceri italiane erano 19.507, pari al 31,5 per cento del totale, a fronte di una presenza straniera in Italia di solo l'8,7 per cento. Inoltre, anche i dati ufficiali del Viminale dicono chiaramente che gli stranieri incidono in maniera significativa su furti, rapine e violenze e vanno ben oltre la loro quota demografica. Basti pensare che, su 822.801 persone arrestate o denunciate nel 2024, il 34,72 per cento sono stranieri. In particolare, tra le persone arrestate o denunciate, gli stranieri rappresentano il 23,80 per cento per omicidio volontario, il 35,73 per cento per tentato omicidio e il 43,99 per cento per le violenze sessuali.
Cari colleghi, questi sono numeri! Questi sono numeri concreti e ciò conferma quanto diciamo da sempre: l'immigrazione irregolare e la sicurezza sono temi che vanno affrontati insieme, con realismo e responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Solo i colleghi della sinistra sembrano convinti che in Italia non esiste un problema.
Allora vi dico, colleghi: uscite da queste quattro mura, parlate con i cittadini e parlate anche con i vostri sindaci, perché i vostri stessi sindaci poi chiedono al Governo di intervenire, affinché il numero dei migranti nei CAS diminuisca, perché esiste un problema. Queste richieste, ogni tanto, Sottosegretario Molteni - tramite il Presidente mi rivolgo a lei -, hanno un sapore un po' strumentale, vero? I numeri di oggi sono nettamente inferiori rispetto a quando governava il centrosinistra e allora non si sentiva che i sindaci di centrosinistra si lamentavano. Noi però non ci sottraiamo. Siamo consapevoli che c'è un problema e ce ne facciamo carico con serietà, con responsabilità e con provvedimenti concreti. Fatevi un esame di coscienza, parlate con il vostro territorio, parlate con i vostri sindaci. C'è un cortocircuito all'interno dei vostri partiti ed è un problema tutto vostro, anche perché i dati lo certificano, Presidente. Gli sbarchi sono diminuiti notevolmente; dopo tutti gli interventi messi in atto da questo Governo, nel 2024 c'è stato un calo del 58 per cento rispetto al 2023, ma un calo notevole anche rispetto al 2022, e non parliamo dei dati del 2017.
Questo significa una sola cosa, ossia che i provvedimenti adottati da questo Esecutivo - dal decreto ONG al decreto Cutro e tutte le misure successive - stanno dando i loro risultati e non solo per il numero degli sbarchi, anche per quanto riguarda i rimpatri: ogni anno, negli ultimi tre anni, sono aumentati del 15-20 per cento.
Altro che slogan, questa è la prova che governare l'immigrazione è possibile, se lo si fa con coraggio, determinazione e, soprattutto, buon senso. Perché, cari colleghi, fatevene una ragione: i must di questo Governo, quelli che abbiamo applicato fino adesso, andranno avanti per i prossimi, non dico 2 anni, 7 anni almeno. L'azione del Governo continuerà. Continueremo a disincentivare le partenze, a far capire con chiarezza che in Italia non è facile, né conveniente arrivare, perché i messaggi sono importanti, messaggi forti, chiarendo che ci sono delle difficoltà ad arrivare qui.
E chi pensa di entrare in Italia senza titolo sappia che troverà una porta chiusa. Il Protocollo con l'Albania va in questa direzione: se arrivi illegalmente, potresti finire in Albania. Un messaggio chiaro, che funziona da deterrente. Avete detto che non è un deterrente. È vero, non è solo un messaggio, è un atto concreto, è un atto concreto per la nostra sicurezza, anche perché voglio ricordare che il centro in Albania ha un ruolo cruciale, perché ci consente di allontanare dal nostro territorio soggetti pericolosi. Il curriculum delle persone che sono state trasferite in Albania è allarmante.
Non si tratta di disperati, come volete far passare voi, ma di individui che risultano coinvolti in reati gravissimi: furti, rapine, porto abusivo d'armi, tentati omicidi, violenze sessuali, detenzione di materiale pedopornografico, adescamento di minori, atti osceni in prossimità di minori (La deputata Scarpa: “Dateci i fascicoli!”). Persone che non devono e non possono restare sul suolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il trasferimento in Albania è un atto di buonsenso, di tutela per i cittadini italiani, e guardate non è la prima volta che messaggi e azioni chiare portano a risultati concreti.
Quando Matteo Salvini fu Ministro dell'infer… (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), dell'Interno - fu l'inferno per qualcuno, fortunatamente - grazie a una linea ferma sui porti, al blocco delle ONG, agli accordi sul rimpatrio, riuscì a ridurre gli sbarchi, portandoli da oltre 180.000 - quelli che avevate fatto arrivare voi - nel 2017 a poco più di 11.000 nel 2019. Una riduzione del 90 per cento. Non opinioni, ma numeri. Non proclami, ma risultati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
In più noi ci stiamo attivando per aiutare i Paesi di origine e di transito; quello che voi avete sempre fatto solo ed esclusivamente a parole, noi lo facciamo coi fatti. E terzo, governare i flussi irregolari. Questo Governo si è preoccupato anche di chi voleva venire sul nostro territorio legalmente per lavorare e integrarsi, e con il decreto Flussi, infatti, abbiamo previsto una quota aggiuntiva di 40.000 unità. E a chi ancora prova a criminalizzare queste scelte, perché questo ho sentito da voi, voglio ricordare un principio che è stato sancito chiaramente anche in sede giudiziaria: difendere i confini nazionali non è reato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!
L'esito del processo a Matteo Salvini, il processo che voi avete voluto, ha riaffermato un principio sacrosanto: difendere i confini non è reato. Lo ripeto, se non lo avete capito: difendere i confini non è reato, è un dovere verso il popolo italiano.SIMONA BORDONALIPRESIDENTE. Concluda, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONA BORDONALI (LEGA). Ringrazio il Sottosegretario Molteni per il suo costante e instancabile impegno. Sottosegretario, il suo attento lavoro è stato molto importante ed è stato fondamentale per raggiungere i risultati che oggi possiamo rivendicare con orgoglio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Per tutti questi motivi, Presidente, concludo annunciando, con convinzione, il voto favorevole del nostro gruppo al decreto Immigrazione, perché la sicurezza, la legalità, il rispetto delle regole, non sono slogan, sono doveri verso i cittadini italiani e sono principi irrinunciabili per un Paese che vuole essere libero, sovrano e giusto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
SIMONA BONAFE'PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bonafe'. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Se fossi una professoressa, Presidente, le direi che la collega Bordonali ha, come dire, forse sbagliato un po' il tema. Perché ha parlato di tutto, ha parlato del processo a Salvini, ha parlato di tante cose, ma diciamo che ha parlato dell'Albania così, in maniera un po' affrettata. Forse capisco l'imbarazzo e proverò io a tornare un po' sul tema del decreto che stiamo per votare. Lo ricordo ai colleghi, lo ricordo anche al Sottosegretario Molteni, era il febbraio del 2024 quando quest'Aula ha licenziato il Protocollo fra Italia e Albania per la realizzazione dei centri.
Quando, a distanza di poco più di un anno, il Governo presenta un nuovo decreto sui centri in Albania, che modifica radicalmente il vecchio decreto, il decreto precedente, bisognerebbe avere il coraggio e, la dico così, anche forse un po' l'umiltà di chiamare le cose con il loro nome, e, quindi, di ammettere che avete fallito, di ammettere che c'è stato un fallimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), che quello che era stato presentato dalla Presidente del Consiglio come un modello, che tutta Europa ci avrebbe copiato, si è trasformato in un grandissimo flop.
Devo dire - il Sottosegretario me lo riconoscerà, ce lo riconoscerà - che siamo stati facili profeti, perché avevamo detto fin dall'inizio che questi centri, che, nelle intenzioni del Governo e nelle parole dei colleghi di maggioranza che ho sentito prima, avrebbero dovuto risolvere il problema dell'immigrazione irregolare nel nostro Paese, non avrebbero potuto funzionare.
Avevamo detto che si trattava di un progetto che non sarebbe servito a nulla, se non alla propaganda del Governo Meloni, pagata però, purtroppo, cara con i soldi dei contribuenti italiani. E non avrebbero funzionato, innanzitutto, per i numeri, che sono difficilmente piegabili all'esigenza di raccontare in tutti i modi un successo, come state facendo. Perché anche a regime, anche nella versione originaria del Protocollo, noi stiamo parlando di strutture che avrebbero trattenuto, nella migliore delle ipotesi, il 2 per cento dei migranti che arrivano ogni anno nel nostro Paese, e che quest'anno sono pure aumentati rispetto agli anni precedenti.
C'è però un dato - e lo voglio citare - che più di tutti dà l'idea di questa follia costosissima, sia in termini economici, ma anche in termini di rispetto dei diritti umani. In un giorno di ottobre del 2024 arrivavano sulle nostre coste 1.600 persone. I migranti prelevati nello stesso giorno dalle navi italiane e portati in Albania erano 16, peraltro poi riportati in Italia. Stiamo parlando di questi numeri: in un giorno arrivano 1.600 migranti, in Albania ne vengono portati 16. Noi stiamo parlando di un progetto che era nato già fallito.
E, invece di ammettere il fallimento politico, avete prima dato la colpa ai magistrati, che non hanno fatto altro che il loro lavoro, non applicando norme in palese violazione con le regole europee, poi avete messo la lista dei Paesi sicuri in un decreto, facendo il gioco delle tre carte, ma non cambiando, di fatto, la sostanza. E siete arrivati, con un emendamento a un decreto che parlava di tutt'altro, persino a spostare le competenze per la convalida dei trattenimenti dei migranti dalle sezioni specializzate dei tribunali alle corti d'appello, cioè avete addirittura distorto il sistema giudiziario.
Ma siccome la realtà è più dura e più testarda della propaganda, i centri in Albania, nonostante tutto quello che avete fatto, non hanno funzionato lo stesso. Ed ecco che arriva l'ennesima toppa, nel disperato tentativo di far funzionare un modello, perché con questo decreto, che è l'ottavo che voi presentate, di fatto cambiate i destinatari che potranno accedere alle strutture, e, non sapendo più cosa fare, siete arrivati proprio lì.
Quindi, in Albania arriveranno non più i migranti prelevati in acque internazionali da navi militari italiane e selezionati in base alla provenienza da Paesi sicuri, al fatto di essere uomini, maggiorenni e non vulnerabili, per essere poi destinatari delle procedure accelerate di frontiera. Ecco, non arriveranno loro in Albania. Adesso in Albania andranno i migranti trasferiti direttamente dai CPR in Italia, quindi persone già presenti nel nostro Paese, la cui richiesta d'asilo è già stata respinta, che sono già trattenute nei CPR e che sono destinatarie di un provvedimento di espulsione convalidato, e, quindi, in attesa di essere espulse.
E, peraltro, andranno in Albania con criteri che noi ancora, sinceramente, non abbiamo capito e probabilmente non capiremo, perché non esistono criteri. E qui però, lo dico, Sottosegretario, viene giù purtroppo la maschera della vostra operazione propagandistica e del vostro approccio ai temi dell'immigrazione.
Eravate partiti con il blocco navale che sapevate essere inapplicabile ma, di fatto, ci avete fatto una campagna elettorale sopra; poi con un decreto per inseguire su tutto il globo terracqueo i trafficanti di esseri umani, ma l'unico che avete beccato, tale Almasri, lo avete riportato a casa con gli onori di Stato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). E dopo che avete provato a giustificare l'enorme spreco di risorse pubbliche dei centri in Albania con l'effetto deterrenza - ovvero con il fatto che i migranti, sapendo di rischiare di finire in Albania, non sarebbero nemmeno partiti -, ci venite a dire che in Albania ci portate persone che erano già presenti nel nostro Paese. Ma di quale effetto deterrenza stiamo parlando (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Che poi, colleghi, guardiamoci negli occhi, Sottosegretario, diciamola tutta: ma voi veramente pensavate che un migrante che parte dal Mali, dal Sudan, dal Niger, da Paesi dove in corso ci sono guerre civili, attraversa il deserto e mezza Africa, sale su un barcone, rischia torture e rischia la vita in mare, possa tutto questo, come dire, provocare un qualsivoglia effetto deterrente il fatto di non arrivare in Italia ma di arrivare in Albania? Ma siamo seri, stiamo parlando di persone, siamo seri.
Ecco, una volta che il bluff della deterrenza è venuto giù, la domanda, devo dire, sorge spontanea, perché se i migranti da rimpatriare non sono quelli che devono ancora arrivare nel nostro Paese ma sono quelli che già sono in Italia - e lo dico, insomma, non prendeteci per fessi -, e non sono quelli che hanno commesso reati, perché quelli che commettono reati vanno direttamente in carcere; quindi, se quelli che dovete rimpatriare sono già in Italia, ma perché li dobbiamo portare in Albania per rimpatriarli e non possiamo fare la stessa cosa noi in Italia? A meno che non vogliate farci credere che la grande innovazione di questo progetto stia proprio nell'andirivieni di navi che portano i migranti dall'Albania all'Italia, dall'Italia all'Albania, dall'Albania all'Italia e avete pure dovuto, con un emendamento, cambiare il decreto perché, fino a prima, dovevate riportarli in Italia per poi rimpatriarli.
Insomma, tutto questo per dire che la verità è anche qui più forte della vostra propaganda, cioè le procedure di rimpatrio non c'entrano nulla con il Protocollo con l'Albania. Per essere rimpatriati non servono e non sarebbero comunque serviti modelli fantasmagorici in Albania, ma accordi con i Paesi d'origine. Sarebbe stata necessaria qualche intervista in meno del Ministro degli Affari esteri e qualche accordo di rimpatrio in più che, infatti, sono limitati rispetto al numero di migranti con foglio di via (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Insomma, non serviva un decreto in più, serviva invece un po' di realismo in più.
Ora, il modello di gestione dell'immigrazione che tutta Europa ci avrebbe dovuto copiare, alla fine, bisognerebbe che avreste il coraggio di dire che si è rivelato, sì un modello, ma un modello di spreco di risorse, un miliardo di soldi dei contribuenti italiani che avrebbero potuto essere spesi per la sanità pubblica, per abbattere - lo dico - davvero le liste d'attesa in quel decreto fuffa che anche ieri la Presidente del Consiglio qui, durante il question time alla Camera, ha omesso di ricordare che era a risorse zero, per mettere un po' di soldi in più in tasca ai cittadini, per fare magari vere e proprie politiche di cooperazione con i Paesi dai quali questi migranti partono e non con scatole vuote, come il Protocollo Albania.
Questo provvedimento, oltre che costoso, è anche totalmente inutile. I CPR in Italia - modelli che, sia chiaro, noi contestiamo perché lesivi dei diritti delle persone - hanno più posti disponibili di quelli occupati, senza contare le centinaia di Forze dell'ordine, che noi ringraziamo, che avete tenuto a presidiare centri vuoti anziché le nostre città e le nostre periferie per un anno intero: un anno di menzogne (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
I centri dovevano essere pronti a maggio, andammo con i colleghi Amendola, Orfini e Mauri e mi ricordo bene che allora trovammo sostanzialmente una palude. A giugno dello scorso anno, guarda caso il giorno prima delle elezioni europee, andò la Presidente del Consiglio a dire che i centri sarebbero partiti presto, evidentemente per prendere qualche voto in più alle europee. Nel frattempo, le strutture all'interno dei centri andavano avanti con deroghe rispetto alle procedure normali di assegnazione degli appalti, con affidamenti diretti senza il minimo di trasparenza. Adesso sono state portate 48 persone, lo ricordava qualcuno prima. La Presidente del Consiglio ha detto, solo qualche giorno fa, che è stato rimpatriato ben il 25 per cento dei migranti mandati in Albania, questo per dimostrare il successo delle sue politiche, ma sa benissimo la Presidente del Consiglio e sappiamo benissimo tutti noi che quei migranti sarebbero stati ugualmente rimpatriati anche se fossero rimasti reclusi in Italia e che il 25 per cento in termini assoluti è uguale a 9 migranti. Un miliardo per 9 migranti in un anno, vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!SIMONA BONAFE'PRESIDENTE. Concluda, per favore.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Concludo, Presidente. Insomma, avete allestito un bel set propagandistico dall'effetto nullo. Se volevate fare i patrioti per davvero, dovevate, allora sì, chiedere in Europa un sistema di gestione comune, il superamento del principio del Paese di primo approdo, non inventarvi soluzioni impraticabili in uno Stato terzo. Se volevate combattere l'immigrazione irregolare - fenomeno per carità complesso, lo capiamo anche noi -, non c'era bisogno di prendere in giro gli italiani e di spendere un miliardo. Servivano politiche sui corridoi umanitari, sugli ingressi legali veri, non le quote farsa che avete programmato nel decreto Flussi, in un Paese, il nostro, che tra qualche anno - l'avete scritto voi nel DEF - avrà problemi di sostenibilità delle pensioni di fronte all'inverno demografico.
SIMONA BONAFE'PRESIDENTE. Onorevole, concluda.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Chiudo, Presidente. Del resto, per voi tutto è propaganda, ma la dico così Presidente. Questa maggioranza vive in un perenne reality show che ha solo un obiettivo, che è quello di ottenere il favore del pubblico e non dare soluzioni che poi in questo caso sarebbero state anche più facili del previsto: chiudere i centri e chiedere scusa agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
SARA KELANYPRESIDENTE. Passiamo all'ultimo intervento. Ha chiesto di parlare la deputata Kelany. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, onorevoli colleghi, posso dire che ormai queste discussioni surreali in realtà non mi stupiscono più. Mi dispiace sentire la collega Bordonali e la capisco quando dice che è stufa di sentire questi discorsi. Io non sono più stupita, ma quello che vi posso assicurare è che la gente ne ha le tasche piene (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), la gente ne ha le tasche piene di sentirvi gridare all'autocrazia, al fascismo, alla xenofobia, perché non vi crede più nessuno e sapete perché non vi crede più nessuno? Perché in dieci anni rispetto all'immigrazione irregolare non avete fatto un tubo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Avete reso le frontiere nazionali un colabrodo, avete smantellato il sistema di accoglienza appaltandolo a cooperative amiche, avete fatto credere a centinaia di migliaia di persone che sarebbero arrivate qui e sarebbero state sempre e comunque accolte, avete determinato un disastro sociale e umanitario (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Ecco, questi sono i capisaldi delle vostre politiche migratorie. Lo avete ripetuto anche qui, in quest'Aula: i migranti sono tutte persone che scappano da guerre e da povertà, abbiamo il dovere di accogliere chiunque arrivi sulle nostre coste, le ONG vanno incentivate a scorrazzare sotto le coste libiche per portare in Italia i migranti speronando anche alla bisogna la Guardia di finanza italiana, conquistandosi un posto al Parlamento europeo, i CPR sono dei lager in cui le persone - che non hanno commesso alcun reato, per carità - sono illegittimamente trattenute e sottoposte a indicibili angherie. Ecco, io vi do una notizia: signori, colleghi, non è così. Non è così e la vostra narrazione fuorviata e fuorviante non ha fatto altro che incancrenire il problema. Ebbene, dopo dieci anni di assoluta destrutturazione delle politiche migratorie da parte delle sinistre, il Governo Meloni si è trovato di fronte un disastro, si è rimboccato le maniche, ha iniziato a lavorare su quattro direttrici: difesa delle frontiere, lotta ai trafficanti di uomini, accordi con i Paesi di provenienza che ho sentito menzionare - evidentemente non si sono accorti che li abbiamo fatti e molti -, ed esternalizzazione della gestione verso i Paesi terzi per una collaborazione sulla gestione dei flussi immigratori irregolari.
Su questa scia - do soddisfazione a chi dice che non si è parlato di progetto Italia-Albania -, il Governo Meloni ha dato il via, invece, a un progetto estremamente innovativo - l'Italia-Albania - che prevede, con l'applicazione delle procedure accelerate di frontiera, di poter rimpatriare in 28 giorni i migranti che provengono da Paesi sicuri. Questo progetto, badate signori, è stato guardato con favore da tutta Europa, preso ad esempio dal Regno Unito - che non mi pare sia governato da un pericoloso sovranista (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), c'è un laburista che governa il Regno Unito - e questo progetto ha reso l'Italia apripista in Europa.
E mentre anche tutte le altre sinistre europee plaudivano all'Italia, i soliti noti professionisti del disfattismo, nella persona delle nostre opposizioni, hanno ricominciato a tuonare con la solita retorica stucchevole: fascisti, razzisti, autocrati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e chi più ne ha più ne metta. Un progetto, signori, che purtroppo è stato rallentato nella sua dimensione originaria, quindi nella dimensione di centro per l'espletamento delle procedure accelerate di frontiera, da provvedimenti giurisdizionali che non ho timore a dire che ritengo assai discutibili, caratterizzati da un forte sapore ideologico e che non tendevano a difendere le posizioni dei singoli migranti.
Badate, non c'è un'ordinanza, tra quelle relative alle convalide sui trattenimenti, che ha ad oggetto la posizione del singolo migrante, ma del diritto a stabilire quale sia o meno il Paese sicuro. Non era a tutela dei singoli, era acquisizione del potere da parte della magistratura rispetto a una prerogativa dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Di fronte a questo pende giudizio dinanzi alla Corte di giustizia europea, e vi ricordo, giudizio in cui si sono costituiti un gran numero di Stati membri aderendo alle posizioni italiane, in cui si è costituita la Commissione europea aderendo alle posizioni italiane. Questo solo per ricordarvi quanto siete rimasti isolati in Europa.
Dato il rallentamento di questo progetto nella sua dimensione originaria, il Governo ha deciso di arricchire le potenzialità di questo centro per il tramite di questo decreto che oggi stiamo approvando. Abbiamo stabilito che all'interno di questo centro si possano trasferire anche i migranti trattenuti nei CPR italiani, utilizzandoli come CPR ordinari. I centri oggi funzionano, abbiamo trasferito lì dei migranti, li abbiamo rimpatriati, ma anche su questo decreto alcuni magistrati si sono avventurati sulla strada dell'ideologia, affermando che i centri albanesi non potessero essere equiparati ai centri italiani, e che, dunque, i migranti che avessero reiterato una domanda di asilo, pure infondata - ne parlavano anche i miei colleghi prima -, avrebbero dovuto essere riportati in Italia.
Perché dico “si sono avventurati”? Si sono avventurati perché nel testo del decreto-legge era già chiaro, ma questa irrazionale lettura ci ha portato con un emendamento a chiarire anche questo aspetto, e anche su questo voi avete fatto passare il tema come un mostro giuridico. Talmente era un mostro giuridico che la Corte di cassazione ha interpretato il decreto vigente così come noi lo abbiamo scritto all'interno dell'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), tanto era un mostro giuridico.
Se, da un lato, i giudici in servizio effettivo e permanente contro le politiche migratorie di questo Governo sono stati paralizzati dalla Suprema Corte, a sinistra è ripartita la solita litania del mancato rispetto dei diritti umani, dei poveri inermi che scappano da guerre, carestie, privazioni. Vi do un'altra notizia: non è così. I CPR non sono dei lager. I migranti che sono trattenuti all'interno dei CPR non sono dei meschinelli perseguitati da un Governo autoritario e arrogante.
Uno, perché, banalmente, non sono dei lager; perché, banalmente, se decidessero di uscire potrebbero farlo, sarebbero rimpatriati in 3 giorni. In 3 giorni potrebbero essere rimpatriati (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), uscendo da quelli che vengono definiti lager. Due, perché in quei luoghi presta servizio la Polizia di Stato, uomini e donne che, con dedizione e abnegazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), tutelano la nostra, la vostra sicurezza.
E non potete venirci a dire che difendete le Forze dell'ordine, quando poi, con uno sdoppiamento di personalità, definite i CPR dei lager, perché vuol dire che state dicendo che la Polizia di Stato tortura le persone (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) all'interno di quei centri. Voi questo non lo potete dire! In che termini sarebbero dei lager? Abbiate il coraggio di dire: perché sarebbero dei lager? Tre, i migranti che sono trattenuti all'interno di quel centro non sono delle educande, mi dispiace dovervelo rammentare. Lo sapete anche voi, hanno compiuto reati gravissimi, li ha elencati la collega Bordonali e non ho intenzione di ripeterli (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
Stupri! Stupri, furti, rapine (La deputata Scarpa: “Dateci i fascicoli!” - Il deputato Ciani: “È in carcere chi commette reati!”), allora li debbo ripetere: stupri, furti, rapine, adescamento di minori (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…SARA KELANYPRESIDENTE. Colleghi, colleghi.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). …atti osceni in luogo pubblico…
SARA KELANYPRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). …di fronte a dei bambini, e voi li difendete…
SARA KELANYPRESIDENTE. Per cortesia.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). …voi li state difendendo (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
SARA KELANYPRESIDENTE. Per cortesia, facciamo terminare la collega che sta parlando.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). Li state difendendo (Ripetute proteste del deputato Ciani)!
SARA KELANYPRESIDENTE. Per cortesia, onorevole (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Onorevole Ciani, per cortesia. Onorevole Ciani, onorevole Ciani, per cortesia! Onorevole Ciani, la richiamo all'ordine! Non me lo faccia dire la seconda volta. Per cortesia (Commenti della deputata Carmina)! Onorevole Carmina, basta! Per favore. Prosegua, onorevole.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). Sento nervosismo. Si scandalizzano perché stupratori, adescatori di minori, pedopornografi (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) …
SARA KELANYPRESIDENTE. Onorevoli, per cortesia!
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). …sono i curricula criminali di quei migranti che sono trattenuti nei centri. Questi sono i loro curricula criminali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Il deputato Ciani: “Almasri lo avete riportato a casa!”), sono questi…
SARA KELANYPRESIDENTE. Onorevoli, per cortesia! Non mi mettete nelle condizioni di non far proseguire il dibattito.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). Si scandalizzano perché vengono tradotti con le fascette all'interno dei CPR.
SARA KELANYPRESIDENTE. Onorevole, prosegua.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). Io proseguo. Ripeto, avete anche spesso ripetuto: “mettetevi una mano sul cuore”, “l'Italia è un popolo di migranti”, “gli italiani sono andati all'estero”. Ecco, non ho sentito di queste nefandezze da parte degli italiani. Hanno sempre reso grande il popolo italiano quando sono emigrati all'estero (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Hanno sempre reso grande il popolo italiano.
Io sono orgogliosa di un Governo che, nel rispetto dei diritti umani, persone del genere le assicura all'interno dei CPR, all'interno dei quali non possono più nuocere (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)…SARA KELANYPRESIDENTE. Colleghi, basta! Basta, per cortesia! Facciamo concludere. Facciamo proseguire la deputata. Prego, onorevole Kelany.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). Immancabilmente, Presidente, le sinistre si pongono dalla parte sbagliata della storia, sempre, e ci richiamano continuamente all'umanità (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Ci richiamano continuamente all'umanità, ma noi da loro lezioni, sotto questo profilo, non ne accettiamo. È umano chi permette un'immigrazione irregolare e incontrollata, che non garantisce a nessuno condizioni di vita migliori, ma ingrassa solo la criminalità? È umano chi incentiva a salpare dalle coste africane con il rischio di morire in mare? È umano fare il gioco, in questo modo, di scafisti senza scrupoli? Non lo è! Questo Governo ha diminuito… un minuto, Presidente? Sono stata interrotta e vorrei recuperare, così completo.
SARA KELANYPRESIDENTE. Ha un minuto.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)SARA KELANY (FDI). Dunque, questo Governo ha diminuito sensibilmente il numero degli sbarchi del 60 per cento nel 2024 a consuntivo rispetto al 2023, ha aumentato del 30 per cento nel 2024 i rimpatri e ha diminuito sensibilmente le morti in mare. Anche un solo morto in meno è un punto di orgoglio per questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Concludo ringraziando poi il Sottosegretario Molteni. Mi associo alle parole spese dalla collega Bordonali per la sua sempre presente e costante capacità di gestire questi provvedimenti, che, come si vede dal nervosismo che aleggia in quest'Aula, non sono mai facili da trattare in Commissione. Ringrazio il presidente Pagano e ringrazio tutti i colleghi della maggioranza. Permettetemi di chiudere ringraziando il Ministro Piantedosi per la grande capacità nel gestire un dossier assolutamente complicato e il Presidente Giorgia Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Applausi ironici dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) perché strenuamente, ogni giorno, lotta per raggiungere i risultati che oggi tutta Europa ci riconosce e ci invidia, e che rendono l'Italia esempio e guida in Europa e nel mondo.
Fratelli d'Italia orgogliosamente voterà “sì” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
(Coordinamento formale - A.C. 2329-A)
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
(Così rimane stabilito).(Votazione finale ed approvazione - A.C. 2329-A)
PRESIDENTE (COSTA Sergio)PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2329-A:
"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 37, recante disposizioni urgenti per il contrasto dell'immigrazione irregolare".
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 57) (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). - Sui lavori dell'Assemblea. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Avverto che, con lettera in data odierna, il presidente della Commissione affari costituzionali ha rappresentato l'esigenza - sulla quale ha convenuto all'unanimità l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si è testé riunito - di richiedere di posticipare alla parte antimeridiana della seduta di martedì 20 maggio lo svolgimento della discussione generale in Assemblea del disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia di cittadinanza, attualmente previsto a partire da lunedì 19 maggio, in considerazione dei tempi di trasmissione del provvedimento dal Senato.
Resta fermo che il seguito dell'esame del provvedimento avrà luogo nella parte pomeridiana della seduta di martedì 20 maggio, a partire dalle ore 14.
Secondo le intese intercorse fra i gruppi, la discussione generale del provvedimento non sarà pertanto iscritta all'ordine del giorno della seduta di lunedì 19 maggio e, conseguentemente, in tale giornata, l'Assemblea non terrà seduta. Inoltre, nella parte antimeridiana della seduta di martedì 20 maggio, al fine di consentire lo svolgimento della discussione generale del provvedimento, lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni non avrà luogo. - Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla I Commissione (Affari costituzionali):
S. 1432 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di cittadinanza" (approvato dal Senato) (2402) - Parere delle Commissioni II, III e V.
Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è altresì assegnato al Comitato per la legislazione.
Poiché il suddetto disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da martedì 20 maggio 2025, ai sensi del comma 5 dell'articolo 96-bis del Regolamento, i termini di cui ai commi 3 e 4 del medesimo articolo sono conseguentemente adeguati. In particolare, il termine per la presentazione di questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge è fissato alle ore 14 di lunedì 19 maggio 2025. - Modifica nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, il presidente del gruppo parlamentare Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe ha reso noto che, in data 14 maggio 2025, l'assemblea del medesimo gruppo ha nominato vice presidente vicario il deputato Fabrizio Benzoni, in sostituzione della deputata Elena Bonetti, dimissionaria.
- Sull'ordine dei lavori. PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCO SILVESTRI
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTIFRANCESCO SILVESTRI (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere un'informativa urgente, direi urgentissima, al Ministro Crosetto o Tajani, perché lo stanno annunciando tutti, perché abbiamo scoperto, nelle scorse due ore, che l'Italia in una notte ha raggiunto il 2 per cento delle spese militari, in una notte. Cioè, giovedì scorso stavamo all'1,55 e ieri notte ci è stato annunciato che siamo arrivati al 2 per cento. Così.
Allora, visto che, a mia memoria, il bilancio integrato della difesa, nell'ultima legge di bilancio, era di 35 miliardi e che il 2 per cento sono, invece, 45 miliardi, io vorrei sapere - e lo vorremmo sapere un po' tutti, soprattutto gli italiani che sono fuori - dove il Ministro Harry Crosetto Potter ha trovato in una notte 10 miliardi da poter investire nella spesa militare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), quando fuori c'è un Paese ossessionato dai problemi sanitari, dal caro bollette e dal caro vita.
Allora, visto che il Ministro Tajani ha anche aggiunto che il documento che attesta questo è già stato inviato al Segretario Rutte, ci potete far arrivare anche a noi, umili e depressi parlamentari che qui dentro non riescono ad avere uno straccio di trasparenza su quello che è il bilancio dello Stato, questo documento, così possiamo analizzarlo? Magari la stampa riesce anche a poter informare fuori da qui, magari è un documento che interessa anche chi è fuori.
Allora, ci sono 10 miliardi che sono stati annunciati così, va bene? Ora è da capire se è un gioco delle 3 carte o se siete andati a svaligiare qualche Fondo dello Stato. Visto che già è successo e oggi abbiamo discusso tutta la mattinata del miliardo che avete buttato in Albania e, nelle settimane precedenti, dei 15 miliardi che avete buttato per il ponte sullo Stretto, non mi rimarrebbe una sorpresa così incredibile che in una notte avete tirato via, da qualche Fondo importante per i cittadini fuori, 10 miliardi per accontentare Trump, che, ovviamente, ci sta dicendo di investire fino al 3 per cento delle spese militari. E grazie, siete andati in America, negli Stati Uniti, a dirgli che le armi le compravamo da lui, ti credo che vuole che arriviamo al 3, 4 o 5 per cento, perché più spendono i cittadini italiani e più guadagnano i cittadini americani.
Allora, visto che siamo ancora il Parlamento, visto che siamo ancora la Camera dei deputati, vorremmo che qualcuno di quel Governo gentilmente venisse a dirci a chi sono stati tolti 10 miliardi di fondi pubblici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).FILIBERTO ZARATTIFILIBERTO ZARATTI (AVS). L'onorevole Zaratti ha chiesto di parlare sul medesimo argomento. Ne ha facoltà.
FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, Presidente. Per associarci, anche noi, alla richiesta dell'informativa del Ministro Crosetto su questo punto importante, perché il fatto che improvvisamente l'Italia abbia raggiunto il 2 per cento del PIL per le spese militari ci coglie - diciamo così - di sorpresa.
Guardi Presidente, le cose sono due: o questi 10 miliardi già erano stati spesi per le spese militari, già erano stati impegnati in questo modo, quindi contro il volere del Parlamento, oppure altrimenti questi fondi sono stati improvvisamente riciclati nel conteggio della spesa militare. Delle due l'una e, quindi, vorremmo sapere qual è la versione ufficiale del Ministro Crosetto, perché abbiamo la sensazione che su questa vicenda si faccia “carta vince, carta perde”.
L'unica cosa certa in questo gioco è che gli italiani e le italiane perdono, perché i soldi fondamentali per assicurare una giustizia giusta, per assicurare una sanità giusta, per assicurare una giusta battaglia contro i cambiamenti climatici non ci sono, ma improvvisamente spuntano come funghi i soldi necessari a cambiare nuove armi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).
Presidente, nella storia di questi Paesi ci sono stati dei momenti nei quali sulla vicenda armamenti si è fatto davvero il gioco delle tre carte. Non vorrei che anche questa volta Crosetto facesse come un altro, purtroppo, Presidente del Consiglio italiano, che dove andava in Italia trovava aerei di combattimento, trovava carri armati e poi si è scoperto, seguentemente studiando la storia, che erano sempre gli stessi aerei e sempre gli stessi carri armati. Guardate che a fare “carta vince, carta perde” non va bene, specialmente sulla questione armamenti. È necessario dire la verità agli italiani e in questo caso la verità è opaca.
Noi lo ribadiamo qui: siamo stati contro e siamo contro qualunque politica di riarmo. La priorità per il Paese è la sanità, è la battaglia contro i cambiamenti climatici; la priorità per il Paese è quella contro i salari bassi. Su questo ci impegniamo e per questo vogliamo che Crosetto venga qui a dire la verità agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). - Interventi di fine seduta. PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.
Ha chiesto di parlare la deputata Cherchi. Ne ha facoltà.PRESIDENTE (COSTA Sergio)SUSANNA CHERCHI (M5S). Grazie, Presidente. Questi i fatti. È di ieri la notizia che una donna ha lanciato due gattini dal finestrino di un'auto sull'A16 Napoli-Canosa. Ciò che mi lascia senza parole, oltre che il terribile ennesimo atto di crudeltà nei confronti di due animaletti di appena qualche giorno, è la persona che ha compiuto questo atto. Infatti, la Polizia stradale ha denunciato un'insegnante - un'insegnante dell'avellinese - che si sarebbe disfatta di due cuccioli mentre andava al lavoro a Napoli. Una gatta avrebbe partorito nell'area condominiale, lei avrebbe - uso sempre il condizionale, perché è stata solo denunciata - caricato i gattini nella sua auto e successivamente li avrebbe lanciati dal finestrino, come se fossero delle cose.
Al termine delle indagini, la Polizia ha denunciato la trentenne avellinese accusata di aver agito con crudeltà, cagionando la morte dei due cuccioli, reato per cui è previsto l'arresto in caso di flagranza. I testimoni che hanno segnalato l'accaduto hanno anche fornito le indicazioni, permettendo alle Forze dell'ordine di intercettare la vettura e successivamente di trovare il corpicino di uno dei gattini. Quindi, è scattata la denuncia.
Ma ciò che mi atterrisce è che un insegnante abbia potuto compiere un atto tanto crudele.
All'inizio, quando ho letto la notizia, devo dire la verità, mi è sembrata la scena di un film dell'orrore in cui persone normali vengono infettate dal virus della malvagità, tipo i film di Stephen King. Ma poi mi sono detta: no, i mostri sono tra di noi e non ce ne accorgiamo. La cattiveria e il non rispetto delle regole stanno aumentando in questa società e ho paura che sia un treno in corsa che non riusciremo a fermare. Dobbiamo impegnarci per abbassare quest'asticella, perché siamo troppo tolleranti su tutto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).FRANCESCO EMILIO BORRELLIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE (COSTA Sergio)FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Accogliamo con soddisfazione la notizia data dal primo cittadino di Napoli, dal Premier e da tutti i vertici istituzionali che l'America's Cup si disputerà nel capoluogo della Campania, la capitale del Mezzogiorno, in particolare in un'area che è Bagnoli.
Qui vorremmo far presente al Premier, in particolare, che dovrebbe mettersi d'accordo con il Ministro Musumeci, a meno che non hanno idea che quell'area si possa utilizzare per fare le regate. A Bagnoli è previsto il centro logistico di tutte le regate ed è anche il pieno della zona rossa. Il Premier non ha messo piede a Bagnoli fino ad oggi e ha preannunciato che verrà per l'America's Cup. Credo che sarebbe da persona seria e la invito pubblicamente, tramite la sua persona, a venire non soltanto per le bellissime regate - siamo contentissimi di farle -, ma anche per la gente che, in questo momento, a causa degli sciami sismici e del bradisismo, non sta nelle proprie abitazioni ed è dovuta andare via. Hanno stanziato un miliardo e mezzo di euro subito - lo hanno già annunciato - per l'America's Cup e i cittadini di Bagnoli e dei Campi Flegrei non hanno ancora visto un euro.
Mi dispiace, ma non possiamo immaginare che il nostro territorio sia soltanto un luna park (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), perché le persone ci sono, soffrono e hanno diritto ad avere risposte chiare. Quindi ben venga l'America's Cup, ma - come dicono loro? - prima ci sono gli italiani. Un minuto prima dell'America's Cup, della gioia di tutti e del divertimento della Premier e di tutti i suoi Ministri c'è il benessere dei cittadini dei Campi Flegrei, che fino all'altro giorno il Ministro Musumeci colpevolizzava e, adesso, invece, vanno bene per fare l'America's Cup. Così non si va da nessuna parte. Quindi, ben venga l'America's Cup, ma veniamo incontro alle esigenze dei cittadini di Bagnoli e dei Campi Flegrei (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).MARCO GRIMALDIPRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.
MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Pochi minuti per chiedere la situazione di Zaina, Majd e Shahad. Sono tre studentesse palestinesi della Striscia di Gaza che dovrebbero essere qua da tempo perché hanno una borsa di studio presso l'Università di Siena, ma sono bloccate, perché non hanno avuto alcuna autorizzazione da parte dei consolati di Gerusalemme e Il Cairo, che bloccano il rilascio del visto. Ma la loro situazione è immersa nel genocidio di Gaza. Dentro quelle macerie, loro provano a sopravvivere, ci scrivono e non hanno acqua da più di 70 giorni, non hanno cibo.
Questo è uno strano caso relativo al diritto all'istruzione, che dovrebbe esistere anche a Gaza, dove 560 scuole sono state distrutte: 560 scuole su 564. Vuol dire che in quelle macerie non c'è più istruzione e non c'è più speranza. Vorremmo che queste tre ragazze arrivassero in Italia. L'interrogazione che abbiamo depositato, a cui non abbiamo avuto risposta, chiede semplicemente di rilasciare loro i visti.
Con alcune colleghe, con Laura Boldrini e con tanti altri deputati, questa sera partiremo per Il Cairo. Proviamo a raggiungere quei varchi. Lo facciamo, perché entri l'umanità, perché cessi quell'embargo, perché entrino, ovviamente, l'acqua, il cibo e le medicine, ma anche perché ritorni a esistere una speranza. Perché quel mondo è stato spazzato via da una guerra, poi da un genocidio e adesso da una pulizia etnica. Noi vorremmo che quelle tre ragazze venissero a studiare qui in Italia, ma, in generale, vogliamo che ci sia un diritto, un diritto alla terra, perché quella è la loro terra e vorremmo che continuassero a pensare di poter crescere, studiare e esistere in questo mondo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). - Ordine del giorno della prossima seduta. PRESIDENTE (COSTA Sergio)
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Martedì 20 maggio 2025 - Ore 11:
1. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:
S. 1432 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di cittadinanza (Approvato dal Senato). (C. 2402)
(ore 14)
2. Seguito della discussione del disegno di legge (previo esame e votazione della questione pregiudiziale presentata):
S. 1432 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di cittadinanza (Approvato dal Senato). (C. 2402)