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Resoconto Stenografico

XIX LEGISLATURA
Resoconto Sommario dell'Assemblea
Seduta n.242 di venerdì 9 febbraio 2024
INDICE
(nominativi degli intervenuti in ordine alfabetico)

  • Missioni.
    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 81, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

  • Svolgimento di interpellanze urgenti.
    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

    (Chiarimenti e iniziative in relazione alla nomina di Mario Vattani ad ambasciatore di grado, nonché al compenso a questi attribuito come commissario generale per l'Italia ad Expo 2025 Osaka - n. 2-00318)

    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno Quartapelle Procopio ed altri n. 2-00318 (Vedi l'allegato A).

    Chiedo alla deputata Boldrini se intenda illustrare l'interpellanza di cui è cofirmataria o se si riservi di intervenire in sede di replica.

    LAURA BOLDRINI

    LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Sì, intendo illustrare. Signor Vice Ministro, dieci anni fa, l'allora console Mario Vattani si esibiva, con il nome di Katanga, con il suo gruppo SottoFasciaSemplice, a una festa di CasaPound - sa, Vice Ministro, quelli che si definiscono fascisti, sono loro a chiamarsi così - cantando Bandiera nera e facendo vistosamente, dal palco, il saluto romano. Parliamo di un componente del nostro corpo diplomatico. Lo so, è difficile crederlo, lo so, però, purtroppo, è così.

    Ora, tutto potevo immaginare, quando allora vidi il video, tranne che, dopo un po' di tempo, a questo signore, che aveva disonorato il nostro Paese e il nostro corpo diplomatico, sarebbe stato affidato l'incarico di commissario generale dell'Italia per l'Expo di Osaka, che sarebbe salito di grado, promosso ambasciatore a vita dal Governo Meloni e che avrebbe accompagnato la Presidente del Consiglio nei suoi incontri ufficiali in Giappone, persino all'incontro con il Primo Ministro Kishida.
    Presidente, quando si dice l'“amichettismo”, che ti fa fare l'“amichettismo”! Non potevo immaginarlo, però è successo, è andata proprio così.
    Nel settembre scorso, a Monaco di Baviera, durante l'Oktoberfest, due ragazzi italiani sono stati arrestati per aver fatto il saluto romano. In Germania, chi fa il saluto romano viene arrestato. Qui da noi, in Italia, diventa ambasciatore. Veda un po', Vice Ministro, la differenza. Se qualcuno, da noi, osa gridare “Viva l'Italia antifascista”, viene prontamente identificato dalle Forze dell'ordine. Se, invece, canta Bandiera nera, accompagna la Presidente del Consiglio nei suoi viaggi ufficiali. Questa è la differenza.
    Sì, è proprio il mondo al contrario, per usare il titolo di quel grottesco libello che va per la maggiore, ma contrario alla Costituzione, contrario alla storia migliore del nostro Paese, quella che ci ha liberato dal nazifascismo, contrario alla dignità e al buon nome dell'Italia e della nostra diplomazia.
    Vi riempite la bocca, sempre, a ogni piè sospinto, di parole come Patria, Nazione, orgoglio, e siamo tutti molto fieri di essere italiani, ma voi alla Patria proprio non date niente, voi non volete affatto bene alla Patria, se promuovete al grado di ambasciatore - e gli fate rappresentare l'Italia all'Expo - uno che, grazie a quella esibizione, è stato soprannominato “fascio-rock”, ha fatto ridere e preoccupare il mondo al tempo stesso.
    No, voi non volete bene all'Italia. Uno che non si è mai pubblicamente pentito, né ha chiesto mai scusa per quel suo comportamento, che definirei osceno.
    Il SNDMAE, che è il sindacato nazionale dei dipendenti della Farnesina, ha criticato duramente quest'ultima tornata di nomine, ricordando che - cito quello che scrive il sindacato - “il grado apicale andrebbe conferito tenendo conto dell'importanza e del modo di svolgere le funzioni nel corso dell'intera carriera”. Appunto: se si va a guardare la carriera del “fascio-rock”, non si capisce come ciò sia possibile. E questo criterio sacrosanto - secondo il sindacato - non si rintraccia nelle nomine appena fatte, le quali - altra critica del sindacato - hanno riguardato soltanto uomini. E qui noi abbiamo una Presidente del Consiglio che è una donna, per la prima volta, ma vedo che proprio dimentica il genere femminile anche in queste nomine.
    Ma l'“amichettismo” della Presidente del Consiglio non si ferma mica qui. Da notizie di stampa, apprendiamo che il compenso di Vattani per l'Expo Osaka 2025 sarebbe stato aumentato da 240.000 euro, che è il massimo previsto nella pubblica amministrazione, a 360.000 euro. Per favore, signor Vice Ministro, ci dica che non è vero, ci dica che chi ha scritto questa cosa ha capito male, ha sbagliato. Lei è qui, davanti a noi, oggi, ci dica che non è vero.
    Noi non possiamo pensare che a un diplomatico orgoglioso delle proprie convinzioni fasciste, mai rinnegate, che ha spergiurato sulla Costituzione antifascista per fare carriera, lo Stato debba riconoscere un compenso molto più alto del massimo previsto per i dirigenti della pubblica amministrazione. Noi non lo possiamo pensare e non lo possiamo accettare!
    Dunque, la nostra interpellanza chiede ragione al Governo di questa scelta, che nuoce - lo ripeto - all'immagine del nostro Paese e inquina il buon nome della diplomazia italiana.

    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. Il Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, ha facoltà di rispondere.

    EDMONDO CIRIELLI

    EDMONDO CIRIELLI, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie, Presidente. “A seguito della vicenda che lo vide protagonista nel 2011, il funzionario diplomatico Mario Andrea Vattani venne sottoposto a procedimento disciplinare nel 2012. Il procedimento si concluse con la sospensione dal servizio per 4 mesi e con il richiamo da Osaka, in Giappone, dove era console generale.

    Dopo aver scontato la sanzione disciplinare, il Ministro plenipotenziario Vattani è rientrato alla Farnesina, dove ha prestato un servizio valutato di eccellente qualità e oggetto di apprezzamento da parte di tutti i suoi superiori e degli interlocutori istituzionali, come ampiamente documentato e il suo comportamento non ha dato adito più ad ulteriori rilievi.
    In uno Stato di diritto, la tutela dell'interesse pubblico è assicurata dal rispetto della legge.
    In questo caso specifico, è rappresentato appunto da una sanzione debitamente scontata e da un incarico conferito sulla base dell'impegno dimostrato e della preparazione professionale”.
    Queste parole che ho appena pronunciato non sono mie, sono dell'allora Vice Ministro degli Esteri Marina Sereni, che rispondeva a un'analoga interpellanza presentata proprio dall'onorevole Quartapelle Procopio nel 2021. L'ambasciatore Vattani era appena stato nominato capo missione a Singapore dal Consiglio dei ministri. In quel Consiglio dei ministri sedevano tre autorevoli esponenti del Partito Democratico, partito dell'onorevole interpellante, che evidentemente non ritenevano allora inappropriato che Vattani potesse esercitare le funzioni di capo missione e rappresentare la Repubblica italiana all'estero. L'interpellanza oggi in esame sottolinea inoltre che, pur nella discrezionalità che un Ministro ha nel momento di proporre una nomina al Consiglio dei ministri, così come previsto dalla legge, essa non dovrebbe prescindere da un elemento di valutazione circa il merito della proposta stessa. Ed è proprio così: nel nominarlo a grado di ambasciatore, il Ministro ha preso in esame l'intero percorso professionale di Vattani. Entriamo, dunque, nel merito.
    Nel corso della sua carriera alla Farnesina, l'ambasciatore Vattani ha ricoperto importanti ruoli e funzioni di responsabilità. Tra queste, nel grado di Ministro plenipotenziario, quella di consigliere diplomatico del sindaco di Roma, di console generale ad Osaka - così come è stato ricordato -, di coordinatore per i rapporti tra l'Unione europea e i Paesi dell'Asia e del Pacifico, di ambasciatore d'Italia a Singapore - come ho appena ricordato -, su nomina di un Governo dove il PD era ampiamente rappresentato e, da ultimo, di commissario generale per l'Expo 2025 di Osaka. Prima ancora, quello di consigliere diplomatico del Ministro delle Politiche agricole e forestali e di console a Il Cairo.
    In tutti questi anni, Vattani ha prestato un servizio sempre valutato di eccellente qualità da parte di tutti i suoi superiori che si sono succeduti nel tempo, che gli hanno sempre riconosciuto competenza e professionalità ai massimi livelli, essendo uno dei funzionari diplomatici notoriamente più preparato sulle tematiche dell'Estremo Oriente, competenza che gli è valsa anche l'incarico di ricercatore presso l'Institute for japanese identity della prestigiosa università Takushoku di Tokio. Nei suoi vari incarichi, Mario Andrea Vattani ha raggiunto risultati eccezionali, come documentato dalle sue note caratteristiche. Tutti questi elementi - come previsto dalla norma, l'articolo 109-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 - sono stati presi in considerazione e documentati per effettuare una valutazione unitaria riferita all'intero percorso professionale.
    Sulla questione, invece, sollevata in riferimento al trattamento economico corrisposto all'ambasciatore Vattani nella sua attuale funzione di commissario generale per Expo Osaka, il commissario generale di sezione per la partecipazione italiana a Expo Osaka è stato istituito con DPCM del 15 giugno 2022, quindi da un altro Governo. Questo stabilisce che i compensi dei componenti sono soggetti al tetto retributivo già di 240.000, oggi pari ad euro 243.442,58. Le stesse disposizioni sul tetto retributivo sono richiamate anche nel DPR del 25 maggio 2023, che dispone il collocamento fuori ruolo dell'allora Ministro plenipotenziario Vattani e gli conferisce l'incarico di Commissario generale. Come previsto dalla legge, per i periodi di servizio prestato ad Osaka, ai commissari spetta l'indennità di servizio all'estero, nella misura stabilita per le assegnazioni brevi del personale, con contestuale riduzione del trattamento economico metropolitano alla misura minima. L'indennità di servizio all'estero non ha natura retributiva, essendo destinata a sopperire agli oneri derivanti dal servizio estero e non concorre di conseguenza al computo del limite retributivo. Confermo, dunque, che gli emolumenti corrisposti al Commissario generale Vattani sono assoggettati al limite retributivo conformemente alle disposizioni di legge e alle disposizioni della Corte dei conti.
    Al momento dell'insediamento, peraltro, di questo Governo, abbiamo constatato che i preparativi per la partecipazione dell'Italia ad Expo 2025 Osaka procedevano a rilento e che si profilavano spese significative, quasi 50 milioni di euro, a fronte di un progetto ancora non definito. Il nuovo commissario generale Vattani ha avviato un programma di risparmi, teso a garantire la sostenibilità economica del progetto, nell'ottica di una gestione virtuosa delle risorse pubbliche. Dopo soli 6 mesi della sua nomina, il risparmio già generato ammonta a oltre 7 milioni di euro. Rispettando il cronoprogramma, il 19 dicembre scorso si è svolto sul sito di Expo la cerimonia ufficiale per la posa della prima pietra del nostro padiglione. L'Italia è così il primo Paese in assoluto, tra i circa 160 partecipanti, ad aver avviato i lavori. A Osaka sono attesi 30 milioni di visitatori previsti principalmente dall'Asia-Pacifico, area di mercati in forte crescita. Uno studio del Politecnico di Milano stima che la partecipazione dell'Italia a Expo 2025 potrà risultare in un 20 per cento di aumento dell'export già esistente verso il Giappone e, in genere, verso l'area asiatica. A questo si aggiunge l'effetto sull'attrazione degli investimenti e delle collaborazioni industriali.
    Il Commissario generale Vattani sta organizzando la presentazione del Padiglione Italia su tutto il territorio nazionale per coinvolgere i vari protagonisti del mondo istituzionale, economico accademico e culturale. Ci sarà anche una collaborazione innovativa nel Vaticano. Per la prima volta in una esposizione universale, la Santa Sede sarà ospitata nel padiglione italiano, con attività culturali di grande richiamo, tra cui l'esposizione di un'importante opera d'arte dei Musei Vaticani. Tutto questo per richiamare, se ancora ce ne fosse bisogno, la preparazione e la capacità dell'ambasciatore Vattani nel suo lavoro.

    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. La deputata Quartapelle Procopio ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

    LIA QUARTAPELLE PROCOPIO

    LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP). Grazie mille, Presidente. Egregio Vice Ministro, noi ci dichiariamo non soddisfatte e francamente lo stesso dovrebbe essere per voi, se è vero quanto è apparso sugli organi di stampa, cioè che il Ministro Tajani non era stato informato della promozione di Andrea Vattani ad ambasciatore, avvenuta durante un Consiglio dei ministri in cui il Ministro Tajani non era presente. Quindi, forse anche il Ministro Tajani non era dell'idea che questa promozione fosse da fare.

    L'ambasciatore Vattani è un caso unico nel corpo diplomatico. Nel corso degli ultimi 10 anni, ci sono state plurime interrogazioni parlamentari sulla sua vicenda e non credo a mia memoria - il Vice Ministro è qui anche eventualmente per smentire - che ci sia stato un diplomatico (o una diplomatica) del nostro Paese sottoposto a un numero così alto di interrogazioni parlamentari per quello che ha fatto nello svolgimento delle funzioni o fuori dallo svolgimento delle funzioni. Non c'è un diplomatico che si è macchiato di atti meritevoli dell'attenzione del Parlamento tanto quanto Mario Vattani. Ci mancherebbe altro rispetto a quello che lei ci ha detto, ossia che Mario Vattani non abbia fatto bene nello svolgimento delle sue funzioni, ci mancherebbe altro che abbiate promosso, non solo una persona di chiare idee fasciste, non solo il figlio di un diplomatico illustre, ma anche una persona che non lavorava bene, ci mancherebbe altro. Il punto però che noi solleviamo è un altro: non riusciamo neanche a immaginare che un diplomatico agisca al di fuori dei limiti di legge e che, nel caso in cui gli venga comminata una sanzione, non si sottoponga a questa sanzione, ma stiamo dicendo una cosa diversa, cioè stiamo contestando una scelta fatta dal Governo. I diplomatici sono centinaia - lei li conosce bene perché ci lavora -, hanno, tra i loro compiti, l'impegno quotidiano per valorizzare il nostro Paese all'estero e il Governo ha la responsabilità di scegliere tra loro quelli che vengono promossi.
    Voi, tra i vari candidati e le varie candidate - come ricordava giustamente l'onorevole Boldrini - che potevano essere promossi all'incarico prestigioso di ambasciatori di rango, ricordo il livello più alto della carriera diplomatica del nostro Paese, avete scelto Mario Vattani, che è, per l'appunto, un diplomatico che si è distinto in questi anni non solo per il fatto di conoscere le lingue e di rappresentare il nostro Paese in scienza e coscienza, ma soprattutto per il fatto che ha chiare idee fasciste, che non ha mai rinnegato e che sono in contrasto con quanto previsto dal dettato costituzionale.
    Avete fatto questa scelta, tra l'altro in un'amministrazione pubblica che rappresenta l'immagine del nostro Paese all'estero. Quindi avete chiaramente detto a tutti i Paesi, che sono accreditati diplomaticamente in Italia, che la scelta tra i migliori del nostro corpo diplomatico per voi cade su una persona che ha opinioni che sono di destra estrema, che sono in contrasto con la Costituzione, questo è quello che voi avete fatto. Noi non siamo soddisfatti della replica che lei ci ha fornito.
    Non siamo soddisfatti perché riteniamo, e non solo noi, che questa scelta leda profondamente l'immagine del nostro Paese. E quando dico che non siamo solo noi a non essere soddisfatti, mi riferisco all'intero resto del corpo diplomatico, che, per bocca del sindacato, ha detto chiaramente che questa nomina è gravissima, che mortifica la diplomazia italiana e prefigura il rischio che l'Italia venga rappresentata in Paesi di primaria importanza da un funzionario indegno di ricoprire tale ruolo.
    Non lo diciamo noi per una pregiudiziale di carattere politico, come sembrava che lei facesse intendere dalla sua replica, ma lo dicono i colleghi e le colleghe di Mario Vattani; quelle stesse persone che tutti i giorni, dal giorno della sua nomina in poi, dovranno dire che non è vero che il corpo diplomatico italiano è fatto da esponenti di destra estrema che, nelle ore libere, cantano slogan di estrema destra in un qualche festival di qualche movimento di destra estrema. Dovranno cancellare questa impressione, un'impressione che è rafforzata dalla vostra scelta di promozione.
    Comunque, se questo è il nuovo corso del Governo, mi sembra che sia stato inaugurato con una scelta che chiarifica molto bene quali sono i criteri di eccellenza con cui questa maggioranza vuole promuovere i funzionari dello Stato.
    Mario Vattani è un perfetto esponente del nuovo corso di Giorgia Meloni: ha parenti importanti, che pesano, probabilmente, nelle sue scelte di carriera, e ha una militanza nell'estrema destra. Se questi sono i criteri con cui vengono promossi i funzionari, tanti auguri al nostro Paese, non solo a chi intende rappresentarlo all'estero, ma soprattutto tanti auguri alle tante e ai tanti funzionari che, in scienza e coscienza, ogni giorno lavorano per il nostro Paese, ma che non hanno la fortuna né di far parte del cerchio magico della Presidente del Consiglio, con parentele importanti, né di avere militato in movimenti che tradiscono i valori della Costituzione.

    (Iniziative di competenza a tutela di Julian Assange, con particolare riferimento alla sua possibile estradizione verso gli Stati Uniti d'America da parte delle autorità britanniche - n. 2-00319)

    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Ascari ed altri n. 2-00319 (Vedi l'allegato A).

    Chiedo alla deputata Ascari se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

    STEFANIA ASCARI

    STEFANIA ASCARI (M5S). Sì, grazie, Presidente. Era dovere presentare quest'interpellanza urgente perché il caso di Julian Assange riguarda tutti noi, perché riguarda la libertà di informazione, la libertà di stampa, la libertà di espressione, riguarda veramente la tutela della democrazia. Si sta punendo un giornalista, un uomo, Julian Assange, e la sua organizzazione, WikiLeaks. Un giornalista che ci ha permesso di conoscere fatti reali con prove documentate e ci ha permesso di comprendere il presente e il passato che altrimenti non avremmo mai potuto conoscere.

    È un caso, quello di Julian Assange, assolutamente vergognoso, scioccante e soprattutto di una ingiustizia mostruosa. Ed è anche un caso molto semplice, Presidente, lo può capire anche un bambino di 5 anni, lo capisce anche mia figlia, che ha il quadro di Julian Assange nella sua camera.
    Che cosa è successo? È successo che il giornalista Julian Assange, dopo aver rivelato documenti segreti del Governo americano che hanno fatto affiorare crimini di guerra, torture, uccisioni, delitti stragiudiziali, atrocità, da 14 anni non cammina più libero per la strada.
    È stato inizialmente agli arresti domiciliari, poi all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador nel Regno Unito, in cui veniva - si è scoperto - costantemente spiato, controllato, anche quando preparava la linea difensiva, senza poter godere della luce del sole.
    Dal 2019 si trova nel carcere più duro del Regno Unito, a Belmarsh, considerato la Guantanamo inglese, semplicemente per aver raccontato la verità, sottoposto costantemente a una tortura psicologica. E a dirlo è stato proprio il relatore speciale ONU sulla tortura, Nils Melzer, che ha richiesto l'immediata liberazione di Assange e il diniego della sua estradizione.
    Sì, perché Julian Assange rischia di essere estradato negli Stati Uniti, dove rischia di scontare 175 anni di carcere per un reato sulla base dell'Espionage Act. È il primo giornalista che viene sottoposto a questa accusa per aver rivelato la verità. Il relatore speciale ONU, Nils Melzer, ha parlato di tortura psicologica, accertando proprio le condizioni critiche di salute in cui il giornalista versa. Addirittura, nel gennaio 2021 la giudice inglese, nel giudizio di primo grado, aveva negato l'estradizione sostenendo che, a causa delle sue precarie condizioni mentali, era seriamente a rischio di suicidio.
    Tra l'altro ci sarà l'udienza, il 20 e 21 febbraio, a Londra, in cui andrò personalmente per sostenere il caso di Julian Assange, che è un caso di coscienza, è un caso di democrazia, è un caso di giustizia, per essere veramente lì come istituzione.
    Voglio rappresentare e far capire perché Julian Assange si trova sottoposto a tortura, a queste condizioni disumane. Non perché abbia commesso un crimine, nonostante sia stato, in tutti questi anni, delegittimato in ogni modo. Prima considerato come uno stupratore - chi si può permettere di difendere uno stupratore? -, quando era sottoposto all'accusa proveniente dalla Svezia, che poi è caduta in un nulla di fatto ma, nel mentre, è stato tacciato come stupratore. È stato tacciato di essere un giornalista con le mani sporche di sangue. Chi può difendere un giornalista con le mani sporche di sangue? È stato tacciato di essere un pazzo, un folle. Chi può dare retta a un pazzo o a un folle? Sa, Presidente, chi dà retta a un pazzo o a un folle? La gente perbene, perché di gente perbene ce n'è tanta, ci sono tanti cittadini e cittadine che sostengono la causa di Julian Assange, perché Julian Assange ha rivelato quelle atrocità che devono rimanere segrete, nelle tenebre del potere. Ha rivelato quello che è successo a Baghdad, in Iraq, con il video Collateral murder, in cui un elicottero Apache americano ha sparato su civili inermi. Inermi! E, mentre lo facevano, ridevano, prendevano in giro quelle persone che morivano sotto i colpi dei fucili. E ancora, nonostante questo abominio, i militari hanno mentito, dicendo che si trattava di ribelli. Poi, ovviamente, questo crimine è stato portato alla luce, in modo che tutti potessero vedere quello che è stato fatto.
    Ed ancora attraverso i file degli Afghan War Logs, cioè i file in cui si può vedere la realtà della guerra in Afghanistan, in cui i soldati scrivono di proprio pugno i crimini che avvenivano contro i civili, ma soprattutto si legge l'educazione che deve essere fatta da parte del sistema di potere nei confronti di chi dice che quella guerra è criminale e inutile, quindi, educare all'importanza di quella guerra e, quindi, educare l'opinione pubblica. Qui Julian Assange ci ha spiegato, soprattutto con riferimento alla guerra in Afghanistan, che l'obiettivo di questa guerra non è vincerla; l'obiettivo è una guerra duratura, perché più dura e più soldi provenienti dalle tasse dei cittadini europei e americani usciranno dalle nostre tasche per finanziare il comparto militare industriale, le fabbriche delle armi.
    È questo il motivo per cui la vita di Julian Assange è distrutta, questo è il motivo per cui da 14 anni non cammina più da uomo libero per la strada, perché ha rivelato e ha messo sotto la luce del sole la vera faccia della guerra in Afghanistan e in Iraq: smontare la macchina della bugia della guerra, che non è di certo portare la democrazia e i diritti umani, che interessano veramente poco, ma finanziare il comparto militare industriale, il business delle armi, la finanza, l'economia, le carriere e il potere. È questo ciò che ha condannato Julian Assange, anche perché ha toccato quel massimo livello di potere che deve rimanere nelle tenebre. Questo è un fatto gravissimo e sconvolgente, perché Julian Assange si trova in un carcere, mentre chi ha le mani sporche di sangue per aver ucciso e per aver commesso quei crimini non ha mai passato un giorno della sua vita in carcere, non è stato messo sotto processo e dorme serenamente nel proprio letto con i propri figli, mentre Julian Assange è costretto a vedere la moglie e i figli in un carcere di massima sicurezza a Belmarsh attraverso le sbarre.
    Questo è sconvolgente, perché siamo in un mondo al contrario, alla rovescia, così come è pazzesco che in quest'Aula del Parlamento ci sia un solo e unico atto in cui si chiede la liberazione di Julian Assange. Su questo, ovviamente, mi pongo anche alcune domande, perché se Julian Assange sarà condannato, questa condanna e la sua estradizione porteranno veramente a una direzione molto pericolosa. Infatti, chi si troverà ad avere in mano video come Collateral Murder o come gli Afghan War Logs o come i rapporti tra le diplomazie, che lui ha rivelato al mondo, con la nostra sudditanza agli Stati Uniti d'America, vedrà, in questi rapporti, la nostra non autonomia nel prendere le decisioni. Allora, mi chiedo quale cittadino prenderà la decisione o quale giornalista metterà in luce tutto questo, sapendo che un giornalista pluripremiato come Julian Assange, pieno di premi per il lavoro serio da giornalista, una persona stimatissima, seria e competente è stata ridotta in quelle condizioni e devastata? Ovviamente, sarà molto difficile, perché c'è stata un'intimidazione, perché se ne punisce uno per educarne 100, perché bisogna rimanere nelle tenebre, nell'oscurità e quei livelli devono rimanere segreti.
    Per queste ragioni, sono estremamente convinta che il caso di Assange non debba avere un colore politico. Soprattutto ritengo che la questione riguardi non solo il caso e l'uomo Assange, non solo il giornalismo, ma proprio l'opinione pubblica, che deve essere in grado di sapere, conoscere e capire e questo succede, ovviamente, all'interno di una democrazia, perché se questo non avviene siamo dentro uno Stato autoritario e questa decisione sulla sua storia e sul suo caso porterà veramente a un bilanciamento pesante verso determinate direzioni molto pericolose, anche perché, se si consentirà di condannare Assange, allora, una resa ne porterà un'altra, con un effetto domino che metterà in discussione tutte le libertà e i principi per cui vale vivere in una democrazia.
    Per queste ragioni, chiedo a questo Governo quali iniziative stia assumendo per garantire la protezione e l'incolumità di Julian Assange da parte delle autorità britanniche, perché tutto questo avviene nella democratica Inghilterra, nel Regno Unito, che è il simbolo della democrazia per eccellenza e, quindi, questo è un altro aspetto su cui bisognerebbe porre l'attenzione.Chiedo quali iniziative il Governo intenda prendere per scongiurare l'estradizione negli Stati Uniti, e qui ci tengo a fare un ultimo inciso estremamente importante, perché negli Stati Uniti è emerso che la CIA aveva fatto alcuni piani per ucciderlo. Quindi, si sta facendo un processo per mandare un uomo, un giornalista, verso uno Stato in cui la più potente intelligence al mondo aveva programmato di uccidere il giornalista Julian Assange. Allora, qui c'è un'altra domanda che pongo: che giustizia è questa? Che processo equo è questo? Questo è quello che mi chiedo, visto che lo si manda verso uno Stato in cui era stato programmato di ucciderlo. Quindi, che cosa si fa? Si lascerà la cella aperta? Gli si darà da mangiare del veleno? Che giustizia è questa? Dov'è la coscienza? Dov'è veramente un principio di giustizia che ci riguarda tutti? Quindi, per piacere, vorrei capire quali sono le iniziative, anche nel rispetto delle convenzioni internazionali ed europee per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, anche perché vorrei ricordare - e chiudo - che non c'è democrazia senza libertà di stampa e che rivelare crimini non può essere un crimine (Applausi della deputata Cherchi).

    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. Il Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, ha facoltà di rispondere.

    EDMONDO CIRIELLI

    EDMONDO CIRIELLI, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. La vicenda di Julian Assange è molto nota e non spetta a me riassumerla. Mi limito, tuttavia, a ricordare gli ultimi passaggi e premettere che il Governo italiano e la magistratura italiana non sono minimamente coinvolti in questa vicenda, come ha ricordato, d'altro canto, anche la stessa interrogante.

    L'estradizione richiesta dalle autorità statunitensi è stata formalmente approvata dall'allora Ministro dell'Interno britannico Priti Patel il 17 giugno 2022. Successivamente, i ricorsi dei legali di Assange, compresi quelli alla Corte suprema del Regno Unito e alla Corte europea dei diritti dell'uomo, sono tutti stati respinti. Un ultimo appello è ancora in corso a febbraio e l'udienza finale dovrebbe tenersi tra il 20 e il 21 febbraio 2024 presso l'High Court di Londra.
    In occasione della sessione plenaria invernale dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, tenutasi dal 22 al 26 gennaio, la questione Assange è stata sollevata dal parlamentare tedesco Andrej Hunko, che ha chiesto alla Commissaria per i diritti umani cosa intenda fare per la protezione di Assange, dato l'avvicinarsi dell'ultima udienza. La Commissaria, oltre a ribadire la sua posizione, già espressa, di contrarietà all'estradizione di Assange negli Stati Uniti, ha concluso che sarebbe stato pregiudizievole rilasciare ulteriori dichiarazioni a ridosso dell'udienza. Julian Assange resta per alcuni un pericoloso criminale internazionale, per altri un simbolo da difendere. Il caso Assange è una prova per la giustizia britannica chiamata a districarsi tra i molteplici interessi in gioco.
    Il Governo italiano segue come sempre con attenzione la vicenda come altre, ma non intendiamo prendere una posizione nel rispetto dell'autonomia del sistema giudiziario, in generale, e di quello britannico, anche perché riteniamo sacrosanto il principio della separazione dei poteri e, in particolare, l'autonomia del potere giudiziario, per noi essenziale per la democrazia stessa. È l'approccio, d'altro canto, seguito dai Governi precedenti, anche dove i 5 Stelle erano il partito leader della coalizione e, ovviamente, anche dai nostri partner internazionali.
    Sul discorso della sudditanza di questo Governo agli Stati Uniti, oltre la lealtà e la fedeltà, logica, alle nostre alleanze in base al diritto internazionale, rimandiamo a video dove il Premier Conte allora parlava con il Presidente Trump degli Stati Uniti.
    Siamo certi che le decisioni che verranno prese dalle autorità competenti britanniche saranno rispettose delle disposizioni internazionali in materia di protezione dei diritti umani.

    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. La deputata Ascari ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

    STEFANIA ASCARI

    STEFANIA ASCARI (M5S). Signor Presidente, intanto ringrazio che ci sia stata una risposta. Il problema è che non sono assolutamente soddisfatta, ma non sono neanche stupita, perché è una risposta che si adegua al conformismo generale dell'establishment, del giornalismo e di una certa politica che, ovviamente, segue gli input americani di escalation militare con conseguenze disastrose che si stanno verificando anche recentemente. Invece, da rappresentante delle istituzioni, in questo servizio temporaneo che sto prestando allo Stato, veramente voglio dire grazie a Julian Assange; grazie, perché ci vuole coraggio per fare quello che ha fatto. Lui avrebbe potuto benissimo stare su un'isola a godersi la vita. Invece, ha preferito informare, fare del bene, far conoscere ed è veramente un onore poter difendere, poter sostenere giornalisti veri, d'inchiesta, come lui. Anche perché il suo caso va al cuore della democrazia, perché non c'è veramente democrazia, libertà, giustizia se non c'è la possibilità di essere informati, di conoscere. Solo la conoscenza ti porta a fare scelte consapevoli e ragionate.

    Soprattutto è gravissimo se i cittadini e le cittadine non sono informati su quello che fanno i Governi nel buio, quando non ci sono gli occhi indiscreti dei giornalisti in quell'area, veramente imperscrutabile, in cui si muovono i servizi segreti, gli apparati dello Stato e la diplomazia.
    Ecco, è un livello di potere, questo, ci tengo a dirlo, veramente fobico e claustrofobico, che non vuole la luce del sole, opera schermato dall'opacità in modo da avere le mani libere e indisturbate. E noi, Presidente, lo sappiamo bene: non sappiamo ancora oggi le verità sulle stragi, sui delitti politici, sappiamo - se ci va bene - chi sono i mandanti, ma quel livello invisibile di potere, in cui sono state prese quelle decisioni ancora oggi non lo sappiamo e cerchiamo con Commissioni d'inchiesta di poter arrivare alla verità.
    Ecco, Julian Assange ha fatto proprio questo: è arrivato a quel livello invisibile di potere che nessuno si deve permettere di toccare. Lui, invece, l'ha messo in luce e non a distanza di 40 anni, in cui ovviamente a pochi importa la verità, il mondo cambia e i tempi cambiano e quindi hanno un impatto diverso. Lui l'ha messo in luce in tempo reale, subito, con prove documentate e questo ha comportato, di fatto, la sua condanna alla distruzione totale. Per questo, se c'è un livello di potere che più di tutti va indagato è proprio quello, perché una grossa parte della nostra storia è nascosta e quella che vediamo è veramente soltanto la punta dell'iceberg e Julian Assange ha avuto il coraggio, appunto, di raccontarlo.
    Io ci tengo a ribadirlo che in questo caso c'è veramente qualcosa di profondamente ingiusto e quello che mi sorprende, ripeto, è il silenzio della politica, il silenzio del giornalismo, salve rarissime eccezioni, come Stefania Maurizi. Teniamo presente che, con questo rischio di condanna a 175 anni, veramente c'è una minaccia seria alla libertà di stampa e soprattutto è un'intimidazione, un avvertimento per tutti coloro che mettono in discussione le politiche repressive e le gravi violazioni commesse dai Governi. Per questo ritengo che invece il Governo italiano abbia il dovere di fare pressione, reclamare la libertà di Assange per difendere un cardine della democrazia, ma ovviamente questo mio pensiero è utopia.
    Ecco io lo dico e chiudo perché lo Stato non può e non deve avere segreti, perché se ha segreti è veramente non solo un'ingiustizia, ma anche una presa in giro nei confronti delle cittadine e dei cittadini. Ci tengo a dire che in galera ci dovrebbe finire chi i crimini li commette, non chi si oppone attraverso l'informazione, perché l'informazione libera non deve essere un reato. Raccontare le verità scomode non deve essere un reato e svelare crimini non deve essere un reato. Questo lo sanno tante persone perbene, tanti cittadini e cittadine che si sono mobilitati per dare voce al caso di Julian Assange.
    Voglio veramente ringraziare tutti loro, l'associazione Free Assange Italia, il grandissimo impegno e la grandissima mobilitazione che c'è stata, c'è e ci sarà nel parlare di questo grande giornalista, di questo grande uomo.
    Ci tengo a ringraziare Stella Moris, la moglie e i suoi figli che non hanno mai smesso di lottare e anche noi veramente non dobbiamo mai smettere, perché non si può mai smettere di pretendere verità e giustizia. Libertà per Julian Assange (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

    Saluto docenti, studentesse e studenti dell'Istituto statale d'istruzione superiore “Bonaldo Stringher” di Udine che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

  • Ordine del giorno della prossima seduta.
    PRESIDENTE (ASCANI Anna)

    PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

    Martedì 13 febbraio 2024 - Ore 11:
    1. Svolgimento di interpellanze e interrogazioni.
    (ore 14)
    2. Seguito della discussione delle mozioni Schlein ed altri n. 1-00233, Francesco Silvestri ed altri n. 1-00222, Rosato ed altri n. 1-00234, Faraone ed altri n. 1-00236, Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli ed altri n. 1-00238 e Fratoianni ed altri n. 1-00239 concernenti iniziative in merito alla crisi in Medio Oriente.
    3. Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
    CAPARVI ed altri; MOLLICONE: Disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l'adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. (C. 799-988-A)
    Relatore: AMORESE.
    4. Seguito della discussione della proposta di legge:
    MOLINARI ed altri; BIGNAMI ed altri; FARAONE ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2 (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato). (C. 384-446-459-B)
    Relatrice: BUONGUERRIERI.

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